File PDL?...lapsus freudiano?
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"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Ultima modifica di MaIn; 21-08-13 alle 15:14
realizzazione editoriale:
conedit libri srl, cormano (mi)
lol
"la Le Pen col 40% avrà incassato una grande vittoria" (Candido)
A pagina 55:
Se il Meridione di Pino Aprile fosse stato veramente il terzo paese più industrializzato del mondo, allora sarebbe stato più industrializzato di almeno due tra Francia, Inghilterra, Austria e Prussia. Chiunque abbia frequentato la quarta elementare sa che questo è impossibile.Nell'industria siamo avanti e, in molti campi, all'avanguardia (alla Mostra del 1856, a Parigi, siamo stati premiati come paese più industrializzato d'Italia; terzo nel mondo)
chiunque abbia frequentato la quarta elementare, troverà in quel libro molti fatti che non conosceva.
con uno spirito di apertura mentale dovrebbe leggerlo.
non dando per vero quanto è scritto (i toni del testo del resto chiariscono subito che non è un saggio asettico) ma traendo spunto per indagare le tante verità da quarta elementare che a ben pensarci non hanno senso (ad esempio: perchè il brigantaggio se il nuovo regno era meglio? perchè l'emigrazione? il debito pubblico è questione piemontese o meridionale? dove sono studiati i massacri dei sabaudi? le politiche unitaria sono davvero pro-meridione? come mai la presenza di alcune leggi nel settore bancario? e via dicendo).
se si legge il testo con l'impostazione di appigliarsi ad un qualsiasi fatto citato per poter snobbare la "controstoria" tanto vale non leggerlo proprio e risparmiare tempo perchè in ogni caso non si vuole aggiungere nulla a quel che si sa. al massimo si vuole fare gli anticorpi contro qualcosa di diverso.
per un centro-settentrionale sarà dura confrontarsi con il venir meno della propria superiorità e del "pagar anche per i meridionali" a cui ha sempre creduto ma la verità non è qualcosa che dipende dalle nostre soddisfazioni personale, nè il negarla le aggiungerà o le toglierà qualcosa. alla fine il giudizio che daremo è su di noi, non sulla verità.
p.s.
sul fatto del premio: alle elementari mica ti hanno insegnato che quell'anno il regno delle due sicilie ha ricevuto un premio come Paese industrializzato? può darsi che il premio sia farlocco, intanto però l'ha avuto. Ed è questo un indizio che qualcosa nella "narrazione" classica che vede un meridione solo feudale non va bene.
Ultima modifica di MaIn; 28-08-13 alle 06:12
E no, non si scrive un saggio rimpinzandolo di imprecisioni, altrimenti si sceglie un altro genere letterario. Non ho pescato la citazione dal cappello, ho letto Terroni su consiglio di un amico e, avendo l'abitudine di verificare quello che leggo nei saggi, sono rimasto subito deluso dall'analisi, faziosa fino all'inverosimile e imprecisa come non sarebbe accettabile in un tema delle medie. Lo stile e' lagnoso e tradisce una conoscenza pessima dell'italiano scritto. No, scrivere come in un blog o in un forum, non e' uno stile accettabile per un libro, che vorrebbe essere un saggio, di 150 pagine.
I contadini erano talmente contenti della situazione sociale, che come Garibaldi propose la riforma agricola, racimolo' un altro migliaio di volontari. Mentre avanzava, il suo esercito, se lo vogliamo chiamare cosi', cresceva sia assorbendo unita' dell'esercito duosiciliano che contadini. La presa di Palermo fu facilitata da un'insurrezione della popolazione contro le truppe di Napoli, durante la quale 600 civili vennero uccisi. Come Garibaldi prese la Sicilia, la popolazione, sperando di elevarsi dalle condizioni sociali in cui versava, insorse contro i proprietari terrieri in molti villaggi. Questo si studia alle elementari: la novella Liberta' di Verga parla della rivolta di Bronte, dando il senso dell'oppressione che i notabili dell'epoca esercitavano sul popolino siciliano.
I garibaldini arrivarono a Napoli combattendo pochissime battaglie e l'esercito del Regno di Napoli si vendette al nemico come non e' mai successo nella storia dell'umanita', dando la misura della coesione di quello Stato.
Ricordo un confronto tra Aprile e Riall (una storica irlandese, esperta di Risorgimento), da cui il giornalista e' uscito completamente distrutto, forse anche perche' non poteva neanche accusare la signora di essere una faziosa italiana del nord. Il supposto negazionismo o criminalizzazione del brigantaggio e' una sciocchezza enorme: basta prendere il sussidiario per leggere che alcuni briganti, secondo i nostri standard moderni, si consideravano una forza di resistenza a un invasore e oggi non se ne ha necessariamente un'idea negativa. Ma sono banalita', roba da sussidiario, 100 pagine prima dell'area del rettangolo.
Che il Lazio abbia un'economia di stampo meridionale (cioe' tenuta in piedi da trasferimenti fiscali dal Nord) e' un fatto insindacabile. La produttivita' di Roma, cosi' come i suoi redditi, e' tenuta alta dal gran numero di dipendenti pubblici, e anche su questo c'e' molto poco da discutere. Quindi da romano non ho nessun senso di superiorita' ed e' senza spocchia e senza campanilismo che dico che il Nord e' la parte piu' ricca del Paese e che lo e' stato negli ultimi 200 anni, negarlo per ragioni di parrocchia e' parecchio sciocco.
No, il sistema feudale era stato restaurato subito dopo il regno di Murat e venne rimosso forse un decennio prima dell'invasione dei Mille, in ritardo rispetto a tutta Italia e anticipando solo la Russia e, forse, il Vaticano. Il Meridione aveva un'economia prevalentemente agricola e, al netto di un paio di eccezioni, non aveva un'industria sviluppata, come lo stesso Aprile ammette in qualche intervista. Il mito dell'industria meridionale nasce dal censimento del 1871, da cui emergerebbe che il 28% dei Calabresi era impiegato nell'industria, contro il 22% del nord-ovest. Il problema e' che mentre al nord-ovest c'era un'industria vera, con processi industriali moderni, in Calabria c'era poco piu' che artigianato e i contadini che tessevano la sera sono stati contati come impiegati nell'industria. Ovviamente, rimossi i dazi, questa supposta industria e' stata distrutta dalle importazioni del Nord, dove la produttivita' era molto piu' alta. Questo pure e' un fatto storico (per essere precisi di storia economica), che per dovere di sintesi non si studia alle elementari.
Ragazzi, Pino Aprile è un semplice giornalista, le statistiche economiche lasciatele a chi le conosce veramente. Io consiglio questo:
Il divario Nord-Sud in Italia 1861-2011 - Daniele Vittorio; Malanima Paolo - Libro - IBS - Rubbettino - Saggi
"la Le Pen col 40% avrà incassato una grande vittoria" (Candido)
pedro, non ti sei neanche accorto che a tutto quello che hai scritto ho già risposto.
prendi fiato, rilassati e cerca di capire il senso delle cose che leggi invece di partire in quarta.
statti bene.