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    Predefinito Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate: ecco cosa può succedere

    8 novembre 2013
    Di ScenariEconomici Feed



    Enrico Letta vuole vendere quote di ENEL, ENI , Finmeccanica, ormai lo sta ripetendo con cadenza settimanale. All’atto pratico cosa significa? Sembrerebbe un proclama intelligente e tutto sommato innocuo. Sembrerebbe soltanto, purtroppo. Domanda: ma qualcuno di voi ha mai pensato a quali sono le conseguenze di una discesa della partecipazione dello Stato sotto il 30%, Cassa Depositi e Prestiti inclusa (la proposta Saccomanni per intenderci)? Semplice, al di sopra del 30% c’è l’obbligo di OPA totalitaria. Or dunque, se lo Stato scendesse sotto il 30% un ipotetico investitore straniero potrebbe entrare in dette aziende con una partecipazione del 29,9%, diventando il primo azionista – senza spendere molto – e di fatto indirizzando il Board nelle sue decisioni anche e soprattutto finanziarie (vedasi oltre).Questo è il trucco. Folle secondo me, anche perchè il passo successivo sarebbe quello di prendersi la maggioranza…

    Ora, analizziamo ad esempio i conti di ENEL: è letteralmente un gioiello (ENI è anche meglio secondo me). Non importa se sia una partecipata di Stato, io la guardo in comparazione con i peers, risultati alla mano. Pensate ad esempio ad EDF, francese, detenuta per ben oltre il 50% dallo Stato francese: per caso pensate che in Francia non ci siano influenze pubbliche? O pensate che le altre utilities tedesche non siano soggette ad influenze politiche? Ma per piacere, scendiamo dal pero. Dunque, ENEL, statale, dimensioni da pachiderma, con forti influenze politiche ma….. risulta essere la migliore utility in Europa e probabilmente nel mondo, numeri alla mano! Si perchè gli splendidi risultati di ENEL sono esenti da liabilities di lungo termine conseguenti dalla disponibilità di impianti con costoso e rischioso smaltimento a fine vita (leggasi assenza di centrali nucleari). Vedete le tabelle sotto, EBITDA al 2015: quello di ENEL è circa il doppio di quello della più grande public company elettrica mondiale (E.ON) e molto simile ad EDF, mostro sacro, azienda con costi di produzione bassissimi a causa della natura della sua produzione (nucleare appunto, all’inizio EDF nacque per produrre armi strategiche, l’energia era un by product, ndr). Si perchè EDF è detenuta oltre al 70% dallo Stato francese ma nessuno osa lamentarsi del fatto che non venga privatizzata o che ci siano influenze pubbliche: ENEL fa risultati molto simili ai colleghi francesi pur anche senza il vantaggio nucleare e tutti la criticano. Ciò dimostra che quegli italiani che la vogliono vendere commettererebbero un grave errore: non si vende mai il gioiello che porta a casa il pane. Ed inoltre, ipotizzando che venisse comprata da un soggetto di un Paese con i tassi di interesse bassi, ad esempio la Germania, nel momento in cui il controllo con maggioranza assoluta fosse straniero la tassazione risultante sul debito aziendale sarebbe certamente un paio di punti più bassa (circa del famoso spread BTP vs. Bund). Ossia un ipotetico compratore tedesco a comprarsela guadagnerebbe nottetempo rispetto ai risultati attuali circa 1 mld di euro all’anno di utile pre-tasse (= 44 mld EUR di debiti di ENEL per 2% di tassi di interesse annuo in meno sul debito). Questo sarebbe certamente un incentivo mica da ridere per un acquirente tedesco, solo per il fatto di essere tedesco!
    Ma la cosa più importante è quante tasse ENEL paga allo Stato Italiano, oltre ai dividendi annuali: le tasse si possono stimare comparando le aliquote ricavate dal differenziale tra il profitto pre-tasse e quello finale post tasse tratto dai bilanci passati e dai forecast. Non è una valutazione analitica ma nel lungo termine è accettabile. Or dunque, la tassazione italiana è circa 15-20% maggiore di quella dei competitors europei. Cosa significa tutto ciò? Semplice, se una azienda comprasse ENEL tutte le partecipate che portano utili ad ENEL dall’estero verrebbero consolidate mondialmente nella giurisdizione della sede. Ad esempio, se la sede fosse – casualmente – la Germania, la tassazione sarebbe mediamente il 15% in meno. Il risultato sarebbe che chiunque acquistasse ENEL e la comandasse potrebbe consolidare mondialmente gli utili delle partecipate (ad esempio quelle sudamericane, che macinano gran parte dei profitti di ENEL) non in Italia ma in Germania, migliorando la profittabilità del gruppo aggregato semplicemente a causa di un tassazione inferiore nel paese della sede! E per l’Italia ci sarebbe la beffa: tutte le partecipate straniere che oggi pagano che so, il 30% di tasse nel paese dove producono e poi consolidano mondialmente pagando un ulteriore tassazione all’Italia pari alle aliquote italiane meno quelle straniere già pagate (ricordiamo che le tasse italiane sono tra le più alte del mondo, quindi difficilmente si va in credito di imposta), verrebbero consolidate in Germania sottraendo tassazione allo Stato Italiano. Ipotizzando che il 60% dei profitti di ENEL vengano da attività estere (ipotesi ragionevole), significherebbe che ogni anno lo Stato italiano si potrebbe attendere un minore introito da tassazione di ENEL di circa 2 mld EUR annui (la Germania incasserebbe invece tale tassazione)! Prova del nove: prima Endesa consolidava le partecipate sudamericane in Spagna, oggi in Italia….
    Ecco dunque il rischio per lo Stato Italiano, ossia il rischio di perdere aziende come ENEL: secondo voi a chi andranno a chiedere le tasse perse dal consolidamento spostato all’estero se non ai cittadini italiani, con nuove tasse? E non ho considerato che se ENEL venisse venduta all’estero si perderebbero anche impieghi di qualità, pensate magari che il direttore finanziario o molti managers continuerebbero ad essere italiani? Illusi…..
    Vi propongo le tabelle di analisi per ENEL, sono semplici. Traete voi le conclusioni del caso. Vendere ENEL, ENI e Finmeccanica sarebbe l’equivalente di perdere una guerra per l’Italia in quanto significherebbe l’impossibilità di risollevarsi dalla crisi, direi per sempre – esistono numerosi casi che dimostrano che senza energia non se ne esce, tanto è vero che l’Argentina ed il Venezuela hanno rinazionalizzato le aziende precedentemente vendute -. In precedenti inteventi ho evidenziato come ENI abbia piani di investimento in Italia di 8 mld EUR: pensate per caso che aziende ad esempio tedesche investirebbero tale ammontare di denaro in Italia, nelle condizioni attuali? Ma per piacere……
    Fatemi pensare male: non è forse che Letta e Saccomanni, vista la fulgida carriera fatta in Europa da coloro che svendettero l’Italia con le privatizzazioni del ’92 siano animati da spirito di emulazione? E notasi che incassare che so 20 mld EUR con un debito di 2000 mld NON SERVIREBBE ASSOLUTAMENTE A NULLA se non a gudagnare 3 mesi di mancati richiami da Bruxelles! (memento R. Prodi e M. Draghi ed le privatizzazioni decise sul Britannia: ad es. la tanto blasonata vendita di Nuovo Pignone - citata sul Corriere del 05.11.2013 come esempio da Alesina e Giavazzi, professori anche loro ma negli USA per giustificare le privatizzazioni del 2014 – fu fatta non perchè l’azienda fosse in perdita, anzi, ed a valori vicini a quelli di libro! Folle). Qui per incassare elemosina la classe politica sta bruciando miliardi oltre a giocarsi il futuro e l’occupazione delle nuove generazioni con la vendita di aziende sistemiche MIGLIORI dei peers stranieri (e per quale ragione secondo voi gli stranieri sono tanto interessati?). Se si permetterà a E. Letta di fare l’errore di vendere i tre gioielli si sarà complici dello scempio, ricordatevelo.

    ______________________
    ENEL
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 71 943 77 573 82 699 82 645 82 429 83 421
    Operating income (EBITDA) 17 480 17 717 16 738 16 079 15 568 15 869
    Operating profit (EBIT) 11 258 11 366 10 319 9 785 9 236 9 485
    Pre-Tax Profit (EBT) 8 074 8 438 4 820 7 107 6 812 7 026
    Net income 4 390 4 148 865 3 094 2 943 3 128
    EPS ( €) 0,47 0,44 0,09 0,32 0,3 0,32
    Dividend per Share ( €) 0,28 0,26 0,15 0,13 0,13 0,14
    Yield 8,90% 8,26% 4,77% 4,16% 4,03% 4,32%
    Tax Paid to the State (M€): 3684 4290 3955 4013 3869 3898
    Effective Tax Rate applied: 45,6% 50,8% 53,3% 56,5% 56,8% 55,5%
    E.ON
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 92 863 112 954 132 093 117 040 115 802 120 534
    Operating income (EBITDA) 13 346 9 293 10 786 9 195 8 850 8 914
    Operating profit (EBIT) 9 454 5 438 7 027 5 459 5 047 5 031
    Pre-Tax Profit (EBT) 9 063 -2 911 3 314 4 420 3 683 3 785
    Net income 5 853 -2 219 2 217 2 618 2 146 2 174
    EPS ( €) 3,07 -1,16 1,16 1,35 1,09 1,1
    Dividend per Share ( €) 1,5 1 1,1 0,68 0,63 0,64
    Yield 11,00% 7,35% 8,09% 4,97% 4,63% 4,70%
    Tax Paid to the State: 3210 1097 1802 1537 1611
    Effective Tax Rate applied: 35,4% n.a. 33,1% 40,8% 41,7% 42,6%
    EDF
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 65 165 65 307 72 729 74 550 76 420 79 147
    Operating income (EBITDA) 16 623 14 824 16 084 16 725 17 369 18 280
    Operating profit (EBIT) 9 181 8 796 8 245 9 037 9 632 10 182
    Pre-Tax Profit (EBT) 1 814 4 506 4 883 5 314 5 936 6 398
    Net income 1 020 3 010 3 316 3 535 3 903 4 138
    EPS ( €) 0,55 1,63 1,8 1,9 2,08 2,21
    Dividend per Share ( €) 1,15 1,15 1,25 1,19 1,23 1,3
    Yield 4,39% 4,39% 4,78% 4,55% 4,69% 4,96%
    Tax Paid to the State: 794 1496 1567 1779 2033 2260
    Effective Tax Rate applied: 43,8% 33,2% 32,1% 33,5% 34,2% 35,3%
    RWE
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 53 320 51 686 53 277 53 476 52 916 54 052
    Operating income (EBITDA) 10 256 8 460 9 314 8 898 7 887 7 638
    Operating profit (EBIT) 7 681 5 814 6 416 5 779 4 697 4 392
    Pre-Tax Profit (EBT) 4 978 3 024 2 230 3 690 3 036 2 766
    Net income 3 308 1 805 1 306 2 188 1 750 1 572
    EPS ( €) 6,18 3,35 2,13 3,61 2,75 2,48
    Dividend per Share ( €) 3,49 2 2 1,21 1,2 1,12
    Yield 12,60% 7,23% 7,23% 4,37% 4,35% 4,06%
    Tax Paid to the State: 1670 1222 924 1502 1286 1626
    Effective Tax Rate applied: 33,5% 40,3% 41,4% 40,7% 42,4% 43,2%
    GDF SUEZ
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 84 478 90 673 97 038 81 614 82 289 84 157
    Operating income (EBITDA) 15 086 16 525 17 026 13 516 13 357 13 614
    Operating profit (EBIT) 9 497 9 684 9 520 7 546 7 418 7 581
    Pre-Tax Profit (EBT) 7 575 7 539 4 377 5 411 5 630 5 969
    Net income 4 616 4 003 1 550 2 950 3 157 3 320
    EPS ( €) 2,1 1,8 0,67 1,25 1,28 1,32
    Dividend per Share ( €) 1,5 1,5 1,5 1,47 1,45 1,37
    Yield 8,19% 8,19% 8,19% 8,04% 7,89% 7,47%
    Effective Tax Rate applied: 60,9% 46,9% 64,6% 45,5% 43,9% 44,4%
    Fonte: analisi su base dati Stock Market Quotes and News : Equities, Indexes, Commodities, Forex on 4-traders.com
    Possibile Errore

    Mitt Dolcino

    Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate: ecco cosa può succedere | Rischio Calcolato


  2. #2
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    ma l ecnomia non doveva essere tutta privata?

  3. #3
    brescianofobo
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    I soliti casini di quel sito ci cacca che è Rischio Calcolato (che aveva profetizzato il default entro e non oltre il mazio 2012) : vendere le quote di minoranza non significa vendere l'Enel, significa solo diminuire i debiti dello stato e pagare meno interessi sul debito, forse quelli di Rischio Calcolato non si sono accorti che il loro Governo Berlusconi ha impegnato l'Italia a ridurre il debito al 60% entro il 2025

    Poi l'altra cazzata: MA COSI' POI I DIVIDENDI LI BECCANO GLI ALTRI, Eh bravo furbo, pero' poi paghiamo meno interessi
    Ultima modifica di brunik; 09-11-13 alle 10:43
    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  4. #4
    La Vengeance
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate: ecco cosa può succedere

    8 novembre 2013
    Di ScenariEconomici Feed



    Enrico Letta vuole vendere quote di ENEL, ENI , Finmeccanica, ormai lo sta ripetendo con cadenza settimanale. All’atto pratico cosa significa? Sembrerebbe un proclama intelligente e tutto sommato innocuo. Sembrerebbe soltanto, purtroppo. Domanda: ma qualcuno di voi ha mai pensato a quali sono le conseguenze di una discesa della partecipazione dello Stato sotto il 30%, Cassa Depositi e Prestiti inclusa (la proposta Saccomanni per intenderci)? Semplice, al di sopra del 30% c’è l’obbligo di OPA totalitaria. Or dunque, se lo Stato scendesse sotto il 30% un ipotetico investitore straniero potrebbe entrare in dette aziende con una partecipazione del 29,9%, diventando il primo azionista – senza spendere molto – e di fatto indirizzando il Board nelle sue decisioni anche e soprattutto finanziarie (vedasi oltre).Questo è il trucco. Folle secondo me, anche perchè il passo successivo sarebbe quello di prendersi la maggioranza…

    Ora, analizziamo ad esempio i conti di ENEL: è letteralmente un gioiello (ENI è anche meglio secondo me). Non importa se sia una partecipata di Stato, io la guardo in comparazione con i peers, risultati alla mano. Pensate ad esempio ad EDF, francese, detenuta per ben oltre il 50% dallo Stato francese: per caso pensate che in Francia non ci siano influenze pubbliche? O pensate che le altre utilities tedesche non siano soggette ad influenze politiche? Ma per piacere, scendiamo dal pero. Dunque, ENEL, statale, dimensioni da pachiderma, con forti influenze politiche ma….. risulta essere la migliore utility in Europa e probabilmente nel mondo, numeri alla mano! Si perchè gli splendidi risultati di ENEL sono esenti da liabilities di lungo termine conseguenti dalla disponibilità di impianti con costoso e rischioso smaltimento a fine vita (leggasi assenza di centrali nucleari). Vedete le tabelle sotto, EBITDA al 2015: quello di ENEL è circa il doppio di quello della più grande public company elettrica mondiale (E.ON) e molto simile ad EDF, mostro sacro, azienda con costi di produzione bassissimi a causa della natura della sua produzione (nucleare appunto, all’inizio EDF nacque per produrre armi strategiche, l’energia era un by product, ndr). Si perchè EDF è detenuta oltre al 70% dallo Stato francese ma nessuno osa lamentarsi del fatto che non venga privatizzata o che ci siano influenze pubbliche: ENEL fa risultati molto simili ai colleghi francesi pur anche senza il vantaggio nucleare e tutti la criticano. Ciò dimostra che quegli italiani che la vogliono vendere commettererebbero un grave errore: non si vende mai il gioiello che porta a casa il pane. Ed inoltre, ipotizzando che venisse comprata da un soggetto di un Paese con i tassi di interesse bassi, ad esempio la Germania, nel momento in cui il controllo con maggioranza assoluta fosse straniero la tassazione risultante sul debito aziendale sarebbe certamente un paio di punti più bassa (circa del famoso spread BTP vs. Bund). Ossia un ipotetico compratore tedesco a comprarsela guadagnerebbe nottetempo rispetto ai risultati attuali circa 1 mld di euro all’anno di utile pre-tasse (= 44 mld EUR di debiti di ENEL per 2% di tassi di interesse annuo in meno sul debito). Questo sarebbe certamente un incentivo mica da ridere per un acquirente tedesco, solo per il fatto di essere tedesco!
    Ma la cosa più importante è quante tasse ENEL paga allo Stato Italiano, oltre ai dividendi annuali: le tasse si possono stimare comparando le aliquote ricavate dal differenziale tra il profitto pre-tasse e quello finale post tasse tratto dai bilanci passati e dai forecast. Non è una valutazione analitica ma nel lungo termine è accettabile. Or dunque, la tassazione italiana è circa 15-20% maggiore di quella dei competitors europei. Cosa significa tutto ciò? Semplice, se una azienda comprasse ENEL tutte le partecipate che portano utili ad ENEL dall’estero verrebbero consolidate mondialmente nella giurisdizione della sede. Ad esempio, se la sede fosse – casualmente – la Germania, la tassazione sarebbe mediamente il 15% in meno. Il risultato sarebbe che chiunque acquistasse ENEL e la comandasse potrebbe consolidare mondialmente gli utili delle partecipate (ad esempio quelle sudamericane, che macinano gran parte dei profitti di ENEL) non in Italia ma in Germania, migliorando la profittabilità del gruppo aggregato semplicemente a causa di un tassazione inferiore nel paese della sede! E per l’Italia ci sarebbe la beffa: tutte le partecipate straniere che oggi pagano che so, il 30% di tasse nel paese dove producono e poi consolidano mondialmente pagando un ulteriore tassazione all’Italia pari alle aliquote italiane meno quelle straniere già pagate (ricordiamo che le tasse italiane sono tra le più alte del mondo, quindi difficilmente si va in credito di imposta), verrebbero consolidate in Germania sottraendo tassazione allo Stato Italiano. Ipotizzando che il 60% dei profitti di ENEL vengano da attività estere (ipotesi ragionevole), significherebbe che ogni anno lo Stato italiano si potrebbe attendere un minore introito da tassazione di ENEL di circa 2 mld EUR annui (la Germania incasserebbe invece tale tassazione)! Prova del nove: prima Endesa consolidava le partecipate sudamericane in Spagna, oggi in Italia….
    Ecco dunque il rischio per lo Stato Italiano, ossia il rischio di perdere aziende come ENEL: secondo voi a chi andranno a chiedere le tasse perse dal consolidamento spostato all’estero se non ai cittadini italiani, con nuove tasse? E non ho considerato che se ENEL venisse venduta all’estero si perderebbero anche impieghi di qualità, pensate magari che il direttore finanziario o molti managers continuerebbero ad essere italiani? Illusi…..
    Vi propongo le tabelle di analisi per ENEL, sono semplici. Traete voi le conclusioni del caso. Vendere ENEL, ENI e Finmeccanica sarebbe l’equivalente di perdere una guerra per l’Italia in quanto significherebbe l’impossibilità di risollevarsi dalla crisi, direi per sempre – esistono numerosi casi che dimostrano che senza energia non se ne esce, tanto è vero che l’Argentina ed il Venezuela hanno rinazionalizzato le aziende precedentemente vendute -. In precedenti inteventi ho evidenziato come ENI abbia piani di investimento in Italia di 8 mld EUR: pensate per caso che aziende ad esempio tedesche investirebbero tale ammontare di denaro in Italia, nelle condizioni attuali? Ma per piacere……
    Fatemi pensare male: non è forse che Letta e Saccomanni, vista la fulgida carriera fatta in Europa da coloro che svendettero l’Italia con le privatizzazioni del ’92 siano animati da spirito di emulazione? E notasi che incassare che so 20 mld EUR con un debito di 2000 mld NON SERVIREBBE ASSOLUTAMENTE A NULLA se non a gudagnare 3 mesi di mancati richiami da Bruxelles! (memento R. Prodi e M. Draghi ed le privatizzazioni decise sul Britannia: ad es. la tanto blasonata vendita di Nuovo Pignone - citata sul Corriere del 05.11.2013 come esempio da Alesina e Giavazzi, professori anche loro ma negli USA per giustificare le privatizzazioni del 2014 – fu fatta non perchè l’azienda fosse in perdita, anzi, ed a valori vicini a quelli di libro! Folle). Qui per incassare elemosina la classe politica sta bruciando miliardi oltre a giocarsi il futuro e l’occupazione delle nuove generazioni con la vendita di aziende sistemiche MIGLIORI dei peers stranieri (e per quale ragione secondo voi gli stranieri sono tanto interessati?). Se si permetterà a E. Letta di fare l’errore di vendere i tre gioielli si sarà complici dello scempio, ricordatevelo.

    ______________________
    ENEL
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 71 943 77 573 82 699 82 645 82 429 83 421
    Operating income (EBITDA) 17 480 17 717 16 738 16 079 15 568 15 869
    Operating profit (EBIT) 11 258 11 366 10 319 9 785 9 236 9 485
    Pre-Tax Profit (EBT) 8 074 8 438 4 820 7 107 6 812 7 026
    Net income 4 390 4 148 865 3 094 2 943 3 128
    EPS ( €) 0,47 0,44 0,09 0,32 0,3 0,32
    Dividend per Share ( €) 0,28 0,26 0,15 0,13 0,13 0,14
    Yield 8,90% 8,26% 4,77% 4,16% 4,03% 4,32%
    Tax Paid to the State (M€): 3684 4290 3955 4013 3869 3898
    Effective Tax Rate applied: 45,6% 50,8% 53,3% 56,5% 56,8% 55,5%
    E.ON
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 92 863 112 954 132 093 117 040 115 802 120 534
    Operating income (EBITDA) 13 346 9 293 10 786 9 195 8 850 8 914
    Operating profit (EBIT) 9 454 5 438 7 027 5 459 5 047 5 031
    Pre-Tax Profit (EBT) 9 063 -2 911 3 314 4 420 3 683 3 785
    Net income 5 853 -2 219 2 217 2 618 2 146 2 174
    EPS ( €) 3,07 -1,16 1,16 1,35 1,09 1,1
    Dividend per Share ( €) 1,5 1 1,1 0,68 0,63 0,64
    Yield 11,00% 7,35% 8,09% 4,97% 4,63% 4,70%
    Tax Paid to the State: 3210 1097 1802 1537 1611
    Effective Tax Rate applied: 35,4% n.a. 33,1% 40,8% 41,7% 42,6%
    EDF
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 65 165 65 307 72 729 74 550 76 420 79 147
    Operating income (EBITDA) 16 623 14 824 16 084 16 725 17 369 18 280
    Operating profit (EBIT) 9 181 8 796 8 245 9 037 9 632 10 182
    Pre-Tax Profit (EBT) 1 814 4 506 4 883 5 314 5 936 6 398
    Net income 1 020 3 010 3 316 3 535 3 903 4 138
    EPS ( €) 0,55 1,63 1,8 1,9 2,08 2,21
    Dividend per Share ( €) 1,15 1,15 1,25 1,19 1,23 1,3
    Yield 4,39% 4,39% 4,78% 4,55% 4,69% 4,96%
    Tax Paid to the State: 794 1496 1567 1779 2033 2260
    Effective Tax Rate applied: 43,8% 33,2% 32,1% 33,5% 34,2% 35,3%
    RWE
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 53 320 51 686 53 277 53 476 52 916 54 052
    Operating income (EBITDA) 10 256 8 460 9 314 8 898 7 887 7 638
    Operating profit (EBIT) 7 681 5 814 6 416 5 779 4 697 4 392
    Pre-Tax Profit (EBT) 4 978 3 024 2 230 3 690 3 036 2 766
    Net income 3 308 1 805 1 306 2 188 1 750 1 572
    EPS ( €) 6,18 3,35 2,13 3,61 2,75 2,48
    Dividend per Share ( €) 3,49 2 2 1,21 1,2 1,12
    Yield 12,60% 7,23% 7,23% 4,37% 4,35% 4,06%
    Tax Paid to the State: 1670 1222 924 1502 1286 1626
    Effective Tax Rate applied: 33,5% 40,3% 41,4% 40,7% 42,4% 43,2%
    GDF SUEZ
    Fiscal Period December 2010 2011 2012 2013 2014 2015
    Sales 84 478 90 673 97 038 81 614 82 289 84 157
    Operating income (EBITDA) 15 086 16 525 17 026 13 516 13 357 13 614
    Operating profit (EBIT) 9 497 9 684 9 520 7 546 7 418 7 581
    Pre-Tax Profit (EBT) 7 575 7 539 4 377 5 411 5 630 5 969
    Net income 4 616 4 003 1 550 2 950 3 157 3 320
    EPS ( €) 2,1 1,8 0,67 1,25 1,28 1,32
    Dividend per Share ( €) 1,5 1,5 1,5 1,47 1,45 1,37
    Yield 8,19% 8,19% 8,19% 8,04% 7,89% 7,47%
    Effective Tax Rate applied: 60,9% 46,9% 64,6% 45,5% 43,9% 44,4%
    Fonte: analisi su base dati Stock Market Quotes and News : Equities, Indexes, Commodities, Forex on 4-traders.com
    Possibile Errore

    Mitt Dolcino

    Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate: ecco cosa può succedere | Rischio Calcolato

    Questi bastardi schifosi e immondi devono essere assolutamente fermati prima della imminente chiamata a rispondere dello scempio che hanno fatto…! Il prima possibile.



    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  5. #5
    brescianofobo
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    DOPO ESSERVI SORBITVI STA PIPPATA (ammesso e non concesso che qualcuno l'abbia letta) , mi trovate la frase esatta di letta che dice che vuol vendere l'enel?

    GRAZIE NEH
    Ultima modifica di brunik; 09-11-13 alle 23:04
    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  6. #6
    brescianofobo
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    Citazione Originariamente Scritto da dedelind Visualizza Messaggio
    Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate: ecco cosa può succedere

    8 novembre 2013
    Di ScenariEconomici Feed


    Or dunque, se lo Stato scendesse sotto il 30% un ipotetico investitore straniero potrebbe entrare in dette aziende con una partecipazione del 29,9%, diventando il primo azionista – senza spendere molto – e di fatto indirizzando il Board nelle sue decisioni anche e soprattutto finanziarie (vedasi oltre).Questo è il trucco. Folle secondo me, anche perchè il passo successivo sarebbe quello di prendersi la maggioranza…
    Chissà perché invece se lo stato avesse il 31% un ipotetico investitore straniero invece non potrebbe entrare in dette aziende con una partecipazione del 31.1%

    Compagine societaria aggiornata al 4 agosto 2009 secondo i dati Consob sugli azionisti rilevanti[19] e secondo lo swap di azioni avvenuto in data 30 novembre 2010.[20]

    lo rimpiangerete, Renzi, KOGLIONI

  7. #7
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    Citazione Originariamente Scritto da brunik Visualizza Messaggio
    DOPO ESSERVI SORBITVI STA PIPPATA (ammesso e non concesso che qualcuno l'abbia letta) , mi trovate la frase esatta di letta che dice che vuol vendere l'enel?

    GRAZIE NEH
    >CUT.

    Eurocrisi/ "Vendere pezzi di Eni ed Enel". Su Affari il piano di Enrico Letta per abbattere il debito - Affaritaliani.it
    Ultima modifica di Defender; 10-11-13 alle 00:42
    Preferisco di no.

  8. #8
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    Citazione Originariamente Scritto da brunik Visualizza Messaggio
    Chissà perché invece se lo stato avesse il 31% un ipotetico investitore straniero invece non potrebbe entrare in dette aziende con una partecipazione del 31.1%

    Compagine societaria aggiornata al 4 agosto 2009 secondo i dati Consob sugli azionisti rilevanti[19] e secondo lo swap di azioni avvenuto in data 30 novembre 2010.[20]

    >CUT, sotto il 30% non puoi porre veti per un OPA.
    Ultima modifica di Defender; 10-11-13 alle 00:42
    Preferisco di no.

  9. #9
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    CARLO CORNAGLIA – Enrico palle d’acciaio

    Forse in preda ad una canna,
    Letta disse fra gli osanna:
    “Il governo che dirigo
    è oramai talmente figo
    che oltre il quindici vivrà,
    grazie alla stabilità!”


    Di Angelino col supporto
    sogna le riforme in porto:
    qui la legge elettorale,
    là il Senato federale
    e poi men parlamentari
    e successi straordinari
    anche per l’economia.


    Democrista ipocrisia
    o la verità del saggio?
    Sarà periglioso il viaggio
    fra nemici di ogni risma
    sempre pronti al cataclisma.


    Perché è un pendolo Angelino
    che, svegliandosi al mattino,
    tira i dadi per sapere
    se è nel dì del Cavaliere
    od in quello del governo
    da ministro dell’Interno.


    Perché Mister Saccomanni
    ogni giorno può far danni.
    Se è nel giorno da bugiardo,
    dirà prossimo il traguardo
    di un bilancio ormai assestato
    dalla Ue certificato.


    Se è nel giorno da sincero,
    farà guai dicendo il vero:
    l’Imu non si può abolire
    mentre il Pil non vuol salire,
    calano prezzi e consumi,
    le assunzion vanno in frantumi
    e dovran salir le tasse.


    Fan casino le grancasse
    dei lacchè del Pdl,
    delle tasse sentinelle.


    Letta sa che la protesta
    è una scusa disonesta
    per dribblar la decadenza
    del caiman, Sua Delinquenza,
    ma di non saperlo finge,
    mentre con il braccio cinge
    la ministra Cancellieri.


    “La sfiducia? Siamo seri,
    solo per umanità,
    che così bella la fa,
    ha salvato la Ligresti.
    E nessuno le contesti
    l’amicizia col bandito.
    Spero tutti avran capito
    Qual è il senso della casta:
    che nessun la tocca e basta!”
    Oltre il quindici vivrà
    grazie alla stabilità,
    purché nulla cambi mai:
    l’esodato coi suoi guai,
    il precario, l’indigente,
    chi soccombe per l’ambiente,
    chi restò senza lavoro,
    chi sta mal, tutti costoro
    debbon stare fermi e zitti,
    nonché privi di diritti,
    perché non cada il governo.
    Là sul Colle il Sempiterno
    dettò a tutti la sua legge:
    la stabilità protegge
    i diritti della casta.


    Poi si fece mummia e … basta!
    Carlo Cornaglia
    (9 novembre 2013)


    CARLO CORNAGLIA ? Enrico palle d?acciaio » LA PAGINA DEI BLOG - MicroMega
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  10. #10
    Pasdar
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    Predefinito Re: Letta annuncia la vendita di quote di minoranza delle aziende di Stato quotate

    Citazione Originariamente Scritto da Airbus Visualizza Messaggio
    ma l ecnomia non doveva essere tutta privata?
    Fortunatamente non lo è.
    Tranquillo che gli eroi del libero mercato provvederanno.
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

 

 
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