In Olanda, ci sono
152.000 case da ristrutturare a causa dei terremoti indotti dall’estrazione di metano nell’area di Groningen! Un danno da circa
30 miliardi di euro secondo recenti stime riportate da autorevoli agenzie di stampa (le compagnie coinvolte hanno intanto stanziato 1,2 miliardi di euro)
Reinforcing homes in Dutch gas extraction quake zone estimated at 30 bln euros | Reuters Il tutto in un paese che teoricamente sarebbe a rischio sismico bassissimo per ragioni geologiche.
Il giacimento è il più grande d’Europa, scoperto nel 1959, ed è gestito dalla NAM, una joint venture Shell-ExxonMobil (50% ciascuna). Per i primi 30 anni di sfruttamento nessun problema. Ora, invece, la situazione si è fatta estremamente critica!
Consiglio caldamente di vedere la straordinaria presentazione realizzata dall’attivista Kor Dwarshuis con l’andamento dei terremoti negli ultimi venti anni:
Shell & ExxonMobil gas drilling (somewhat similar to fracking) in Groningen gas field, the Netherlands causing shallow & destructive earthquakes ? realtime animation and time line, data visualisation
Vale più di mille parole!
Questo attivista in un’
altra presentazione imperdibile “A disaster in slow motion” (Shell ? ExxonMobil gas drilling Groningen gas field, the Netherlands results in earthquakes, similar to fracking) spiega nei dettagli l’incredibile storia di questo giacimento e dei terremoti connessi. Le persone che avevano avvisato dei rischi, messe a tacere, derise ed isolate. Le evidenze sempre maggiori e l’avvio dell’attività sismica parossistica dal 2008-2010 in poi, sfociata in 119 sismi nel 2013.
Questi terremoti hanno ipocentri molto superficiali (2-3 km di profondità) per cui, pur avendo avuto finora una magnitudo Richter massima di 3,6, hanno provocato molti danni, anche perchè le case non sono state costruite con criteri anti-sismici.
l caso olandese è paradigmatico. Parliamo del maggiore giacimento di gas in terraferma europeo, il decimo per grandezza nel mondo; produce il 10% dell’intero fabbisogno del continente.
Schatzalp (2015) non solo mostra chiaramente l’andamento dei sismi (e della frequenza crescente di quelli con intensità maggiore) ma correla i terremoti con la subsidenza.
Estraendo grandi quantità di metano, vi è stata una progressiva compattazione della roccia serbatoio, con attivazione di fenomeni di subsidenza (abbassamento del piano campagna).
In questa immagine tratta dal lavoro di Koster e Van Ommeren del Timbergen Institute si vede molto bene la consistenza del fenomeno di subsidenza, con un abbassamento della quota di ben 26 centimetri nell’area di maggiore sfruttamento (Loppersum).
Nel loro lavoro “
Natural Gas Extraction, Earthquakes and House Prices” (2015) i due ricercatori concludono che “
Questi terremoti indotti hanno effetti negativi sull’ambiente costruito sotto forma di costi monetari (come i danni” e costi non-monetari (come la riduzione del comfort, rischi di danni alla salute)“.
Esiste, cioè, anche un impatto sulla vita quotidiana delle persone sottoposte a continui tremori del terreno.
L DISPERATO TENTATIVO DEL GOVERNO OLANDESE: TAGLIAMO LA PRODUZIONE MA CI SARANNO ALTRI TERREMOTI!
(...)
“era già nota la relazione tra estrazione del gas e i terremoti. Il KNMI ha valutato, sulla base di uno studio statistico riguardante tutti i giacimenti olandesi, che la magnitudo massima di un sisma collegato alle estrazioni sarebbe stata di 3,9 dfella scala Richter. Oggi il KNMI ha evidenziato che per il campo di Groningen non può essere stimata la magnitudo massima sulla base dei dati storici disponibii. Pertanto la magnitudo potrebbe essere anche maggiore.”
(...)
In Italia il tema della sismicità indotta dalle attività umane (estrazioni di idrocarburi; iniezione di liquidi nel sottosuolo; dighe) è stato sostanzialmente oggetto di diffusa omertà se non di vero e proprio oscurantismo interessato.
In realtà, soprattutto all’estero, nel mondo scientifico il tema è stato oggetto di numerose pubblicazioni, anche se non sono mancati anche in altri paesi, come abbiamo visto, tentativi di isolare persone e ricercatori che evidenziavano i rischi delle attività umane che possono provocare sismi.
Recentemente il nostro Governo ha iniziato ad ammettere il problema non tanto per le estrazione di idrocarburi quanto per gli stoccaggi di gas nel sottosuolo. (...)