Originariamente Scritto da
Egomet
Senza alcun intento polemico, mi chiedo perché nella stragrande maggioranza dei tuoi interventi trapeli cosi' tanta acrimonia nei confronti di concezioni diverse di prassi socialista o anti-capitalista.
Trovo particolarmente curiosa la smania di distribuire capi d'accusa e criminalizzare le diverse esperienze ascrivibili all'alveo della storia dei movimenti di lotta.
Non entro nel merito del "bordighismo" e del "trotskysmo", poiché sono fenomeni strettamente correlati alle lotte intestine dei vari partiti comunisti e non mi sono mai parsi interessanti, tuttavia ritengo di essere abbastanza informato sulla storia dell'anarchismo e dei movimenti comunisti della cosiddetta "autonomia".
Ritenendomi equidistante (ossia ferocemente critico tanto nei confronti delle loro narrazioni, quanto delle tue), posso affermare che assai di rado le vituperate forze politiche hanno dimostrato deferenza, sostenuto forme di vassallaggio o marciato al fianco della "reazione" (lemma dalla natura semantica mutevole che si adatta ai differenti vocabolari).
A riprova di questa tesi, vi sono le migliaia di casellari giudiziari compilati, nel corso di almeno due secoli, da forze di polizia di ogni foggia e colore.
In ogni caso, cio' non costituisce un ideale salvacondotto per sottrarsi al terreno del mito: queste correnti restano comunque ostaggio delle loro narrazioni.
Volendo utilizzare gli stessi canoni, pero', si potrebbe muovere la medesima critica, questa volta suffragata da molte testimonianze, al Partito Comunista Italiano che per anni ha goduto di finanziamenti vari- soldi da Mosca compresi-, ha esteso la propria area di influenza in numerosi settori strategici, legati sia al mondo dell'economia che a quello dell'opinione pubblica, e ha vissuto proprio grazie ai soldi di quello stato "reazionario e borghese" che per diversi lustri ha promesso di abbattere (o per lo meno di trasformare radicalmente), mutuandone i modi e la ragion d'essere.
Non è che oggi le cose siano diverse: anarchici e comunisti autonomi subiscono perquisizioni, azioni repressive, atti intimidatori; nella migliore delle ipotesi si vedono consegnare "fogli di via" che vietano loro la permanenza in determinate aree, nella peggiore atti che notificano un vero e proprio arresto.
Gli ortodossi? Indisturbati a stampare profluvi di giornali (non perché abbiano qualche collegamento con lo Stato o con gli apparati, semplicemente perché sono innocui).
Insomma: soggiogati dal mito si' (ed è cosa ben piu' grave, ai miei occhi, di una presunta collusione con la "reazione", soprattutto per chi dichiara di voler riconquistare il quotidiano), servi della "reazione" no.