Mentre in Francia il '68 terminava nel '69 , in Italia la feccia comunista prese la palla al balzo per cercare di sovvertire con la forza le istituzioni per prendere poi le redini del Paese . Purtroppo questi bastardi non fecero i conti nel modo giusto e dovettero soccombere al volere dei loro figlioli deviati che decisero di mettere a ferro e fuoco il Paese seminando per un ventennio sangue e terrore . E come ogni buona famiglia oggi con un semplice cambiamento di sigla da Pci a Pd pensano che il "tutto" si possa risolvere a tarallucci e vino . Certo per i nostri giovani che non sanno è facile capire la loro ignoranza in materia , eppure ancora la recente storia della bastardaggine comunista è sotto gli occhi di tutti . Fortuna che c'è un "comunista" pentito come Gianpaolo Pansa che ogni tanto ci narra le vere verità a dispetto di quei bastardi comunisti che hanno ancora la faccia tosta di negarla . Il '68 per noi Italiani è stato l'inizo della fine , colpa di quei bastardi abbiamo perso i treni che ci passavano davanti . In Germania nel 1978 certi terroristi merdosi li misero in galera (la banda Baader Meihof) e la fecero fuori nelle patrie galere... facendola "suicidare"
La banda Baader Meinhof
Pansa
Demolisce il Sessantotto: "Idioti, violenti, ignoranti. E poi terroristi"
La nuova anticipazione dell'ultimo libro del giornalista: demolisce il bluff della stagione rivoluzionaria più pompata dalla retorica
Share on gmailShare on print|More Sharing ServicesAltro
Commenti 16
Share on facebookCondividi
06/09/2013
Giampaolo Pansa
Per gentile concessione dell’autore e dell’editore, pubblichiamo gran parte del capitolo «Il bluff del Sessantotto. 1968», tratto da Sangue, sesso, soldi. Una controstoria d’Italia dal 1946 a oggi (Rizzoli, pp. 450, euro 19) di Giampaolo Pansa, ex inviato del Corriere della Sera, ex vicedirettore di Repubblica e ora firma di punta di Libero. Il volume - disponibile anche in formato e-book - sarà nelle librerie a partire da mercoledì 11 settembre.
Personale rilettura di oltre 65 anni della nostra storia, scritto da uno dei più autorevoli giornalisti e storici italiani, il libro è suddiviso in otto parti, dall’immediato dopoguerra (dominato dalle figure di De Gasperi e Togliatti) al ventennio berlusconiano. In mezzo, Stalin e la legge Merlin, il boom economico del Belpaese, la tragedia del Vajont, gli anni di piombo, le stragi di mafia, i morti di Tangentopoli e la morte di Andreotti.
Fu un tragico bluff il Sessantotto. Per di più coperto e difeso da un’ondata di retorica mai vista prima in Italia. Eppure molti politici, molti intellettuali e molti giornalisti lo ritennero un miracolo. A sentir loro, iniziava una stagione fantastica ed esaltante per la democrazia. Il Sessantotto avrebbe cambiato tutto in meglio: la politica, l’economia, la società, la scuola, la cultura, la famiglia, i rapporti tra maschio e femmina, persino l’educazione dei bambini. A conti fatti non accadde nulla di tutto questo. L’unico, vero frutto fu il terrorismo di sinistra, il mostro delle Brigate rosse. (...)
Su Libero di sabato 7 settembre una parte di un capitolo dell'ultimo libro di Giampaolo Pansa, che ricorda il Sessantotto: "Idioti, violenti, ignoranti...". Il grande giornalista demolisce il bluff della stagione rivoluzionaria più pompata dalla retorica: "Fu l'incubatrice del terrorismo rosso".
Leggi l'anticipazione tratta dal libro di Giampaolo Pansa su Libero di sabato 7 settembre
Demolisce il Sessantotto: "Idioti, violenti, ignoranti. E poi terroristi" - giampaolo, pansa, sessantotto - Libero Quotidiano