Provvedimenti legislativi entrati in vigore
Reato di atti persecutori (stalking)
Mara Carfagna è la principale promotrice della legge, introdotta dal
decreto Maroni (articolo 7), che istituisce il reato di
stalking. La norma introduce nel
codice penale l'articolo 612-bis, dal titolo "atti persecutori", che al comma 1 recita:
« Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita » |
A ciò si aggiungono alcune norme accessorie, ossia: l'aumento di pena in caso di recidiva o se il soggetto perseguitato è un
minore; il fatto che lo
stalking costituisca un'aggravante in caso di
omicidio e
violenza sessuale; la possibilità di ricorrere alle misure di indagine previste per i reati più gravi, quali le
intercettazioni telefoniche e gli
incidenti probatori finalizzati ad acquisire le
testimonianze di minori. Il decreto qualifica questo genere di reato come perseguibile a seguito di
querela di parte, potendosi
procedere d'ufficio solo in situazioni di particolare gravità
[21][22].
Provvedimenti legislativi in discussione
Disegno di legge contro la prostituzione
Paweł Rogaliński,
Nyamko Sabuni e Mara Carfagna durante il vertice sull'uguaglianza Terzo a Stoccolma nel
2009.
Nel settembre 2008, il Consiglio dei ministri approva un
disegno di legge intitolato "misure contro la
prostituzione"
[23] a firma Mara Carfagna che introduce nuove pene verso chi si prostituisce in strada o in luoghi pubblici. Il DDL è in discussione in Commissione al
Senato[24].
Questo disegno di legge, prima sua iniziativa da ministro
[25][26], modificando la
legge Merlin introdurrebbe il reato di esercizio della prostituzione in "luogo pubblico"; in sostanza, a essere colpiti non sarebbero più soltanto i fruitori, ma anche le prostitute stesse. Nessuna restrizione è però prevista a chi vende il proprio corpo in ambienti privati. Prostitute e clienti rischiano da 5 a 15 giorni di arresto e un'ammenda da 200 a 3 000 euro. La pena per chi sfrutta la prostituzione minorile va da 6 a 12 anni e multe da 15 000 a 150 000 euro; il minore potrà essere rimpatriato, purché nel suo interesse
[25].
In alcune dichiarazioni Carfagna spiega le ragioni di tale iniziativa, definendo la prostituzione in strada come «un fenomeno vergognoso» e un «allarme sociale». «La prostituzione mi fa rabbrividire. Mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo», venendo così aspramente criticata dalle
organizzazioni non profit che si occupano del fenomeno e dalle rappresentanze della prostitute.
Carla Corso, una delle fondatrici del Comitato dei diritti delle prostitute, risponde affermando che «la signora ha usato il suo corpo per arrivare dove è arrivata, facendo calendari. Basta aprire Internet per vedere le sue grazie».
[25]
Secondo una nota congiunta di diverse associazioni (Asgi,
Gruppo Abele, On the Road,
Caritas Italiana, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Comitato per i diritti civili delle prostitute, Comune di
Venezia, Consorzio Nova, Dedalus,
Save the Children), l'iniziativa del ministro di vietare la prostituzione in strada avrebbe l'effetto di incentivare lo sfruttamento delle donne all'interno di abitazioni e luoghi privati (fenomeno riguardo al quale la stessa Carfagna ha ammesso l'inesistenza di una regolamentazione chiara
[26]), sottolineando inoltre come sia più importante tutelare i diritti delle vittime delle organizzazioni criminali e colpire queste ultime, piuttosto che le prime
[25].
Altri disegni di legge
Mara Carfagna è inoltre firmataria dei progetti di legge:
- Ddl "Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza";
- Ddl "Misure contro la violenza sessuale";
- Ddl "Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno".[27]
Campagne promosse
Nel 2008 ha lanciato una campagna per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle
mutilazioni genitali femminili finanziata dal
Dipartimento per le Pari Opportunità[28]. Nel 2009 lancia insieme ad
Anna Paola Concia la campagna di comunicazione "Nessuna differenza", la prima campagna contro l'
omofobia e contro la violenza basata sull'orientamento sessuale realizzata da un Governo italiano
[29].