Originariamente Scritto da
SteCompagno
Giovanni Paglia (SEL) alla Camera sulla legge delega del governo sul fisco
Il giudizio di Giulio Marcon (fondatore della campagna Sbilanciamoci! e parlamentare di SEL)
Fisco: una legge delega ridicola
Giulio Marcon (deputato SEL)
La Camera dei Deputati ha
appena approvato una legge delega sul fisco dal titolo: "Delega al governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente ed orientato alla crescita". Mai titolo fu così ridicolmente altisonante rispetto al contenuto: qualche norma (pure di una certa rilevanza) sulla riforma del catasto, alcune disposizioni sui giochi d'azzardo e l'evasione fiscale e niente più. Niente sull'alleggerimento del carico fiscale su imprese e lavoro, niente revisione sulle aliquote Irpef, niente tasse su rendite e patrimoni, niente riforma dell'imposta sulle transazioni finanziarie, niente fiscalità di scopo.
Il PdL ha efficacemente giocato il ruolo della "sentinella anti-tasse" e ha evitato - nella legge delega - qualsiasi misura di redistribuzione della ricchezza a favore delle classi sociali medio-basse e del lavoro o qualunque intervento contro la speculazione finanziaria e i grandi patrimoni. Una "legge delega" al ribasso che non affronta le questioni fondamentali: quelle della riduzione del carico fiscale, della lotta all'evasione e di una giustizia fiscale degna di questo nome.
Che in Italia non c'è. La forbice delle diseguaglianze -anche a causa di un sistema fiscale iniquo- è enormemente cresciuta negli ultimi dieci anni. I grandi patrimoni sono rimasti intoccati e la speculazione finanziaria ha continuato a proliferare. La progressività fiscale - prevista dalla nostra Costituzione - si è andata decisamente perdendo e il provvedimento dell'Imu è sostanzialmente un favore alle classi di reddito medio-alte.
La legge delega non affronta alcuno dei problemi di un fisco ingiusto e inefficiente. È l'ennesimo "pannicello caldo" di un governo abituato a rinviare le decisioni o a varare modeste misure, senza un vero impatto sulla crisi e su quella redistribuzione della ricchezza che è fondamentale non solo per arginare le diseguaglianze sociali, ma per rilanciare i consumi e la domanda interna. È un provvedimento che non farà crescere l'Italia e non darà più equità ad un fisco maledettamente ingiusto.
È solo una pezza per tenere insieme il governo su un tema sul quale la "sentinella anti-tasse" del PdL -come in tanti altri casi- ha avuto ancora una volta la meglio.
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