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  1. #11
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    22 ottobre 2013

    CINA: INIZIATO L'ATTACCO CONTRO IL DOLLARO

    La minaccia di non acquistare più Treasuries americani. La diversificazione con gli investimenti nel mercato immobiliare europeo
    NEW YORK (WSI) – L’incubo del default Usa è cessato. O meglio, rimandato al prossimo anno. Ma la Cina, insieme al Giappone il maggior detentore di Treasuries americani, non solo ha deciso di non rimanere a guardare, ma avrebbe preso la sua decisione: attaccare il dollaro: porre fine al suo predominio nel mercato valutario mondiale, strappare il suo status di valuta di riserva.
    Un attacco valutario vero e proprio contro il biglietto verde. LEGGI Cina: “nuova valuta riserva e nuovo ordine mondiale”.

    Già qualche giorno fa le intenzioni di Pechino erano apparse molto chiare, come dimostra un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa statale Xinhua firmato da Liu Chang, che parlava della necessità di considerare la “de-americanizzazione del mondo”, sostenendo che è arrivato il momento che il mondo consideri una nuovavaluta di riserva ”che deve essere creata per sostituire il dominio del dollaro, in modo tale che la comunità internazionale possa stare lontana dalle conseguenze del caos politico che si sta intensificando negli Stati Uniti”.
    Ma la Cina non si limita certo a parlare. E ha già deciso di detronizzare il dollaro, con fatti che sono sotto gli occhi di tutti e che sono stati illustrati dal sito Economic Collapse.
    Al momento, la maggior parte delle transazioni commerciali, nel mondo, avviene in dollari, e più del 60% delle riserve mondiali globali è formato da dollari. Tale situazione da’ un enorme vantaggio agli Stati Uniti, ma gli ultimi decenni di decisioni inappropriate hanno eroso la credibilità americana: la Cina sta “fiutando questa vulnerabilità”, non limitandosi solo a rilasciare dichiarazioni al vetriolo contro gli Usa, ma cambiando strategia. Ecco i segnali che indicano come l’attacco al dollaro sia iniziato e voglia anche essere completato.
    - L’agenzia di rating Dagong ha appena rivisto al ribasso il rating sul debito americano, avvertendo che nuovi downgrade sono possibili.
    - La Cina, nel mese di giugno, ha siglato un rilevante contratto di swap valutario con il Regno Unito; si tratta di un passo molto importante per internazionalizzare lo yuan.
    - Un altro accordo di swap è stato siglato con l’Eurozona; attraverso l’intesa, ci saranno maggiori transazioni commerciali e flussi di investimenti che avverranno in euro e yuan, come prevede Kathleen Brooks, direttore della divisione di ricerca presso FOREX.com. Dunque, ci saranno minori quantità di dollari negli scambi.
    - Mei Xinyu, consulente del Ministero del Commercio, ha avvertito che se gli Stati Uniti faranno mai default, Pechino potrebbe decide di interrompere per sempre l’acquisto di Treasuries americani.
    - Stando ad alcune indiscrezioni, la Cina starebbe già iniziando a diversificare il proprio portafoglio, puntando sugli investimenti nel mercato immobiliare europeo.
    - L’agenzia di stampa statale Xinhua ha nuovamente criticato Washington dopo l’accordo sul debito. “I politici non hanno fatto niente di sostanziale, rimandando ancora una volta labancarotta finale della fiducia globale nel sistema finanziario americano”.
    - La Cina è il maggiore produttore di oro al mondo e sta anche procedendo a massicci acquisti del metallo prezioso da parte di altre nazioni, accelerando le importazioni. Stando al gestore Stephen Leeb, indiscrezioni riferiscono che Pechino avrebbe intenzione di acquistare altre 5.000 tonnellate di oro. Secondo diverse fonti, l’obiettivo sarebbe quello di garantire lo yuan con l’oro, rendendo la valuta l’alternativa numero uno al biglietto verde.
    Fonte:Cina: iniziato l'attacco contro il dollaro
    Tratto da:ununiverso.altervista.org

  2. #12
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    Il Drago cinese e l?Orso russo contro l?Aquila americana: La Voce della Russia
    Il Drago cinese e l’Orso russo contro l’Aquila americana


    Tags: Commenti, Politica, USA, Giappone, Nel mondo, Cina, Russia, Armi
    Valentin Vasilescu, Redazione Online 20.03.2013, 20:46
    © Collage: "La Voce della Russia"
    Al momento gli USA hanno dislocato in Giappone 35.000 unità militari di USPACOM (United States Pacific Command), un paio di portaerei a propulsione nucleare, cinque cacciatorpediniere, quattro fregate, hanno creato una base nel porto di Yokosuka.

    Circa 17.000 marines sono stanziati nell’isola di Okinawa. La flotta giapponese dispone di 3 navi portaelicotteri, di 8 cacciatorpediniere portamissili, di 20 fregate e 16 sommergibili.
    Non solo, ma nella Corea del Sud si stanziano la 2a divisione di fanteria, brigate di truppe speciali con 19.700 militari. I magazzini USPACOM con il materiale bellico, munizioni, carburante e provviste per la 8a Armata USA si trovano in Giappone. La Flotta americana del Pacifico (USPACFLT), composta da 3 portaerei, 4 portaelicotteri, 9 incrociatori, 25 cacciatorpediniere e 26 sottomarini nucleari stanziati a Pearl Harbor e a San Diego, è preparata appositamente per le operazioni nel Sud-Est asiatico. L’amministrazione statunitense sta stampando dollari per finanziare le guerre civili o interventi armati americani. In seguito all’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan gli USA hanno accumulato un immenso debito.
    D’altra parte, nell’ultimo decennio le forze navali cinesi hanno subito notevoli cambiamenti. Adesso hanno in dotazione mezzi moderni realizzati negli anni 2004-2012. Queste forze sono già destinate non alla difesa della costa cinese, ma alle azioni offensive e sono capaci di colpire qualsiasi bersaglio in Giappone e in Corea. Anche il Vietnam ha una flotta efficiente composta da 7 cacciatorpediniere, 18 fregate e 2 sottomarini.
    Con riferimento a fonti vicine al Pentagono l’agenzia Reuters afferma che il ministro della difesa americano, Chuck Hagel, intende elevare l’efficienza della base di Fort Greely (Alaska) per contrastare la Corea del Nord. Si tratta di un’iniziativa propagandistica in quanto la traiettoria dei missili balistici intercontimentali lanciati dalla Corea del Nord si trova fuori della zona d’azione dei missili antimissili americani.
    Per quanto riguarda il rinvio dell’invasione militare americana della Corea del Nord, gli USA, malgrado tutte le provocazioni di Pyongyang, non cadranno nella trappola tesa abilmente dai cinesi. Innanzitutto gli USA dovrebbero trasferire le loro forze dal Giappone e dalle Hawaii alla penisola coreana. Allora la Cina avrebbe accesso libero alla zona marittima giapponese, mentre i russi userebbero i loro 36 bombardieri supersonici Тu-22М3 capaci di abbattere i bombardieri strategici В-52 della base aerea di Andersen (isola di Guam).
    Nel 2001 Jiang Zemin e Vladimir Putin hanno firmato l’Accordo di buon vicinato e cooperazione. La Russia e la Cina hanno deciso di agire insieme aumentando così la propria capacità di opporsi efficacemente ai tre centri di forza (USA, Giappone e UE). Con gli sforzi congiunti Mosca e Pechino hanno realizzato il metodo economico delle “gocce cinesi” capace di distruggere negli anni successivi l’immensa forza militare americana.
    Il debito degli USA supera i 16 trilioni di dollari, cioè è pari ad oltre il 100% del PIL statunitense. La Cina detiene la maggior parte del debito americani, ossia circa 2 trilioni di dollari. Questa somma è pari a tre budget militari annuali degli USA. Se la Cina volesse ritirare dagli USA i mezzi di prestito, l’economia USA crollerebbe.
    Nel 2005 Vladimir Putin ha avviato una nuova strategia atta ad aumentare le riserve auree della Russia. Di conseguenza la Russia è diventata il maggiore acquirente dell’oro sul mercato mondiale e in cinque anni ha raddoppiato le sue riserve auree. Adesso la Russia è al quinto posto acquistando mensilmente oro per 500 milioni di dollari.
    Anche i cinesi hanno messo l’occhio sulle 8.133 tonnellate d’oro depositato nelle banche USA, che costituiscono il 74,5% della riserva valutaria globale. La Cina chiede questo oro a titolo di pagamento del debito americano. La Cina vuole emettere una nuova valuta che costituisca un’alternativa al dollaro e che sia garantita dall’oro. A questo scopo la Cina ha iniziato il rimpatrio delle sue riserve auree dalla Svizzera, Londra e New York.
    La Cina ha firmato l’accordo con oltre 20 paesi (Argentina, Australia, Brazile, Emirati Arabi, Giappone ed altri) che riconoscono lo yuan come valuta ufficiale delle transazioni internazionali a scapito del dollaro. Per la valuta americana ciò significa l’uscita dal suo controllo di una parte del mercato finanziario internazionale.
    Per gli USA non è rimasta nessuna scappatoia e l’unica cosa che possono fare è rinviare il risultato prevedibile. Adesso, magrado il ridimensionamento del bilancio, hanno bisogno di rafforzare la propria presenza nel Sud-Est asiatico. Per questo motivo il Pentagono si vede costretto a distribuire in questa zona le risorse provenienti da altre unità (oltre a quelle di USPACOM).

  3. #13
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    ?Nuovo Ordine Mondiale?. Cina, India, Russia, Sudafrica e Brasile fonderanno il loro? | Rischio Calcolato

    “Nuovo Ordine Mondiale”. Cina, India, Russia, Sudafrica e Brasile fonderanno il loro?


    31 maggio 2013 Di Critica Libera Feed



    Finora, la moneta internazionale o per gli scambi internazionali è sempre stata il dollaro statunitense. Grazie a questo meccanismo, l’economia USA ha avuto un netto vantaggio su quella del resto del mondo: ha potuto far lievitare allegramente il suo debito pubblico, consapevole del fatto che nessuno avrebbe mai osato passare all’incasso. Non a caso, se il dollaro crollasse, crollerebbe l’economia di mezzo mondo; non così per chi emette titoli del debito pubblico in euro: l’Italia per esempio. Naturalmente questa non vuole essere una critica sterile e preconcetta agli Stati Uniti, che restano pur sempre un grande paese. Vuole semplicemente sottolineare come gli equilibri economici delle nazioni della Terra siano il frutto di un lucido stratagemma finanziario che si basa sul valore “virtuale” e “convenzionale” delle valute nazionali, da decenni non più legate alle riserve aurifere dei paesi che le emettono1. Naturalmente il sistema delle transazioni internazionali si adeguò velocemente. Gli operatori economici internazionali proseguirono a utilizzare il dollaro quale unica valuta degli scambi internazionali, salvo acquistare bond americani (Treasury Bond), in vece della contropartita in oro (che gli americani non avrebbero mai potuto pagare; almeno non per l’intero debito). Non essendo un esperto in materia, non posso addentrarmi nel dettaglio, anche perché la questione è complessa e alimenta il sospetto (almeno per chi ama i complotti) che dietro il sistema monetario internazionale attuale, ci siano progetti politici e obiettivi che vanno molto al di là dell’immaginazione (vi dicono nulla Nuovo Ordine Mondiale e signoraggio?). Quello che posso affermare con una notevole sicurezza è che il meccanismo ha creato notevoli squilibri (a vantaggio soprattutto delle grandi banche d’affari e della speculazione internazionale); squilibri che sono stati pagati (e vengono tutt’ora pagati) dalle economie più fragili e da quelle più giovani. E se alcune delle prime, come quella italiana, per difendersi dal sistema sono cadute dalla padella (il dollaro) nella brace (l’euro), le seconde, per reazione, stanno pensando di cambiare “spacciatore” di valuta internazionale, staccandosi definitivamente dal dollaro e dal Fondo Monetario Internazionale, al fine di creare un sistema monetario/creditizio indipendente e/o alternativo. L’idea di per sé potrebbe anche non sembrare una grande notizia se non fosse che chi sta pensando al “distacco” non sono piccole economie marginali, ma nazioni che muovono centinaia di miliardi di dollari l’anno in PIL: Cina, Brasile, India, Russia e Sudafrica; per quanto riguarda la Cina, poi, è necessario sottolineare che il gigante orientale è fra i più importanti creditori di debito sovrano degli USA. Se mai il BRIICS dovesse attuare il progetto che si sono proposti, avremo nel mondo una nuova “guerra fredda” tra due blocchi contrapposti; una guerra che sarebbe però “economico-finanziaria”, basata sulla spartizione delle rispettive zone mercantili di influenza. Insomma, al posto di un “Nuovo Ordine Mondiale”, magari due. Di male in peggio!
    1. A proposito degli USA, il Governo americano abbandonò il cosiddetto Gold Standard nel 1971, a causa di una pesante svalutazione del dollaro, dovuta alla immissione in circolo di un quantitativo di “verdoni” superiore alle riserve aurifere di cui gli USA disponevano all’epoca; l’abbandono comportò un sostanziale fallimento del sistema di Bretton Woods.

  4. #14
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    Russia: piano con i BRICS per spodestare il dollaro
    Russia: piano con i BRICS per spodestare il dollaro


    di Nadia Fusar Poli | 14 Maggio 2013 - 15:25
    Il dominio del biglietto verde è a rischio? Si sta delineando un nuovo ordine mondiale guidato dalla Russia?



    Alcuni analisti e commentatori finanziari sembrano attendere con ansia il crollo del dollaro, schiacciato dal peso della politica monetaria di espansione della Fed. Il dominio del biglietto verde è a rischio? Tutti sanno che il deprezzamento della moneta è un meccanismo che funge da stimolo al settore delle esportazioni, ma è facile che questo tipo di comportamento si traduca in politiche protezionistiche e di svalutazione competitiva. Dal momento che i responsabili delle politiche delle principali economie sono profondamente devoti al nostro attuale sistema del "libero scambio", l’implicita supposizione è che sembra difficile possa realmente verificarsi un tale scenario. E la seconda ragione principale per cui è verosimile ritenere che l’egemonia del dollaro non sia in pericolo, è che nessun’altra grande economia sembra intenzionata a spodestare il biglietto verde dal ruolo di moneta di riserva.
    Lo status del dollaro come valuta di riserva mondiale garantisce agli Stati Uniti un certo numero di vantaggi rispetto ad altri paesi. Le commodity più importanti del mondo sono valutate e scambiate in dollari, anche se la maggior parte di queste merci non sono "made in USA". Il fatto che il sistema finanziario mondiale si basi sul dollaro (USD) permette alla Federal Reserve di esportare inflazione verso altri paesi, mentre il governo federale gestisce impunemente un enorme deficit.
    Finora, solo la Cina si è mostrata attiva su questo fronte, mettendo in discussione la supremazia del dollaro. L’internazionalizzazione dello yuan è una priorità ufficiale dei leader cinesi. Gli accordi di swap sulle valute con i principali partner commerciali come il Brasile, la Francia o l’Australia sono piccoli ma importanti passi nella strategia cinese. Cambiare il sistema finanziario mondiale non è un compito facile e certamente è un’impresa molto impegnativa per la Cina. Ma ora, sembra che Pechino abbia trovato un nuovo alleato: il Cremlino. E vi sarebbe già un consenso ampio tra i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sull’urgente necessità di smantellare il sistema del dollaro.
    Una settimana prima del recente vertice BRICS a Durban, l’amministrazione del Cremlino ha prodotto in gran segreto un documento che descrive la strategia russa nel quadro della cooperazione BRICS. La strategia è stata progettata nella stretta cerchia della squadra di Vladimir Putin, per cui è lecito ritenere che essa rappresenti la posizione ufficiale sul futuro dei BRICS. E considerata la bizantina politica russa, il fatto che il Cremlino abbia deciso di pubblicare il documento a titolo definitivo è un segnale molto forte, una voce di protesta diretta agli Stati Uniti. Un segnale che i media occidentali hanno scelto di ignorare.
    Gli autori del documento sottolineano che "vi è un desiderio comune dei partner BRICS di riformare il superato quadro finanziario ed economico globale che non tiene conto del crescente peso economico dei mercati emergenti". Inoltre, gli strateghi russi considerano i BRICS uno strumento per riformare il modo in cui il mondo è governato. La Russia presuppone che questa alleanza con i paesi del BRICS possa diventare uno degli elementi chiave di un nuovo sistema di governance globale, soprattutto nei settori economici e finanziari.
    Si sta delineando un nuovo ordine mondiale? Certamente gli obiettivi sono chiari. Nella sezione intitolata "Obiettivi strategici" del documento, il primo punto all’ordine del giorno è la riforma del sistema finanziario mondiale, al fine di renderlo "più equo, più stabile e più efficiente". Nei capitoli successivi, viene chiaramente detto che questa "riforma" è in realtà uno smantellamento del sistema del dollaro. A giudicare dall’ordine delle priorità, privare il dollaro del suo status di valuta di riserva mondiale è obiettivo persino importante del "prevenire violazioni della sovranità" o dell’ "espansione della cooperazione economica".
    Il linguaggio utilizzato lascerebbe intendere che sia stato scritto (o fortemente influenzato) da Sergei Glaziev, consigliere economico del presidente, noto per aver architettato gli aspetti economici dell’Unione eurasiatica tra Russia, Bielorussia e Kazakistan. Glaziev ha ripetutamente accusato il presidente della Fed Ben Bernanke di avviare "una guerra valutaria" contro i mercati emergenti. Egli ritiene inoltre che la politica di Bernanke porterà a un confronto militare: "la logica di conservazione del sistema finanziario e politico attuale porta ad una ulteriore escalation delle tensioni militari e politiche, tra cui l’inizio di una grande guerra".
    Un intero capitolo del documento elenca passo-passo le istruzioni attraverso cui giungere allo smantellamento del sistema finanziario globale esistente. L’elenco delle misure comprende una riforma del sistema monetario mondiale; la riduzione dei rischi di destabilizzazione dei mercati valutari e azionari legati a massicci flussi transfrontalieri di capitali; l’uso crescente e diffuso delle monete nazionali nel commercio tra i paesi BRICS; l’aumento del livello di cooperazione tra i paesi BRICS per promuovere il loro interesse nel campo del commercio mondiale; il rafforzamento dello scambio; l’alleanza BRICS; la creazione di agenzie di rating indipendenti.
    Il sistema del dollaro sopravviverà all’assalto congiunto delle maggiori economie emergenti?
    Fonte: nakedcapitalism.com

  5. #15
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    ma i brics, qualcuno li considera ancora seriamente? Il brasile si è fermato sotto il peso della della sua burocrazia e tassazione crescendo solo dello 0,5% quest'anno, la crescita in india si è dimezzata a causa delle sue assurde leggi protezionisti che continua ad tenere, la russia in 10 anni non ha saputo cambiare la sua economica commodity dipendete, il sud africa manco lo cito perchè c'è solo per motivi politici ed fonetici. L'unica che si è dimostrata stabile è la cina, ma bisogna vedere in futuro.
    Dannato Barone Rosso.

  6. #16
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    Citazione Originariamente Scritto da Metabo Visualizza Messaggio
    22 ottobre 2013

    CINA: INIZIATO L'ATTACCO CONTRO IL DOLLARO


    La minaccia di non acquistare più Treasuries americani. La diversificazione con gli investimenti nel mercato immobiliare europeo
    NEW YORK (WSI) – L’incubo del default Usa è cessato. O meglio, rimandato al prossimo anno. Ma la Cina, insieme al Giappone il maggior detentore di Treasuries americani, non solo ha deciso di non rimanere a guardare, ma avrebbe preso la sua decisione: attaccare il dollaro: porre fine al suo predominio nel mercato valutario mondiale, strappare il suo status di valuta di riserva.
    Un attacco valutario vero e proprio contro il biglietto verde. LEGGI Cina: “nuova valuta riserva e nuovo ordine mondiale”.

    Già qualche giorno fa le intenzioni di Pechino erano apparse molto chiare, come dimostra un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa statale Xinhua firmato da Liu Chang, che parlava della necessità di considerare la “de-americanizzazione del mondo”, sostenendo che è arrivato il momento che il mondo consideri una nuovavaluta di riserva ”che deve essere creata per sostituire il dominio del dollaro, in modo tale che la comunità internazionale possa stare lontana dalle conseguenze del caos politico che si sta intensificando negli Stati Uniti”.
    Ma la Cina non si limita certo a parlare. E ha già deciso di detronizzare il dollaro, con fatti che sono sotto gli occhi di tutti e che sono stati illustrati dal sito Economic Collapse.
    Al momento, la maggior parte delle transazioni commerciali, nel mondo, avviene in dollari, e più del 60% delle riserve mondiali globali è formato da dollari. Tale situazione da’ un enorme vantaggio agli Stati Uniti, ma gli ultimi decenni di decisioni inappropriate hanno eroso la credibilità americana: la Cina sta “fiutando questa vulnerabilità”, non limitandosi solo a rilasciare dichiarazioni al vetriolo contro gli Usa, ma cambiando strategia. Ecco i segnali che indicano come l’attacco al dollaro sia iniziato e voglia anche essere completato.
    - L’agenzia di rating Dagong ha appena rivisto al ribasso il rating sul debito americano, avvertendo che nuovi downgrade sono possibili.
    - La Cina, nel mese di giugno, ha siglato un rilevante contratto di swap valutario con il Regno Unito; si tratta di un passo molto importante per internazionalizzare lo yuan.
    - Un altro accordo di swap è stato siglato con l’Eurozona; attraverso l’intesa, ci saranno maggiori transazioni commerciali e flussi di investimenti che avverranno in euro e yuan, come prevede Kathleen Brooks, direttore della divisione di ricerca presso FOREX.com. Dunque, ci saranno minori quantità di dollari negli scambi.
    - Mei Xinyu, consulente del Ministero del Commercio, ha avvertito che se gli Stati Uniti faranno mai default, Pechino potrebbe decide di interrompere per sempre l’acquisto di Treasuries americani.
    - Stando ad alcune indiscrezioni, la Cina starebbe già iniziando a diversificare il proprio portafoglio, puntando sugli investimenti nel mercato immobiliare europeo.
    - L’agenzia di stampa statale Xinhua ha nuovamente criticato Washington dopo l’accordo sul debito. “I politici non hanno fatto niente di sostanziale, rimandando ancora una volta labancarotta finale della fiducia globale nel sistema finanziario americano”.
    - La Cina è il maggiore produttore di oro al mondo e sta anche procedendo a massicci acquisti del metallo prezioso da parte di altre nazioni, accelerando le importazioni. Stando al gestore Stephen Leeb, indiscrezioni riferiscono che Pechino avrebbe intenzione di acquistare altre 5.000 tonnellate di oro. Secondo diverse fonti, l’obiettivo sarebbe quello di garantire lo yuan con l’oro, rendendo la valuta l’alternativa numero uno al biglietto verde.
    Fonte:Cina: iniziato l'attacco contro il dollaro
    Tratto da:ununiverso.altervista.org

    Gia' nel 2009/2010 ne parlarono... cambiato poco, e' nula di sostanziale sta accadendo. Quell che sta accadendo e' che lo Yuan diventera', come giustamente e', valuta di riserva al pari di Sterlina, Euro & Yen, cosa ben diversa da prendere il posto del Dollaro, che nel caso 10 anni non sono MINIMAMENTE sufficenti.

    La Cina ha sulle 1000 tonnellate d'oro di riserve, ne vorrebbe prendere altre 5000, bene ne mancherebbero altre 2100 aprox per raggiungere le riserve aurifere USA... oltre a cio', l oro dovrebbe avere un valore all' oncia enormemente maggiore dell' attuale per poter essere utilizzato come riserva.


    La Cina sono anni che investe in Europa, o se per quello al di fuori dei buoni USA ma sempre in USA, ovvero alla fine non ha scelta, i Dollari che incassa li deve per forza di cosa investire in sset finanziari o fisici denominati in Dollari, stesso discorso vale per l' Euro, Yen ecc ecc.

    Una cosa sono le intenzioni sparate sui giornali, un altra e' quello che realmente e' possibile fare.

  7. #17
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    Cina e Russia spezzeranno le gambe al Dollaro?

    14 settembre 2012 Stampa



    I media generalisti negli Stati Uniti stanno quasi totalmente ignorando una delle tendenze più importanti dell’ economia globale. Questa tendenza sta per causare il un drammatico crollo del valore del dollaro e un salto in alto del costo della vita negli Stati Uniti. In questo momento, il dollaro USA è la valuta di riserva principale del mondo.
    Anche se questo status si è andato riducendo via via negli ultimi anni, il dollaro ancora costituisce più del 60 % di tutte le riserve di valuta estera nel mondo. La maggior parte del commercio internazionale (tra cui l’acquisto e la vendita di petrolio) è in dollari USA, e questo dà agli Stati Uniti un enorme vantaggio economico.
    Dal momento che il commercio è in mano al dollaro, vi è una costante richiesta di dollari da tutti i paesi del mondo che ne hanno bisogno per le negoziazioni. Così la Federal Reserve è in grado di inondare il nostro sistema finanziario di dollari, senza causare una inflazione esagerata, perché il resto del mondo finisce per godersi un sacco di quei dollari. Ma ora le cose stanno cambiando. Cina e Russia stanno guidando un movimento per allontanarsi dall’uso del dollaro nel commercio internazionale.
    Al momento, questo cambiamento sta avvenendo gradualmente, ma a un certo punto le cose dovranno cambiare (ad esempio se l’Arabia Saudita dovesse dichiarare che non accetterà più dollari americani per il petrolio) e l’intero sistema finanziario mondiale cambierà. Quando quel punto di svolta sarà raggiunto la domanda mondiale di dollari, precipiterà in modo assoluto e una inflazione da incubo arriverà negli Stati Uniti. Se un tale scenario vi sembra lontano, allora non avete prestato la giusta attenzione. In realtà, Cina e Russia hanno lavorato molto duramente per spostarci verso uno scenario di questo genere.
    Cina e Russia non sono gli “amici” degli Stati Uniti. La verità è che sono entrambi i concorrenti spietati degli Stati Uniti e i leader di entrambi i paesi stanno chiedendo una nuova valuta globale da anni. (1)
    A loro non piace che gli Stati Uniti abbiano un vantaggio in partenza, disponendo della valuta – riserva del mondo, e nel corso degli ultimi anni entrambi i paesi hanno fatto accordi internazionali per cercare di sgretolare quel vantaggio.
    Proprio l’altro giorno, Cina e Germania hanno deciso di iniziare a condurre una quantità crescente di scambi commerciali nelle loro stesse valute.
    Si potrebbe pensare che un importante accordo valutario tra la seconda e quarta potenza del pianeta dovrebbe fare notizia in tutti gli Stati Uniti. Al contrario, il silenzio dai media statunitensi è stato assordante.
    Almeno sulla stampa internazionale c’è stata qualche voce. C’è stato un articolo della Reuters (2) su questo affare molto importante ….
    Germania e Cina prevede no di stipulare una quantità crescente di scambi di euro e yuan, le due nazioni hanno detto in una dichiarazione congiunta, dopo i colloqui tra il cancelliere Angela Merkel e il premier cinese Wen Jiabao a Pechino, giovedì scorso.
    “Entrambe le parti intendono sostenere le istituzioni finanziarie e le imprese di entrambi i paesi usando il renminbi e l’euro nel commercio bilaterale e negli investimenti”, è scritto nel testo della dichiarazione.
    Di per sé, questo affare non sarebbe così allarmante.
    Tuttavia, la verità è che sia Russia che Cina hanno fatto offerte di questo tipo in tutti i paesi del mondo negli ultimi anni. Ho raccolto undici accordi tra i più importanti come quello che la Cina e la Germania hanno appena sottoscritto. (3)
    Ecco qualcosa che probabilmente si verificherà se il petrodollaro scomparirà ….
    - Il Petrolio costerà molto di più.
    - Tutto costerà molto di più.
    - Ci sarà una domanda molto più bassa per comprare il debito pubblico degli Stati Uniti.
    - I tassi di interesse sul debito pubblico degli Stati Uniti aumenteranno.
    - Quasi tutti i tassi di interesse sull’economia degli Stati Uniti aumenteranno.
    Così bisognerà divertirsi comprando nei negozi ” Tutto a un dollaro” finché sarà possibile. Diventeranno abbastanza presto negozi ” Tutto a cinque o dieci dollari” .
    Allora facciamo un esempio : se tu fossi la Cina o la Russia e stessi lavorando duramente per indebolire il dollaro, cosa faresti per prepararti a quella crisi che il tuo lavoro dovrà provocare passando per il corso forzoso della moneta.
    Hai indovinato. Accumuleresti oro e altri metalli preziosi.
    E questo è esattamente quello che la Cina e la Russia stanno facendo.
    Un recente articolo di MarketWatch parla dell’accaparramento massiccio di oro che sta facendo la Russia ….
    Non mi sembra proprio qualcosa di allegro vedere Vladimir Putin, lo zar russo, che sta cercando di riempire magazzini di oro, comprandone fino a quando riuscirà a metterci le mani sopra.
    Secondo il World Gold Council, la Russia ha più che raddoppiato le sue riserve d’oro negli ultimi cinque anni. Putin ha approfittato della crisi finanziaria per diventare, in pochi anni, il quinto paese per riserve d’oro, e continua a comprarne al ritmo di mezzo miliardo di dollari al mese.
    Certo la Russia non è la sola nella corsa a accaparrarsi l’oro. Secondo Zero Hedge, (4) la Cina ha importato tranquillamente gigantesche montagne d’oro ….
    Nel mese di luglio, le importazioni di oro cinesi da Hong Kong, dopo due mesi di calo, sono riprese vigorosamente e in tre mesi hanno comprato 75,8 tonnellate.
    Anche se, è da notare, che questo numero è il doppio delle 38,1 tonnellate importate un anno prima, e che il totale delle importazioni quest’anno ha raggiunto un record di 458,6 tonnellate, ben quattro volte superiore al totale degli ultimi sette mesi del 2011, che era 103,9 tonnellate.
    Ma quello che è più importante è che nei primi sette mesi del 2012 la Cina ha importato tanto oro quanto valgono le partecipazioni dei fondi speculativi ( hedge funds) della zona euro, alias Banca Centrale Europea. E’ altrettanto importante considerare che il trend delle importazioni non è praticamente rallentato nel mese di agosto, ma avremo i dati tra un paio di settiman. Ora possiamo dire sicuramente che nel 2012 la Cina ha importato più oro dell’intero volume ufficiale di 502,1 tonnellate posseduto della BCE.
    E in tutto il mondo le aziende cinesi stanno comprando le aziende che producono oro. Il China National Gold Group Corporation ha fatto un’offerta di 3,9 miliardi dollari per comprare l’ African Barrick Gold PLC, ma questo è solo un esempio. Secondo un recente articolo (5)recentemente sono avvenute una serie di altre operazioni simili …
    Il Zijin Mining Group Co. (2899.HK), il secondo produttore cinese di oro, ha dichiarato la settimana scorsa che una sua controllata ha acquisito oltre il 50% del Kalgoorlie Norton di Gold Fields (NGF.AU).
    Con questo accordo la Cina avrà un punto d’appoggio nel mercato australiano, la seconda più grande fonte al mondo per produzione di oro dopo la Cina stessa. Nel 2011, Zijin ha acquistato il 60% della Altynken, una miniera del Kazakistan che ha accesso a una miniera d’oro in Kirghizistan.
    Dal 2008, le aziende cinesi hanno speso in acquisizioni ed in investimenti almeno US$ 1,6 miliardi, secondo la Dealogic. La metà di questa cifra è stata spese nell’ultimo anno.
    Nel mese di novembre, Shandong Gold-Mining Co. (600547.SH) ha lanciato un’offerta di acquisto di oro per la miniera brasiliana Jaguar Mining Inc. (JAG.T) perUS $ 1 miliardo.
    Si dovrebbe essere ciechi per non vedere quello che sta accadendo.
    Anche altri grandi nomi hanno accaparrato oro. In un precedente articolo (6) , magnati come George Soros, John Paulson e le banche centrali di tutto il pianeta stanno avidamente accumulando oro.
    E allora che significa tutto questo per il prezzo dell’oro?
    Che in questo modo si mantiene alto, in realtà, l’ analista di Citi, Tom Fitzpatrick crede che il prezzo dell’oro probabilmente raggiungerà US$ 2500 entro 6 mesi.
    Personalmente, credo che ci saranno momenti in cui i metalli preziosi vedranno oscillazioni dei prezzi veramente drammatiche. E sarà una corsa sfrenata. Ma nel lungo termine, credo che tutti i metalli preziosi saliranno appena le valute a cambio forzoso, come il dollaro USA, crolleranno.
    Purtroppo, la maggior parte degli americani non hanno idea di quanto sia in realtà incredibilmente vulnerabile il dollaro USA.
    Quello che segue è un estratto da un recente articolo del giornalista investigativo Bob Woodward, (7) che dimostra quanto i nostri leader siano preoccupati per un crash dei titoli del Tesoro USA ….
    Un altro risultato possibile, ha detto Geithner, potrebbe anche essere forse peggio. “Supponiamo di chiamare un’ asta e che nessuno si presenti?” L’impatto a cascata sarebbe imprevedibile. Il mondo potrebbe decidere di scaricare i titoli del Tesoro USA. I prezzi precipiterebbero, i tassi di interesse salirebbero alle stelle. Il pilastro della stabilità, gli Stati Uniti, la roccia nell’economia globale, potrebbe crollare.
    Che cosa succederebbe se un giorno il resto del mondo, decidesse di rifiutare la nostra moneta e il nostro debito?In questo momento siamo in grado di scambiare i nostri dollari per le cose di cui abbiamo “bisogno” come il petrolio dal Medio Oriente e i prodotti di consumo in plastica a buon mercato dalla Cina.
    Ma cosa succederebbe se la Federal Reserve continuasse a stampare, stampare e stampare e il resto del mondo, alla fine, decidesse che il dollaro non vale neanche la carta su cui viene stampato?
    La verità è che la quantità di banconote stampate della Federal Reserve e la quantità di prestiti presi dal governo federale sono entrambi completamente e totalmente insostenibili.
    A questo punto, Moody minaccia di tagliare il rating del governo federale, se non verrà raggiunto presto un accordo per ridurre il rapporto tra debito e PIL.
    E Moody non è l’unica a preoccuparsi che esploda il nostro debito. (8)
    Il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha recentemente dichiarato che ritiene che “vi è grande incertezza sulle modalità che seguirà la politica americana per trattare i debiti del governo degli Stati Uniti, che sono troppo alti”.
    Proprio perché l’economia è relativamente stabile in questo momento ciò non significa che potrà continuare sempre così.
    Se continuiamo a svalutare la nostra moneta in questo modo, ad un certo punto il resto del mondo deciderà che la Cina e la Russia hanno avuto ragione e che c’è bisogno di una nuova valuta per le riserve globali.
    Quel giorno sta arrivando. Potrebbe non arrivare domani o la prossima settimana o il mese prossimo, ma è sicuro che arriverà.
    Una volta che il dollaro avrà perso il suo status di valuta di riserva, quello sarà un importante punto di svolta nella storia del nostro paese. Non riusciremo mai a riprenderci completamente, e non potremo mai tornare allo stesso livello di prosperità che ci stiamo godendo oggi.
    Così divertiamoci a spendere dollari finché potremo. La festa è quasi finita.

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  8. #18
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    Metabo se la cina porta il progresso anche in italia come a prato beh, che se lo tengano pure lo yuan; a parte tutte le considerazioni economiche.

  9. #19
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    Citazione Originariamente Scritto da Metabo Visualizza Messaggio
    Cina e Russia spezzeranno le gambe al Dollaro?

    14 settembre 2012 Stampa



    I media generalisti negli Stati Uniti stanno quasi totalmente ignorando una delle tendenze più importanti dell’ economia globale. Questa tendenza sta per causare il un drammatico crollo del valore del dollaro e un salto in alto del costo della vita negli Stati Uniti. In questo momento, il dollaro USA è la valuta di riserva principale del mondo.
    Anche se questo status si è andato riducendo via via negli ultimi anni, il dollaro ancora costituisce più del 60 % di tutte le riserve di valuta estera nel mondo. La maggior parte del commercio internazionale (tra cui l’acquisto e la vendita di petrolio) è in dollari USA, e questo dà agli Stati Uniti un enorme vantaggio economico.
    Dal momento che il commercio è in mano al dollaro, vi è una costante richiesta di dollari da tutti i paesi del mondo che ne hanno bisogno per le negoziazioni. Così la Federal Reserve è in grado di inondare il nostro sistema finanziario di dollari, senza causare una inflazione esagerata, perché il resto del mondo finisce per godersi un sacco di quei dollari. Ma ora le cose stanno cambiando. Cina e Russia stanno guidando un movimento per allontanarsi dall’uso del dollaro nel commercio internazionale.
    Al momento, questo cambiamento sta avvenendo gradualmente, ma a un certo punto le cose dovranno cambiare (ad esempio se l’Arabia Saudita dovesse dichiarare che non accetterà più dollari americani per il petrolio) e l’intero sistema finanziario mondiale cambierà. Quando quel punto di svolta sarà raggiunto la domanda mondiale di dollari, precipiterà in modo assoluto e una inflazione da incubo arriverà negli Stati Uniti. Se un tale scenario vi sembra lontano, allora non avete prestato la giusta attenzione. In realtà, Cina e Russia hanno lavorato molto duramente per spostarci verso uno scenario di questo genere.
    Cina e Russia non sono gli “amici” degli Stati Uniti. La verità è che sono entrambi i concorrenti spietati degli Stati Uniti e i leader di entrambi i paesi stanno chiedendo una nuova valuta globale da anni. (1)
    A loro non piace che gli Stati Uniti abbiano un vantaggio in partenza, disponendo della valuta – riserva del mondo, e nel corso degli ultimi anni entrambi i paesi hanno fatto accordi internazionali per cercare di sgretolare quel vantaggio.
    Proprio l’altro giorno, Cina e Germania hanno deciso di iniziare a condurre una quantità crescente di scambi commerciali nelle loro stesse valute.
    Si potrebbe pensare che un importante accordo valutario tra la seconda e quarta potenza del pianeta dovrebbe fare notizia in tutti gli Stati Uniti. Al contrario, il silenzio dai media statunitensi è stato assordante.
    Almeno sulla stampa internazionale c’è stata qualche voce. C’è stato un articolo della Reuters (2) su questo affare molto importante ….
    Germania e Cina prevede no di stipulare una quantità crescente di scambi di euro e yuan, le due nazioni hanno detto in una dichiarazione congiunta, dopo i colloqui tra il cancelliere Angela Merkel e il premier cinese Wen Jiabao a Pechino, giovedì scorso.
    “Entrambe le parti intendono sostenere le istituzioni finanziarie e le imprese di entrambi i paesi usando il renminbi e l’euro nel commercio bilaterale e negli investimenti”, è scritto nel testo della dichiarazione.
    Di per sé, questo affare non sarebbe così allarmante.
    Tuttavia, la verità è che sia Russia che Cina hanno fatto offerte di questo tipo in tutti i paesi del mondo negli ultimi anni. Ho raccolto undici accordi tra i più importanti come quello che la Cina e la Germania hanno appena sottoscritto. (3)
    Ecco qualcosa che probabilmente si verificherà se il petrodollaro scomparirà ….
    - Il Petrolio costerà molto di più.
    - Tutto costerà molto di più.
    - Ci sarà una domanda molto più bassa per comprare il debito pubblico degli Stati Uniti.
    - I tassi di interesse sul debito pubblico degli Stati Uniti aumenteranno.
    - Quasi tutti i tassi di interesse sull’economia degli Stati Uniti aumenteranno.
    Così bisognerà divertirsi comprando nei negozi ” Tutto a un dollaro” finché sarà possibile. Diventeranno abbastanza presto negozi ” Tutto a cinque o dieci dollari” .
    Allora facciamo un esempio : se tu fossi la Cina o la Russia e stessi lavorando duramente per indebolire il dollaro, cosa faresti per prepararti a quella crisi che il tuo lavoro dovrà provocare passando per il corso forzoso della moneta.
    Hai indovinato. Accumuleresti oro e altri metalli preziosi.
    E questo è esattamente quello che la Cina e la Russia stanno facendo.
    Un recente articolo di MarketWatch parla dell’accaparramento massiccio di oro che sta facendo la Russia ….
    Non mi sembra proprio qualcosa di allegro vedere Vladimir Putin, lo zar russo, che sta cercando di riempire magazzini di oro, comprandone fino a quando riuscirà a metterci le mani sopra.
    Secondo il World Gold Council, la Russia ha più che raddoppiato le sue riserve d’oro negli ultimi cinque anni. Putin ha approfittato della crisi finanziaria per diventare, in pochi anni, il quinto paese per riserve d’oro, e continua a comprarne al ritmo di mezzo miliardo di dollari al mese.
    Certo la Russia non è la sola nella corsa a accaparrarsi l’oro. Secondo Zero Hedge, (4) la Cina ha importato tranquillamente gigantesche montagne d’oro ….
    Nel mese di luglio, le importazioni di oro cinesi da Hong Kong, dopo due mesi di calo, sono riprese vigorosamente e in tre mesi hanno comprato 75,8 tonnellate.
    Anche se, è da notare, che questo numero è il doppio delle 38,1 tonnellate importate un anno prima, e che il totale delle importazioni quest’anno ha raggiunto un record di 458,6 tonnellate, ben quattro volte superiore al totale degli ultimi sette mesi del 2011, che era 103,9 tonnellate.
    Ma quello che è più importante è che nei primi sette mesi del 2012 la Cina ha importato tanto oro quanto valgono le partecipazioni dei fondi speculativi ( hedge funds) della zona euro, alias Banca Centrale Europea. E’ altrettanto importante considerare che il trend delle importazioni non è praticamente rallentato nel mese di agosto, ma avremo i dati tra un paio di settiman. Ora possiamo dire sicuramente che nel 2012 la Cina ha importato più oro dell’intero volume ufficiale di 502,1 tonnellate posseduto della BCE.
    E in tutto il mondo le aziende cinesi stanno comprando le aziende che producono oro. Il China National Gold Group Corporation ha fatto un’offerta di 3,9 miliardi dollari per comprare l’ African Barrick Gold PLC, ma questo è solo un esempio. Secondo un recente articolo (5)recentemente sono avvenute una serie di altre operazioni simili …
    Il Zijin Mining Group Co. (2899.HK), il secondo produttore cinese di oro, ha dichiarato la settimana scorsa che una sua controllata ha acquisito oltre il 50% del Kalgoorlie Norton di Gold Fields (NGF.AU).
    Con questo accordo la Cina avrà un punto d’appoggio nel mercato australiano, la seconda più grande fonte al mondo per produzione di oro dopo la Cina stessa. Nel 2011, Zijin ha acquistato il 60% della Altynken, una miniera del Kazakistan che ha accesso a una miniera d’oro in Kirghizistan.
    Dal 2008, le aziende cinesi hanno speso in acquisizioni ed in investimenti almeno US$ 1,6 miliardi, secondo la Dealogic. La metà di questa cifra è stata spese nell’ultimo anno.
    Nel mese di novembre, Shandong Gold-Mining Co. (600547.SH) ha lanciato un’offerta di acquisto di oro per la miniera brasiliana Jaguar Mining Inc. (JAG.T) perUS $ 1 miliardo.
    Si dovrebbe essere ciechi per non vedere quello che sta accadendo.
    Anche altri grandi nomi hanno accaparrato oro. In un precedente articolo (6) , magnati come George Soros, John Paulson e le banche centrali di tutto il pianeta stanno avidamente accumulando oro.
    E allora che significa tutto questo per il prezzo dell’oro?
    Che in questo modo si mantiene alto, in realtà, l’ analista di Citi, Tom Fitzpatrick crede che il prezzo dell’oro probabilmente raggiungerà US$ 2500 entro 6 mesi.
    Personalmente, credo che ci saranno momenti in cui i metalli preziosi vedranno oscillazioni dei prezzi veramente drammatiche. E sarà una corsa sfrenata. Ma nel lungo termine, credo che tutti i metalli preziosi saliranno appena le valute a cambio forzoso, come il dollaro USA, crolleranno.
    Purtroppo, la maggior parte degli americani non hanno idea di quanto sia in realtà incredibilmente vulnerabile il dollaro USA.
    Quello che segue è un estratto da un recente articolo del giornalista investigativo Bob Woodward, (7) che dimostra quanto i nostri leader siano preoccupati per un crash dei titoli del Tesoro USA ….
    Un altro risultato possibile, ha detto Geithner, potrebbe anche essere forse peggio. “Supponiamo di chiamare un’ asta e che nessuno si presenti?” L’impatto a cascata sarebbe imprevedibile. Il mondo potrebbe decidere di scaricare i titoli del Tesoro USA. I prezzi precipiterebbero, i tassi di interesse salirebbero alle stelle. Il pilastro della stabilità, gli Stati Uniti, la roccia nell’economia globale, potrebbe crollare.
    Che cosa succederebbe se un giorno il resto del mondo, decidesse di rifiutare la nostra moneta e il nostro debito?In questo momento siamo in grado di scambiare i nostri dollari per le cose di cui abbiamo “bisogno” come il petrolio dal Medio Oriente e i prodotti di consumo in plastica a buon mercato dalla Cina.
    Ma cosa succederebbe se la Federal Reserve continuasse a stampare, stampare e stampare e il resto del mondo, alla fine, decidesse che il dollaro non vale neanche la carta su cui viene stampato?
    La verità è che la quantità di banconote stampate della Federal Reserve e la quantità di prestiti presi dal governo federale sono entrambi completamente e totalmente insostenibili.
    A questo punto, Moody minaccia di tagliare il rating del governo federale, se non verrà raggiunto presto un accordo per ridurre il rapporto tra debito e PIL.
    E Moody non è l’unica a preoccuparsi che esploda il nostro debito. (8)
    Il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha recentemente dichiarato che ritiene che “vi è grande incertezza sulle modalità che seguirà la politica americana per trattare i debiti del governo degli Stati Uniti, che sono troppo alti”.
    Proprio perché l’economia è relativamente stabile in questo momento ciò non significa che potrà continuare sempre così.
    Se continuiamo a svalutare la nostra moneta in questo modo, ad un certo punto il resto del mondo deciderà che la Cina e la Russia hanno avuto ragione e che c’è bisogno di una nuova valuta per le riserve globali.
    Quel giorno sta arrivando. Potrebbe non arrivare domani o la prossima settimana o il mese prossimo, ma è sicuro che arriverà.
    Una volta che il dollaro avrà perso il suo status di valuta di riserva, quello sarà un importante punto di svolta nella storia del nostro paese. Non riusciremo mai a riprenderci completamente, e non potremo mai tornare allo stesso livello di prosperità che ci stiamo godendo oggi.
    Così divertiamoci a spendere dollari finché potremo. La festa è quasi finita.

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    Tipico articolo da "fine del mondo imminente"... stessi discorsi, aprox, tipo quelli che si facevano anni fa (ed ancora prima):

    Tenetevi forte, il dollaro crolla e non si ferma - Pagina 23 - Politica OnLine Forum


    Articolo del:

    14 settembre 2012

    E che dice?

    "
    l’ analista di Citi, Tom Fitzpatrick crede che il prezzo dell’oro probabilmente raggiungerà US$ 2500 entro 6 mesi."

    Spero per lui che non abbia preso posizioni a margine in tale senso ($1333 all' oncia)....



    Fino a quando il Dollaro sara' presente nell 85% delle transazioni FOREX gioprnaliere, qeusti articoli saranno appunto da newsletter da fine del mondo che vengono prese sul serio solo da chi non sa molto sul FOREX....

    Gli scambi di merce FISICA ( TUTTO il commercio mondiale, PETROLIO incluso), rappresenta aprox il 10% degli scambi Forex giornalieri... NON sono quelli che influenzano le valute, o meglio solo marginalmente, cosi come NON e' il prezzo che pagano gli importatori di petrolio che fa il prezzo delo stesso, ma appunto il restante 90% delle transazioni FOREX, che avvengono principalmente a Londra & NY.


  10. #20
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    Predefinito Re: Cina: la marcia dello yuan per distruggere il dollaro

    quanta inutile fuffa terzomondista e antiamericana...
    Quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi

 

 
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