Originariamente Scritto da
Massimo Piacere
(qua devo inventare un pochino, o meglio devo inventare più di quanto abbia fatto prima, perché affrontiamo argomenti particolari...)
Molto bene caro Indro, ecco le nostre risposte anche per queste ultime questioni che ci poni:
1) La priorità in campo economico deve essere assolutamente quella di proseguire con la rivoluzione e non fermarci ai risultati già ottenuti. Il Corporativismo e la Carta del Lavoro sono figli diretti della rivoluzione, ma bisogna fare sempre di più, affinché il potere dominante del Lavoratore si manifesti più concreto. Noi siamo, senza se e senza ma, per portare il corporativismo ad un livello più alto, arrivando alla socializzazione dei mezzi di produzione e alla partecipazione agli utili da parte degli operai. Questo deve essere sia per le grandi aziende e sia per le piccole, private o pubbliche.
Siamo favorevoli a continuare poi la politica "imprenditoriale" adottata dallo Stato Fascista, infrangendo quelle resistenze che la grande borghesia capitalistica ancora oppone all'avanzata della rivoluzione sociale.
Non dimentichiamoci poi dell'Agricoltura, il settore prevalente della nostra economia nazionale. Oltre a socializzare, c'è assolutamente bisogno di una riforma agraria, che si ridistribuisca la terra, soprattutto al sud, dove sono presenti purtroppo ancora da meccanismi post-feudali. E poi chissà che non si possa introdurre degli esperimenti di gestione collettiva della terra...
Inoltre, molto importante sarà il saper affrontare la sfida delle sanzioni internazionali che ci spingono sempre di più verso un'economia autarchica. Non abbiamo paura, sappiamo che l'Italia può essere autosufficiente, che può produrre internamente ciò di cui il popolo ha bisogno. Comunque spingeremo sempre di più verso un'apertura con l'Est eurasiatico, soprattutto con l'URSS.
Da questo punto di vista, la creazione dell'Impero sarà di estrema importanza: dobbiamo riprenderci il mediterraneo e controllarlo. Se sarà necessario utilizzare le armi le useremo, ma saremo favorevoli anche ad instaurare rapporti commerciali duraturi con i nostri vicini. Quello che sarà estremamente necessario, è prendere il controllo del Canale di Suez, strappandolo al dominio inglese.
2) Il Senato del Regno è un organo oramai diventato inutile, dove il Duce teneva relegata la borghesia per accontentarla. Siamo favorevolissimi alla sua abolizione definitiva. Allo stesso tempo, puntiamo ad un miglioramento della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, aprendola sempre di più al mondo degli Operai e dei lavoratori.
3) Deve esser chiaro a tutti che la lingua ufficiale dell'Impero, come per gli antichi romani era il latino, per la nostra Italia fascista e socialista è l'italiano. Ciò non vuol dire che le minoranze linguistiche debbano essere eliminate, anzi vanno conservate, ma sicuramente il loro rapporto rispetto all'Italiano deve essere di subordinazione. Questo discorso non vale solo alle minoranze linguistiche e culturali già presenti sul nostro territorio, ma soprattutto a quelle che vi saranno nel prossimo futuro.
4) Siamo favorevoli al divorzio in quanto da sempre sostenitori della libertà sessuale e del rapporto paritario tra uomo e donna. Tuttavia, pensiamo che il ruolo della famiglia, fondamento dello Stato e culla delle generazioni future vada assolutamente tutelata. Pertanto l'introduzione del divorzio dovrà essere ben regolato, prevedendolo per i casi estremamente necessari, come può essere il caso di una donna maltrattata dal prepotente marito o altri casi simili. E poi dobbiamo sempre tenere conto che in Italia abbiamo la Chiesa cattolica, che non ci faciliterà di certo il compito.
5) E' assai improbabile riuscire ad arrivare fino ai Carpazi, soprattutto perché li si scontrano gli interessi di vari popoli. Noi riteniamo necessario raggiungere l'obiettivo dell'annessione delle terre dalmate, come pure l'annessione delle terre albanesi. Non ci interessa, per il momento, arrivare più in là, a meno che non si verifichino le condizioni adatte. Dobbiamo tenere conto anche dell'Austria, che in un prossimo futuro vorrà provare a riportare la propria influenza sui territori che gli appartenevano fino a qualche decennio fa. Ciò si renderà necessario soprattutto per contenere le mire espansionistiche della Germania.
Noi, per ora, ci prefiggiamo l'obiettivo di tornare egemoni sul mediterraneo, perciò i territori di nostro interesse sono soprattutto quelli che si affacciano sul nostro mare.