Nasce « Revestito » a Messina. Una Rivista on line per tutti. Per tutti coloro che non tollerano più demagogia, privilegio, mistificazioni di poteri grossi o piccoli, che hanno messo alle strette l´umanità, la libertà, e soprattutto la dignità. Reves
L'infinità dell'Essere-Dio porta Cusano a parlare di coincidenza degli opposti, unione dei contrari.[8] Secondo Cusano, infatti, tutti gli opposti coincidono in Dio, poiché Egli, essendo infinito, è al di là del principio di identità e di non contraddizione. Fondamentalmente Dio è l'unità degli opposti. In Dio, luce e tenebre, giorno e notte, donna e uomo coincidono, sostanza e non sostanza. Dio, quindi, è anche al di là del Vero e del Falso, perché, in Dio, Vero e Falso coincidono. Quindi, Cusano dice che l'identità e la non contraddizione valgono solo per il mondo finito, ovvero la nostra realtà. Così l'infinito matematico diventa il modello dell'infinito divino, e mostra una logica dell'infinito opposta e incomprensibile ad una logica del finito, che non accetta (nella realtà finita) la coincidenza degli opposti. In questo, dunque, fa una distinzione tra ragione e intelletto: la ragione è la sfera umana "aristotelica", ovvero dove vale e regna il principio di non contraddizione, ed è comune anche agli animali; l'intelletto, invece, è la sfera "divina" nell'uomo, poiché in essa si può intuire la comune radice di ciò che appare opposto alla ragione e nella quale, dunque, gli opposti coincidono.