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    Exclamation Krugman: complotto contro Hollande che sfida la troika

    Krugman: complotto contro Hollande, che sfida la Troika | LIBRE

    Scritto il 12/11/13 • nella Categoria: segnalazioni

    Un piano per stroncare Hollande, che avrebbe osato tener testa alla Troika. Il killer incaricato: l’agenzia di rating “Standard & Poor’s”, pronta a declassare la Francia nonostante abbia i bilanci in ordine. Certo, il presidente socialista non si è spinto fino al punto da denunciare Bruxelles, contestando il Fiscal Compact e il meccanismo oligarchico del tritacarne europeo (tagli per tutti, tranne che per i super-ricchi). Ma a irritare gli eurocrati è bastato che Parigi scegliesse di “interpretare” il rigore in modo meno feroce, puntando a proteggere i francesi. Lo rivela un peso massimo dell’economia mondiale, Paul Krugman, sceso in campo dalle pagine del “New York Times” in favore del capo dell’Eliseo: proprio mentre i sondaggi bocciano Hollande e lanciano Marine Le Pen, che minaccia l’uscita dall’euro e addirittura dall’Ue, il Premio Nobel vicino ad Obama sostiene che il livello di intolleranza della Troika è tale da mettere al bando, ricorrendo addirittura a un complotto, l’unico governante europeo che abbia osato anche solo negoziare l’adozione dell’austerity.
    Per Krugman, il declassamento della solvibilità francese è una «manovra politica destabilizzante»: Wall Street punisce Hollande per aver “osato” salvaguardare il welfare francese. «E’ la prima volta che un economista di punta americano, nonché consulente della Casa Bianca, professore e maestro di colei che andrà a guidare la Federal Reserve Usa, sbugiarda i rating americani denunciandone l’uso politico», scrive Sergio Di Cori Modigliani nel suo blog. Per il “maestro” di Janet Yellen, erede di Benanke alla Fed, «la Repubblica di Francia e monsieur Hollande sono vittime di un complotto del mondo della finanza e delle oligarchie politiche europee perché la Francia è l’unica nazione d’Europa che sta diminuendo il proprio disavanzo pubblico, sta migliorando i propri conti, è perfettamente in linea con i parametri europei, ma ha un difetto grave che nessuno gli perdona: ha salvato, sta salvando e intende salvare lo Stato Sociale della sua nazione».
    Black out totale, in Italia, sulle enormi ripercussioni dello scontro: da noi, scrive Di Cori Modigliani, si è sorvolato sull’incontro tra Hollande e la Troika nel corso del quale il presidente francese ha chiesto (e ottenuto) il permesso di sforare il tetto del 3% della spesa pubblica «fino alla cifra che riterremo opportuna per gli interessi della Francia», rimandando il pareggio di bilancio al 2015. «L’ha fatto Hollande, lo potevano fare Mario Monti ed Enrico Letta: sarebbe stato sufficiente convocare la Troika, un mese fa – invece che farsi convocare – pretendere di rimandare la scadenza europea al 2015 avvalendosi del precedente francese e sostenere “o ci date una deroga e ci consentite quindi di investire 100 miliardi di euro per pagare i debiti alle piccole e medie imprese immediatamente oppure noi usciamo dall’euro domattina”». Per il blogger, «la Troika si sarebbe arresa». Ma, ovviamente, sarebbero stati necessari «attributi solidi, non quelli di plastica di cui è fornita la nostra classe dirigente», in realtà perfettamente organica (Bilderberg, Goldman Sachs) al “cerchio magico” del super-potere mondiale.
    In un incontro pubblico all’università di New York, lo stesso Krugman ha rivelato con dovizia di particolari i retroscena del «tragico incontro» che, circa due mesi fa, François Hollande ha avuto con Herman Van Rompuy e Olli Rehn, due sbiaditi politici europei (Belgio, Finlandia) trasformati in “serial killer politici” dal potere non-democratico di Bruxelles. La Francia aveva appena presentato i propri conti alla famigerata Commissione Europea: erano tutti a posto e in linea con le richieste. Ma sia Van Rompuy che Olli Rehn, rispettivamente presidente del Consiglio d’Europa e super-commissario all’economia Ue, contestarono le misure “per come erano state fatte”. Perché Hollande, dice Modigliani, «aveva alzato le tasse ai super-ricchi e quelle sulle rendite finanziarie, aveva dimezzato i costi della politica, aveva aggredito (decurtandoli) gli stipendi dei grossi manager pubblici». E il risparmio così ottenuto, «invece di investirlo per rifinanziare le proprie banche lo aveva dirottato nell’istruzione pubblica, nella ricerca scientifica, nella salvaguardia e cura del patrimonio artistico nazionale, avviando un piano di recupero del territorio e di sostegno per la disoccupazione intellettuale, quest’ultima (per la Francia) una priorità assoluta di cui occuparsi». Attenzione alla perversa sottigliezza della Troika: «Non vennero contestati i conti, che erano a posto, ma venne contestato il principio sulle modalità usate per ottenere il beneplacito della Commissione Europea».
    Per la Troika «non era accettabile l’idea che lo stato sociale venisse salvaguardato, addirittura implementato». Quindi, non c’entra lo stato di salute del bilancio: quello che davvero importa è che i conti siano a posto «solo e soltanto se contemporaneamente aumenta la disoccupazione e le risorse non vengono investite nei campi dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, della ricerca scientifica». In Italia il Movimento 5 Stelle spiega come e dove trovare in soldi per i 600 euro mensili del “reddito di cittadinanza”? Una proposta sicuramente indigesta, per figuri come Rehn e Van Rompuy: ecco perché Letta & colleghi non la prendono nemmeno in considerazione. «La vera guerra in corso – conclude Modigliani – è tra gli oligarchi del privilegio e la cittadinanza che lavora: il mondo ormai si divide tra chi fa la guerra contro i poveri e chi fa la guerra contro la povertà». Hollande sa che i francesi non accetterebbero di veder cancellato il proprio welfare? E allora la Troika lo fa “bastonare” dalle agenzie di rating. Ora lo difende Krugman, ben sapendo che in panchina si sta già scaldando madame Le Pen: in viste delle europee, il Front National annuncia che, di questo passo, per rimettere piede in Francia, personaggi come Rehn e Van Rompuy dovranno esibire i loro documenti alla polizia di frontiera.
    Un piano per stroncare Hollande, che avrebbe osato tener testa alla Troika. Il killer incaricato: l’agenzia di rating “Standard & Poor’s”, pronta a declassare la Francia nonostante abbia i bilanci in ordine. Certo, il presidente socialista non si è spinto fino al punto da denunciare Bruxelles, contestando il Fiscal Compact e il meccanismo oligarchico del tritacarne europeo (tagli per tutti, tranne che per i super-ricchi). Ma a irritare gli eurocrati è bastato che Parigi scegliesse di “interpretare” il rigore in modo meno feroce, puntando a proteggere i francesi. Lo rivela un peso massimo dell’economia mondiale, Paul Krugman, sceso in campo dalle pagine del “New York Times” in favore del capo dell’Eliseo: proprio mentre i sondaggi bocciano Hollande e lanciano Marine Le Pen, che minaccia l’uscita dall’euro e addirittura dall’Ue, il Premio Nobel vicino ad Obama sostiene che il livello di intolleranza della Troika è tale da mettere al bando, ricorrendo addirittura a un complotto, l’unico governante europeo che abbia osato anche solo negoziare l’adozione dell’austerity.
    Per Krugman, il declassamento della solvibilità francese è una «manovra politica destabilizzante»: Wall Street punisce Hollande per aver “osato” salvaguardare il welfare francese. «E’ la prima volta che un economista di punta americano, nonché consulente della Casa Bianca, professore e maestro di colei che andrà a guidare la Federal Reserve Usa, sbugiarda i rating americani denunciandone l’uso politico», scrive Sergio Di Cori Modigliani nel suo blog. Per il “maestro” di Janet Yellen, erede di Benanke alla Fed, «la Repubblica di Francia e monsieur Hollande sono vittime di un complotto del mondo della finanza e delle oligarchie politiche europee perché la Francia è l’unica nazione d’Europa che sta diminuendo il proprio disavanzo pubblico, sta migliorando i propri conti, è perfettamente in linea con i parametri europei, ma ha un difetto grave che nessuno gli perdona: ha salvato, sta salvando e intende salvare lo Stato Sociale della sua nazione».
    Black out totale, in Italia, sulle enormi ripercussioni dello scontro: da noi, scrive Di Cori Modigliani, si è sorvolato sull’incontro tra Hollande e la Troika nel corso del quale il presidente francese ha chiesto (e ottenuto) il permesso di sforare il tetto del 3% della spesa pubblica «fino alla cifra che riterremo opportuna per gli interessi della Francia», rimandando il pareggio di bilancio al 2015. «L’ha fatto Hollande, lo potevano fare Mario Monti ed Enrico Letta: sarebbe stato sufficiente convocare la Troika, un mese fa – invece che farsi convocare – pretendere di rimandare la scadenza europea al 2015 avvalendosi del precedente francese e sostenere “o ci date una deroga e ci consentite quindi di investire 100 miliardi di euro per pagare i debiti alle piccole e medie imprese immediatamente oppure noi usciamo dall’euro domattina”». Per il blogger, «la Troika si sarebbe arresa». Ma, ovviamente, sarebbero stati necessari «attributi solidi, non quelli di plastica di cui è fornita la nostra classe dirigente», in realtà perfettamente organica (Bilderberg, Goldman Sachs) al “cerchio magico” del super-potere mondiale.
    In un incontro pubblico all’università di New York, lo stesso Krugman ha rivelato con dovizia di particolari i retroscena del «tragico incontro» che, circa due mesi fa, François Hollande ha avuto con Herman Van Rompuy e Olli Rehn, due sbiaditi politici europei (Belgio, Finlandia) trasformati in “serial killer politici” dal potere non-democratico di Bruxelles. La Francia aveva appena presentato i propri conti alla famigerata Commissione Europea: erano tutti a posto e in linea con le richieste. Ma sia Van Rompuy che Olli Rehn, rispettivamente presidente del Consiglio d’Europa e super-commissario all’economia Ue, contestarono le misure “per come erano state fatte”. Perché Hollande, dice Modigliani, «aveva alzato le tasse ai super-ricchi e quelle sulle rendite finanziarie, aveva dimezzato i costi della politica, aveva aggredito (decurtandoli) gli stipendi dei grossi manager pubblici». E il risparmio così ottenuto, «invece di investirlo per rifinanziare le proprie banche lo aveva dirottato nell’istruzione pubblica, nella ricerca scientifica, nella salvaguardia e cura del patrimonio artistico nazionale, avviando un piano di recupero del territorio e di sostegno per la disoccupazione intellettuale, quest’ultima (per la Francia) una priorità assoluta di cui occuparsi». Attenzione alla perversa sottigliezza della Troika: «Non vennero contestati i conti, che erano a posto, ma venne contestato il principio sulle modalità usate per ottenere il beneplacito della Commissione Europea».
    Per la Troika «non era accettabile l’idea che lo stato sociale venisse salvaguardato, addirittura implementato». Quindi, non c’entra lo stato di salute del bilancio: quello che davvero importa è che i conti siano a posto «solo e soltanto se contemporaneamente aumenta la disoccupazione e le risorse non vengono investite nei campi dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, della ricerca scientifica». In Italia il Movimento 5 Stelle spiega come e dove trovare in soldi per i 600 euro mensili del “reddito di cittadinanza”? Una proposta sicuramente indigesta, per figuri come Rehn e Van Rompuy: ecco perché Letta e colleghi non la prendono nemmeno in considerazione. «La vera guerra in corso – conclude Modigliani – è tra gli oligarchi del privilegio e la cittadinanza che lavora: il mondo ormai si divide tra chi fa la guerra contro i poveri e chi fa la guerra contro la povertà». Hollande sa che i francesi non accetterebbero di veder cancellato il proprio welfare? E allora la Troika lo fa “bastonare” dalle agenzie di rating. Ora lo difende Krugman, ben sapendo che in panchina si sta già scaldando madame Le Pen: in viste delle europee, il Front National annuncia che, di questo passo, per rimettere piede in Francia, personaggi come Rehn e Van Rompuy dovranno esibire i loro documenti alla polizia di frontiera.

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    Premetto che non ho molte simpatie per il presidente "socialista" francese, ma quanto sostenuto in questo articolo mi sembra una versione dei fatti su cui comunque riflettere.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

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    Predefinito Re: Krugman: complotto contro Hollande che sfida la troika

    Fiscal compact, spread, 3% di deficit sul PIL, sono soltanto "giustificatori" di politiche che si vogliono imporre. Una volta si diceva che l' importante non erano i mezzi ma raggiungere l' obiettivo, qua ci sono dei mezzi da utilizzare, solo quei mezzi. Le condanne dalle agenzie di rating, le quali indicano le tendenze che i mercati dovranno seguire, servono a forzare le nazioni a "fare di più" sul cammino delle riforme con il ricatto di maggiori tassi di interesse da pagare e meno soldi prestati, come dire: tanto le riforme te le facciamo fare.
    Ultima modifica di Avanguardia; 12-11-13 alle 23:49
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  3. #3
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    Predefinito Re: Krugman: complotto contro Hollande che sfida la troika

    Citazione Originariamente Scritto da Avanguardia Visualizza Messaggio
    Fiscal compact, spread, 3% di deficit sul PIL, sono soltanto "giustificatori" di politiche che si vogliono imporre. Una volta si diceva che l' importante non erano i mezzi ma raggiungere l' obiettivo, qua ci sono dei mezzi da utilizzare, solo quei mezzi. Le condanne dalle agenzie di rating, le quali indicano le tendenze che i mercati dovranno seguire, servono a forzare le nazioni a "fare di più" sul cammino delle riforme con il ricatto di maggiori tassi di interesse da pagare e meno soldi prestati, come dire: tanto le riforme te le facciamo fare.
    Credo che la parola chiave sia proprio questa: ricatto. Dopo i paesi mediterranei adesso per la troika è il momento di far passare la Francia sotto le forche caudine. Ma i Francesi, parlo del popolo francese, anche per il loro tradizionale nazionalismo, mi sembrano un pò meno rincoglioniti di noi italiani, e meno disposti a farsi distruggere il loro welfare per ingrassare i krukki e le loro banche. E se i francesi trovassero davvero il coraggio di rovesciare il tavolo ( magari con una Marine le Pen )... ma è davvero l'ultima spiaggia.
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    Predefinito Re: Krugman: complotto contro Hollande che sfida la troika

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Credo che la parola chiave sia proprio questa: ricatto. Dopo i paesi mediterranei adesso per la troika è il momento di far passare la Francia sotto le forche caudine. Ma i Francesi, parlo del popolo francese, anche per il loro tradizionale nazionalismo, mi sembrano un pò meno rincoglioniti di noi italiani, e meno disposti a farsi distruggere il loro welfare per ingrassare i krukki e le loro banche. E se i francesi trovassero davvero il coraggio di rovesciare il tavolo ( magari con una Marine le Pen )... ma è davvero l'ultima spiaggia.
    E' la mentalità borghese che porta a cedere al ricatto. E l'italiano è borghesissimo o peggio proletario-cattolico-contadino con l'idea fissa che opporsi ad un nemico enorme forte sia solo una perdita di tempo, al massimo si confida in Dio e si cerca furbescamente di tirare avanti.
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

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    Predefinito Re: Krugman: complotto contro Hollande che sfida la troika

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Credo che la parola chiave sia proprio questa: ricatto. Dopo i paesi mediterranei adesso per la troika è il momento di far passare la Francia sotto le forche caudine. Ma i Francesi, parlo del popolo francese, anche per il loro tradizionale nazionalismo, mi sembrano un pò meno rincoglioniti di noi italiani, e meno disposti a farsi distruggere il loro welfare per ingrassare i krukki e le loro banche. E se i francesi trovassero davvero il coraggio di rovesciare il tavolo ( magari con una Marine le Pen )... ma è davvero l'ultima spiaggia.
    Un pò meno rincoglioniti degli italiani senz' altro, perché si vede che protestano mediamente di più. Hanno tutta una tradizione rivoluzionaria, è in Francia che sono nate le basi del comunismo, del fascismo, del nazionalsocialismo, del nazionalismo. In più ci sono tutti questi stranieri di seconda e terza generazione particolarmente instabili. Lì il sistema di potere dovrà lottare di più per imporre quello che vuole imporre, ma alla fine tra clientelismo, diffamazione nei media, strategie della tensione, violenza repressiva, potenza tecnologica a disposizione del potere, riusciranno a fare quello che vogliono come in Grecia, Portogallo, Spagna. Gli eserciti e i servizi segreti son tutti sottomessi mica come un secolo fa.
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

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    Predefinito Re: Krugman: complotto contro Hollande che sfida la troika

    Citazione Originariamente Scritto da Freezer Visualizza Messaggio
    E' la mentalità borghese che porta a cedere al ricatto. E l'italiano è borghesissimo o peggio proletario-cattolico-contadino con l'idea fissa che opporsi ad un nemico enorme forte sia solo una perdita di tempo, al massimo si confida in Dio e si cerca furbescamente di tirare avanti.
    Sì, in effetti a muovere il culo qua sono o quelle persone con il culo parato, con le spalle coperte, che manifestano perché se lo possono permettere peggio ancora perché potrà aprire loro la carriera nei partiti e nei sindacati, o quelle persone che sono colpite da una problematica locale, come gli operai dell' Alcoa, dell' Indesit, di queste fabbriche che stanno chiudendo insomma. Magari tutta gente che prima di essere colpita votava questi buffoni di politici e li difendeva a spada tratta giusto perché il posto di lavoro lo dovettero a qualcuno di questi buffoni tanto tempo fa.
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    Predefinito Re: Krugman: complotto contro Hollande che sfida la troika

    Citazione Originariamente Scritto da Avanguardia Visualizza Messaggio
    Sì, in effetti a muovere il culo qua sono o quelle persone con il culo parato, con le spalle coperte, che manifestano perché se lo possono permettere peggio ancora perché potrà aprire loro la carriera nei partiti e nei sindacati, o quelle persone che sono colpite da una problematica locale, come gli operai dell' Alcoa, dell' Indesit, di queste fabbriche che stanno chiudendo insomma. Magari tutta gente che prima di essere colpita votava questi buffoni di politici e li difendeva a spada tratta giusto perché il posto di lavoro lo dovettero a qualcuno di questi buffoni tanto tempo fa.
    Questo spiega perché poi la visione del mondo imposta dalle forze alla base della globalizzazione abbiano attecchito , visto che ove mancano gli eroi , conta solo l'interesse particolare e tutti pensano di fare i loro comodi.In fin dei conti la democrazia è avanzata perché prometteva di eliminare figure scomode per il popolo , cosa che ha fatto.Gli eroi moderni molto spesso più che per un'ideale sono quelli che hanno combattuto per l'ordine precostituito, con alle spalle l'appoggio, per lo meno a parole di tutta la società.E difatti si vede cosa hanno costruito infatti...Dopo 70 anni chi è morto combattendo nel 1945 per il nazionalsocialismo è rimasto nelle menti e nel cuore di qualcuno nonostante tutta la propaganda contraria.Ma cosa rimarrà tra 70 anni, con tutta la storia riscritta a loro favore dei vincitori,o di eroi più recenti ??!?!?
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

 

 

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