Il prossimo 9 settembre si riunirà la giunta per le elezioni del Senato che dovrà decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore. Quel giorno probabilmente non accadrà nulla e vari rinvii sono possibili. Per Luciano Violante (Pd), ex presidente della Camera, uno dei "saggi" nominati da Napolitano, la Giunta (ma dovrebbero mettersi d'accordo almeno Pd e Pdl) potrebbe sollevare eccezioni di costituzionalità sulla legge Severino, che stabilisce per i condannati in via definitiva l'ineleggibilità e l'incompatibilità con la carica di deputato e senatore. Se l'applicazione della legge Severino per Berlusconi fosse rinviata cosa accadrebbe al leader condannato a 4 anni per frode fiscale? Lo spettro peggiore, quello del carcere, difficilmente si materializzerebbe, ancor di più finché il Cavaliere sarà senatore. Se invece fosse privato delle prerogative parlamentari, Berlusconi non sarebbe garantito del tutto dall'eventualità di un arresto cautelare. Se per esempio ci fosse il pericolo di inquinamento delle prove. Entro il 16 settembre il Cavaliere avrà 30 giorni di tempo per decidere se chiedere gli arresti domiciliari (scatterebbero automaticamente in caso non comunicasse nulla) o l'affidamento in prova ai servizi sociali. La seconda opzione è stata scelta da molti politici condannati per Tangentopoli: a Berlusconi non mancano le proposte arrivate da enti, associazioni e fondazioni. A decidere la modalità di esecuzione è il tribunale di sorveglianza, sentito il parere della procura generale. Modalità che, secondo il capo dello Stato Napolitano, dovrebbero tener conto del ruolo di leader politico ricoperto da Berlusconi.
Sull'ex premier incombe anche la pena accessoria, cioè l'interdizione dai pubblici uffici. La Cassazione ha stabilito che l'entità dell'interdizione deve essere ricalcolata dalla Corte d'Appello (5 anni stabiliti dalla sentenza di secondo grado erano troppi secondo i supremi giudici). Quando però verrà stabilita il Cavaliere perderà da subito il diritto di rappresentare l'elettorato. Certo, ci sono stati casi in passato in cui le camere impiegarono dei mesi, ma non è successo che non riconoscessero la condanna.
Ci sarebbe la possibilità di commutazione della pena, ma qui è solo Napolitano a poter decidere. E' concessa a un solo condannato e in questo è diversa dall'amnistia. Un esempio recente: la trasformazione della pena detentiva in pena pecuniaria per il direttore del Giornale Alessandro Sallusti. Napolitano ha fatto capire che potrebbe concederla solo dopo che il Cavaliere avrà cominciato a scontare la pena.

Fonte: I "futuri" possibili di Silvio Berlusconi - Notizia di approfondimento - MSN Italia