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    Predefinito L’immigrazione in Italia confrontata con Germania, Francia e Inghilterra

    L’immigrazione in Italia confrontata con Germania, Francia e Inghilterra

    22 agosto 2013
    Di ScenariEconomici Feed



    Sono tanti o pochi gli immigrati in Italia? I sondaggi riportano da tempo una forte opposizione “democratica” all’immigrazione negli Stati europei: sono d’accordo con l’affermazione “dobbiamo ulteriormente controllare e restringere l’immigrazione” l’83% degli italiani, l’80% degli spagnoli, il 78% degli inglesi, il 65% dei tedeschi e il 64% dei francesi. Secondo la percezione degli abitanti, quindi, gli immigrati sono troppi.
    In questo articolo cerchiamo di esporre i dati rilevanti perche’ tutti possano comprendere e valutare l’impatto puramente numerico-quantitativo dell’immigrazione, confrontando anche l’Italia con Germania, Francia e Inghilterra. I giornali riportano di tanto in tanto i numeri stimati degli immigrati, le cifre citate sono in genere quelle dei rapporti Caritas/CNEL e parlano di 3-400 mila immigrati che entrano in Italia ogni anno, negli ultimi anni. L’Eurostat colleziona per tutti gli Stati delle statistiche che danno una stima abbastanza accurata dell’immigrazione netta (cioe’ degli immigrati entrati meno gli emigrati usciti) usando i dati ben noti sulla natalita’ e censimenti o altre forme di rilevazione della popolazione residente. Queste stime di immigrazione netta includono con buona approssimazione (forse in qualche caso con alcuni ritardi), anche gli immigrati illegali. Altri dati sempre Eurostat sono usati nel seguito per la popolazione, per i nuovi nati e altre quantita’ misurabili con buona precisione e attendibilita’.
    Secondo me il numero piu’ appropriato da confrontare col numero di immigrati all’anno e’ il numero dei nuovi nati. In Italia negli anni recenti nascono ogni anno circa 550mila bambini (e muoiono approssimativamente un numero paragonabile di persone). Se ogni anno entrano 300-400mila immigrati significa che i nuovi italiani sono ogni anno al ~61% figni di residenti (che includono piu’ o meno un 10% di immigrati degli anni precedenti) e al ~39% circa sono immigrati. A mio parere si tratta di numeri estremamente elevati che non possono consentire un’integrazione ragionevole, anche se lo Stato italiano funzionasse molto meglio rispetto ai livelli poco decenti cui gli italiani sono abituati.
    Un secondo punto da tenere presente e’ che gli immigrati si concentrano nel centro-nord e solo pochi vanno nel Sud. Quantitativamente, circa l’88% degli immigrati va nel centro-nord Italia, che corrisponde al 64% della popolazione italiana, e il 12% na a Sud (36% della popolazione). A causa di queste significative differenze nei grafici che seguono riportero’ anche i dati ristretti al solo centro-nord Italia.
    Il grafico che segue riporta per i 4 Paesi elencati il numero di immigrati netti ogni 1000 abitanti, per fare un confronto omogeneo in presenza di popolazioni residenti diverse.

    I dati arrivano solo al 2009, sono disponibili alcuni degli anni seguenti ma per motivi di tempo non ho potuto aggiornarli. Negli ultimi anni, in particolare apparentemente a partire dalla gigantesca sanatoria cosiddetta delle colf e delle badanti approvata durante il governo Berlusconi del 2001-2006, il numero di immigrati in Italia in rapporto alla popolazione residente e’ nettamente superiore agli altri Paesi considerati, per quanto ne so e’ in effetti ai vertici mondiali, superato solo dalla Spagna. Questo e’ un dato quantitativo che non viene per quanto so mai riportato nel circo politico-mediatico italiano. Si tratta per quanto capisco di ignoranza generalizzata di giornalisti e politici italiani, piu’ che di un complotto.
    E’ interessante ora mettere in evidenza un altro dato poco conosciuto, anche se episodicamente riportato dai mezzi di informazione italiani, la natalita’. Il grafico che segue riporta la percentuale di nuovi nati in un anno rispetto alla popolazione residente.

    La natalita’ e’ significativamente differente tra gli Stati considerati, ci sono circa 2 figli per donna in Francia, da 2 a 1.5 in Inghilterra, e circa 1.2 in Italia e Germania. Il grafico fa vedere l’evoluzione della natalita’ fino al 2009. Ne segue che negli Stati a bassa natalita’ come l’Italia l’impatto percentuale degli immigrati rispetto ai nuovi nati e’ superiore anche a parita’ di numero di immigrati netti all’anno.
    Il grafico che segue mostra il rapporto tra immigrati e nuovi nati in un anno.

    Come si vede, tra i Paesi considerati, l’Italia risulta negli ultimi anni il paese che dal 1990 in poi (ma probabilmente anche in precedenza) ha il rapporto piu’ alto di tutti i tempi tra nuovi immigrati e nuovi nati. Restringendosi al solo centro-nord risulta che in alcuni anni sono entrati fino a 160 immigrati ogni 100 nuovi nati, e in generale il rapporto e’ vicino a 1:1 dal 2003 in poi. Sono dei numeri allarmanti per le prospettive di integrazione degli stranieri, che pero’ i nostri giornalisti e i nostri politici apparentemente non conoscono, non discutono, non capiscono.
    Siccome Stati diversi hanno legislazioni diverse per la concessione della cittadinanza, ha poco senso confrontare le percentuali di stranieri residenti. Ha invece senso, perche’ la definizione e’ univoca per Stati diversi, confrontare il totale di residenti che sono nati all’estero. Questo confronto viene fatto nel grafico che segue.

    Come si vede, la Germania ha la maggiore percentuale di residenti nati all’estero, cio’ risale al grande numero di profughi entrati nel periodo di guerra in Jugoslavia e si e’ in seguito stabilizzato perche’ l’immigraziuone e’ stata efficacemente limitata. Dopo la Germania, il centro-nord Italia ha superato come percentuale di nati all’estero sia Francia che Inghilterra e sta velocemente raggiungendo la Germania. Oggi nel 2013 l’ha probabilmente superata.
    L’ultimo grafico e’ consistente con i dati appena presentanti e mostra l’andamento della popolazione residente nei diversi Stati considerati, per la precisione viene presentato il rapporto tra la popolazione e la popolazione del 1995.

    Questo grafico mostra bene la radicale differenza tra Italia e Germania (che hanno la stessa natalita’) riguardo l’immigrazione. La Germania consente dopo le guerre Jugoslave un numero molto ridotto di immigrati netti, mentre livelli eccezionali e ai vertici mondiali di immigrazione in Italia fanno crescere la popolazione residente piu’ o meno come Stati a molto piu’ elevata natalita’ come Francia e Inghilterra.
    Alcuni dati recenti sull’immigrazione in Italia sono stati pubblicati recentemente su scenarieconomici: Italia paese di folli, nel 2012 arrivano 255.000 immigrati e gli immigrati disoccupati arrivano a 385-000. Una versione precedente ma piu’ estesa di questo articolo e’ stata pubblicata su noisefromamerica.org: Super-immigrazione italiana: per necessita’ economica o per disfunzione dello Stato?.
    da Scenari Economici

  2. #2
    Super Troll
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    Predefinito Re: L’immigrazione in Italia confrontata con Germania, Francia e Inghilterra

    Di Francia e Germania e Inghilterra me ne frego.

    Me ne frego anche della pietosa vicenda dei nostri emigranti che hanno appestato il globo intero.

    Me ne frego anche di Papa Francesco, che oltre alle belle parole non ha ospitato nemmeno un negro in Vaticano.

    Me ne frego anche dell' oculista casualmente ministro di un ministero inutile e dannoso.


    Noi abbiamo già l'eterno problema dei " migranti" del povero sud.

    Inoltre abbiamo un debito pubblico spaventoso, un territorio devastato, una classe politica ridicola e una disoccupazione altissima, seppure mascherata coi " lavori socialmente utili e inutili paghe pubbliche.
    Ultima modifica di ugolupo; 22-08-13 alle 22:45
    "... e accenderemo un altro rogo il 4, al "fante ignoto" che non vuol più stare a Roma divenuta una Bisanzio putrefatta sempre più gonfia della sua putrefazione"

    (G. D'Annunzio)

  3. #3
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    Predefinito Re: L’immigrazione in Italia confrontata con Germania, Francia e Inghilterra

    Citazione Originariamente Scritto da ugolupo Visualizza Messaggio
    Di Francia e Germania e Inghilterra me ne frego.

    Me ne frego anche della pietosa vicenda dei nostri emigranti che hanno appestato il globo intero.

    Me ne frego anche di Papa Francesco, che oltre alle belle parole non ha ospitato nemmeno un negro in Vaticano.

    Me ne frego anche dell' oculista casualmente ministro di un ministero inutile e dannoso.


    Noi abbiamo già l'eterno problema dei " migranti" del povero sud.

    Inoltre abbiamo un debito pubblico spaventoso, un territorio devastato, una classe politica ridicola e una disoccupazione altissima, seppure mascherata coi " lavori socialmente utili e inutili paghe pubbliche.

    Leggi bene le ultime 6 righe , e i rispettivi link.

  4. #4
    Super Troll
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    Predefinito Re: L’immigrazione in Italia confrontata con Germania, Francia e Inghilterra

    Compagni dove siete?
    Non vi interessa più l'ACCOGLIENZA ?

    Tutti a preparare scappatoie per il DELINQUENTE vostro alleato?
    "... e accenderemo un altro rogo il 4, al "fante ignoto" che non vuol più stare a Roma divenuta una Bisanzio putrefatta sempre più gonfia della sua putrefazione"

    (G. D'Annunzio)

  5. #5
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    Predefinito Re: L’immigrazione in Italia confrontata con Germania, Francia e Inghilterra

    Sarà forse un caso che l'esplosione di stranieri regolari sia avvenuta in contemporanea con l'introduzione della Bossi-Fini ed il superamento della Turco-Napolitano?

    Comunque anche questo scenari economici è un ricettacolo di scorrettezze nell'analisi dei dati, prima fa terminare il periodo dei dati presi in analisi pur essendo presenti dati più recenti ("non ho avuto tempo") ben sapendo che a causa della crisi il trend immigratorio mostrerebbe un cambiamento radicale, poi per non farsi mancare niente modifica la relazione tra paesi e colori nell'ultima slide.

 

 

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