Originariamente Scritto da
cireno
Il finanziamento pubblico ai partiti è un tema che serve molto a certi partiti, M5S in testa, per fare facile demagogia e quindi facile presa sugli elettori, specialmente quelli giovani. Se io andassi sul monumento che sta in piazza delDuomo a Milano a urlare contro i politici, contro la casta, le spese della politica,il finanziamento ai partiti, il costo della burocrazia e la lentezza della giustizia avrei, io che non sono nessuno, una massa di persone ad applaudirmi. Facile demagogia quindi quella di chi punta il dito accusatore su argomenti che stanno nella pancia della gente, anche considerato il difficile momento economico che la gente sta vivendo.
La domanda è: che cosa e perchè si deve finanziare? Una risposta seria e non demagogica dipende dalla risposta a un'altra domanda: che cosa ci aspettiamo dai partiti?
Ci sono le attività legate alle scadenze elettorali, quelle tutto sommato che pongono minori problemi, perché il costo della macchina elettorale di ogni partito è facilmente verificabile e quindi il rimborso facile da determinare.Ma i partiti non sono solo macchine elettorali,sono associazioni politiche, il che è molto di più. Il loro compito è tenere insieme la società, attraverso una presenza costante e capillare, a contatto con le tante realtà territoriali e con i tanti problemi sociali che, affrontati in solitudine, diventano drammi o tragedie e, affrontati insieme in questo genere di associazioni, possono diventare domande politiche. Inutile dire quanto questa funzione sia importante, soprattutto nel tempo della crisi sociale che è tra noi. Ma tutto questo costa. E allora, come fare se il rimborso pubblico a questi costi viene eliminato seguendo il facile populismo di chi ha magari interesse a che venga eliminato?
Se non ci fosse il finanziamento pubblico ai partiti, che semmai andrebbe regolato e reso trasparente nelle uscite,cadremmo inesorabilmente nelle mani delle lobbies, che altro non sono che gruppi di pressione normalmente formate da capitalisti, da imprenditori, da banche, da assicurazioni ecc. cioè da settori economici della nazione che hanno interesse a finanziare qualcuno che poi, una volta eletto, ritorni loro il favore.
Esempio classico: le ultime elezioni americane hanno visto incassare da Obama circa 2 milioni 600mila dollari dichiarati e un 4% non dichiarato(da chi è stato dato). Di questi finanziamenti a Obama la gran parte è arrivata da chi costruisce armi (il 25%) e da chi costruisce auto(il20%) e elettronica (20%). Ora io mi chiedo: ma chi finanzia qualcuno non chiede poi qualcosa in cambio? E chi finanzia un partito è uno che ha denaro e quindi interessi da difendere o è un dipendente pubblico, uno studente o un operaio?
Nel suo blog Luca Telese ha scritto sull’argomento un articolo che comincia con:-
-Non fatevi fregare da questa balla del “No al finanziamento ai partiti”, grande campagna demagogica e dannosa. Non fatevi bidonare da chi vi racconta che tagliare i soldi della politica possa portare un guadagno ai cittadini. Anzi:se possibile, convincetevi del contrario.
E peruna volta sono d’accordo con lui.