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    Predefinito La ex Presidente della regione Lorenzetti da stamattina è agli arresti domiciliari

    Tav Firenze: arresto per Lorenzetti (Pd), ex presidente dell’Umbria

    L'esponente democratica accusata in veste di presidente di Italferr (Fs). I reati ipotizzati dalla Procura del capoluogo toscano sono corruzione, associazione a delinquere e abuso d'ufficio. "Rischio di reiterazione del reato". L'accusa: "Pressioni per agevolare aziende in
    cambio di favori al marito". La replica del legale: "Nessun vantaggio"


    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013...umbria/712718/
    Benvenuti nella Repubblica delle Banane di Eurolandia, dove i cittadini non contano nulla (ma non lo sanno). Un paese buono per le vacanze, non per chi ci vive, che deve emigrare, perché qui tutto è indecoroso.

  2. #2
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    Predefinito re: Arrestata per corruzione ex presidente umbra Maria Pia Lorenzetti (PD)

    La TAV nasce con l'esclusivo fine di far fare un sacco di soldi agli "amici" e ai politici.

    Che poi ci debbano raccontare un po' di fregnacce su una sua "utilità" fa parte del gioco, ma trattasi semplicemente di rapina pubblica legalizzata.
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




  3. #3
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    Predefinito Re: La ex Presidente della regione Lorenzetti da stamattina è agli arresti domiciliar

    Un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata notificata stamattina all’ex governatrice della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, nell’ambito dell’inchiesta sul nodo fiorentino della Tav. Lorenzetti, che aveva già ricevuto nel gennaio scorso un avviso di garanzia per associazione a delinquere, corruzione e abuso d’ufficio, indagata in qualità di presidente di Italferr. La misura degli arresti domiciliari nei confronti di Maria Rita Lorenzetti è stata disposta per il pericolo di reiterazione del reato e non, come si era appreso inizialmente, per il pericolo di inquinamento probatorio. Lo precisa il legale dell’ex presidente della Regione Umbria, Luciano Ghirga. Secondo quanto riportato nell’ordinanza, di circa 480 pagine, la sola incensuratezza non escluderebbe il pericolo di reiterazione del reato. Il legale sottolinea come il materiale probatorio riportato nell’ordinanza – che è stata notificata alla sua assistita nell’abitazione di Foligno – è il medesimo dell’avviso di garanzia di gennaio.La misura degli arresti domiciliari è stata applicata a sei persone, mentre ad altre sono state applicate altre misure interdittive. In particolare, ai domiciliari sono finiti il geologo Valter Bellomo, Valerio Lombardi di Italferr, Furio Saraceno di Nodavia, i consulenti Alessandro Coletta e Aristodemo Busillo della Seli. Interdetti dalle loro attività Renato Casale, amministratore delegato di Italferr, Marco Bonistalli di Coopsette, Remo Grandori di Seli, Maurizio Brioni e Alfio Lombardi. Secondo la ricostruzione dell’accusa, messa nero su bianco stamani nell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e in un avviso di garanzia recapitato durante una perquisizione domiciliare all’ex governatrice dell’Umbria, Maria Rita Lorenzetti nel gennaio scorso, la stessa, quale presidente di Italferr, nell’ambito dell’appalto sul nodo fiorentino della Tav, avrebbe operato «mettendo a disposizione le proprie conoscenze personali, i propri contatti politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati, nell’interesse e a vantaggio della controparte Novadia e Coopsette, (che si sono aggiudicate l’appalto, ndr) da cui poi pretendeva favori per il marito nell’ambito della ricostruzione dell’Emilia».
    Maria Rita Lorenzetti, secondo quanto scritto nell’avviso di garanzia dello scorso gennaio, avrebbe agito « in contrasto con gli interessi della stazione appaltante a conseguire l’esecuzione dell’opera a regola d’arte e nel rispetto dei costi preventivati così operando in danno della stessa stazione appaltante, anche con condotte illecite finalizzate ad influenzare e condizionare le determinazioni delle pubbliche amministrazioni interessate, in violazione di legge sulle autorizzazioni e sui vincoli di tutela ambientale e paesaggistica e ciò allo scopo di favorire economicamente direttamente il General Contractor e Nodavia e indirettamente il suo socio di maggioranza Coopsette».
    31 indagati Nell’inchiesta erano finite 31 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, truffa aggravata in danno di enti pubblici, frode nelle pubbliche forniture, traffico illecito di rifiuti, violazione delle norme paesaggistiche e abuso d’ufficio. Tra gli altri nel registro degli indagati sono finiti il presidente di Nodavia Furio Saraceno, l’amministratore di Italferr Renato Casale. L’indagine era partita nel 2010 dopo alcuni accertamenti svolti dalla Forestale che avevano fatto emergere l’esistenza di un consistente traffico di rifiuti speciali, smaltiti illegalmente, e la truffa ai danni della Rete Ferroviaria Italiana, per cui si configura anche l’ipotesi di infiltrazioni mafiose.
    L’accusa Secondo la ricostruzione fatta dai pubblici ministeri di Firenze, titolari dell’indagine sono il procuratore Giuseppe Quattrocchi, e i sostituti Giulio Monferini e Gianni Tei, migliaia di tonnellate di rifiuti sarebbero stati smaltiti in maniera illecita: fanghi da far smaltire in maniera particolare che venivano invece fatti sparire come fosse argilla. Questo, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato possibile, grazie al parere di funzionari pubblici che, in cambio di favori e utilità, avrebbero stilato documentazione falsa. Intanto però c’è chi pagava per lo smaltimento dei rifiuti speciali, e chi, illecitamente intascava quei soldi non facendo quello che avrebbe dovuto. Scrivevano i pm nel ‘mandato di perquisizione’ che «gli indagati avevano chiarissima percezione della natura del rifiuto di scarto che andranno a produrre e le volontà di gestirlo abusivamente previa artata predisposizione dei documenti tecnici 8…9 considerando le procedure previste dalla legge un mero ostacolo da superare».

  4. #4
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    Predefinito Arrestata per corruzione ex Presidente Regione Umbria (PD)

    Arrestata Lorenzetti, ex presidente Umbria. accusata di corruzione per Tav in Toscana

    L’ex governatrice e attuale presidente di Italferr ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze: rischio di inquinamento probatorioROMA - La presidente di Italferr ed ex governatrice dell’Umbria (Pd), Maria Rita Lorenzetti, è stata messa agli arresti domiciliari questa mattina nell’ambito di un’indagine della Procura di Firenze relativa a lavori della Tav in Toscana. A suo carico – secondo le prime informazioni – verrebbero ipotizzati i reati di corruzione e associazione per delinquere.

    L’ordinanza di custodia cautelare è stata motivata con il rischio di inquinamento probatorio. Un provvedimento particolarmente corposo, di circa 500 pagine. Lorenzetti ha guidato la Regione Umbria per due mandati, fino alla scorsa legislatura.

    CORRUZIONE. ARRESTATA L'EX GOVERNATRICE UMBRA MARIA RITA LORENZETTI. ADESSO ERA STATA "SISTEMATA" DAL PARTITO ALLA PRESIDENZA DI ITALFERR - basta casta
    Sognando Copenaghen...

  5. #5
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    Predefinito Re: Arrestata per corruzione ex Presidente Regione Umbria (PD)

    Citazione Originariamente Scritto da Makaveli Visualizza Messaggio
    Arrestata Lorenzetti, ex presidente Umbria. accusata di corruzione per Tav in Toscana

    L’ex governatrice e attuale presidente di Italferr ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze: rischio di inquinamento probatorioROMA - La presidente di Italferr ed ex governatrice dell’Umbria (Pd), Maria Rita Lorenzetti, è stata messa agli arresti domiciliari questa mattina nell’ambito di un’indagine della Procura di Firenze relativa a lavori della Tav in Toscana. A suo carico – secondo le prime informazioni – verrebbero ipotizzati i reati di corruzione e associazione per delinquere.

    L’ordinanza di custodia cautelare è stata motivata con il rischio di inquinamento probatorio. Un provvedimento particolarmente corposo, di circa 500 pagine. Lorenzetti ha guidato la Regione Umbria per due mandati, fino alla scorsa legislatura.

    CORRUZIONE. ARRESTATA L'EX GOVERNATRICE UMBRA MARIA RITA LORENZETTI. ADESSO ERA STATA "SISTEMATA" DAL PARTITO ALLA PRESIDENZA DI ITALFERR - basta casta
    **************
    questa signora è diventata Presidente Italferr perché aveva competenze stratosferiche nelle FS o perché aveva una tessera PD ed un Padrino nello stesso partito immacolato?
    GLF

  6. #6
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    Predefinito Arrestata l'ex presidente dell'Umbria Lorenzetti (PD)

    Tav, un gioco di squadra: arrestata l'ex presidente dell'Umbria Lorenzetti

    Inchiesta sui treni Tav: sei arresti
    Sei a domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere per corruzione. Le intercettazioni del Ros hanno scoperto che veniva condotta una 'guerra' all'architetto Fabio Zita, dell'ufficio Via della Regione Toscana, poi destinato ad altro incarico, definito da Lorenzetti ''stronzo'' e ''terrorista'' perché convinto che le terre di scavo siano rifiuti



    Maria Rita Lorenzetti

    Firenze, 16 settembre 2013 - 'Gioco di squadra', cioè scambio di favori, elargizione di incarichi, vantaggi per gli affiliati, come dire una consulenza a me, un progetto a te, e tutti soddisfatti, prima o poi: secondo il gip di Firenze Angelo Antonio Pezzuti c'è questo intorno ai lavori Tav di Firenze - il nodo ferroviario da attraversare con un tunnel cittadino per i treni superveloci - e il 'gioco' lo coordinava la presidente di Italferr ed ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti (Pd) anche 'spendendo' i suoi rapporti con la senatrice Pd Anna Finocchiaro a cui nelle intercettazioni talvolta fa riferimento per avere un parere, per segnalare un co-indagato.
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    Stamani i carabinieri del Ros, che hanno portato avanti le indagini coordinate dai pm fiorentini Giulio Monferini e Gianni Tei che vedono indagate 31 persone, hanno arrestato Lorenzetti, ai domiciliari con altri cinque accusati di associazione a delinquere finalizzata a corruzione e abuso d'ufficio: il geologo siciliano già dirigente Ds poi Pd a Palermo Gualtiero (detto Walter) Bellomo, membro della commissione Via (Valutazione impatto ambientale) del ministero dell'Ambiente; Furio Saraceno, presidente di Nodavia; Valerio Lombardi,ingegnere di Italferr; Alessandro Coletta, consulente, ex membro dell'Autorita' di vigilanza sugli Appalti pubblici; Aristodemo Busillo, della società Seli di Roma che gestisce la grande fresa sotterranea per realizzare il tunnel Tav a Firenze e che venne posta sotto sequestro dalla magistratura. Il gip ha respinto la richiesta del carcere per Bellomo.
    Per gli arrestati ci sono gravi indizi di colpevolezza e il gip, visti i ruoli e i comportamenti, teme la reiterazione del reato. Scrive il giudice Pezzuti che ''grazie al ruolo'' di presidente di Italferr e ''alle entrature politiche'' Maria Rita Lorenzetti perseguiva ''obiettivi precisi di comune interesse che diventano per ciò stesso le finalità dell'organizzazione criminale''. Come quando dice a Bellomo di averlopromosso per un incarico prestigioso presso Anna Finocchiaro, elogiandolo anche perché sa ''fare squadra''. Lo stesso Bellomo che - risulta sempre dalle indagini - nel giro di favori si lamenta perche' la Finocchiaro non lo avrebbe inserito, come promesso, in un posto sicuro della lista Pd alle elezioni del febbraio 2013.
    Nella squadra di Maria Rita Lorenzetti manager pubblici, imprenditori, tecnici e progettisti su cui poteva contare e che poteva influenzare. Tra gli obiettivi nella 'partita Tav' a Firenze c'era da ottenere un decreto che mutasse la qualifica giuridica delle terre di scavo da rifiuti, da smaltire in discariche apposite, a 'sottoprodotti' da poter trattare come normali inerti. Oppure ottenere l'autorizzazione paesaggistica dell'opera, in scadenza, oltreché ''ottenere il massimo riconoscimento possibile delle riserve contrattuali poste dagli appaltatori (Nodavia e le società subappaltatrici, ndr) per una maggiorazione delle spettanze per centinaia di milioni''.
    La 'squadra' non tollerava ostacoli sul suo cammino: le intercettazioni del Ros hanno fatto ergere la 'guerra' all'architetto Fabio Zita, dell'ufficio Via della Regione Toscana, poi destinato ad altro incarico, definito da Lorenzetti ''stronzo'' e ''terrorista'' perché convinto che le terre di scavo siano rifiuti. Da parte sua Lorenzetti ha detto al suo legale di "non sapersi immaginare quali suoi comportamenti possano avere portato ad accuse tanto gravi".
    Ma, scrive il gip, ''soprattutto la Lorenzetti, con espressioni esplicite e intenti manifesti, fa chiaramente il gioco del general contractor (Nodavia, ndr) e del socio di maggioranza Coopsette che giuridicamente dovrebbe esserle controparte contrattuale a cui deve far arrivare il massimo del profitto possibile con totale pregiudizio del pubblico interesse''. Il gip ha disposto anche cinque misure interdittive vietando di lavorare nelle rispettive società per due mesi a cinque manager e tecnici di CoopSette di Castelnuovo di Sotto (Reggio Emilia), Alfio Lombardi, Maurizio Brioni, Marco Bonistalli, del presidente del cda di Seli Remo Grandori e dell'ad di Italferr Renato Casale.
    Nessuna misura interdittiva, diversamente da quanto chiesto dal pm, per Piero Calandra, membro dell'Autorità di vigilanza per i Lavori pubblici, che però sarà interrogato dal gip il 25 settembre. Nodavia, 'general contractor' dei lavori Tav a Firenze, e Coopsette, socio di maggioranza, si dicono estranei ai presunti illeciti. Mentre Maria Rita Lorenzetti da domani non è più presidente di Italferr per scadenza naturale dell'incarico.

    Tav, un gioco di squadra: arrestata l'ex presidente dell'Umbria Lorenzetti - La Nazione - Firenze

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #7
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    Predefinito Re: Arrestata per corruzione ex presidente umbra Maria Pia Lorenzetti (PD)

    Mal’Italia: i partiti nello Stato

    massimo gramellini



    Il Bene Comune in Italia è un male, perché è gestito dai partiti. L’ultimo schizzo di questa triste realtà emerge dalle carte del processo a Maria Rita Lorenzetti, l’ex presidente dell’Umbria arrestata per una storiaccia di appalti che avrebbe ordito come presidente dell’Italferr. Ma vi sembra normale che al timone delle aziende pubbliche finiscano sempre persone «segnalate» dai partiti o dai sindacati?

    Questa Lorenzetti è una dalemiana di ferro e fa parte di un sistema chiuso di potere che in tanti decenni ha prodotto un reticolo di favori, scambi e ricatti, coinvolgendo parenti e compagni in un gigantesco conflitto di interessi. Quando esaurisce i mandati da governatrice regionale, il Pd la sistema in un ente pubblico, finanziato dalle tasse dei cittadini ma i cui vertici vengono decisi dalla politica. Senza alcuna competenza specifica, Lorenzetti si ritrova a capo di Italferr, una società di progettazione del gruppo Ferrovie dello Stato, e da lì continua a fare quello che ha sempre fatto: il funzionario di partito che risponde al partito e alla conventicola d’affari.

    Le intercettazioni telefoniche raccontano con precisione lancinante il sottobosco che soffoca la crescita e il futuro di questo Paese. C’è un geologo, Walter Bellomo, inserito in una commissione tecnica in quota Pd, perché anche nelle commissioni tecniche si entra «in quota» come alla Rai, dove una volta prendevano «un democristiano, un socialista, un comunista e uno bravo», finché per ridurre i costi limitarono le assunzioni ai primi tre. Questo geologo riesce a far passare la soluzione gradita alla presidente Lorenzetti, che subito si prodiga con Anna Finocchiaro per rimediargli un posto in lista alle elezioni. L’operazione non riesce perché evidentemente ci sono altri compagni ancora più zelanti da piazzare, e il geologo ci rimane male. Un altro funzionario, Fabio Zita, ha invece il torto di anteporre gli interessi dello Stato a quelli della Lorenzetti e ostacola l’appalto: viene riempito di insulti da un sodale della presidente e, quel che è peggio, rimosso dall’incarico per ordine del governatore della Toscana, Rossi, anche lui democratico di rito dalemian-bersaniano.

    Questa storia ci ricorda tre banalità abbastanza scomode. La prima: non è vero che la magistratura indaga sempre e soltanto Berlusconi. La seconda: se in questi vent’anni una parte consistente del centro-sinistra non ha davvero combattuto il capo del centrodestra più anomalo del mondo è perché anch’essa aveva l’armadio tintinnante di scheletri. Cane non morde cane, e ogni cuccia ha il suo Dudù. La terza, che poi sarebbe l’oggetto di questo articolo: la sinistra che ancora scalda i cuori stremati dei suoi elettori è quella che parla di Bene Comune e combatte le privatizzazioni feroci. Ma se vuole rendere credibile il proprio progetto, non può continuare a raccontarci la favola che per far funzionare le aziende pubbliche basta sostituire i dirigenti incapaci e corrotti con altri preparati e onesti. Dovrebbe avere il coraggio di andare alle origini della malattia, sottraendo ai partiti la scelta di quei dirigenti, affinché lo Stato smetta di essere una Cosa Loro mantenuta da noi.

    La Stampa - Mal?Italia: i partiti nello Stato
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    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




  8. #8
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    Predefinito Re: Arrestata per corruzione ex presidente umbra Maria Pia Lorenzetti (PD)

    E’ il giorno dell’interrogatorio di garanzia per Maria Rita Lorenzetti, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine della procura fiorentina sui lavori della Tav con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e abuso d’ufficio.
    L’ex presidente di Italferr verrà ascoltata nel pomeriggio a Firenze dal gip che le chiederà di fare luce su tutte le vicende legate al nodo Tav nel capoluogo toscano. L’ex governatrice umbra ha già fatto sapere, attraverso il suo legale, di essere pronta a rispondere alle domande, lei che si è sempre definita estranea alle accuse.Intanto emergono nuovi risvolti legati all’ex presidente della Regione. il quotidiano la Repubblica riporta un episodio che emerge dalle intercettazioni, non direttamente legato alla vicenda, ma che viene riportato dai pm per far emergere il modo di agire degli indagati. Si tratta di una serie di telefonate e sms tra la Lorenzetti e l’ex assessore regionale Gaia Grossi, che insegna Chimica generale all’università di Perugia, per chiederle di intercedere verso il rettore Bistoni e far passare l’esame di Patologia generale a uno studente di Odontoiatria. L’aiuto è motivato dalla fretta del ragazzo di aprire uno studio a Terni prima di un altro laureando più danaroso di lui. «Noi siamo concrete e pratiche senza tante seghe – dice Lorenzetti alla Grossi -. Insomma, questa è l’ansia di chi dice: ‘Io non è che sono figlio di papà, sono un normale che però sto più avanti di quest’altro, allora vorrei arrivare prima’». Dopo una serie di contatti, la cosa sembra andare a buon fine. La Lorenzetti ringrazia la Grossi dell’impegno: «Grazie pischella mia. Noi della vecchia guardia siamo sempre dalla parte del più debole». Tutto si conclude poi – secondo le trascrizioni dei carabinieri del Ros – con un sms della Lorenzetti alla Grossi: «Tutto a posto. 30. Grazie e ringrazia il capo

  9. #9
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    Predefinito Re: Arrestata per corruzione ex presidente umbra Maria Pia Lorenzetti (PD)

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    E’ il giorno dell’interrogatorio di garanzia per Maria Rita Lorenzetti, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine della procura fiorentina sui lavori della Tav con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e abuso d’ufficio.
    L’ex presidente di Italferr verrà ascoltata nel pomeriggio a Firenze dal gip che le chiederà di fare luce su tutte le vicende legate al nodo Tav nel capoluogo toscano. L’ex governatrice umbra ha già fatto sapere, attraverso il suo legale, di essere pronta a rispondere alle domande, lei che si è sempre definita estranea alle accuse.Intanto emergono nuovi risvolti legati all’ex presidente della Regione. il quotidiano la Repubblica riporta un episodio che emerge dalle intercettazioni, non direttamente legato alla vicenda, ma che viene riportato dai pm per far emergere il modo di agire degli indagati. Si tratta di una serie di telefonate e sms tra la Lorenzetti e l’ex assessore regionale Gaia Grossi, che insegna Chimica generale all’università di Perugia, per chiederle di intercedere verso il rettore Bistoni e far passare l’esame di Patologia generale a uno studente di Odontoiatria. L’aiuto è motivato dalla fretta del ragazzo di aprire uno studio a Terni prima di un altro laureando più danaroso di lui. «Noi siamo concrete e pratiche senza tante seghe – dice Lorenzetti alla Grossi -. Insomma, questa è l’ansia di chi dice: ‘Io non è che sono figlio di papà, sono un normale che però sto più avanti di quest’altro, allora vorrei arrivare prima’». Dopo una serie di contatti, la cosa sembra andare a buon fine. La Lorenzetti ringrazia la Grossi dell’impegno: «Grazie pischella mia. Noi della vecchia guardia siamo sempre dalla parte del più debole». Tutto si conclude poi – secondo le trascrizioni dei carabinieri del Ros – con un sms della Lorenzetti alla Grossi: «Tutto a posto. 30. Grazie e ringrazia il capo
    Visto che se ne sarebbe parlato della Lorenzetti?

  10. #10
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    Predefinito Re: Arrestata per corruzione ex presidente umbra Maria Pia Lorenzetti (PD)

    Citazione Originariamente Scritto da Biordo Visualizza Messaggio
    Visto che se ne sarebbe parlato della Lorenzetti?
    Già si è solo dovuto attendere due anni per arrivare al botto finale della vicenda Lorenzetti ed avere gli "onori" della ribalta mediatica
    Ultima modifica di C@scista; 24-09-13 alle 14:01

 

 
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