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Discussione: Papa Francesco.

  1. #2381
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  2. #2382
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    Report su Vaticano: investimento su fondo catastrofi e pandemie
    10 APRILE 202110 APRILE 2021 CRONACA LETTURA 1 MIN

    “Abbiamo investito in un fondo che prevedeva dei rischi ambientali, di guerra, non pensavamo mai a una pandemia. Abbiamo investito circa l’8% del patrimonio, cioè 4 milioni, proprio in uno strumento di questo genere e credo veramente che sia stata un’ottima strategia. Poi è scoppiata purtroppo la pandemia e questo fondo ha cominciato a salire tantissimo”. Così il broker Enrico Crasso, nell’intervista video rilasciata a ‘Report’ nella puntata in onda lunedì prossimo e anticipata sul profilo twitter del programma di Rai3, spiega come avrebbe investito dei soldi della Segreteria di Stato Vaticana che, secondo la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, negli anni si sarebbe affidata proprio a Crasso e al suo fondo di investimenti ‘Centurion’, dandogli circa 400 milioni di euro da gestire. Dalla sua villa sul lago di Lugano, in Svizzera, Crasso, rispondendo alla domanda se tutti gli investimenti siano stati fatti d’accordo con la Segreteria di Stato Vaticana, dice secco: “Nulla è stato fatto di nascosto”. Il fondo in questione, che garantiva profitti altissimi in caso di crisi geopolitiche o pandemiche grazie alla speculazione sulle valute internazionali, è il Geo-Risk gestito dalla banca d’affari Merril Lynch, che dopo i primi mesi di pandemia con i rendimenti schizzati alle stelle, ha dovuto chiuderlo. “Dovranno rispondere di questo, perché a febbraio quando scoppiò la pandemia il fondo fece un salto facendo quasi il 20% in un giorno. Nel periodo successivo, non dico che avrebbe triplicato il valore ma almeno raddoppiato”, chiosa Crasso.

    http://https://www.lanuovapadania.it...fi-e-pandemie/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #2383
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    Discorso su “Francesco” fuori dell’Asse
    Maurizio Blondet 10 Maggio 2021

    Un lettore mi chiede se mi aspetto una dichiarazione di scisma da … monsignor Viganò. Ci son cose che fanno cascare le braccia (diciamo), questa è tipica. Com’è possibile che un mio lettore, cattolico praticante, brava persona, capisca l’opposto speculare? Quel che monsignor Viganò dice è che lo scismatico è El Papa, ed è lui con la sua junta kulandro-suramericana occupante, che deve liberare il Vaticano.

    Che lo facciano, è ovviamente escluso. E tuttavia, non solo Ratzinger non sa più come dire che il munus petrino è rimasto a lui; e viviamo in una papalità sdoppiata; anche lo stesso “Francisco” a rivelare la sua auto-coscienza di usurpatore , da segni inequivocabili. Il primo, e noto, è che non osa dormire nell’appartamento dove abitarono i Papi legittimi, ed esercita il suo dispotismo, le sue parolacce, le sue preferenze di persone e le sue trame milionarie da un albergo: la Domus Santa Marta, pardon Hotel , cui ha dato l’allure e lo stile di bettola malfamata affidandone la direzione al ben noto monsignore che fu checca fastosa e scandalosa ai suoi tempi, convivendo con il suo amante in una nunziatura apostolica, e che oggi s’è divertito a richiamare alla moralità, sputtanandoli apertamente, i cardinali che tornano “all’alba” – dopo i loro incontri particolari? – e lui “Non è tenuto ad alzarsi in piena notte per soccorrere confratelli incappati nelle forze dell’ordine”.


    Monsignor Ricca ai cardinali gaudenti

    Che “Francisco” non osi abitare nella residenza papale dove aleggiano le presenze di Pio Nono, Leone XIII , (san) Pio Decimo, Papa Pacelli, Karol Woytyla è un signum, un simbolo significativo: non sopporta certe compagnie, certe ombre che nel silenzio e solitudine della notte possono visitarti? O conoscendo ilvalore metafisico dello stare sull’Asse polare, ha voluto disassarsi?

    Ancor più rivelatore la soppressione, rabbiosa e dispettosa, che ha voluto delle liturgie della basilica vaticana. Quelle umili, intime e modeste delle cosiddette Messe “private” – che sacerdoti stranieri o forestieri in visita a Roma, che non avevano dove adempiere al precetto di consacrare e comunicarsi, solevano celebrare in uno dei cento altari laterali della Basilica – vietate. E vietate quelle solenni, le liturgia e il servizio corale della trentina di canonici vaticani – elevati a quella funzione perché bene meriti – che dall’anno Mille, in talare secentesca, levano “canti della Sposa allo Sposo”. Li ha sbattuti fuori per sempre, Francisco. Invece di disciplinare i cardinali vecchi viziosi frenetici che tornano dopo le 2 di notte dalle loro randonnades sessuali, egli punisce i preti che dicono Messa ; non vuole che dalla cattedrale madre della Chiesa, centro della cristianità – che sorge sulla verticale del sepolcro e delle ossa di Cefas, il primo Pescatore – si levi l’incessante profumo del Sacrificio; ed è riuscito a vietare la Presenza Reale, la lode e al gloria del Sangue dell’Agnello dalla Pietra centro e base della Chiesa di Cristo. Come lui personalmente vive dislocato “a lato” della verticale petrina, così ha lasciato senza culto l’Asse. Che non vacilla.


    I canonici, sacerdoti a cui Bergoglio ha vietato l’ingresso nella cattedrale di San Pietro. Per lui “vestono in tecnicolor“

    Se quest’Asse venisse abbandonato si realizzerebbe la massima inefficacia della grazia extra-naturale che scende dall’alto sulla funzione pontificale, che ne è il canale. Si entra qui in un ordine di idee così lontano da Francisco e dai suoi viziosi cardinali, che bisogna ricorrere ad una sapienza cinese che descrisse la sovranità come “agire senza agire”, “azione immateriale per pura presenza”. E’ il Tao th Ching, il Libro della Via e della sua Azione, un testo antico ma già abbastanza moderno da conoscere il confucianesimo e criticarne la sua concezione di moralità politica e cura attiva della buona amministrazione. Lao Tse risponde che ci sono stati vecchi re dell’antichità, realmente vissuti, il cui governo consisteva nel “non agire”:

    17

    I sovrani al tempo della Grande Virtù:

    I loro sudditi percepivano appena la loro esistenza

    Poi ci si affezionò al principe e si cominciò ad adularlo,

    poi ci si mise a tremare e si finì col maledirlo

    Non appena l’autenticità venne meno,

    si vide la lealtà scomparire

    […] essi adempivano il loro mandato

    Gli affari seguivano il loro corso

    E il popolo esclamava:

    facciamo tutto da noi soli!

    Tutto ciò vi sembra troppo esotico, troppo esoterico? Troppo cinese e lontano dal nostro discorso? Come facevano, poi, questi “sovrani” “Santi” e “maestri” a governare senza stanziare denaro, far costruire magazzini per il riso in vista delle carestie, senza far scavare canali e argini scongiurare le alluvioni del Fiume Giallo? Mantenere l’ordine senza che il popolo nemmeno si accorgesse della loro presenza?

    Vi sembra tanto lontana da noi, come cultura? Ma invece proviamo a tradurre nel nostro linguaggio. Che cosa dice il Cristo? “Cercate anzitutto il regno di Dio, e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù”. Ai raccolti di riso e al Fiume Giallo, ai vecchie ai bambini, la previdenza, pensa la Provvidenza: tutta una quantità di santi, a Don Bosco a Madre Teresa, possono raccontare che avviene davvero così.

    Per ottenere dalla Provvidenza “tutto”, bisogna – come quei santi – essere sull’Asse verticale. L’abbandono completo a Dio e alla sua volontà, la rinuncia a sé stesso; occorre poter dire, come Paolo: “Non sono più ‘Io’ che vivo, ma Cristo vive in me”.

    E cosa dice Lao Tse?

    15:

    I Maestri dei tempi antichi erano liberi e veggenti. Nella vastità delle forze del loro spirito, l’ “IO” ancora non era [..] in quelli era la Via. Essi erano individui signori dell’Io. E in perfezione si risolveva la loro vacanza” .

    Sarebbe un errore ritenere che Lao Tse suggerisca al popolo l’inazione e il fatalismo, visto che “i Santi Re” vegliano su loro. E’ il contrario. Infatti

    “Il popolo esclamava: facciamo tutto da soli noi!”.

    Il popolo lavora, attende alle sue opere, si affatica, realizza, ed ha la sensazione di “far tutto da solo”. E’ una esperienza che il cristiano in grazia e avanzato nello sforzo ascetico, sente e sa a sprazzi: lui porta la sua croce, si affatica, soffre e sopporta con fortezza i rovesci della sorte, si ammala, prega per i nemici, esercita la carità eroicamente e crede di far tutto lui; per scoprire che invece tutto ha fatto “Lui”, che passo passo lo ha assistito e portato la sua croce: una visione che nel Paradiso sarà completa, e farà erompere nelle anime salvate la lode e la gloria.

    Un altro modo non taoista per esprimere la Realtà che evoca Lao Tse, è nel Salmo 126:

    “Se il Signore non costruisce la casa,
    invano vi faticano i costruttori.
    Se il Signore non custodisce la città,
    invano veglia il custode.
    Invano vi alzate di buon mattino,
    tardi andate a riposare
    e mangiate pane di sudore:
    il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno”.

    Anche in epoca storica, gli imperatori cinesi traevano il potere temporale dall’autorità spirituale che si supponeva incarnassero, ad imitazione dei “Santi Re” primordiali del Tao, eseguendo i “ritti del culto comune” con perfezione – interiore anzitutto. Infatti ogni alluvione rovinosa del Fiume Giallo, pestilenza o rivolta delle masse, era interpretato come un segno che l’individuo che rivestiva il munus di imperatore aveva “perso il favore del Cielo”, più precisamente “del Centro”; perché in questo senso la Cina era detta “impero del Mezzo”, del Centro: “Il Tao scorre nel vuoto mediano”, dice il Tao the Ching 4. “Tao” viene tradotto come Principio, ed anche come Via; e se vi sembra incomprensibilmente orientale, ricordate Chi affermò di sé “Sono Io la Via”; precisando “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, e Giovanni: “In Principio era il Logos…”.

    Ma non hai cominciato a parlare del Papa?, dirà il lettore? Com’è che ci hai portato al taoismo? E come farai a tornare al tema?

    Lo farò citando il sinologo A. Vallé di La Religion Chinoise: “I cinesi distinguevano nettamente la funzione imperiale dalla persona dell’imperatore. E’ la funzione che è divina…L’imperatore, ascendendo al trono, abdica al suo nome personale e si fa chiamare con un nome imperiale che egli si sceglie o che gli si sceglie . Egli è meno una persona che [..] qualcosa come il Sole o la stella polare”. La stella Polare è quella attorno a cui tutto il firmamento stellato gira, mentre essa è ferma: sull’Asse che non vacilla.

    Il sinologo descrive come si vede la funzione “pontificale”del governante, permanente in tutte le civiltà tradizionali; ultimi, anche i Papi cristiani abdicano al loro nome privato ed assumono l’altro sacrale, che lo collega ad una lunga ascendenza di altri Pietri ; è da questa abnegazione di sé che dipende l’efficacia del munus sovrannaturale come del ministerium di comando e gestione, il canale di grazia come l’attività più ristrettamente politica. Lao Tse dunque evocava a un tempo in cui regalità e pontificalità non si distinguevano ancora; tempo pre-istorico ma realissimo, che la Roma prisca incarnava. “Fu consuetudine dei nostri antenati che il re fosse altresì pontefice e sacerdote” scrive Servio, l’antichista commentatore di Virgilio; unione così cogente che quando i romani – cacciati i Tarquini – instaurarono la repubblica, sentirono la necessità di istituire le figure addette ai sacrificia che venivano prima eseguiti dai Reges: il Rex Sacrorum, non a caso chiamato re e non sacerdos, e il Pontifex, colui che “fa da ponte” verso il soprannaturale e – “vuoto” (astenuto dalla carriera politica, il cursus honorum) lo riversava sulla comunità come “prosperità, fortuna, crescita, felicitas”.

    Ciascuno adesso è in grado di misurare la distanza da questo di quel che avviene nella bettola vaticana gestita dalla nota checca, dove esercita il potere nudo secondo le istruzioni del Grand Reset

    impostor

    e soppressore dei riti il Bergoglio con la sua junta di cardinali viveurs. Ci sostiene la speranza che questa illegittimità radicale, che oscura la grazia, sia presto risanata e i colpevoli puniti.

    “Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,
    levati contro il furore dei nemici,
    alzati per il giudizio che hai stabilito”.

    https://www.maurizioblondet.it/disco...uori-dellasse/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  4. #2384
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  5. #2385
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    Santa Sede, esce il libro “I mercanti nel tempo”. Inchiesta sui fondi vaticani
    23 MAGGIO 202123 MAGGIO 2021 CRONACA LETTURA 2 MIN

    “Dove sono finiti i soldi delle offerte del Papa?”. A questo interrogativo provano a rispondere i due giornalisti del Corriere della Sera Mario Gerevini e Fabrizio Massaro, nel libro-inchiesta “I mercanti nel tempo – inchiesta sull’obolo di San Pietro e i fondi riservati del Vaticano” in libreria per Solferino. Finanzieri spregiudicati, cardinali, monsignori, funzionari della Santa Sede, centinaia di milioni di offerte dei fedeli svanite tra investimenti temerari e commissioni pagate a intermediari affamati: Gerevini e Massaro ricostruiscono dall’origine la vicenda deflagrata con lo scandalo della compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra da parte della Segreteria di Stato e finita al centro di un’inchiesta dei magistrati vaticani che sta facendo tremare le mura d’Oltretevere. È la prima inchiesta giornalistica sui fondi riservati del Papa, dal giallo dei duecento milioni di dollari per comprare gli ex magazzini Harrod’s alle rivelazioni del banchiere segreto del Vaticano. Al centro dell’inchiesta appunto l’Obolo di San Pietro “il tesoro nascosto, fuori da ogni controllo contabile e amministrato da un gruppo ristretto di alti prelati e fiduciari, raccolti dietro un’insegna burocratica: Ufficio Affari Generali della Segreteria di Stato”.

    Quanti soldi erano custoditi nei conti segreti (soprattutto in Svizzera)? Come sono stati gestiti? Dove sono stati investiti? In che mani sono adesso? Chi se n’è approfittato? E papa Francesco sarà riuscito a imporre pulizia e trasparenza ai vertici del Vaticano? Gli autori risalgono la corrente, grazie all’accesso a fonti inedite e testimonianze di insider, documenti interni della Segreteria di Stato, carte dell’inchiesta penale vaticana, sulle tracce di vicende sorprendenti come gli affari con Lapo Elkann o il finanziamento del film su Elton John, i fondi a Malta, il salvataggio di una università in Giordania, un piccolo broker che tiene in scacco la Santa Sede, lo scontro frontale tra Ior e Segreteria, arrivando a costruire una trama che sembra quella di una fiction. Invece è realtà.

    https://www.lanuovapadania.it/cronac...ondi-vaticani/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  6. #2386
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    https://www.ansa.it/sito/notizie/cro...9ff5dd84d.html

    La stretta della distruzione si fa più forte.
    Peccato non sia crepato, ma abbia solo il sacchetto per la merda.

  7. #2387
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    https://rumble.com/embed/vkoemx/?pub=4

    MOHAMED KONARE: IL VATICANO È OCCUPATO DA SATANA
    "Non sei uno schiavo perchè qualcuno ti domina,ma qualcuno ti domina perchè sei uno schiavo."



  8. #2388
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    Citazione Originariamente Scritto da TIGERSUITE Visualizza Messaggio
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    MOHAMED KONARE: IL VATICANO È OCCUPATO DA SATANA
    Il vaticano è satana, da sempre.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  9. #2389
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    Predefinito Re: Papa Francesco.

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – IL CARD. MONTEZEMOLO SVELA IL MISTERO SULLO STEMMA DI BENEDETTO XVI – Parte 43
    6 Dicembre 2021Andrea Cionci

    L’araldica è un linguaggio ufficiale molto chiaro e preciso, con una ricca tradizione non solo nel mondo civile, ma anche in quello ecclesiastico. Persino questo splendido codice simbolico ci ripete, per l’ennesima volta: “il papa è solo Benedetto XVI”, poiché, come ormai ben sapete – per il diritto canonico e per le sue stesse logiche, sottili ammissioni dette “Codice Ratzinger” – egli non ha mai abdicato, ma si è auto-esiliato in sede impedita.

    Il tempo è galantuomo e ora ha svelato anche il mistero dello stemma pontificale di papa Ratzinger: un altro pezzetto del puzzle torna a posto.

    La nostra lettrice Anna Maria Conti ci ha segnalato QUI https://www.youtube.com/watch?v=EDJlv_2Kav4 un’interessante video-intervista di Franco Mariani al cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, (1925-2017) autorevole studioso di stemmi ecclesiastici e “araldista vaticano”.

    Fu lui stesso a disegnare, nel 2005, per il neoeletto Benedetto XVI, il nuovo blasone, rimodulando quello suo vecchio da arcivescovo di Monaco e Frisinga:



    Stemmi del card. Ratzinger e di papa Benedetto XVI

    Come apprendiamo dal minuto 5.56 dell’intervista, nel febbraio 2013, dopo le presunte dimissioni di papa Ratzinger, il cardinale Lanza scrisse a Benedetto XVI offrendosi di modificargli ancora una volta lo stemma per ADATTARLO al nuovo status di “papa emerito” (che, come abbiamo visto QUI è un istituto giuridico inesistente). Spiegava il cardinale: “Il papa, diventando emerito, non può più utilizzare quei simboli che indicano la giurisdizione effettiva”.

    Le proposte del porporato araldista erano diverse e innovative: un galero cardinalizio, ma bianco, a “timbrare lo stemma” oppure le chiavi decussate di San Pietro poste in un “capo” (fascia superiore) dentro lo scudo, a ricordo della passata autorità, o altre soluzioni, difficili in quanto, come commentava l’intervistato, mai nella storia della Chiesa si è avuto un papa emerito.



    Proposta per stemma di papa emerito

    Tuttavia, il card. Lanza racconta che, dopo qualche tempo, ricevette un bigliettino, firmato “B. XVI” scritto con una calligrafia “piccolissima”, (sottovoce?) in cui papa Ratzinger gli comunicava che “PREFERIVA NON ASSUMERE ALCUN NUOVO STEMMA”.

    PERCHÉ?

    Don Antonio Pompili, araldista e collaboratore del card. Lanza, ci ha detto che Benedetto XVI rifiutò la modifica perché, da lì in poi, egli avrebbe smesso di utilizzare il suo stemma.

    Questo però è smentito non solo dalla lettera del 27 ottobre 2021 da noi ricevuta da Mons. Gaenswein “a nome del Santo Padre emerito” QUI, ma anche da altre sue due lettere, del 2018, che ci hanno appena fornito un lettore e una lettrice. (Questa è la prima “inchiesta partecipata” della storia, come abbiamo già detto).



    https://www.byoblu.com/2021/12/06/pa...-xvi-parte-43/

    Ora, dovete sapere che Mons. Gaenswein non è solo il segretario di papa Benedetto, ma è anche il Prefetto della Casa Pontificia e il titolare di questo ruolo prestigioso, tradizionalmente, unisce il proprio stemma con quello del PONTEFICE REGNANTE.

    Infatti, sappiamo da QUI che, fin dal 2017, Mons. Gaenswein ha UFFICIALMENTE aggiornato il proprio stemma dove il suo scudo (d’azzurro, al drago d’oro, sormontato da una stella) è stato “inquartato” con lo scudo di Bergoglio, azzurro, col fiore di nardo, la stella e il sole gesuita. Coerente, visto che per il Vaticano, è Francesco il papa regnante. Eccolo:



    E invece, come vedete sopra, sia le lettere del 2018, che quella da noi ricevuta qualche giorno fa, recano il VECCHIO STEMMA di Mons. Gaenswein, inquartato con lo scudo del papa REGNANTE Benedetto XVI, con tanto di testa di moro, conchiglia e orso.



    Quindi, si tratta di un uso araldico abituale di Mons. Gaenswein, documentato fin dal 2018, peraltro quando ancora non aveva subito il ridimensionamento dei suoi incarichi da Prefetto della Casa pontificia per volontà di Bergoglio.

    Ora, perché il Prefetto della Casa pontificia, pur avendo dal 2017 un nuovo stemma bergogliano, e riconoscendo formalmente Francesco come papa regnante, usa, almeno da tre anni, quello relativo al papa regnante Benedetto XVI? E’ una questione di gusti, di affezione?

    Ciò che conta é questo, però: siccome Mons. Gaesnwein è la persona più vicina al mondo a papa Ratzinger, è pacifico, (a meno di non considerare la sua posta gestita da altri, alle sue spalle, come avverrebbe sempre in sede impedita), che l’utilizzo di questo preciso stemma da parte del Prefetto della Casa Pontificia sia, al minimo, conosciuto, tollerato, se non addirittura richiesto esplicitamente da Benedetto XVI il quale non può ignorare il suo dirompente significato: che il papa regnante è lui stesso.

    Gli stemmi non sono meri motivi decorativi, ma, come specificava il card. Montezemolo, sono il simbolo di una ben precisa autorità e ruolo. L’uso dello stemma, per un regnante, non è da considerarsi solo personale, ma anche in concessione a terzi autorizzati per specifico motivo.

    Si potrebbe anche ricordare, a margine, come papa Benedetto continui ancor oggi, ad esempio, a inviare ai suoi aficionados, sue cartoline STEMMATE del 2013 che lo ritraggono nel pieno fulgore delle vesti pontificali. (E nessuno si fa una domanda).

    Considerando che sui “due papi” si dibatte ferocemente fin dal 2013, con grande scandalo e inquietudine nella Chiesa, se Ratzinger fosse davvero un ex-papa, per modestia, opportunità politica e riguardo verso il vero papa, dovrebbe semmai mandare nuove cartoline di se stesso in semplice veste bianca, priva di cingolo e mozzetta e senza stemma. In Vaticano non hanno i soldini per stampare delle nuove cartoline per il presunto “emerito”? Organizziamo una colletta? Inoltre, se Benedetto avesse abbandonato l’uso del proprio stemma, come dice don Pompili, non dovrebbe, tanto più, imporre a Mons. Gaenswein l’utilizzo del suo nuovo, aggiornato stemma bergogliano in segno di sottomissione al legittimo pontefice? L’eleganza, la mitezza evangelica e la signorilità dell’uomo Joseph Ratzinger lo richiederebbero con ogni certezza, SE EGLI FOSSE DAVVERO L’EX PAPA.

    E’ quindi del tutto ovvio che Benedetto XVI, nel 2013, non ha voluto farsi cambiare lo stemma pontificale dal cardinale Lanza Cordero di Montezemolo, NON perché non lo avrebbe mai più usato, (cosa smentita dai fatti), ma perché il papato emerito non esiste, come sappiamo, e perché Benedetto E’ ANCORA, A TUTTI GLI EFFETTI, L’UNICO VERO PAPA autoesiliatosi in SEDE IMPEDITA, come già stra-dimostrato, fino alla nausea, nei 42 articoli di inchiesta che troverete qui in fondo. Per questo, nel 2013, Benedetto XVI si tenne ben stretto il suo stemma papale COSI’ COM’ERA e non accettò alcuna modifica araldica (“brisura”) dal card. Lanza Cordero di Montezemolo.

    (A questo punto, si potrebbe azzardare anche un’ipotesi sul perché Benedetto non volle la tiara. Un low profile in vista di un Piano B, che, come abbiamo visto, era stato già pianificato dal 1983? Certo, da emerito difficilmente avrebbe potuto conservare l’ingombrante tiara, mentre una mitra da vescovo non avrebbe destato sospetti. Ma questa è solo un’ipotesi).

    Siamo quindi ancora in presenza di un classico input in “Codice Ratzinger”, stavolta attraverso simboli istituzionali: Benedetto ha consentito o richiesto al Prefetto della Casa pontificia, suo segretario, di usare il proprio stemma da papa regnante, nonostante questi ne possieda uno nuovo bergogliano, per inviare a tutti quelli che gli scrivono, (compresi noi) un chiaro messaggio: “IL PAPA E’ UNO SOLO E SONO IO”.

    (Ora i contestatori ripeteranno che i nostri sono complottismi, fantasie, che tali evenienze si devono solo a sbadataggini, distrazioni e che papa Benedetto continua a usare la veste bianca e tutte le prerogative pontificali possibili e immaginabili solo per sciatteria, svagatezza, vanesia nostalgia, per fare dispetto al legittimo successore, divertendosi a gettare nel panico 1 mld e 285 mln di fedeli, o anche perché è “modernista” e non conosce né la storia, né il latino, né il diritto canonico, né tantomeno l’araldica ecclesiastica. Va bene, d’accordo, non insistiamo: avete ragione Voi).

    DI SEGUITO, TUTTA L’INCHIESTA DALL’INIZIO:

    LA STRAORDINARIA INCHIESTA SUL PAPA CHE SALVÒ LA CHIESA – ECCO I RISULTATI DOPO DUE ANNI DI LAVORI

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – PERCHÉ LA “RINUNCIA” AL PAPATO DI BENEDETTO XVI È INVALIDA – Parte 1

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – BENEDETTO XVI NON ABDICÒ, MA ANNUNCIÒ “SEDE IMPEDITA” – Parte 2

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – FLORES D’ARCAIS: IL MONDO INTERO ERA CONTRO PAPA RATZINGER – Parte 3

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – I NEMICI DI BENEDETTO XVI DENTRO LA CHIESA – Parte 4

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LO SCISMA PURIFICATORIO CREATO DA BENEDETTO XVI – Parte 5

    PAPA E ANTIPAPA – L’INCHIESTA: IL “CODICE RATZINGER” CON CUI BENEDETTO XVI COMUNICA DA OTTO ANNI – Parte 6


    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – 2° MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI: “NON FRAINTENDETE, NON HO ABDICATO” – Parte 7

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – “DECODIFICATE” LE DUE LETTERE DI BENEDETTO XVI AL CARD. BRANDMÜLLER – Parte 8

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – DECODIFICATE LA NUOVA LETTERA DI BENEDETTO XVI AL CARD. ROUCO E LA 2ª AL CARD. BRANDMÜLLER – Parte 9

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – BENEDETTO XVI: “POTREI ESSERE L’ULTIMO PAPA”. E FRANCESCO CHI È ALLORA? – Parte 10

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – RISOLTO L’ENIGMA DELLA MOZZETTA ROSSA IN “CODICE RATZINGER”: PERCHÉ BERGOGLIO VESTE DI BIANCO? – Parte 11

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – L’OTTIMO LATINISTA RATZINGER SBAGLIÒ APPOSTA IL LATINO DELLA “DECLARATIO” – Parte 12

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – I GIOCHI DI PAROLE DEL “CODICE RATZINGER” DA VALENTIN E DAL CARNEVALE TEDESCO – Parte 13

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LA BURLA DI PAPA BENEDETTO AL VATICANISTA : “VESTO DI BIANCO PER MANCANZA DI ALTRI ABITI” – Parte 14

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – IL “PIANO B” ANTI-USURPAZIONE PREPARATO DA WOJTYLA E RATZINGER FIN DAL 1983 – Parte 15

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – IGNORANDO LA RINUNCIA INVALIDA I SUCCESSORI DI BERGOGLIO SARANNO TUTTI ANTIPAPI – Parte 16

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – OPPOSTO AL LOGICO “CODICE RATZINGER”, IL SIMBOLICO/ESOTERICO “CODICE BERGOGLIO” – Parte 17

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LA PROFEZIA DI RATZINGER SI AVVERA: SI TORNA NELLE CATACOMBE. MESSE CLANDESTINE “UNA CUM BENEDICTO” – Parte 18

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – I TREMENDI RISCHI CHE CORRE MONS. VIGANÒ SENZA UNA PAROLA DEFINITIVA SUL PAPA – Parte 19

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – IL CASO DI CRONACA DELLA PIZZA PER SPIEGARE LA SEDE IMPEDITA E IL “CODICE RATZINGER” – Parte 20

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – “MARIA CHE SCIOGLIE I NODI”: UN CULTO BERGOGLIANO RICCO DI ESOTERISMO – Parte 21

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LA NOTIZIA CATTIVA E QUELLA BUONA. RIEPILOGO DELLA QUESTIONE – Parte 22

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – “FRATELLI TUTTI” = ITALIA FINITA. LA LEGITTIMITÀ DI BERGOGLIO RIGUARDA ANCHE I LAICI – Parte 23

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – PERCHÉ BENEDETTO NON RECLAMA IL TRONO? UNA FAVOLA MILITARE PER SPIEGARE “IL PIANO B” – Parte 24

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – APPENA SCOPERTA LA SUA CROCE MASSONICA, BERGOGLIO LA CAMBIA. DOPO 29 ANNI – Parte 25

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – BERGOGLIO: UN GIGANTE COI PIEDI D’ARGILLA. BASTERÀ UN SOFFIO – Parte 26

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LO SPIRITO SANTO È DIVENTATO MODERNISTA OPPURE BERGOGLIO NON È IL PAPA? ART.892 DEL CATECHISMO – Parte 27

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – L’ANTI-LOGICA DELL’ANTIPAPA CONTAGIA ANCHE I VERI CATTOLICI – Parte 28

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – I GIORNALISTI E L’EVITAMENTO DELLA “MAGNA QUAESTIO” SULLA NON-RINUNCIA DI BENEDETTO XVI – Parte 29

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LA TRISTE FINE DI ENZO BIANCHI ANTICIPA “IN VITRO” IL CROLLO BABELICO DELL’ANTICHIESA – Parte 30

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – I 226 VESCOVI ITALIANI NON RISPONDONO A UNA FEDELE E SNOBBANO LA MAGNA QUAESTIO – Parte 31

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – IL “CODICE RATZINGER” È REALTÀ: INTELLETTUALI CORAGGIOSI VS. VESCOVI – Parte 32

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – CONTRO LA MASSIMA IMPOSTURA, DITE LA MASSIMA VERITÀ: “IL PAPA È BENEDETTO XVI” – Parte 33

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – COME SAREBBE STATA UNA VERA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI – Parte 34

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LE MILLE SCUSE DI DON ABBONDIO: PERCHÉ SI NEGA/EVITA LA “MAGNA QUAESTIO” – Parte 35

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – L’ESEMPIO DEL CUCULO: I VERI CATTOLICI SARANNO GETTATI FUORI DAL “NIDO PETRINO” – Parte 36

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – L’ANTIMESSA DI BERGOGLIO PER I “GOUMIERS” DELLE MAROCCHINATE: 60.000 STUPRI E OMICIDI DI ITALIANI – Parte 37

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – LA TRAGEDIA DEI 30 MINUTI. LETTERA AD ALDO MARIA VALLI – Parte 38

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – COME AGISCE LA “POTENZA D’INGANNO” CON IL SABOTAGGIO DEL PADRE NOSTRO – Parte 39

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – PRETI E VESCOVI CHE HANNO DETTO “NO” ALL’ANTIPAPA – Parte 40

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – UN PAPA NON CATTOLICO NON ESISTE. CRITICA COSTRUTTIVA A MONS. VIGANÒ – Parte 41

    PAPA E ANTIPAPA: L’INCHIESTA – IL SANTO PADRE BENEDETTO XVI CI HA RISPOSTO: IL VERO PAPA È LUI – Parte 42

    https://www.byoblu.com/2021/12/06/pa...-xvi-parte-43/
    Ultima modifica di Eridano; 08-12-21 alle 18:10

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