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  1. #211
    Ex Donald ed ex Max50
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Citazione Originariamente Scritto da dragone Visualizza Messaggio
    ancora!!!! svendere sottocosto agli amici è fare qualcosa di buono?è riempire un buco nel debito italia e svendere un patrimonio italiano:è la terza volta che ti rispondo:LA CORTE DEI CONTI HA DEFINITO ESTREMAMENTE NEGATIVO IL PIANO DI PRIVATIZZAZIONI DEGLI ANNI 90..ma tu continui a ripetere queste 2 frasi senza senso:è evidente che tu sia in MALAFEDE dunque non hai nessuna credibilità.continua a fare propaganda che ho visto che un paio come te ti vanno dietro
    ps:forse anche il pessimo tremonti sarebbe riuscito a ridurre il debito se si fosse trovato il patrimonio precedentemente svenduto da prodi e d'alema
    Tu devi essere giovane , o se non lo sei , non conosci i fatti.
    A parte che uno stato che in proprio inscatolava pelati cirio , vendeva panettoni natalizi e colombe pasquali , e avesse un enorme kolkhoz alle porte di Roma faceva ridere anche i polli....
    A parte questo , vorrei raccontare due situazioni , l'Alfa Romeo e quelli che io chiamo i transatlantici usa e getta.
    L'Alfa Romeo produceva auto di lusso , qui ricordo l'Alfetta (in secondo tempo , con Alfasud , anche utilitarie).
    Ma è innegabile che le berline fossero il suo "core business".
    Bene , quando qualcuno comprava una Alfetta , o uno spider , a pagare erano in due : chi comprava , e lo stato , tramite i contribuenti.
    Si , perchè Alfa aveva sempre bilanci in passivo , anche pesante , per cui le auto che vendeva avevano prezzi superiori ai costi di produzione.
    I transatlantici "usa e getta".
    In epoca di declino dei viaggi intercontinentali , e di sviluppo del trasporto aereo (tra l'altro Alitalia era dell'IRI anch'essa) , nel 1960 , tramite la finanziaria apposita Finmare , l'IRI decise di costruire due nuovi transatlantici , mi sembra si chiamassero uno Michelangelo l'altro Raffaello , del costo di 50 miliardi.
    Tali navi facevano la rotta da Genova a New York...anno dopo anno , per vari motivi , la gente che sceglieva di andare in USA per nave diminuiva.
    Bene , nel 1974 la situazione era tale , che le due navi avevano ogni anno un passivo pari a 50 miliardi , il loro costo.
    Per questo le ho chiamate (navi usa e getta) , come i rasoi BIC , perchè era come se le costruissero ex novo ogni anno..
    L'allora ministro dell'Economia , Ugo La Malfa , Laico rigorista , davanti a questa situazione , disse provocatoriamente che se non fossero state dismesse , avrebbe chiesato alla Marina di mandare un sommergibile a silurarle.
    Le navi vennero fermate e la linea chiusa....
    Ultima modifica di Watson; 26-09-13 alle 13:48

  2. #212
    Ex Donald ed ex Max50
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Citazione Originariamente Scritto da Saviano Visualizza Messaggio
    Il controllo di Telefonica su Telecom Italia è una buona o una cattiva notizia? Non c’entrano niente i campioni nazionali. Il problema è che non sembrano migliorare le prospettive per lo sviluppo della banda larga. Anche per la probabile rinuncia al progetto di scorporo della rete fissa.
    di lavoce.info
    Scorporo abbandonato
    Settimana nera per gli estimatori dei campioni nazionali: in una settimana abbiamo visto l’Inter diventare indonesiana e aumentare le chances di un’Alitalia francese e di unaTelecom Italia spagnola. Su quest’ultima vicenda vorremmo soffermarci con alcuni commenti. Partendo dal chiederci se il controllo che Telefonica, attraverso Telco, acquisirebbe in Telecom Italia sia una buona o una cattiva notizia rispetto alla priorità che come sistema paese fronteggiamo nel campo delle telecomunicazioni, vale a dire lo sviluppo di infrastrutture di rete per i servizi a banda larga di nuova generazione.
    Lo sviluppo della rete fissa in fibra di nuova generazione ha occupato le pagine dei giornali negli ultimi mesi, in particolare per la proposta avanzata (in modo alquanto riluttante) da Telecom Italia di scorporare gli asset della rete (in rame e in fibra) in una società, Opac, con la possibilità di una sua dismissione a favore di altri soci di controllo, tra i quali l’onnipresente Cassa depositi e prestiti è stata indicata nell’oramai usuale ruolo di deus ex machina.
    Un progetto i cui contorni industriali e la cui logica aziendale non sono risultati sin dall’inizio molto chiari, sia per l’opacità dell’operazione, il cui perimetro e i cui attori non erano ben definiti, sia per le motivazioni ultime e le conseguenze possibili per Telecom Italia dopo la dismissione della rete. Oggi non sappiamo se il progetto sopravvivrebbe all’arrivo di Telefonica come socio di controllo, ma molti sono i dubbi in proposito, dal momento che la rete, e i proventi dai servizi di accesso venduti ai concorrenti, rappresentano la principale fonte di liquidità in un sistema telecom sempre più concorrenziale, a vantaggio di chi la rete la possiede.

    Debiti e investimenti
    Se quindi con l’arrivo di Telefonica possiamo attenderci l’abbandono del progetto scorporo, che malinconicamente ha ballato per una sola estate, occorre chiedersi se il nuovo socio di controllo abbia i mezzi finanziari e gli incentivi per farsi promotore di un piano di sviluppo della rete broadband che supererà i 10 miliardi di euro. Se il forte indebitamento di Telecom Italia è stato considerato come un fattore rilevante di freno all’investimento nella nuova rete, certamente il socio spagnolo non modifica il quadro, dal momento che Telefonica, a sua volta, risulta gravata da un debito di circa 50 miliardi di euro, non meno pesante rispetto alla situazione finanziaria di Telecom Italia. Nonostante gli equilibrismi di governance perseguiti da Telefonica (controllo al 65 per cento, ma diritti voto congelati al 45 per cento), la sovrapposizione dei due operatori sul mercato brasiliano della telefonia mobile imporrà probabilmente, per vincoli antitrust, la dismissione di asset sul quel mercato, ma non ci risulta ovvio che tale liquidità troverà la sua naturale destinazione negli investimenti nella rete italiana.
    Anche perché, e qui veniamo agli incentivi di mercato alla costruzione della rete in fibra, il rendimento atteso da questo significativo sforzo finanziario non è in Italia ad oggi esaltante, per la digitalizzazione inferiore nel pubblico italiano rispetto ad altri paesi europei e per fattori strutturali, quali la piccola dimensione media d’impresa, che fa del traffico business un motore meno potente che altrove alla domanda di cloud computing e di servizi internet avanzati. Le moderate prospettive di crescita della domanda di servizi internet ad alto valore aggiunto suggeriscono modularità e gradualità nella predisposizione delle reti broadband, e probabilmente lasciano un ruolo a un contributo pubblico che sia in grado di accelerare il deployment dell’infrastruttura in una logica di promozione, più che di sfruttamento già possibile, delle dinamiche di domanda.
    Questa fase di sviluppo può beneficiare forse di una pluralità di iniziative, che affianchino il progetto principale di sviluppo della rete di Telecom Italia con altri investimenti che promuovano una concorrenza infrastrutturale: dal progetto, annunciato un anno fa (e poi finito nel porto delle nebbie) dalla Cdp assieme ad alcuni operatori telecom, di sviluppo di una rete in fibra alternativa a quella di Telecom Italia in 33 città (che in assenza di un reale impegno di Telecom Italia rimarrebbe l’unico progetto in campo), alle prospettive di una strada alternativa, che sfrutti la capillarità della rete mobile (oggi circa 80mila stazioni radio base in Italia) per utilizzare le frequenze, invece del rame o della fibra, per collegare gli utenti alle reti di telecomunicazione a banda larga. Ma da Cdp non giungono segnali, e le prospettive sul mobile sono a tutt’oggi difficili da prevedere. Occorre inoltre riconoscere che se deboli sono gli incentivi dal lato della domanda, deboli sono anche gli incentivi alla nascita di una pluralità di soluzioni infrastrutturali, che potrebbero ulteriormente frenare, piuttosto che promuovere gli investimenti.
    In conclusione, l’apparizione di Telefonica sul ponte di comando dell’incumbent italiano delle telecom non sembra portare con sé un miglioramento delle prospettive per lo sviluppo della rete broadband rispetto alla situazione attuale, e mandando (plausibilmente) in soffitta il progetto di scorporo della rete riduce anche gli spazi per un contributo da altri operatori, pubblici o privati, alla realizzazione dell’investimento.
    Infine, due parole su quella che non ci sembra la questione prioritaria, legata all’italianitàdel socio di controllo. Su questa bandiera ci siamo recentemente giocati un cumulo di miliardi nella vicenda Alitalia, e non vorremmo assistere a una replica. Il sistema delle telecom europee è ancora frammentato in mercati nazionali e ha di fronte un inevitabile processo di ristrutturazione e concentrazione, che promuova attori in grado di competere sui mercati globali. Ci piacerebbe magari che uno di questi fosse tricolore, ma la piccola concessione patriottica vale assai meno delle necessità di ristrutturazione ed efficienza che le telecom europee devono affrontare. Può accadere quindi che un’azienda importante come Telecom Italia cambi casacca e vesta i colori spagnoli. Anche per ricordarci che quello che continuiamo a osservare non è tanto la frequenza delle scalate di aziende italiane da parte di investitori stranieri, ma l’assenza di scalate di investitori italiani all’estero.
    Ma perchè nessuno dice che Telecom , anche prima di ieri l'altro , era già in buona parte di TELCO , che era l'azionista di riferimento (anche se non aveva ancora la maggioranza ) ? .
    La cosa risale a 4 o 5 anni fa , quando ci fu una specie di scambio :ENEL prendeva Endesa , Telco prendeva Telecom italia.....
    Ma perchè c'è questa mancanza di informazione e di elementi di valutazione , e c'è questo clima da conformismo soffocante , dove si deve dire tutti la stessa cosa , vedi i "programmi di approfondimento " delle TV ?

  3. #213
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Citazione Originariamente Scritto da Watson Visualizza Messaggio
    Ma perchè nessuno dice che Telecom , anche prima di ieri l'altro , era già in buona parte di TELCO , che era l'azionista di riferimento (anche se non aveva ancora la maggioranza ) ? .
    La cosa risale a 4 o 5 anni fa , quando ci fu una specie di scambio :ENEL prendeva Endesa , Telco prendeva Telecom italia.....
    Ma perchè c'è questa mancanza di informazione e di elementi di valutazione , e c'è questo clima da conformismo soffocante , dove si deve dire tutti la stessa cosa , vedi i "programmi di approfondimento " delle TV ?
    già .... 'ma perché' .....ma anche, ma per chi .....

  4. #214
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Citazione Originariamente Scritto da atvar51 Visualizza Messaggio
    Ma cosa sei, scemo?

    Mi tiri fuori le suole di gomma vibram come se fossero chissa' che, e per.di piu' riferendole all'armir, dove sono state la causa di migliaia se diecine di migliaia di congelamenti?

    e mi tiri fuori le suole vibram quando l'esercito di mussolini usava ancora il 47/32 come controcarro nel 1943, quando a sherman e t 34 nemmenomgli faceva il solletico?

    Quando il 90% delle artiglierie dell'esercito risalivano al 1918( e grazie a caporetto, altrimenti sarebbero state ancora piu' vecchie..)

    Quando il cr 42 ( biplano di tela su telaio metallico) veniva ancpra usato per l'attacco al suolo, quando i russi usavano lo shturmovik ed i crucchi il fw190, e lasciamo perdere gli angloamericani?

    Dico, ki tiri fuori la vibram?

    Ma va a cagare, vai....
    Non ti alterare ignorante, non è colpa mia se apri bocca e gli dai fiato e quando non sai come uscirtene insulti pure, inoltre, vedi di cominciare a citare delle fonti, visto che si sta parlando di storia e non delle cazzatelle attuali!
    Tu, TU e solo TU, hai fatto riferimenti alle PRESUNTE suole di cartone con cui i nostri fanti sarebbero andati in guerra, io mi sono limitato a SMENTIRTI SONORAMENTE, circostanziando e contestualizzando con 8 testi è riferimenti riscontrabili, che la dotazione personale del fante italiano era in linea con quella degli altri eserciti belligeranti e che in alcuni casi era anche migliore, e non dal 1918, ma dal 1933, in piena epoca Fascista.
    Ora, capisco che ti roda, ma questo non ti mette in condizioni di fare il superbo e di offendere, tu hai affermato una cazzata ed io ti ho smentito, dimostrandoti (non a parole come fai tu) ma con i fatti, che i nostri fanti non andavano in giro come dei menteccatti.
    Infine, sul Vibram dovresti circostanziare quella cazzata della causa del congelamento che gli imputi, altrimenti, chiacchiere da bar, per ora restano i miei riferimenti, che affermano delle cose un tantinello diverse, e bada bene, non si tratta di fonti fasciste, giusto per chiarire.
    Bene, appurato ciò, possiamo proseguire con le lezioni, perchè la tua ignoranza fa veramente ribrezzo, sia chiaro, una ignoranza di genere, nel merito!
    Sulle artiglierie, stranamente affermi una cosa condivisbile, in merito al CR42 Falco, paragonandolo al FW 190, ritorni a scivere delle cazzate, difatti il FW 190 entra in linea nel 1941, quando in Italia era in linea già dal 1939 il Macchi 200, ma non solo vi era anche il Fiat G50 in linea anche lui sin dal 1939, ora, se è vero che si trattava di aerei con caratteristiche leggeremente inferiori al FW190 è anche vero che entrarono in linea prima, pertanto erano frutto di sviluppi antecedenti a quelli del FW, mio caro sprovveduto, il problema italiano, non era la qualità delle macchine, era la scarsità della nostra produzione e la frammentazione dei modelli, di più, uno dei migliori caccia della seconda guerra mondiale fu il Macchi 205 Veltro.
    Per quel che concerne il cr 42 Falco, solo delle brevi considerazioni, si trattò di una ottima macchina, che a causa della guerra diventò obsoleta, soprattutto in funzione della scelta che si concentrò su aerei monoplani, ma questo non toglie che insieme a questo buon biplano vi erano aerei di buon livello di cui tu non sapevi neanche l'esistenza, sulle armi controcarro mi riservo di risponderti in seguito, in questo caso non posso articolare una risposta di getto, sono bravo e preparato, ma debbo su alcuni aspetti approfondire.
    Ultima modifica di Ringhio; 26-09-13 alle 16:02
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  5. #215
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Leggevo che il governo starebbe valutando di modificare il TUF per abbassare la soglia di azioni oltre la quale l'acquirente è costretto a lanciare l'OPA, in modo da obbligare Telefonica a farlo.

    Prima blaterano di attrarre investimenti dall'estero, poi modifichiamo in corsa una legge vecchia di quindici anni per cambiare le carte in tavola.

  6. #216
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Citazione Originariamente Scritto da atvar51 Visualizza Messaggio
    Perche' "allora" non c'erano concorrenti che ponessero il problema dell'accesso equo alla rete
    I concorrenti c'erano (Omnitel nacque nel 1995 e Wind/Infostrada nel 1997), anche se non erano "forti" quanto ora. In ogni caso il processo di liberalizzazione (perlopiù imposto dall'UE) era già iniziato, quindi la rete era da scorporare allora. Ma, in ogni caso, la rete era "scorporabile" in ogni momento dei quindici anni successivi. Com'è che si svegliano ora? Paura di perdere il giocattolo?

  7. #217
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    e tu non hai proprio timore di vedere la tua nazione disastrata e in balia del primo straniero con i soldi, servo, loro sì, dei loro governi nazionali. No, di questo non hai timore, né ti vergogni. Ma mi domando perché siamo noi nazionalisti ancora a difedenre questo stato di merda che avete plasmato a vostra immagine e somiglianza...
    E' proprio triste e illogico l'amore non corrisposto, ma non possiamo fare a meno di amare la patria italiana e soffrire per essa, nonostante tutto.
    Quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi

  8. #218
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    I famosi nazionalisti de noantri. Un branco di peracottari.

  9. #219
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Citazione Originariamente Scritto da Watson Visualizza Messaggio
    Ma perchè nessuno dice che Telecom , anche prima di ieri l'altro , era già in buona parte di TELCO , che era l'azionista di riferimento (anche se non aveva ancora la maggioranza ) ? .
    La cosa risale a 4 o 5 anni fa , quando ci fu una specie di scambio :ENEL prendeva Endesa , Telco prendeva Telecom italia.....
    Ma perchè c'è questa mancanza di informazione e di elementi di valutazione , e c'è questo clima da conformismo soffocante , dove si deve dire tutti la stessa cosa , vedi i "programmi di approfondimento " delle TV ?

    perchè non è vero

    telco controlla il 22% circa di telecom, ed il suo azionariato eè composto de telefonica al 46%, da intesa, mediobanca e generali per il resto - e quindi telefonica è in minoranza

    almeno generali e mediobanca si sono stufati delle perdite generate da telco, che con i dividendi che incassa da telecom nemmeno riesce a pagare gli interessi sui debiti , visto che ha comperato da tronchetti le sue azioni a prezzi d'affezione ( senno' saltava pirelli, e non sia mai detto, oppure tronchetti avrebbe dovuto cacciare del grano personale per ricapitalizzarla, ancora peggio), e quindi vogliono dismettere la partecipazione

    l'unica che ha interesse a comperare è telefonica, che però farà un bello spezzatino, sia per ragioni regolamentari ( in sud america) che perchè è indebitata quanto se non di piu' di telecom

  10. #220
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    Predefinito Re: Telecom diventa spagnola!!

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Non ti alterare ignorante, non è colpa mia se apri bocca e gli dai fiato e quando non sai come uscirtene insulti pure, inoltre, vedi di cominciare a citare delle fonti, visto che si sta parlando di storia e non delle cazzatelle attuali!
    Tu, TU e solo TU, hai fatto riferimenti alle PRESUNTE suole di cartone con cui i nostri fanti sarebbero andati in guerra, io mi sono limitato a SMENTIRTI SONORAMENTE, circostanziando e contestualizzando con 8 testi è riferimenti riscontrabili, che la dotazione personale del fante italiano era in linea con quella degli altri eserciti belligeranti e che in alcuni casi era anche migliore, e non dal 1918, ma dal 1933, in piena epoca Fascista.
    Ora, capisco che ti roda, ma questo non ti mette in condizioni di fare il superbo e di offendere, tu hai affermato una cazzata ed io ti ho smentito, dimostrandoti (non a parole come fai tu) ma con i fatti, che i nostri fanti non andavano in giro come dei menteccatti.
    Infine, sul Vibram dovresti circostanziare quella cazzata della causa del congelamento che gli imputi, altrimenti, chiacchiere da bar, per ora restano i miei riferimenti, che affermano delle cose un tantinello diverse, e bada bene, non si tratta di fonti fasciste, giusto per chiarire.
    Bene, appurato ciò, possiamo proseguire con le lezioni, perchè la tua ignoranza fa veramente ribrezzo, sia chiaro, una ignoranza di genere, nel merito!
    Sulle artiglierie, stranamente affermi una cosa condivisbile, in merito al CR42 Falco, paragonandolo al FW 190, ritorni a scivere delle cazzate, difatti il FW 190 entra in linea nel 1941, quando in Italia era in linea già dal 1939 il Macchi 200, ma non solo vi era anche il Fiat G50 in linea anche lui sin dal 1939, ora, se è vero che si trattava di aerei con caratteristiche leggeremente inferiori al FW190 è anche vero che entrarono in linea prima, pertanto erano frutto di sviluppi antecedenti a quelli del FW, mio caro sprovveduto, il problema italiano, non era la qualità delle macchine, era la scarsità della nostra produzione e la frammentazione dei modelli, di più, uno dei migliori caccia della seconda guerra mondiale fu il Macchi 205 Veltro.
    Per quel che concerne il cr 42 Falco, solo delle brevi considerazioni, si trattò di una ottima macchina, che a causa della guerra diventò obsoleta, soprattutto in funzione della scelta che si concentrò su aerei monoplani, ma questo non toglie che insieme a questo buon biplano vi erano aerei di buon livello di cui tu non sapevi neanche l'esistenza, sulle armi controcarro mi riservo di risponderti in seguito, in questo caso non posso articolare una risposta di getto, sono bravo e preparato, ma debbo su alcuni aspetti approfondire.
    devi approfondire sotto tutti gli aspetti...paragonare mc200 e similari al FW 190 lo potrebbe fare solo un ignorante totale, sia per le prestazioni velocistiche, di arrampicata, di tangenza, di autonomia che per l'armamento e la corazzatura

    un mc 200 poteva tutt'al piu' esser paragonato ad un hurricane delle prime serie, ma era meno armato e corazzato
    le vibram......nel clima russo servivano ( come invano richiesti dal comando CSIR fin da inizio 42) dei valenki, gli stivali russi di feltro, perchè gli scarponcini vibram portavano al congelamento degli arti inferiori, in primis in quanto troppo stretti, e secondariamente perchè non abbastanza isolanti.....senza parlare della mancanza di lubrificanti per basse temperature, antigelo per i sistemi di raffreddamento, e potrei continuare.....

    bei risultati, quelli del fascismo guerriero.......come bellissime figure ha fatto in spagna

 

 
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