Su Transatlantico, da sempre, contano più i contenuti che la semplice appartenenza.
Da sempre, sinistra e destra sono riuscite a trovare degli accordi su leggi importanti riguardanti l'ambiente, il sociale, la ricerca e molti altri ambiti. Questi accordi, in cui una forza sociale come il PCF è sempre stata interlocutrice della sinistra pur da posizioni proprie, si basavano su un assunto imprescindibile: l'idea che lo stato avesse anche una "missione sociale", che andasse oltre l'idea di Stato Minimo in cui solo difesa, riscossione tributi e sicurezza nazionale sarebbero finanziate.
Ebbene, a quanto apprendo da svariati threads, Forza della Libertà oggi afferma:
- "Non vogliamo sentir parlare di spese pubbliche, sovvenzioni, redditi garantiti" (cit.Perseo)
- "Di spesa pubblica accetteremo di parlare quando saranno state individuate e chiuse le mangiatoie dei partiti ( comprese le nostre ) e l'Italia avrà un attivo da spendere invece che dei debiti." (cit.Perseo)
Questo implica semplicemente una cosa, considerando che abbiamo un debito pubblico enorme: NESSUNA spesa pubblica per almeno un decennio, con taglio immediato di ogni programma governativo riguardi FAMIGLIA,ISTRUZIONE,RICERCA,IMPRESA,LAVORO, WELFARE, AMBIENTE etc etc..
Pertanto mi chiedo: il centrodestra extra-FDL accetta questa linea di pensiero, e il PCF è pronto ad eliminare tutti i suoi provvedimenti riguardanti interventi pubblici, sovvenzioni varie e quant'altro?
Visto che le parole hanno un peso, affermazioni come quelle di FDL vanno pesate e considerate, di certo non lasciate cadere. O si considera FDL una macchietta da lasciar perdere, tanto l'importante è essere competitivi, oppure con questa faccenda bisognerà farci i conti....si starà zitti per avere il volemose bene tappandosi occhi ed orecchie? Una delle due parti rinnegherà il suo programma e i suoi intenti?
Mi piacerebbe capire...