"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.
“In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”
Per conto mio, che non sono laicista, nessuna malattia mentale, non ho mai sostenuto e ne sosterrò mai che i credenti siano dei malati mentali, però mi interrogo su questo scritto e ci trovo delle cose che mi paiono giuste. L'osservazione di Freud circa la patologicità dell'istinto religioso non mi pare errata, come non mi pare offensiva nei confronti di nessuno. Tieni conto, inoltre, che io ho citato anche Jung che passa per essere un "credente", lui si definiva tale, anche se, secondo me, bisognerebbe ben inquadrare cosa significasse per lui la parola "credente". E Freud e Jung sono i due più grandi psicoanalisti, anzi gli "inventori" della psicanalisi.
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
E' il problema del termine patologico , delineare esattamente il confine del comportamento patologico da quello normale soprattutto per quello che riguarda le 'credenze' o meglio i modelli di spiegazione della realtà è molto ma molto difficile.
Chi sente voci che nessuno sente , oppure è convinto di essere stato rapito da extraterrestri potrebbe essere candidati ideali per la 'patologia' ma se ci pensi dipende tanto dal contesto di chi li ascolta per decidere se il comportamento è patologico o meno.
Pensa quindi catalogare coloro che credono all'astrologia o a qualsiasi intervento extranaturale in fenomeni ampiamente spiegati.
Sono 'patologici'? non credo sono perfettamente 'umani' nel loro modo di rapportarsi con la realtà.
ps: ciò non toglie che è divertente l'adombrarsi nel sentirsi appellarsi come patologico di chi non ha avuto remore nell'utilizzare la stessa metodologia ('non naturale') ad altre categorie.
chi di patologico ferisce ....