da sx hanno sempre detto che i berluschini non ragionavano con la propria testa,che seguivano solo il capo,che non erano dotati di idee proprie...
beh vi propongo questo articolo su renzi,definito l'uomo di berlusconi,l'uomo di dx,il berlusconiano fino a pochi mesi fa...quello accolto alla festa dell'unità con grande freddezza solo 12 mesi fa,quello respinto nettamente alle primarie dal popolo del pd
FONTE REPUBBLICA:è EVIDENTE CHE I PIDDINI DIGERISCONO TUTTO..O IMPROVVISAMENTE RENZI NON è PIù ANDATO A PRANZO ON BERLUSCONI,NON è PIù POPULISTA COME BERLUSCONI,CHE PRIMA FOSSE DI DX ED ORA IMPROVVISAMENTE SIA DIVENTATO DI SX?
MA COSA DEVE SUCCEDERE PERCHè GLI ELETTORI PD APRANO GLI OCCHI DOPO AVELI CHIUSI PER 20 ANNI NON ACCORGENDOSI DI ESSERE GLI AMICI DEL SILVIO CHE ODIAVANO,E PRIMA DI ESSERE AMICI DI STALIN E CO PADRI DI QUELLA RUSSIA COSì DEMOCRATICA E DOVE IL TENORE DI VITA ERA COSì ALTO?????
- Sei in:
- Archivio
- > La Repubblica
- > 2013
- > 08
- > 20
- > Pd, la mutazione del part...
Pd, la mutazione del partito d'Emilia
RENZI non è più di destra. Anzi, forse non lo è mai stato. Cambiano i dirigenti emiliani, chi più chi meno sempre più vicini a Matteo Renzi, ma cambiano anche i volontari delle feste dell'Unità, nella federazione dodici mesi fa più bersaniana d'Italia. La cosiddetta base, che un anno fa accolse l'allora rottamatore al Parco Nord con scetticismo, ora si prepara a dargli il benvenuto il prossimo 2 settembre con ben altro spirito. Se non con entusiasmo, senz'altro con curiosità, benevolenza, addirittura speranza. «Il clima nei confronti di Renzi è cambiato, anche nella base emiliana del partito, questo senza dubbio» ammettono in coro i segretari di circolo del bolognese.
C'è voglia di capire, d'ascoltare, d'approvare, persino.
Dodici mesi, e sembra un altro Pd. Il 10 settembre 2012 Renzi arrivò alla festa bolognese invitato in extremis dopo la gaffe di via Rivani, federazione bersaniana doc, che in un primo tempo non lo aveva nemmeno messo in programma. Attorno al rottamatore solo freddezza e tanti sospetti: «Renzi ci deve spiegare perché è andato a pranzo con Berlusconi» ripetevano scuri in volto i volontari agli stand. Oggi, in tempi di larghe intese, quella dell'incontro ad Arcore con il Cavaliere pare appena un peccato di gioventù, di fronte all'alleanza col Pdl. Forse per questo dopo le conversioni dei dirigenti (a cominciare da Virginio Merola) anche tra i militanti si respira un'aria diversa.
«Sicuramente non c'è più la chiusura di un anno fa» dice Marianna Mignani, del circolo Pd Barca. «Oggi molti sono curiosi di sentire cos'ha da dire Renzi. C'è voglia di ascoltarlo». Ciò non significa che Bologna abbia dimenticato Bersani: «Molti provano ancora molto affetto per l'ex segretario, ma questo non impedisce d'essere attenti alle proposte di Renzi». «Il punto è che il rottamatore non è più considerato uno "di destra"» spiega anche Maurizio Gaigher, del Savena: «Del resto anche allora quello di dipingerlo così fu un tentativo di screditarlo. Ora i volontari lo riconoscono comunque come un nostro dirigente nazionale». Nessuna «rivoluzione copernicana» dice Francesco Mileno, del circolo del centro storico, «ma certo nessuno lo demonizza più».
Una mutazione genetica della federazione bolognese che fa il paio con quella imolese. Roccaforte dalemiana fino all'altro giorno, divenuta oggi improvvisamente "Imola entusiasta", dal nome dell'associazione "renziana" pochi giorni fa in pellegrinaggio a Bosco Albergati ad ascoltare il sindaco con striscioni e tifo di dirigenti storici come l'assessore provinciale Graziano Prantoni.
Massimo Marchignoli, ex parlamentare imolese che un anno fa usò parole ruvidissime nel confronti del rottamatore, definendolo «un balbuziente a confronto del gigante Massimo D'Alema», non vuole nemmeno parlarne: «Imola entusiasta? Chieda alla federazione imolese, io ho lasciato la politica, sono impiegato a Obiettivo Lavoro. Voterò al congresso Pd, ma non voterò per Renzi. Altro non dico».
Duri e puri come Marchignoli restano in pochi, però. Anche nel granaio rosso emiliano la resistenza al sindaco inizia a sgretolarsi, «se non altro perché è chiaro - ragiona la numero uno del circolo di Prodi in via Orfeo Cecilia Alessandrini, che appoggerà Pippo Civati - che qualcosa nel progetto di Bersani, per quanto giusto sembrasse, non è piaciuto agli elettori». Non è un caso che Renzi, alla Festa bolognese, farà anche il giro negli stand: «Non credo ci saranno problemi - assicura l'organizzatore Lele Roveri - i volontari hanno molto più buon senso dei dirigenti». Avanza, insomma, la tentazione Renzi, acuita pure dal vuoto lasciato dall'area Bersani, incapace per ora d'esprimere una sua candidatura, mentre il dalemiano Gianni Cuperlo miete consensi nella dirigenza ortodossa. Un vuoto che lascia sorpresi pure in via Rivani, da dove nei giorni scorsi sarebbe partito un sms indirizzato a Roma: «Ma non presentate nessun candidato al congresso?». Per risposta solo un laconico: «Vedremo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
SILVIA BIGNAMI20 agosto 2013 7 sez. BOLOGNA