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Discussione: Papa Francesco.

  1. #1541
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Magna(ta) pars?
    SE LA ROTA CENSURA CINQUE DISCORSI DI GIOVANNI PAOLO II SULLE NULLITÀ….
    La Sacra Romana Rota, quatta quatta, fa sparire dal sito web in inglese cinque importanti discorsi di Giovanni Paolo II ai giudici del massimo tribunale vaticano in tema di matrimoni e nullità. Ora quei testi sono disponibili solo in italiano.
    L’allarme è stato dato da Bai Macfarlane, fondatrice e attivista di un sito statunitense, Mary’s Advocates, che si occupa di matrimoni cattolici, e di come tutelare i coniugi che senza colpa loro subiscono una separazione o un divorzio.
    Come è noto, ogni anno il Pontefice rivolge un discorso al Tribunale della Rota Romana in cui fa il punto della situazione, e offre istruzioni, spesso piuttosto precise, su come comportarsi nel decidere o meno se un matrimonio è inficiato sin dall’inizio.
    Fra i discorsi spariti, già da vari mesi, a quanto sembra, ce n’è uno, quello tenuto il 5 febbraio 1987 di particolare importanza. In esso, fra l’altro, San Giovanni Paolo II diceva:
    “L’arduo compito del giudice di trattare con serietà cause difficili, come quelle concernenti le incapacità psichiche al matrimonio, avendo sempre presente la natura umana, la vocazione dell’uomo, e, in connessione con ciò, la giusta concezione del matrimonio è certamente un ministero di verità e di carità nella Chiesa e per la Chiesa. È ministero di verità, in quanto viene salvata la genuinità del concetto cristiano del matrimonio, anche in mezzo a culture o a mode che tendono ad oscurarlo. È ministero di carità verso la comunità ecclesiale, che viene preservata dallo scandalo di vedere in pratica distrutto il valore del matrimonio cristiano dal moltiplicarsi esagerato e quasi automatico delle dichiarazioni di nullità, in caso di fallimento del matrimonio, sotto il pretesto di una qualche immaturità o debolezza psichica dei contraenti. È servizio di carità anche verso le parti, alle quali, per amore della verità, si deve negare la dichiarazione di nullità, in quanto in questo modo sono almeno aiutate a non ingannarsi circa le vere cause del fallimento del loro matrimonio e sono preservate dal rischio probabile di ritrovarsi nelle medesime difficoltà in nuova unione, cercata come rimedio al primo fallimento, senza aver prima tentato tutti i mezzi per superare gli ostacoli sperimentati nel loro matrimonio valido. Ed è infine ministero di carità verso le altre istituzioni o organismi pastorali della Chiesa in quanto, rifiutando il Tribunale ecclesiastico di trasformarsi in una facile via per la soluzione dei matrimoni falliti e delle situazioni irregolari tra gli sposi, impedisce di fatto un impigrimento nella formazione dei giovani al matrimonio, condizione importante per accostarsi al sacramento…”.
    Come ben sappiamo, quello del matrimonio, e del divorzio, oltre che dell’annullamento, è terreno scottante nella Chiesa in questi mesi. In particolare per le divisioni, confusioni e polemiche che ancora agitano il cammino dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia.
    Nell’estate del 2015, alla vigilia della seconda tappa del Sinodo sulla Famiglia, il Pontefice ha emanato tramite la Rota nuove direttive che dovrebbero rendere il processo di annullamento più veloce e semplice. C’è chi ha parlato di divorzio cattolico, sostenendo che in certi casi l’annullamento sarebbe più veloce del divorzio breve. E il decano della Rota, Pinto, è stato criticato da alcuni per avere con troppo zelo assecondato una volontà forse iper-semplificatrice di una materia complessa; oltre che per le difficoltà create alle diocesi con la nuova normativa.
    E per chiudere con l’elenco delle polemiche, ricordiamo che nel giugno scorso il Pontefice aveva commentato a braccio che “una grande maggioranza dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli”. Anche se il giorno il testo pubblicato dalla Sala Stampa leggeva: “Una parte dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli”.
    Comunque, resta il fatto che dal sito web della Rota gli imbarazzanti – perché “duri” – discorsi di Giovanni Paolo II sono scomparsi.
    https://apostatisidiventa.blogspot.i...pars.html#more


    Un gesuita che loda Lutero? e dove sarebbe la novità?
    Personalmente, è un’altra la cosa che mi ha colpito della “liturgia” che Francesco è andato a celebrare coi luterani: la sua artificialità. E’ stata, palesemente, una operazione di vertice, costruita a freddo e dall’alto – a dispetto di tutte le chiacchiere di “Francesco” sulla Chiesa che deve andare a coinvolgersi alle “periferie”.
    Dietro, non aveva i fedeli cattolici, come gli altri pastori di cui ha copiato le vestimenta pseudo-liturgiche, non hanno i fedeli. La richiesta di conciliazione non è arrivata “dal basso”, dalle “masse” né luterane né cattoliche – dico meglio, dalle “basi”, parlare di masse ormai è ridicolo. La “chiesa” luterana, e massimamente quella svedese, ormai non esiste nemmeno più – se non come forma statale, elite di potere aggrappata al nulla, a qualche cattedra universitaria di “teologia evangelica”: è uno spettro.
    Parimenti, Francesco, a parte i suoi soliti tre leccapiedi della gerarchia e ben noti carrieristi vaticani, e quattro giornalisti adulatori, era solo. Si è visto benissimo che quello che ha tentato è stato non un innesto, ma un'operazione di ingegneria genetica. Artefatta, innaturale, ordinata dall’alto – o da fuori.
    Insomma, tutta la fanfara sull'andare nelle Periferie Esistenziali, si risolve nell'andare invece a fare la sceneggiata che piace alle Centrali del Potere.
    E quindi il sottoscritto, Esistenzialmente Periferico perché attaccato alla vera Periferia Esistenziale - quella della Tradizione cattolica - non può far altro che guardare sgomento il gesuitismo gesuitante che gesuiticamente eutanasizza la Chiesa Cattolica. E pensare che qualche decennio fa c'era gente che mi rimproverava l'antipatia verso i lorsignori gesuiti (e la definizione - non mia, ma di vecchia data - di ge-suini), e perfino la mia battutaccia involontariamente profetica: "se un gesuita diventasse Papa, sarebbe la fine".
    Esistenzialmente Periferico: un gesuita che loda Lutero? e dove sarebbe la novità?

  2. #1542
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    GIUBILEO DEI CARCERATI

    Papa: 'Il carcere non è l'unica via per i detenuti'

    Politica."Non si pensa alla possibilità di cambiare vita, c'è poca fiducia nella riabilitazione, del reinserimento nella società".

    Ha ragione.
    C'è anche il trono papale.


    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #1543
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Oggi la Marcia per l'Amnistia, organizzata dai Radicali.

    E quindi....



    12:12
    PAPA: CHIEDE A AUTORITÀ "ATTO CLEMENZA" PER CARCERATI


    PAPA: CHIEDE A AUTORITÀ "ATTO CLEMENZA" PER CARCERATI





    Che pezzo di me...!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #1544
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Per Olindo e Rosa.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  5. #1545
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Volete libero Cavalcoli o Barabba?
    di Mons. Benigno Umberti
    - Mamma mia! Che cosa avrà mai combinato quel povero frate? - mi son detto, di fronte al crucifige mediatico che colpito il carissimo Padre Cavalcoli: l'hanno dipinto quale l'Hannibal della teologia, il nuovo Ario, il nuovo Macedonio, il nuovo Nestorio, il nuovo Lutero (pardon, oggi sarebbe un elogio, tipo "sei santo come Lutero e Pannella"), il Pacciani dei predicatori, il mostro di Varazze (la sede del convento dove padre Giovanni vive).
    Ma gli hanno forse trovato una foto di Hitler nel breviario? Pezzi di un libro di Rahner nel frigo del convento? Un disegno di Bruno Forte con le orecchie d'asino?
    PEGGIO, molto PEGGIO: ha OSATO SOSTENERE - brr... tremo solo al pensarlo - HA OSATO AFFERMARE che "questi disastri" - tra cui i terremoti - "sono una conseguenza del peccato originale" e potrebbero essere un "castigo divino. Eeeh... vedete un po’, insomma... certo si ha l’impressione che queste offese che si recano alla legge divina, pensate alla dignità della famiglia, alla dignità del matrimonio, alla stessa dignità dell’unione sessuale, al limite, no? Vien fatto veramente di pensare che qui siamo davanti - chiamiamolo castigo divino - certamente è un richiamo molto forte della provvidenza, ma non tanto nel senso, non diciamo nel senso afflittivo, ma nel senso di richiamo alle coscienze, per ritrovare quelli che sono i principi della legge naturale".
    "Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?" ha decretato il sinedrio episcopale!
    "È meglio che muoia uno solo ma che si salvi la Radio", ha profetato un altro importante personaggio.
    E Padre Giovanni è stato scaricato anche da un noto vaticanista che lo aveva usato e strumentalizzato per sostenere indebitamente i punti controversi di Amoris laetitia.
    Telegionali, la Zanzara, Osservatore Romano, stampa laica che ha soppiantato ormai i papaboys di un tempo, tutti a gridare "crocifiggilo".
    E non manca neppure il lavaggio delle mani dei superiori che dovrebbero difendere un loro confratello. Evidentemente hanno altro da fare.
    Caro Padre Giovanni, coraggio, ti hanno messo alla sbarra solo perché… hai detto la verità… tieni botta, siamo tutti con te!
    MiL - Messainlatino.it: Volete libero Cavalcoli o Barabba?

    Il domenicano sospeso insiste: "Gay contronatura"
    "Un omosessuale è una persona che pecca contro natura"
    Redazione
    «Radio Maria ritiene inaccettabile la posizione di padre Giovanni Cavalcoli riguardante il terremoto e lo sospende dalla sua trasmissione mensile».
    Lo afferma una nota di Radio Maria, l'emittente cattolica di Erba ai cui microfoni il frate domenicano, noto per le sue posizioni tradizionaliste, aveva affermato che il terremoto sta punendo il nostro paese perché sono state approvate le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
    «Tale posizione non è in linea con l'annuncio della misericordia che è l'essenza del cristianesimo e dell'azione pastorale di papa Francesco», chiarisce nella nota l'emittente radiofonica a poche ore dalla ferma condanna del Vaticano che prendendo le distanze da quanto detto dallo speaker ha definito «deplorevoli» le affermazioni mandate in onda. «Radio Maria si scusa se tali espressioni possono aver offeso la sensibilità dei fratelli terremotati ed esprime loro piena solidarietà e vicinanza nella preghiera. Radio Maria assicura, come già in passato, i collegamenti di preghiera con le zone terremotate per far sentire loro la vicinanza di tutta la Chiesa», spiega l'emittente.
    La propria posizione fra l'altro padre Cavalcoli l'ha ribadita anche dopo le polemiche che si sono levate dal Vaticano, da parte dei vescovi dei paesi colpiti dal forte sisma e dal mondo laico.
    A La Zanzara su Radio 24 Cavalcoli ha spiegato: «Risentendo le mie parole, tutto sommato è un'opinione legittima. Si può pensare che il terremoto possa essere un richiamo, un castigo... Le unioni gay sono un peccato? Si capisce... Un omosessuale è una persona che pecca contro natura».
    Il domenicano sospeso insiste: "Gay contronatura" - IlGiornale.it


  6. #1546
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Falsi omosessuali e perseguitati: il bluff dell'asilo
    di Andrea Zambrano
    Il grande bluff dell’accoglienza dei migranti mascherati da asili politici, va in scena con i dati ufficiali del Ministero degli Interni. Stando all’ultimo report disponibile relativo a fine agosto 2016 dei 58mila richiedenti soltanto 2.400 hanno ottenuto lo status di rifugiato politico, il 5%. Appena il 13% ha ottenuto la protezione sussidiaria e il 18% la protezione umanitaria. I dati più inquietanti sono quelli relativi ai dinieghi, cioè i rifiuti che sono il 59%. Dati impietosi dunque, che mostrano come quella dell’accoglienza indiscriminata di clandestini, parola ormai tabù, sia diventata istituzionalizzata nel segno della richiesta d’asilo facile dato che è molto meno facile la concessione dello status.
    Tra le popolazioni più richiedenti troviamo la Nigeria, con 9.700 sbarcati nel solo 2016. Seguono il Pakistan, il Gambia, il Senegal e l’Eritrea. Nessuno di questi stati ha un conflitto permanente in corso. Per trovarlo bisogna andare in Siria dove però ci sono appena 929 richiedenti e l’Ucraina, appena 1665.
    Le Prefetture ormai hanno affinato il sistema con il quale smascherano la quasi totalità dei falsi richiedenti asilo. Alcuni casi raccontati alla Nuova BQ dai presidenti di commissioni territoriali.
    La Nigeria è sterminata, ma soltanto in tre dei 36 stati permane la minaccia di Boko Haram. Nel nord. Infatti i nigeriani che arrivano sulle nostre coste e chiedono alle commissioni lo status di rifugiato si dichiarano cittadini del nord in fuga da Boko Haram. Peccato che si tratti per il 95% di persone che provengono dal sud della Nigeria, relativamente tranquillo per gli standard africani, ma povero. Chi sbarca sulle nostre coste sfugge da una condizione di povertà o di poche chance per il futuro, non però da situazioni belliche o di persecuzione che giustificherebbero l’applicazione dell’articolo 1 della convenzione di Ginevra.
    Anche perché il vero rifugiato cerca di stare vicino casa il più possibile, non si fa 6000 km, ma attende nei campi profughi o in altri paesi confinanti che la situazione migliori fino al punto di consentirgli di tornare a casa. Non è questo il caso.
    Ma come si fa a smascherare un nigeriano del sud da uno del nord?Semplice: con la differenza linguistica che permette agli interpreti delle prefetture di timbrare il foglio di diniego. E anche con i cognome, con una differenza ancor più marcata rispetto alla nostra divisione nord sud, perché di marca più tribale.
    Lo stesso accade per i pachistani, che provengono prevalentemente dal Punjab. E con il Mali. Basta confrontare lingua e accenti per sciogliere il nodo. In altri casi ci sono richiedenti che dicono di essere omosessuali nei loro paesi d’origine. Anche in questo caso con sistemi incrociati, si scopre il bluff dato che gli omosessuali in molti stati sono perseguitati effettivamente, ma solo in alcune regioni.
    E i siriani? Pochissimi. Mediamente una commissione territoriale ne vede passare dai suoi uffici appena 3/4 all’anno. Davvero un numero impercettibile tanto che i veri rifugiati in Italia si vedono con il contagocce.
    Interessante il caso dell’Ucraina, dove il conflitto è soltanto nel Donbass. Ebbene: la maggior parte degli ucraini che arrivano vengono smascherati perché si viene a sapere che non sono altro che figli di badanti che chiedono un ricongiungimento familiare a spese delo Stato. E’ un sistema deformato che incoraggia tutti gli attori a dare il peggio di sé.
    Falsi omosessuali e perseguitati: il bluff dell'asilo

    Milano, romeno massacra anziane per derubarle
    A Milano arrestato un romeno pregiudicato di 30 anni che picchiava anziane per derubarle. La questura invita chiunque abbia subito aggressioni simili a denunciare tutto alla polizia
    Claudio Cartaldo
    Una violenza inaudita contro anziane inermi. A Milano un romeno pregiudicato di 30 anni è stato bloccato dallla polizia.
    Incastrato da alcuni video in cui si vede pestare barbaramente due anziane signore nell'ingresso di casa.
    "Sferrava violenti pugni alle anziane per rapinarle - scrive la Questura sulla sua pagina Facebook - Un romeno di 30 anni è stato bloccato a Milano dagli agenti del Commissariato di Polizia di PortaGenova dopo un’attività investigativa". Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo con la scusa di chiedere delle informazioni si avvicinava alle vittime e le colpiva con brutale violenza per rapinarle di qualche collanina o bracciale.
    Al romeno di 30 anni sono stati contestati almeno quattro gli episodi.
    Milano, romeno massacra anziane per derubarle - IlGiornale.it

    Un anno fa moriva Ermes Mattielli: "Vittima dei ladri e dello Stato"​
    Oggi il primo anniversario dalla morte di Ermes Mattielli, morto dopo l'assurda condanna a 5 anni di carcere e 135mila euro di risarcimento per aver sparato a due ladri rom entrati nella sua ricicleria
    Giuseppe De Lorenzo
    È passato già un anno da quel 5 novembre del 2015 quando morì Ermes Mattielli. Il rigattiere di Scalini (Vicenza) era stato condannato dal Tribunale a 5 anni e 4 mesi di carcere e 135mila euro di risarcimento per aver ferito a colpi di pistola due ladri rom che si erano introdotti nella sua ricicleria. Una vittima trasformata in carnefice da una giustizia che troppo spesso tutela i delinquenti e castiga gli onesti.
    Oggi pomeriggio il comitato Prima Noi, che è stato al fianco di Ermes durante tutta la sua battaglia legale, ha deposto un mazzo di fiori e una targa in ricordo di Mattielli. "Siamo stati al cimitero per visitare la sua tomba - afferma Alex Cioni, il portavoce del comitato - e davanti alla casa dove viveva le sue giornate". Dopo un anno, l'attenzione mediatica si è spenta, ma non il ricordo di chi gli è stato vicino. "Noi vogliamo ricordare la figura di un uomo - continua Cioni - che si è trovato suo malgrado a dovere affrontare una battaglia sulla legittima difesa che riteniamo non possa finire del dimenticatoio. Anzi, nel ricordare Ermes Mattielli, intendiamo risollevare una questione che oggi rimane, spenti i riflettori, nei cassetti della politica che deve assumersi le proprie responsabilità legiferando in modo da tutelare le vittime e non i delinquenti. La sua storia merita di essere ricordata proprio per evitare che drammi simili tornino nell'agenda politica dei partiti solo per rincorrere un fatto di cronaca nera sottoposto ai riflettori dei media".
    La vicenda di Ermes
    Era il giugno del 2006 quando Ermes Mattielli, lavoratore inabile, usò la sua calibro 9 e scaricò l'intero caricatore - 15 colpi - contro due nomadi, ferendoli. Erano entrati nella sua ricicleria di Arsiero armati di spranga per portargli via il rame. Non era il primo furto che riceveva. "Approfittavano dei miei problemi fisici - aveva detto nella sua ultima intervista a ilGiornale.it - e per questo mi avevano trasformato in un bersaglio. Non ne potevo più". Dopo un lungo percorso giudiziario, i giudici decretarono per la sua colpevolezza: cinque anni e quattro mesi di reclusione per duplice tentato omicidio dei nomadi Blu Helt, allora 28enne, e Cris Caris, 22 anni al tempo dei fatti. Inoltre il Tribunale stabilì un risarcimenti di 135mila euro di provvisionale.
    Il rigattiere quei soldi non li aveva. "Derubato di notte e deriso dalla giustizia di giorno", amava ripetere. Poi il 1 novembre scorso, anche a causa dallo stress per una vicenda giudiziaria assurda, Ermes venne ricoverato per un infarto. Dopo quattro giorni morì nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Alto Vicentino di Santorso.
    Oggi, ad un anno dalla morte, di fronte alla sua casa rimane un mazzo di fiori, una targa e un enorme murale. Due sole parole: "Ciao Ermes".
    Un anno fa moriva Ermes Mattielli: "Vittima dei ladri e dello Stato"? - IlGiornale.it



    De Magistris porta i migranti allo stadio
    Esulta il sindaco: "Il Napoli ha pareggiato ma sugli spalti è stata la vittoria dell'amore e dell'accoglienza".
    Non è stato un sabato qualunque, per Luigi De Magistris. Il “sindaco di strada” ha imboccato quella che porta direttamente allo stadio San Paolo insieme a un piccolo gruppo di migranti ospitati nelle strutture di accoglienza napoletane.
    Sui suoi profili social, De Magistris ha pubblicato la “sua” partita a due facce. Quella dell’accoglienza e quella dell’amore alla “maglia” del Napoli. Sul profilo istituzionale, derogando alla proverbiale verbosità che accompagna i suoi post, il sindaco ha pubblicato undici foto accompagnate da una stringata didascalia: “E' mancata solo la vittoria sul campo ma sugli spalti con i ragazzi migranti che ospitiamo a Marechiaro è stata la vittoria dell'accoglienza, dell'amore e della gioia. ​Un esempio di integrazione e di solidarietà. Forza e grazie Napoli”.
    De Magistris porta i migranti allo stadio - IlGiornale.it

    De Magistris è quello che fa il segno della V

  7. #1547
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Il Papa riceve Bonino, colloquio sui migranti

    Politica.Udienza privata questa mattina in Vaticano per l'ex ministro degli Esteri
    La persona giusta al posto giusto!

    Per inciso vorrei far notare che nelle ultime uscite si è tradita.
    Dal fantomatico cappellino sbucavano i capelli.
    Segno evidente che la chemio non l'ha fatta e che lo usa come una musulmana.
    E che il cancro non è che sia sparito, non c'è mai stato.
    Come a volte capita a gente inconsapevole.
    A mio parere si è prestata come sponsor per la chemio veronesiana, leggi diabolica.
    Quale lei è.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  8. #1548
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Veronesi a l'è sciupà.
    Mi sa che quei due hanno piantato lo spillone nella bambolina sbagliata.
    La vecchiaia a volte fa brutti scherzi...
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #1549
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Veronesi a l'è sciupà.
    Davvero?
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #1550
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Il CONSUETO RITARDO CULTURALE DELLA CHIESA. ULTIMO ESEMPIO.

    Maurizio Blondet 9 novembre 2016
    Da Radio Vaticana: “Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata questa mattina Emma Bonino. Il colloquio – informa la Sala Stampa vaticana – si è focalizzato soprattutto sui temi dei flussi migratori, dell’accoglienza ai migranti e della loro integrazione”.
    Il giorno stesso della vittoria elettorale di Donald Trump, portato da un vento rivoluzionario, è una strana e ridicola conferma: il consueto ritardo culturale con cui le gerarchie adottano le mode del mondo. Io che sono vecchio, ne ho viste tante di queste adesioni. Prelati comunisti quando il comunismo stava fallendo sotto gli occhi di tutti. “Teologi della liberazione” il giorno prima del crollo del marxismo sovietico. Adoratori di Mao e di Allende, sempre un po’ indietro sui fatti. Preti sedotti dal freudismo che discettavano di “pulsioni inconsce”, “sessualità repressa”, interpretazione dei sogni e si facevano psicanalizzare anni dopo che il mondo della psichiatria scientifica aveva buttato Freud nelle discariche ideologiche, constatando che – come terapia – non guariva. C’è stata una stagione in cui i soli a volersi sposare erano i preti (e qualkche LGBT). Naturalmente, potrei enumerare una lunghissima schiera di evoluzionisti darwiniani porporati e cattedratici di teologia, ignari che il darwinismo sta cedendo sotto gli attacchi di biologi e paleontologi; praticamente il Vaticano è l’ultimo bastione dell’evoluzionismo che inviti a conferenze internazionali i superstiti credenti che veniamo tutti da amebe primordiali, per puro caso e selezione. Adesso il Vaticano è globalista mentre la globalizzazione liberista entra in crisi, con Trump; promuove il governo mondiale delle oligarchie tecnocratiche, nei mesi in cui finalmente vengono contestate dalle opinioni pubbliche occidentali; è fautore dell’abbattimento dei confini quando le opinioni pubbliche li alzano, della mixità etnica indifferente alle culture e alle identità religiose, secondo il verbo di George Soros che è uno dei grandi perdenti dell’ora, e che presto sparirà
    Emma Bonino, l’imperialista amerikana

    Il fatto che “Francesco” ha ricevuto Emma Bonino, tanto più “in udienza privata” (come si fa’ per i capi di stato), a parlare della “accoglienza migranti e loro integrazione”, dà a questo fenomeno di ritardo culturale una punta di comicità in più. Ora El Papa abbraccia “la trasgressione”, fuori tempo massimo; forse credendo di scandalizzare gli ultimi cristiani che resistono alle sue aperture, abbraccia una settantenne ultima sopravvissuta di altre stagioni, del tutto depassées. Non scandalizza, fa’ cascare le braccia. E’ scomparso Pannella, e con lui “la mitologia del Pannella pioniere e profeta” del progressismo trasgressivo, creata dai “giornali lontani anni luce dall’Italia vera” (Antonio Socci); oggi il partito radicale ha sì e non mille iscritti, ed ha bisogno della CEI e del Papap per far finta di contare qualcosa. Vuole stupirci, Francesco, abbracciando la vecchia procuratrice di aborti; e nemmeno sa che la Bonino, col suo partitino, è da sempre la più sfegatata atlantista, che ha sempre appoggiato gli “interventi umanitari” armati all’estero della NATO per “espandere la democrazia”, fautrice “dell’accelerazione dei processi di disarticolazione neocapitalistica degli Stati, delle nazioni e della classi sociali”. Sto citando Paolo Borgognone, L’Immagine sinistra della globalizzazione, da cui estraggo alcune perle biografiche di Emma.
    Il 13 maggio 2013, ricevendo in visita ufficiale a Roma John Kerry (il governo Letta, creatura dei poteri forti, l’aveva fatta ministra degli esteri) la Bonino afferma: “Il processo di pace in Medio Oriente si sta accelerando grazie all’impressionante dinamismo dell’amministrazione Usa”. Appena insediatasi alla Farnesina, aveva reso noto sulla pagina del ministero che aveva impegnato il governo italiano “ad accelerare una soluzione politica della crisi siriana con l’uscita di scena di Assad, a fronte delle gravissime conseguenze umanitarie del conflitto”: gravissime conseguenze a cui dobbiamo le ondate di profughi, provocate dall’impressionante dinamismo dell’amministrazione Obama. Ha invocato la neoconservatrice “responsabilità di proteggere”: “Assad e gli alawiti che gli stanno attorno danno l’assalto al loro popolo”; allo stesso modo dieci anni prima aveva invocato l’intervento occidentale in Afghanistan “per liberare le donne dal chador”. Nel 2011, quando i suoi amici transnazionali esponenti di mercati privati internazionali decisero la guerra a Gheddafi, Emma si entusiasmò, e mise l’elmetto, sostenendo che Gheddafi si stava abbandonano ad una “strage degli innocenti”, inesistente: “Bisogna che il cielo libico venga chiuso immediatamente all’aviazione di Gheddafi ….ancorché tardiva, si deve esortare l’ONU a proclamarla quanto prima … la no fly zone è propedeutica ad ogni altra azione”, cioè all’invasione occidentale.
    Naturalmente durante l’operazione israeliana Piombo Fuso, quando Israele massacrò con bombe al fosforo e frammentazione (vietate) 1200 civili inermi a Gaza, fra cui 400 bambini, “la nostra missionaria della difesa dei popoli più deboli accusò Hamas” che aveva gettato 8 razzi kassam, senza fare un solo ferito fra gli ebrei: “Hamas si è comportato in modo irresponsabile anche rispetto ai palestinesi, quando ha deciso l’escalation militare [8 razzi fatti in casa ] che ha generato la reazione israeliana che vediamo. Se per alcuni l’operazione Piombo Fuso è sproporzionata, lo è altrettanto il lancio di migliaia di razzi [numero 8] in reazione a un embargo economico”. Non a caso il razzista sionista di destra Riccardo Pacifici la loda: “..Da anni ho la tessera dei radicali […] non fa’ politica, ma esprime valori [..]: la libertà religiosa, il rispetto della costituzione, l’antifascismo, il diritto a Israele di esistere. E’ indiscutibile che la Bonino si sia battuta da sempre per Israele e ne abbia proposto tra i primi l’ingresso nell’Unione Europea”. Ovviamente i radicali hanno sostenuto il governo di Mario Monti, insediato col golpe eurocratico e sovrannazionale.
    Insomma, quando abbraccia la Bonino, El Papa abbraccia in lei “i settori ‘illuminati’ e narcisisti , i sostenitori della globalizzazione americanocentrica, delle moltitudini flessibilizzate e consumiste, la “new middle class postmoderna”, volontaria di complemento di tutte le battaglie politiche funzionali al capitalismo di mercato e all’imperialismo Usa”, a cui dobbiamo i mali sociali e il degrado anche spirituale dell’ultimo ventennio – il McWorld – quella “economia dello scarto” che El Papa dice di aborrire – e probabilmente aborrirebbe in Emma, se la il suo livello culturale gli permettesse di capire chi sta abbracciando.
    E lo fa fuori tempo massimo, quando nel centro dell’Impero si volta pagina – e la Chiesa cattolica americana è con Trump. “Ovvio, quando smetti di creare pensiero in proprio e assorbi quello degli altri, è normale che resti indietro di qualche puntata”m, come mi dice l’amico Angelo Pulvirenti. E’ lo spettacolo ridicolo e triste: la Chiesa che vuole essere “alla moda” risulta poi sempre fuori moda, coll’abito della stagione passata. In fondo, anche le chiese moderniste sono così: vecchie, superate, denunciano che erano “alla moda” negli anni 70. Le chiese romaniche sono invece sempre attuali, mille anni dop. Per loro il tempo non passa.

    Il CONSUETO RITARDO CULTURALE DELLA CHIESA. ULTIMO ESEMPIO. - Blondet & Friends
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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