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Akros
«Annozero» e la MiTo, Formigli assolto
Sentenza ribaltata in Appello: «Critica lecita»
Il tribunale annulla il maxi -risarcimento di 7 milioni di euro
alla Fiat. Quelle del giornalista «considerazioni obiettive»
[COLOR=#FFFFFF !important]Corrado Formigli«La Corte d’appello di Torino ha assolto pienamente me e la Rai dall’accusa di aver diffamato la Fiat per il servizio su Alfa Mito». Corrado Formigli, su Twitter, annuncia così la sentenza di secondo grado che cancella la condanna - pesantissima dal punto divista pecuniario: in ballo c’era un maxi risarcimento da sette milioni di euro - per la vicenda legata a un servizio giornalistico comparativo sulla MiTo dell’Alfa Romeo, andato in onda su Annozero.
CONDANNA IN PRIMO GRADO - La sentenza di primo grado divenne ben presto un caso. Il servizio di Formigli, andato in onda nel dicembre 2010 in una puntata di Annozero, fu considerato dalla Fia - che adesso non commenta la decisione del tribunale - t una «insopportabile aggressione mediatica» e quei 7 milioni di euro (un milione e 750mila per danno patrimoniale, 5 milioni e 250mila di danno non patrimoniale) rischiavano di spaventare e non poco editori ben meno solidi della Rai. Il servizio in questione aveva come oggetto un confronto tra vetture di diverse case automobilistiche - la Alfa MiTo, una Mini Cooper e una Citroen Ds - e venivano mostrate le immagini di due prove differenti compiute in diversi momenti e condotte in precedenza dal mensile specializzato Quattruote. In sintesi: seppure la MiTo avesse primeggiato complessivamente in quel confronto che teneva conto di svariati parametri (comfort, stile di guida, sicurezza), Formigli si limitò al resoconto dei risultati in pista. Che videro l’Alfa, parole del giornalista, «beccarsi tre secondi» dalle rivali.
[COLOR=#FFFFFF !important]Il tweet di Formigli[/COLOR]VERDETTO RIBALTATO - In primo grado il tribunale di Torino aveva dato ragione alla Fiat che aveva intentato la causa civile contro Annozero. «Informazione non veritiera e denigratoria» scrissero i giudici. Verdetto però ribaltato in Appello. Quello di Formigli è stato un «comportamento lecito» , si legge nella sentenza depositata in cancelleria il 28 ottobre. «La critica di un prodotto, purchè basata su considerazioni obiettive e verificabili - proseguono i giudici della terza sezione del tribunale civile - anche se in ipotesi opinabili nei criteri adottati, è perfettamente lecita».
FORMIGLI: «SENTENZA IMPORTANTE» - Il giornalista, che oggi conduce la trasmissione Piazzapulita in onda su La7, a Corriere.it dice che «si tratta di una sentenza importante, che riconosce la validità di uno dei principi cardine della nostra professione, quello del diritto di critica. Dunque io posso affermare che un’auto è più veloce di un’altra senza per questo dover dire anche che il bagagliaio dell’una è più grande rispetto a quello dell’altra». Parole ribadite dall’avvocato Natalia Ferro che ha sostenuto le ragioni della difesa: «Formigli non ha leso il principio della verità della notizia nel senso che ha correttamente confrontato le auto solo sotto il profilo della loro velocità su pista. Il concetto è che non era tenuto a fornire ulteriori elementi».
28 ottobre 2013
Aldilà della sentenza di assoluzione...quello che a me fa più specie è che in Italia, e solo qui, non sia possibile criticare e/o analizzare a fondo un automobile (soprattutto se è una fiat poi...). In tutti i Paesi mediamente civili ed evoluti da anni esistono programmi televisivi che, provando on the road le auto, danno i loro pareri in tutta tranquillità e spesso con giudizi severissimi. In italia invece esiste un mezzo programmicchio televisivo (mi sembra trasmesso all'interno del tg2) che non fa altro che decantare le virtù di qualsiasi auto si prenda in considerazione, in pratica leggono le brochure pubblicitarie delle varie case automobilistiche ed a quelle si attengono.
Perchè ?