Eh ma è proprio qua il punto. La carne viva, di propria iniziativa e/o suggestionata da elementi esterni, non è più generalmente propensa ad attribuire un qualche carattere di sacralità al matrimonio.
il matrimonio è ormai solo un contratto come altri. Anzi peggio. Perché essendo comunque connotato tradizionalmente da elementi patrimoniali/sociali e affettivi, la sua svalutazione come istituto può arrivare sia da chi ne vede esclusivamente il carattere utilitaristico (una sorta di società, eventualmente a tempo determinato, utile solo per accedere ad eventuali benefici) sia da chi spinge per l'estensione dell'istituto a beneficio di qualsiasi vincolo affettivo.
In assenza di strumenti adeguati per poter sponsorizzare una visione del matrimonio - almeno - come nucleo essenziale della società per me va benissimo ricorrere alla "forza bruta" della legge anche solo prevedendo disincentivi allo scioglimento del vincolo.
Chi non si vuole sposare o lo ritenga sconveniente sulla base della legge che non si sposi. Per me è accettabile.
Alle condizioni attuali preferisco preservare l'istituto astratto piuttosto che i soggetti potenzialmente interessati allo stesso.
Anche perché gli istituti (o, più in generale, i simboli) sopravvivono alle persone e possono sempre essere ripescati.