Originariamente Scritto da
Condor
Intervento condivisibile, soprattutto nella parte conclusiva che quoto. Ma ciò che mi ha colpito del tuo intervento è quanto di seguito:
Spiace dirlo ma è cosi, i fenomeni nascono sempre da qualcosa, non è la gente che di colpo diventa più cattiva.
Considerando come postulato il tuo pensiero in evidenza e leggendo la Storia non scritta con la penna dei vincitori, ma dagli atti ufficiali, si deduce che il primo mafioso d'Italia sia stato Vittorio Emanuele II, e che il fenomeno malavitoso al Sud abbia avuto origine proprio dalla non mantenuta promessa del neo Re dell'Italia unita, ovvero di cedere i territori conquistati del Regno delle due Sicilie al legittimo proprietario popolo meridionale.
E invece, il primo mafioso d'Italia (Vittorio Emanuele II), deludendo anche il condottiero Garibaldi - nominato ambasciatore della promessa -, ha preferito vendersi i territori conquistati a: principi, baroni, marchesi e conti.
Una delinquenza, quella meridionale, indotta dai cattivi esempi di stampo mafioso da parte della più alta carica del Regno d'Italia: Re Vittorio Emanuele II (nei TG, molto attenti a specificare le origini quando si tratta di gente cattiva, direbbero: di origini settentrionali).
Spiace dirlo ma è cosi, i fenomeni nascono sempre da qualcosa, non è la gente che di colpo diventa più cattiva.
In conclusione, l'amara, vera storia di alcuni cattivi uomini del nord è un dato di fatto dal quale non si può prescindere, che sia stato nel passato, come lo è oggi, fattore molto condizionante dei fenomeni malavitosi del Meridione d'Italia.