Ed ecco il percorso celere Sicilia-Europa.Un sogno
Sicilia e Calabria cancellate dalla "rete transeuropea"
di Rodolfo Bava
Il corridoio autostradale Adriatico – Ionio prevedeva il percorso Reggio Calabria - Taranto - Ancona che, spingendosi fuori i confini, sarebbe dovuto finire nell’area del Baltico. Mentre il corridoio ferroviario, in prima stesura, avrebbe dovuto percorrere la dorsale adriatica con la direttrice Ancona - Pescara - Bari Taranto - Lecce; oggi, invece, dovrebbe fermarsi a Bari.
L’alta velocità sull’altra sponda – mare Tirreno – da Napoli doveva proseguire sino a Reggio Calabria, per poi inoltrarsi in terra di Sicilia; mentre, ora, si preferisce deviare il tragitto nella direzione Napoli – Bari. Ma la Sicilia e la Calabria non vengono a perdere soltanto l’alta velocità ferroviaria, ma debbono rinunciare al ponte sullo stretto tra Reggio Calabria e Messina, pur avendo speso per il progetto 383 milioni di euro ed altri 700 previsti per le penali per la non prosecuzione dei lavori.
Però, più che l’Unione Europea, è stato il Governo Italiano a dare il benservito alle due regioni: Calabria e Sicilia. Ma, forse, o senza forse, la colpa maggiore è da ricercare e da addeebitare ai vari Presidenti delle Giunte regionali e Provinciali, nonchè ai numerosi Sindaci, succedutisi, i quali non si sono premurati di presentare dei progetti relativi ai vari territori di propria competenza.
Ad esempio: per l’ammodernamento (da strada ad autostrada) della Strada Statale 106 lungo la dorsale jonica vi erano a disposizione i soldi elargiti dalla Comunità Europea. E mentre le Regioni Lucania e Puglia, hanno provveduto ad esperire le pratiche necessarie, realizzando l'autostrada lungo il percorso delle due regioni, la strada statale jonica 106 è rimasta nelle identiche condizioni (o quasi) di oltre cento anni or sono quando è stata realizzata, procurando continuamente delle vittime, tanto da essere definita “la strada della morte”.
Per l’Unione Europea, inoltre, scomparirà l'aeroporto di Crotone, neanche il porto di Gioia Tauro rivestirà la qualifica di “interporto” e non si fa alcun cenno ai porti di Crotone e di Corigliano.
Quindi, a tal punto, pensiamo che dovranno essere le autorità locali e provinciali a fare pressioni sui due Governi Regionali, i quali, a loro volta, con progetti credibili, e non già a parole, investire dei vari problemi il nostrfo Governo Centrale affinchè, a sua volta, possa programmare e presentare il tutto all'Unione Europea.
Però, bisognerebbe agire con molta celerità perché entro il 2014 l’U.E. approverà definitivamente la “rete transeuropea dei trasporti”.
10 settembre 2013
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