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Discussione: Papa Francesco.

  1. #1931
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Stupefacente è come il popolo cattolico, poco o nulla faccia .
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  2. #1932
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Il popolo cattolico necessita di molta polvere ... intelligente.
    Speriamo lo irrorino a lungo.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #1933
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Il cardinal Müller appoggia il Cardinal Sarah nella sua interpretazione del 'Magnum principium' contestatagli dal papa
    Suscita grande interesse la recente intervista del cardinale Gerhard Ludwig Müller al Neue Passauer Presse, nel corso della quale si pronuncia specificamente anche in ordine alla liturgia, rivelando il suo appoggio al cardinale Robert Sarah a proposito della sua interpretazione del motu proprio Magnum Principium sulla traduzione dei testi liturgici e, conseguentemente, anche in ordine alla correctio papale che ne è seguita, che sostanzialmente accusava il Card. Sarah di aver rifiutato le direttive del papa.
    Alla specifica domanda rivoltagli nel corso dell'intervista:
    “Recentemente c’è stato anche un conflitto del papa con il cardinale Robert Sarah prefetto della Congregazione per il culto divino. Diversamente da Sarah, Francesco lascia ai vescovi delle Conferenze episcopali la libertà nella traduzione dei testi liturgici. È un affronto al cardinale?”.
    l’ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede ha risposto:
    “Mi rammarico molto che per quanto riguarda la questione della traduzione esatta e fedele dei testi liturgici dalla lingua latina siano emerse tali frizioni. La liturgia unisce, non deve dividere e far scaturire contraddizioni. Per quanto riguarda il tradurre si deve prestare attenzione all’esattezza dei contenuti, alla fedeltà e a una reale corrispondenza nello spirito e nella cultura della lingua in cui si traduce, la lingua di destinazione. L’autorità finale in caso di dubbi non può risiedere nelle diverse Conferenze Episcopali perché questo vorrebbe dire distruggere l’unità della Chiesa e la comprensione della fede e della comunione e della preghiera... Abbiamo già vissuto di frequente il fatto che i traduttori dei testi biblici e liturgici a cui hanno fatto appello i vescovi abbiano indebolito e annacquato i testi col pretesto di una migliore comprensione”.
    Ha anche fornito alcuni esempi, prendendo peraltro una posizione molto netta in senso cattolico:
    “Insegnamenti molto esigenti come quello dell’espiazione universale di Gesù sulla Croce, dell’incarnazione di Gesù, del dono della sua carne e del suo sangue sotto la forma di pane e vino e altre verità sono stati in alcuni Paesi iperrazionalizzati o ridotti a un appello etico, e così si è spogliato il realismo purificante del cattolicesimo”.
    Alla domanda più insidiosa:
    “Benedetto XVI ha scritto che la liturgia con Sarah è in buone mani. Questo vuol dire che non c’è armonia fra Benedetto e Francesco?”.
    Il cardinal Mūller replica:
    “Sarah, nella sua patria, ha testimoniato la sua fede a rischio della vita, di fronte ad un regime comunista barbaro. Questa è una profonda precondizione spirituale, per non cercare nella liturgia un autoriflesso umano, ma per praticare davvero un culto e un’adorazione esistenziali e spirituali di Dio e nell’unione con il Salvatore sofferente sulla Croce e con il Signore risorto trovare il punto centrale di un’esistenza cristiana. Detto questo, è al di là della mia competenza esprimermi pubblicamente sui rapporti fra il Papa e Benedetto XVI”.
    Chiesa e post concilio: Il cardinal Müller appoggia il Cardinal Sarah nella sua interpretazione del 'Magnum principium' contestatagli dal papa

    Il Card. Sarah rifiuta di stare al gioco di Francesco
    Il cardinale Robert Sarah non ha ritirato la sua dichiarazione secondo cui spetterebbe al Vaticano la responsabilità finale delle traduzioni liturgiche, anche se papa Francesco glielo ha chiesto in modo esplicito, umiliandolo pubblicamente.
    Tutto è iniziato con il Motu Proprio Magnum Principium (3 settembre) in cui Francesco applica la sua strategia di confusione al fine di trasferire la responsabilità delle traduzioni liturgiche ai vescovi locali, senza dirlo. Sarah ha rettificato questa confusione con la dichiarazione pubblicata da L'Homme Nouveau (1 ottobre).
    Francesco voleva che Sarah inviasse una sconfessione a L'Homme Nouveau, a tutte le Conferenze episcopali e ai membri e consultori della sua congregazione. Sembra che Sarah abbia deciso di non stare al gioco di Francesco. Finora L'Homme Nouveau non ha ricevuto alcun documento dal cardinale.
    Chiesa e post concilio: Il Card. Sarah rifiuta di stare al gioco di Francesco


  4. #1934
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Il popolo cattolico necessita di molta polvere ... intelligente.
    Speriamo lo irrorino a lungo.
    Credo che sia irrecuperabile , nella sua testardaggine è pari a quello comunista .
    Realtà frega ZERO.
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  5. #1935
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Citazione Originariamente Scritto da Freezer Visualizza Messaggio
    Credo che sia irrecuperabile , nella sua testardaggine è pari a quello comunista .
    Realtà frega ZERO.
    Verità in quello che dici.

  6. #1936
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Editto di Modena. Ucci, ucci, sento odor di Tirannucci
    Il vescovo si sente attaccato da un giornale che lo critica per i suoi metodi stalinisti? Allora offende privatamente il giornalista “reo” delle accuse e costringe un’associazione di laici ritenuta “amica” della testata incriminata a dissociarsi pubblicamente. Sembrerebbe una storia d’altri tempi, invece succede oggi: protagonisti l’arcivescovo di Modena, monsignor Erio Castellucci, la nostra testata, La Nuova Bussola Quotidiana, e un Centro culturale modenese, Il Faro.
    Come si ricorderà, avevamo scritto un commento a proposito di un inquietante editoriale dell’arcivescovo sul settimanale diocesano (Il Nostro Tempo, ora venduto come dorso domenicale del quotidiano Avvenire): «Discernere per essere veramente Ecclesia», era il titolo, e dava disposizione di vietare le strutture ecclesiali non solo a «veggenti e carismatici» ma anche a «giornalisti e intellettuali che manifestano un dissenso ‘sottile o aperto’ verso la Chiesa ufficiale e soprattutto verso papa Francesco». Un vero e proprio linguaggio da soviet, che avevamo stigmatizzato con un articolo di Andrea Zambrano, soprattutto perché esemplare del periodo che stiamo vivendo nella Chiesa: purghe a Roma e liste di proscrizione in periferia. Non contro eretici manifesti, ma contro chi osa soltanto fare domande o esprimere perplessità su alcune scelte pastorali o esprimere disagio per certe ambiguità dottrinali: tutte cose peraltro che non mettono in discussione la comunione con Pietro, e sono tutelate dal diritto canonico.
    Del resto monsignor Castellucci ha avuto il coraggio – o l’ingenuità o l’impudenza - di mettere per iscritto ciò che altri fanno senza dirlo. Per questo riteniamo preoccupante l’«editto di Modena», che oltretutto non è rimasto lettera morta. Subito dopo la pubblicazione infatti, su richiesta del vescovo è stato annullato a Modena il previsto incontro pubblico con monsignor Antonio Livi, la cui preparazione teologica e fedeltà a Pietro è indiscutibile, ma che avendo posto delle motivate critiche all'esortazione apostolica Amoris Laetitia ora è bandito da tutte le parrocchie di Modena (e non solo).
    Non pago, monsignor Castellucci ha voluto confermare ulteriormente le critiche avanzate dalla Nuova BQ. Così, non avendo digerito il nostro articolo ha dapprima pensato bene di offendere e minacciare il collega Zambrano via sms (avviso per la Curia di Modena: li abbiamo conservati tutti); poi se l’è presa con un centro culturale modenese, Il Faro. Motivo? È considerato "fiancheggiatore" della Nuova BQ. In realtà non c’è nessun tipo di collegamento né formale né informale tra Nuova BQ e Il Faro, ma il centro culturale modenese ha messo per iscritto nel suo statuto la sua vicinanza ideale al mensile Il Timone, e siccome il sottoscritto è al momento direttore responsabile anche del Timone e Zambrano ne è redattore, ecco che il vescovo ha tratto le sue conclusioni. Per chiarezza bisogna sapere però che il collegamento tra Il Faro e Il Timone si è limitato finora all’organizzazione di un solo evento culturale all’anno, e non c’è quindi nessun tipo di coinvolgimento diretto o indiretto nelle scelte redazionali. Men che meno con la Bussola.
    Fatto sta che monsignor Castellucci ha preteso dal Faro, sotto ricatto, una pubblica dissociazione dalla Bussola, pena il ritiro dell’assistente spirituale e, quindi, del riconoscimento ecclesiale. Sia stato per convinzione, per debolezza o per viltà, il consiglio direttivo del Faro ha obbedito e ha spedito al sottoscritto una lettera surreale in cui si condanna l’articolo di Zambrano e «si schiera in favore del pastore della diocesi». Infine la lettera ieri è stata pubblicata dal settimanale diocesano, con il titolo: «Il Faro, un contributo alla comunione», un titolo dall’umorismo involontario visto che ci si preoccupa anche di spiegare il ricatto che sta dietro alla stesura della lettera. Nella “nuova Chiesa” evidentemente si scambia facilmente la comunione – che è l’unità dei fedeli in Cristo – con l’obbedienza supina al tiranno di turno.
    È gravissimo che un vescovo possa costringere un’associazione di fedeli a fare pubblica denuncia di giornalisti “amici”, in perfetto stile mafioso. Ad essere messo in discussione non è il nostro lavoro, ma è la stessa immagine della Chiesa, con alcuni pastori che hanno perso il senso del limite e pensano di potere impunemente dettare legge a chiunque. Si riempiono la bocca di Concilio Vaticano II e trattano i laici come i loro servi. Si vantano di dialogare con i lontani e disprezzano i fedeli. Mettono sul pulpito eretici e scomunicati e scacciano dalle parrocchie quanti vogliono testimoniare la fede. Fanno la voce grossa con i cattolici e scodinzolano ai potenti del mondo.
    Editto di Modena. Ucci, ucci, sento odor di Tirannucci - La Nuova Bussola Quotidiana




  7. #1937
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    "Rischio scisma nella Chiesa", ora i bergogliani fanno quadrato


    parole del cardinale Mueller sul rischio di uno scimsa all'interno della Chiesa cattolica stanno facendo discutere dentro e fuori la curia. E così - il presunto cerchio magico - si è affrettato a stringersi attorno a Papa Francesco. L'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede - del resto - ha svelato come alcuni abbiano provato a porlo a capo di un "movimento" finalizzato a contrastare dottrinalmente Bergoglio. Il cardinale ha negato la disponibilità a far parte di qualunque "fronda" e ha ribadito la sua fedeltà al pontefice, ma ha comunque messo in rilievo alcuni aspetti della situazione vaticana che non lasciano spazio a fraintendimenti: "Le autorità della Chiesa, però, devono ascoltare chi ha delle domande serie o dei reclami giusti; non ignorarlo o, peggio, umiliarlo. Altrimenti, senza volerlo, può aumentare il rischio di una lenta separazione che potrebbe sfociare in uno scisma di una parte del mondo cattolico, disorientato e deluso". Mueller - insomma - ha apertamente parlato, per la prima volta, di un "rischio scisma" e le reazioni non sono tardate ad arrivare.

    Alberto Melloni, storico italiano, considerato tra gli uomini di cultura più vicini a Papa Bergoglio, così vicino da essere spesso stato qualificato come "consigliere", ha chiesto silenzio: "Non credo ci sia un pericolo di scisma: la Chiesa cattolica è unita pur con le differenze che ci sono. Sentire parlare così una persona, che è stata in un importante posto nella Dottrina della Fede, mi sembra che osi sollevare delle minacce nei confronti del Papa". E ancora: "Se uno sta con il Papa forse sta più zitto". Altri, invece, sembrerebbero aver risposto alle parole del cardinale Mueller attraverso i social network: Antonio Spadaro, padre gesuita considerato da molti commentatori come un "guru" della comunicazione del pontefice, ha ribadito con un post su twitter che la Chiesa è "non temporaneamente ospedale da campo chiamata a toccare ferite di ogni genere con il balsamo del Vangelo". Secondo il vaticanista Tosatti, queste parole sarebbero annoverabili tra le reazioni a Mueller. Più diretto - invece - il teologo Andrea Grillo che ha scritto che l'intervista del prelato tedesco chiarisce il motivo per cui il prelato tedesco non sia più a capo dell'importante Congregazione. Al cardinale nativo di Magonza - infatti - non è stato rinnovato l'incarico presso l'importante dicastero della Curia e molti hanno interpretato questa scelta del Papa come una mossa tesa ad indebolire la fronda dei cardinali conservatori.
    O si taglia o il caos

  8. #1938
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    La lingua batte dove il dente duole.
    O si taglia o il caos

  9. #1939
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Costantino capì il valore politico della setta ebraica che prese il nome di Cristianesimo.
    Quella setta predicava un modo che poteva andare bene per tutti i popoli.
    Il trionfo del centralismo.
    Ma fece male i calcoli, le culture etniche non si lasciano copricimare dal settarismo e i popoli fino a quando credono di essere coperti da un pensiero religioso si adattano, ma poi quando si sentano colpite si ribellano e l'impero religioso crolla.

    La Padania per dare aiuto finanziario a roma subisce uno sfruttamento intensivo.
    Solo se salta l'unità religiosa potrà essere aperta la porta della libertà.

    Già negli ultimi anni del secolo scorso in Piemonte ad Alpignano si parlò di creare una nuova religione di ispirazione cristiana, ma mancava una forza politica che la sostenesse.
    ( il Piemonte birichino adesso non ha più nemmeno un cardinale)

    Il Cristianesimo fu infatti sponsorizzato da Costantino e dagli scudi (testimonial) del suo esercito

    La lega non era e non è affidabile essendo un semplice partito fantoccio di copertura in mano ai politici romani.
    Bisogna aspettare che roma esploda da sola fino a colpire le radici della BCE: .
    E adesso ci siamo
    Malachia aveva centrato il tempo giusto .
    O si taglia o il caos

  10. #1940
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    Predefinito re: Papa Francesco.

    Citazione Originariamente Scritto da jotsecondo Visualizza Messaggio
    Bisogna aspettare che roma esploda da sola fino a colpire le radici della BCE: .
    E adesso ci siamo
    Malachia aveva centrato il tempo giusto .
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
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