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Discussione: Papa Francesco.

  1. #1851
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Vaticano e i Gesuiti battezzano il nuovo telescopio LUCIFER.





    INCROYABLE: LE VATICAN DE PLUS EN PLUS FORT !!!
    di Pirre Jovanovic
    traduzione di Giuditta

    Il Vaticano spende ogni anno decine di milioni di euro in un osservatorio in Arizona. Strano, non hanno dichiarato Bertone e Ratzinger che il segreto di Fatima non ha nessun rapporto con il cielo e il futuro?
    Un terzo telescopio è stato messo in servizio ultimamente. I gesuiti che lo gestiscono lo hanno battezzato ... Lucifer[1]!!???
    Stando alle loro affermazioni il nome LUCIFER è stata una scelta obbligata poiché si tratta dell’acronimo di "Large Binocular Telescope Near-ifrared Utility with Camera and Integral Field Unit for Extragalactic Research".
    Insomma si devono essere scervellati a lungo per farci ingoiare la pillola dell'acronimo!

    University of Arizona, Vatican and Jesuits Name New Telescope ‘Lucifer’
    "[...] C'è stata una grande speculazione, fra i critici del Vaticano, perché in primo luogo, all'Ordine dei Gesuiti è stato permesso di costruire un enorme osservatorio stellare sul monte
    Graham in Arizona –
    su una terra sacra indiana - in collaborazione con l'Università statale dell'Arizona. Con la denominazione di Lucifero, i critici sostengono il Vaticano ha mostrato il suo vero volto, con Dio e Gesù come discepoli per il loro vero maestro - Lucifer. [...]"


    Qui di seguito una precisazione di Marco Pizzuti:

    Chi conosce la storia ufficiale degli Illuminati [2] si ricorderà certamente che il luciferiano Adam Weishaupt proveniva proprio dall’ordine gesuita [3] e che di conseguenza l’utilizzo del nome di Lucifer è da considerarsi quantomeno inopportuno. Un episodio davvero curioso considerando il fatto che i gesuiti per evitare le legittime e prevedibili critiche su una simile scelta avrebbero potuto ribattezzare il loro telescopio con qualsiasi altro nome…

    Riferimenti:
    1) Investigative Journal » University of Arizona, Vatican and Jesuits Name New Telescope ?Lucifer?
    2) Illuminati - Wikipedia
    3) Adam Weishaupt - Wikipedia

    TUTTOUNO: Vaticano e i Gesuiti battezzano il nuovo telescopio LUCIFER.
    BUFALA

    Sul Monte Graham sorge il LBT (Large Binocular Telescope) di cui LUCIFER (ore abbreviato in LUCI) è uno degli strumenti. LBT è un progetto cui prendono parte svariat istituti di tutto il mondo, fra cui l'Istituto Nazionale di Astrofisica, l'Uiversità della Arizona, il Max Planck Institute e altri. Il Vaticano non c'entra proprio.
    Sullo stesso monte Graham anche il VATT (Vatican Advanced Technology Telescope) questi sì del Vaticano.
    Il VATT, l'LBT e l'Heinrich Hertz Submillimeter Telescope formano il complesso noto come Mount Graham International Observatory gestito dall'Università dell'Arizona.

  2. #1852
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Grazie per l'... illuminazione.
    Rimane un dubbio.
    Se tu sia una risorsa boldriniana o un dipendente della NATO.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #1853
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    La confessione di Francesco ?La psicanalisi mi ha aiutato? - La Stampa

    La confessione di Francesco. La psicanalisi mi ha aiutato
    Pagina 15 del La Stampa del 1-9-2017
    O si taglia o il caos

  4. #1854
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Allora Malachia aveva ragione siamo alla fine.

    La Chiesa di roma continuazione dell'impero romano è alla fine.
    Da un certo punto di vista è un peccato,

    Dopo 27 secoli si cambia
    Forse una infinita prateria si allarga nel campo relgioso esoterico.
    O si taglia o il caos

  5. #1855
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Psicanalista ebrea.
    Sdoganata la psicanalisi, avversaria della Chiesa e fondata da ebrei...
    La sua storia ricorda quella di Hitler.
    Preparato, costruito (non solo con questo episodio) e "andati a prenderlo alla fine del mondo".
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #1856
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Come con la psicanalisi si riesce a condizionare un uomo.
    La psicanalisi in parole povere è l'operazione di portare il paziente sui binari che si desiderano.

    Uomini della storia sono stati condizionati dalla psicanalisi.
    Un caso di cui tutti popoli oggi soffrono ancora oggi e in futuro.
    Il caso del sefardita Hermann Steinschneider ciarlatano, semiindovino pseudo psicologo che con numerose sedute forgiò e diede una carica emotiva a Hitler.

    Dio ci scampi dai condizionati da parte di coloro che appartengono a certe culture.
    O si taglia o il caos

  7. #1857
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Secondo la confessione del Papa Francesco le sedute psicanaliste avvennero nel 1978-1979 proprio nella dipartita di Paolo VI:

    Bisogna vedere se le sedute erano di cura, di esame di concorso o di tutte due.
    Anche se il papa polacco ( forgiato a Cracovia) era già predestinato.
    Ma chi scrive la storia futura si prepara sempre molto ma molto prima.
    O si taglia o il caos

  8. #1858
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    CATTOLICI FRANCESI SU PAPA FRANCESCO E IL SUO IMMIGRAZIONISMO
    Maurizio Blondet
    “Becchino dell’Europa?”
    “Nel nome di una sua propria concezione del dogma ma senza dubbio chiaramente destinata a sedurre il pubblico del terzo mondo, specie africano, che ormai costituisce il grosso dei suoi fedeli, il Papa si arroga il diritto di intimare all’Europa una sorta di ordine “morale” di apertura totale e senza condizioni delle sue frontiere e delle sue nazionalità a chiunque voglia venire a installarvisi. E ciò, quali che siano le conseguenze sociali, economiche e di sicurezza d’una immigrazione di massa fuori controllo. Ci si domanda se questo Papa argentino vuol salvare la Chiesa in Africa o in Sudamerica facendosi il becchino dell’Europa” (Pierre Lellouche)
    “Questo papa ci mette in pericolo”
    “…Egli abolisce ogni possibilità di regolazione dei flussi migratori. Francesco inaugura così una nuova teologia mondialista mortifera per l’Europa. Il primo elemento evidente del suo discorso, è il fatto che gli Stati sarebbero illegittimi di fronte ai migranti. Alludo a quella frase incomprensibile che dà il primato alla “sicurezza individuale” sulla “sicurezza nazionale”. Ma è la sicurezza nazionale che garantisce la sicurezza personale. Il papa opera dunque un rovesciamento completo che sembra un premio all’anarchia.
    Questo discorso posiziona la Chiesa in una vicinanza dubbia ai mondialisti del transumanismo e la mercatizzazione del mondo, che vogliono anch’essi la soppressione delle sovranità, dei confini e degli Stati (…). Egli sembra confondere l’universalismo cattolico con il mondialismo più sfrenato. Papa Francesco propone di annullare ogni differenza tra i clandestini, gli immigrati legali e i cittadini. Risultato: la cittadinanza appare come un concetto obsoleto di fronte al “diritto assoluto d’installazione per i migranti”. Il multiculturalismo promosso da Francesco diverrebbe secondo lui il solo modello conforme al Vangelo. Il Migrante, con la M maiuscola, appare in una visione quasi cristica. Il patriottismo diventa un peccato. Non si potrebbe essere cattolico e patriota: è la doxa dei mondialisti.
    …Mai, in nessun momento, il papa parla dell’immensa angoscia materiale, morale e spirituale dei cittadini dei paesi d’accoglienza, della loro insicurezza e del loro confronto tanto doloroso su base quotidiana con un’altra società dai costumi incompatibili.
    La sollecitudine di papa Francesco è emiplegica: anzitutto per i paesi d’accoglienza inondati, poi per i paesi d’Africa – Nel suo libro “Dio o Niente” il cardinal Sarah chiede agli africani di sviluppare l’Africa e non sradicarsi. Altrimenti saranno infelici, perché un uomo sradicato è un uomo impoverito, tagliato via dalla sua linfa e dalla sua memoria.
    Un certo capitalismo cerca braccia che siano le meno care del mondo, e il papa Francesco se n’è fatto eco. La sua posizione è incomprensibile. I secoli a venire giudicheranno molto severamente tutte le elites mondialiste che hanno sradicato popolazioni intere dopo averle ridotto in miseria. L’Europa è abbandonata alla concorrenza di due mondialismi: il mondialismo islamico e il mondialismo edonista, che si nutrono l’un l’altro. Oggi la questione d’Europa è elementare, e supplico il papa di guardarla in faccia: è la questione della sopravvivenza della cristianità”.
    Philippe De Villiers
    “E la ‘centralità della persona umana’ non vale anche per i poveri nostri?”
    “Francesco scrive che “il principio della centralità della persona umana ci obbliga a far sempre passare la sicurezza personale sulla sicurezza nazionale”, perché “è un comandamento della Bibbia”. Il punto è che non esiste alcuna sicurezza personale se le nazioni occidentali, causa terrorismo o immigrazione controllata, cadono nell’anarchia.
    “Del resto la centralità della persona umana obbliga a considerar anche che i cittadini delle nazioni occidentale hanno un diritto evidente alla sicurezza. Si aspetta invano, in tutto lo scritto papale una presa in considerazione degli interessi delle popolazioni d’accoglienza, di cui gran parte vive anch’essa situazioni di grande privazione e precarietà, materiale, spirituale e morale.
    L’ultimo saggio di Laurent Dandrieu
    “Il papa prende posizione per la difesa dei diritti e dignità dei migranti, indipendentemente dal loro statuto immigratorio”: insomma reclama diritti uguali per i legali e gli illegali. E tra questi diritti mette “la libertà di movimento nel paese d’accoglienza, la possibilità di lavorare e l’accesso ai mezzi di telecomunicazione”: è un premio all’illegalità. Un attentato fortissimo ai diritti delle nazioni e della cittadinanza. Perché la cittadinanza non esiste che per consenso sulla legittimità della legge. Se si postula che la legge è fatta per essere aggirata, non c’è più bene comune possibile”:
    Papa Francesco scrive anche: “L’integrazione non è un’assimilazione che porta a sopprimere o dimenticare la propria identità culturale”. Il problema è che questo multiculturalismo sbocca di fatto in un rifiuto di considerare la cultura del paese d’accoglienza come una cultura di riferimento, ciò che rende de facto l’integrazione illusoria.
    Sotto la pressione dell’immigrazione di massa e l’ideologia multiculturalista, le società occidentali si riducono sempre più a una giustapposizione di comunità d’origine, di culture e religioni differenti che si guardano in cagnesco perché mancano di un riferimento comune, – parte che i vaghi sismi principi astratti, come questa “cultura dell’incontro” a cui secondo Francesco si riduce l’identità europea. In mancanza di valori condivisi, il bene comune si riduce sempre più a un “vivere insieme” che è un apartheid di fatto. Ossia il contrario dello scopo cercato, ed una catastrofe di civiltà”.
    CATTOLICI FRANCESI SU PAPA FRANCESCO E IL SUO IMMIGRAZIONISMO - Blondet & Friends

    La confessione di Bergoglio: ​"Sono stato dallo psicanalista"
    Papa Francesco racconta in un libro la sua esperienza con una psicanalista ebrea
    Claudio Cartaldo
    "Ho consultato una psicanalista ebrea. Per sei mesi sono andato a casa sua una volta alla settimana per chiarire alcune cose. Lei è sempre rimasta al suo posto. Poi un giorno, quando stava per morire, mi chiamò. Non per ricevere i sacramenti, dato che era ebrea, ma per un dialogo spirituale. Per sei mesi mi ha aiutato molto, quando avevo 42 anni". Il protagonista di questa apparentemente normale storia di psicanalisi non è un personaggio qualsiasi. Ma si tratta di Jorge Maria Bergoglio, al tempo 42enne rettore del Collegio Maximo in Argentina e oggi successore di Pietro in Vaticano.
    A rivelarlo è lui stesso in una intervista contenuta in un libro che tra poco uscirà in Francia, ovvero la trascrizione - come rivela la Stampa - di alcuni dialoghi con il sociologo Dominique Wolton (titolo: 'Politique et société', edizioni L’Observatoire).
    Il passato di Bergoglio
    Gli anni di cui parla Francesco sono il 1978 e il 1979. Bergoglio era provinciale dei gesuiti nel suo Paese. L'idea che un pontefice si possa essere rivolto ad un esperti di Freud è una novità. Per molto tempo infatti la Chiesa aveva denunciato "il "pansessualismo" e l'ambizione "totalitaria" della psicanalisi. "Nel luglio 1961 - spiega la Stampa - con Giovanni XXIII, il Sant’Uffizio proibì ai preti di praticare la psicanalisi e ai seminaristi di sottoporvisi". Solo nel 1967 con una enciclica papa Paolo VI ammetterà la possibilità che i seminaristi potessero sottoporsi a sedute di psicanalisi.
    Il libro del papa
    Nel libro-intervista papa Francesco parla anche di migrazioni, bacchettando l'Europa che "chiude, chiude, chiude".
    Sul tema dell'omosessualità fa una apertura esplicita, quando si spinge a definire - e quindi a riconoscere - l'unione tra due persone dello stesso sesso come "unione civile".
    Poi si sofferma sul principio della "guerra giusta" contro gli aggressori, sostenuto da Giovanni Paolo II, rigettando questo fondamento della dottrina della Chiesa: "La sola cosa giusta è la pace", dice oggi Bergoglio.
    La confessione di Bergoglio: ?"Sono stato dallo psicanalista" - IlGiornale.it


  9. #1859
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Bergoglio ci sta conducendo verso una Chiesa Gay?
    di Jean-Pierre Dickès
    La storia comincia col famoso “Chi sono io per giudicare?”, detto a proposito dell’omosessualità. Riflessione curiosa sulla bocca di un Papa, il cui ruolo è appunto quello di trasmettere l’eredità spirituale e morale della Chiesa, che, in questo caso, si fonda sul sesto comandamento dato da Dio. La giustificazione di tale relativismo pratico risiedeva nella parola “misericordia”, che aveva lo scopo di convalidare certe “situazioni concrete” per “accompagnare ed integrare”. La cosa avrebbe potuto finir lì. E invece ci siamo trovati di fronte ad una nuova forma di etica, che si è concretata in una serie di fatti ben precisi, col risultato di dar luogo, di fatto, ad una Chiesa che possiamo chiamare “omosessuale”. È un fenomeno veramente apocalittico, che mira a trasformare la Chiesa sottomettendola al gender, tappa obbligata verso il transumanismo, cioè verso l’ideologia che pretende di creare un uomo nuovo. È un attacco frontale e programmato contro l’ordine naturale della creazione.
    All’inizio del suo pontificato, Bergoglio ha nominato un notorio omosessuale, Mons. Battista Ricca, prelato della casa pontificia e capo della banca vaticana.
    La celebre frase “Chi sono io per giudicare?” si riferiva ad un omosessuale attivo, notoriamente implicato in numerose relazioni sodomite, tra cui una con un giovane col quale è stato colto sul fatto in un ascensore bloccato.
    In un’intervista alla rivista America, nel settembre 2013, Papa Bergoglio ironizza sull’idea stessa di disapprovare la condotta omosessuale: “Una volta una persona, per provocarmi, mi ha chiesto se avevo approvato l’omosessualità. Ho risposto con un’altra domanda: ‘Mi dica: quando Dio guarda una persona gay, sostiene con amore l’esistenza di questa persona oppure la rifiuta e la condanna?”.
    In seguito Bergoglio ha dato spettacolo incontrando personalmente ed abbracciando fisicamente tutta una serie di omosessuali e transgender, fino al punto di accettare il “matrimonio” tra una donna “divenuta” uomo ed una altra donna.
    Il Papa ha stretto la mano e concelebrato Messa con don Michele de Paolis, noto prete militante pro-omosessuali e animatore di un sito gay, perpetrando un pubblico sacrilegio.
    Bergoglio ha rifiutato di pronunciarsi contro la legalizzazione delle “unioni omosessuali”, dei “matrimoni gay” e perfino dell’adozione da parte degli omosessuali in Italia, in Irlanda, negli Stati Uniti e a Malta. Si è scusato dicendo che “il Papa non entra nella politica concreta di un paese”. Eppure egli è il primo a difendere l’immigrazione e a pronunciarsi sul problema del “cambiamento climatico”. Non sono forse questioni politiche?
    Mons. Charles Chaput, nominato arcivescovo di Filadelfia da Benedetto XVI, è uno dei pochi avversari mitrati dell’emergente “Chiesa Gay”. Durante il Sinodo, di cui era membro, aveva presentato due direttive che proibivano di dare la Comunione alle coppie omosessuali e ai divorziati risposati. Essendo arcivescovo di Filadelfia, avrebbe dovuto essere nominato cardinale. Ora, di concistoro in concistoro, Bergoglio ha rifiutato. Mons. Chaput ha ricevuto pesanti critiche da parte di p. Thomas Rosica, addetto della Sala Stampa Vaticana durante il Sinodo. P. Rosica è soprannominato la “testa d’ariete” dei LGBT.
    Il gesuita James Martin è un fervente sostenitore del sacerdozio gay e, a fortiori, delle unioni contro natura. In una situazione normale, avrebbe dovuto essere “bacchettato” dal Papa. Invece Bergoglio l’ha nominato consultore del Segretariato per le Comunicazioni Sociali del Vaticano. P. Martin è autore di un libro intitolato “Costruire un ponte”, cioè un ponte tra Chiesa e LGBT. In esso si rigetta l’insegnamento del catechismo e si afferma che la sodomia non può essere un peccato, dal momento che gli omosessuali sono stati creati da Dio, il quale, dunque, non può rigettarne i comportamenti.
    Il card. Walter Kasper, prelato ultraprogressista, dirigeva il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. È il teologo preferito da Bergoglio. Kasper ha difeso la legalizzazione del matrimonio omosessuale in Irlanda. Secondo lui, se la maggioranza del popolo è d’accordo con una legge contro natura, è legittimo “riconoscere dei diritti”. In altre parole, è la gente che stabilisce ciò che è vero e ciò che è buono. La Chiesa deve allinearsi al politicamente corretto. Si tratta senz’altro di un approccio originale. Gesù aveva detto piuttosto: “Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo” (Gv. 17, 14-18).
    Il card. Christopher Schönborn è stato Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ha dichiarato: “Noi possiamo e dobbiamo rispettare la decisione di formare un’unione con una persona dello stesso sesso e cercare i mezzi in sede di diritto civile per proteggere la loro vita con leggi che assicurino tale protezione”.… È ancora Schönborn che ha promosso il progetto di Amoris laetitia sulla questione dei divorziati risposati. Il Papa lo considera come un “grande teologo”. Il quale ha presentato, nella sua cattedrale di Vienna, una coppia gay che aveva adottato un bambino nero. Questa coppia ha “ordinato” una bambina di tre anni in Sudafrica.
    Con Mons. Vincenzo Paglia arriviamo al colmo. Secondo il giornale La Croix del 17 giugno, Paglia “è inquisito per associazione per delinquere, ostacolo alle indagini, truffa contro la città di Narni, esercizio abusivo del credito e storno di fondi. L’accusa è stata formulata dalla procuratrice di Terni, Elisabetta Masini”. Malgrado questa situazione, Bergoglio l’ha messo a capo dell’Accademia per la Vita e l’ha nominato Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia. Paglia ha distrutto queste due istituzioni, nominandovi membri favorevoli all’eutanasia e all’aborto. Porta occhiali da sole con montatura arcobaleno LGBT. Ma, quel che è peggio, ha fatto realizzare un gigantesco affresco di ispirazione “omoerotica” nel presbiterio della sua cattedrale di Terni, dove lui stesso è rappresentato con lo zucchetto episcopale. Il dipinto è stato realizzato da un artista notoriamente omosessuale.
    Il cardinale americano Blase Cupich è un LGBT attivamente sostenuto da Bergoglio. Durante la presa di possesso dell’arcidiocesi di Chicago, ha annunciato di essere favorevole alla Comunione da parte di “coppie omosessuali”, invocando, come pretesto, l’“inviolabilità della coscienza”.
    Un caso analogo è quello del card. Dolan, arcivescovo di New York. La sua diocesi è piena di preti omosessuali. Nel 2014 Michael Sam, un giocatore professionista di football, ha rivelato pubblicamente di essere omosessuale. L’arcivescovo, intervistato dalla televisione nazionale, ha commentato: “Buon per lui. Non ho alcun giudizio da dare. Dio lo benedica… La stessa Bibbia che ci dice di insegnare la virtù di castità e la virtù di fedeltà e del matrimonio, ci dice anche di non giudicare. Quindi direi: ‘Bravo!’”. In occasione della festa di S. Patrizio, gli Irlandesi fanno ovunque una parata. Dolan è stato nominato “Grand Marschall” della parata di New York, nonostante la presenza di un gruppo dell’“orgoglio gay” con le rispettive bandiere.
    A luglio, il card. Joseph Tobin, creato cardinale da Bergoglio ed eletto all’arcidiocesi di Newark, nel New Jersey (periferia allargata di New York), ha benedetto un pellegrinaggio gay che si è concluso con una Messa sacrilega in cattedrale. Uno degli omosessuali militanti che ha partecipato alla manifestazione ha detto che la benedizione cardinalizia è un “miracolo”. Il New York Times ha salutato l’evento con questo titolo: “Mentre la Chiesa sta cambiando, un cardinale accoglie i gay, che abbracciano un ‘miracolo’”. Tobin, una delle reclute delle truppe choc “gay” che Bergoglio sta istallando nelle diocesi chiave, si è complimentato con p. Martin per il suo libro sull’omosessualità ed ha affermato che l’insegnamento del catechismo, secondo cui l’omosessualità è “intrinsecamente disordinata”, va considerato ormai superato. Ritiene inoltre che gli omosessuali possano accedere alla comunione.
    Inutile insistere sul tristemente famoso caso di Mons. Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. Il suo segretario particolare, Luigi Capozzi, certamente punta di un iceberg ben più grande, è stato arrestato durante un’orgia omosessuale, i cui partecipanti avevano assunto droghe. Capozzi, completamente “fatto”, è stato portato dalla gendarmeria in ospedale. Guardando la basilica di San Pietro, si nota, alla sua sinistra, un palazzo, che è sede della Congregazione per la Dottrina della Fede. È appunto qui che si sono svolti i fatti. Capozzi, su domanda del suo capo, era stato proposto alla nomina episcopale.
    La caratteristica di tutti questi prelati è che Bergoglio (ad eccezione, beninteso, di Mons. Chaput) li ha promossi. E ve ne sono molti altri, come Mons. Robert Barron, teologo americano, che ha denunciato la Chiesa per aver condannato l’omosessualità.
    La sola conclusione possibile è che Bergoglio sta preparando a tutta velocità l’avvento di una Chiesa Gay, eliminando i pochi elementi conservatori che, in un modo o in un altro, gli si oppongono.
    https://www.radiospada.org/2017/08/b...na-chiesa-gay/




  10. #1860
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    Meglio due gocce di tranquillante che una preghiera!
    Specialmente se prese prima di accarezzare tanti piccoli in pubblico...
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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