La vendita delle attività commerciali italiane

[Sir]

Buongiorno a tutti voi,

mi sono iscritta perchè vorrei condividere con voi il nuovo - ma ormai neanche tanto, visto che dura da qualche anno - fenomeno della vendita delle attività commerciali in Italia, spesso per problematiche legate alla crisi economica che, oramai, è uno stato permanente.
Intendiamoci, è un mestiere la consulenza sulla cessione attività, per chi vuole vendere che so, un bar, un negozio, un'azienda.
Ma, spesso, è far incontrare la domanda e l'offerta che le cose non coincidono giacchè, mentre chi vende ha deciso, non prima di una lunga elaborazione dolorosa, chi compra è frenato dai timori che il lungo periodo che stiamo vivendo ci ha imposto e che l'incertezza di risultati ci intima.
Ora, da più parti, vogliono farci credere che si vede la famigerata luce in fondo al tunnel... io non me ne sono accorta e voi?

Sabrina

[Condor]

Ora, da più parti, vogliono farci credere che si vede la famigerata luce in fondo al tunnel... io non me ne sono accorta e voi?

Già nei primi mesi del 2009 - all'indomani della crisi immobiliare americana - si pronosticava per l'Occidente una Primavera economica, fatta di crescita e sviluppo, non prima del 2020 – 2022, e questi, a mio avviso, sono i tempi (fiscal compact a parte).
Ci troviamo nell'occhio del ciclone di una crisi strutturale innescatasi all'inizio del terzo millennio; crisi di sistema che è ben diversa da una più tranquilla e controllabile crisi ciclica, con andamento sinusoidale.
Nel trarre valutazioni per acquisti di attività commerciali, occorre anche considerare il fattore antropologico in una nazione.
Consolidati studi scientifici sulla propensione dell'individuo al consumo di beni – necessari e voluttuari - nell'arco della propria esistenza, hanno stabilito che fino all'età di 50 anni l'individuo è propenso a spendere soldi per beni e servizi, dopo tale età inizia la curva discendente nella propensione al consumo.
Ora, sulla base di tale analisi, se consideriamo l'età media della popolazione italiana a partire dagli anni del baby boom (inizi anni '50), constatiamo che più della metà della nostra popolazione è già ben oltre la 50na (quindi, in pieno sviluppo di scarsa propensione alla spesa).
Non allungandomi oltre, se dovessi consigliare ad un amico di acquistare un'attività commerciale, soprattutto nelle regioni del Nord Italia, dove gli indicatori statistici danno un'età media della popolazione già oltre i 50 anni (la Liguria ed il Friuli - Venezia Giulia sono considerate da un bel po' di anni, regioni dormienti sul fronte dei consumi), francamente ci penserei molte volte, e sicuramente non andrei a chiedere consiglio ai bocconiani.

[Immanuel]

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[Condor]

[Morfeo]

Buongiorno a tutti voi,

mi sono iscritta perchè vorrei condividere con voi il nuovo - ma ormai neanche tanto, visto che dura da qualche anno - fenomeno della vendita delle attività commerciali in Italia, spesso per problematiche legate alla crisi economica che, oramai, è uno stato permanente.
Intendiamoci, è un mestiere la consulenza sulla cessione attività, per chi vuole vendere che so, un bar, un negozio, un'azienda.
Ma, spesso, è far incontrare la domanda e l'offerta che le cose non coincidono giacchè, mentre chi vende ha deciso, non prima di una lunga elaborazione dolorosa, chi compra è frenato dai timori che il lungo periodo che stiamo vivendo ci ha imposto e che l'incertezza di risultati ci intima.
Ora, da più parti, vogliono farci credere che si vede la famigerata luce in fondo al tunnel... io non me ne sono accorta e voi?

Sabrina

guarda che la pubblicità si paga.