Italia 1936 - colloqui per la formazione del Governo

[von Dekken]

Intanto mi sembra utile rammentare la ripartizione dei seggi:

Avanguardia Fascista (fusione di RF e RFR): 21,08% - 124 seggi
Partito Popolare Italiano: 18,78% - 75 seggi
Partito d'Azione: 16,61% - 67 seggi
Partito Fascista Riformista: 16,49% - 102 seggi
Partito Patriottico Nazionalista: 14,61% - 61 seggi
Movimento della Rivoluzione Perpetua: 12,43% - 71

[Flaviogiulio]

dove l'hai letta sta cosa?

Ecco dove; La posizione di AF mi pare abbastanza netta:

1) Non abbiamo alcuna pregiudiziale, anzi, al contrario, stimiamo la figura di Balbo. Tuttavia, non accetteremmo questa eventualità senza adeguate garanzie.

2) Dipende dalle forze politiche che comporrebbero questo governo cosiddetto di "unità nazionale". Accetteremmo un governo di unità nazionale esclusivamente se l'alternativa effettiva ad esso fosse il caos totale e la fine dello Stato. In quel caso (e solo in quel caso), ci andrebbe bene una presenza proporzionata ai nostri consensi e ai nostri seggi in parlamento. In tale governo, però, non dovranno essere presenti forze dichiaratamente antifasciste, come, ad esempio, il Partito d'Azione. In sostanza, le uniche forze non-fasciste con cui potremmo collaborare in un'ipotesi del genere sono il Partito Patriottico e il Partito Popolare, ma con dei limiti ben definiti.

La vostra forse un po' più sfumata:

Notiamo che i partiti espressione della borghesia premono affinché si ritorni completamente ad un regime liberale come lo era prima dell'avvento di Mussolini. Noi abbiamo certamente fatto delle aperture, ma se l'obiettivo è cancellare i risultati della Rivoluzione, da parte nostra si tornerà alla chiusura totale.
Il ritorno ad un sistema politico libero deve essere permesso solo quando i principi del Lavoro e della forma dell'Operaio si sono affermati. E soprattutto il processo deve essere portato avanti in maniera graduale, altrimenti si rischia che gli sforzi fatti non siano serviti a nulla.

Dovreste spiegarci un po' meglio cosa intendete... oltre la possibilità di presenza di ministri non fascisti nel Governo, sarà permessa la libera organizzazione politica? Ci sarà o meno libertà di stampa? E via discorrendo...

[FrancoAntonio]

Intanto mi sembra utile rammentare la ripartizione dei seggi:

Avanguardia Fascista (fusione di RF e RFR): 21,08% - 124 seggi
Partito Popolare Italiano: 18,78% - 75 seggi
Partito d'Azione: 16,61% - 67 seggi
Partito Fascista Riformista: 16,49% - 102 seggi
Partito Patriottico Nazionalista: 14,61% - 61 seggi
Movimento della Rivoluzione Perpetua 12,43% - 71

i fascisti nelle diverse tre correnti di Avanguardia fascista, PFR e MRP hanno la maggioranza assoluta?

[von Dekken]

i fascisti nelle diverse tre correnti di Avanguardia fascista, PFR e MRP hanno la maggioranza assoluta?

Avendo preso la stragrande maggioranza dei voti del sondaggio pubblico sì: hanno 297 seggi.
Tuttavia mi vien da pensare - da osservatore sia chiaro - che il PFR sia molto lontano dalle posizioni di AF.

[Massimo Piacere]

Ecco dove; La posizione di AF mi pare abbastanza netta:



La vostra forse un po' più sfumata:



Dovreste spiegarci un po' meglio cosa intendete... oltre la possibilità di presenza di ministri non fascisti nel Governo, sarà permessa la libera organizzazione politica? Ci sarà o meno libertà di stampa? E via discorrendo...

Ma mi sembra che della libertà di organizzarvi in partito già ne usufruite, quindi di cosa stiamo discutendo?
Il Re ha già ripristinato un sistema pluripartitico, quindi non credo sia il caso di tornare indietro.
Però siamo sempre in un assetto di regime autoritario, pertanto la libertà di stampa e di pensiero deve sempre essere commisurato ai reali interessi e bisogni della nazione. Poi, a mano a mano che il sistema si consolida, può esserci una qualche forma di liberalizzazione.

Per quanto riguarda la partecipazione al governo di liste non fasciste, noi personalmente non ci opponiamo, purché certe liste non remino contro il proseguimento della rivoluzione. Basta trovare l'ambito in cui quella determinata lista deve porre il proprio interesse, senza cozzare con quello di altri, e per noi andrà benissimo.

[Flaviogiulio]

Ma mi sembra che della libertà di organizzarvi in partito già ne usufruite, quindi di cosa stiamo discutendo?
Il Re ha già ripristinato un sistema pluripartitico, quindi non credo sia il caso di tornare indietro.
Però siamo sempre in un assetto di regime autoritario, pertanto la libertà di stampa e di pensiero deve sempre essere commisurato ai reali interessi e bisogni della nazione. Poi, a mano a mano che il sistema si consolida, può esserci una qualche forma di liberalizzazione.

Per quanto riguarda la partecipazione al governo di liste non fasciste, noi personalmente non ci opponiamo, purché certe liste non remino contro il proseguimento della rivoluzione. Basta trovare l'ambito in cui quella determinata lista deve porre il proprio interesse, senza cozzare con quello di altri, e per noi andrà benissimo.

Il problema è appunto se il sistema pluripartitico verrà mantenuto o se i fascisti vorranno tornare indietro!
In ogni caso la vostra posizione può essere una base di partenza per un dialogo, se per conquiste della rivoluzione da preservare intendete le realizzazioni sociali fasciste, per il PPI va bene ed anzi favoriremo un ulteriore rafforzamento.
Ovviamente in un contesto come quello immaginato non si può immaginare un istantaneo passaggio alla completa democratizzazione, quanto piuttosto ad una liberalizzazzione controllata in un contesto comunque "autoritario", come ho già scritto, noi possiamo accettare il perseguimento delle attività "antinazionali", purchè queste siano rigorosamente inquadrate ed escludendo il mero delitto d'opinione.

[Massimo Piacere]

Il problema è appunto se il sistema pluripartitico verrà mantenuto o se i fascisti vorranno tornare indietro!
In ogni caso la vostra posizione può essere una base di partenza per un dialogo, se per conquiste della rivoluzione da preservare intendete le realizzazioni sociali fasciste, per il PPI va bene ed anzi favoriremo un ulteriore rafforzamento.
Ovviamente in un contesto come quello immaginato non si può immaginare un istantaneo passaggio alla completa democratizzazione, quanto piuttosto ad una liberalizzazzione controllata in un contesto comunque "autoritario", come ho già scritto, noi possiamo accettare il perseguimento delle attività "antinazionali", purchè queste siano rigorosamente inquadrate ed escludendo il mero delitto d'opinione.

Per quanto mi riguarda la rivoluzione non si realizza solo attraverso e riforme sociali ma soprattutto anche con la costruzione di una nuova società, basata sul valore del Lavoro. In questo contesto la religione cattolica può trovare certamente i suoi spazi, poiché essa fa parte della storia, della cultura e dei valori del popolo italiano e perché non c'è nessuna altra religione al mondo che pone la sua esaltazione sugli ultimi ( sui lavoratori, appunto) quanto lo è quella espressa dal Vangelo di Cristo.
Allora, se il nostro Nicolino Bombacci, può pubblicare una rivista tutta sua dove Mussolini viene paragonato a Lenin, certamente le organizzazioni politiche cattoliche possono esprimere le proprie idee, cercando sempre di migliorare la Nazione italiana e mai di affossarla.
Il problema che ci poniamo sul mondo cattolico è molto semplice: il Clero i grandi Prelati si affideranno ancora alla borghesia e alle elites industriali e finanziarie o, ispirati dallo spirito rivoluzionario evangelico, torneranno ad affidarsi al popolo lavoratore ( del quale popolo fanno parte anche quei preti semplici di campagna e di piccole parrocchie)?
Se la risposta è la seconda, da parte nostra la collaborazione è più che garantita.

[RibelleInEsilio]

Parlo per nome dei Fascisti repubblicani di Avanguardia Fascista:

- La libertà di pensiero è tollerata nelle sue varie forme finché non si rientra in manifestazioni apertamente bolsceviche ed antifasciste.

- Per noi ai ministeri può prendere parte chiunque.

Aspetto comunque il parere di Giò.

[FrancoAntonio]

Ma mi sembra che della libertà di organizzarvi in partito già ne usufruite, quindi di cosa stiamo discutendo?
Il Re ha già ripristinato un sistema pluripartitico, quindi non credo sia il caso di tornare indietro.
Però siamo sempre in un assetto di regime autoritario, pertanto la libertà di stampa e di pensiero deve sempre essere commisurato ai reali interessi e bisogni della nazione. Poi, a mano a mano che il sistema si consolida, può esserci una qualche forma di liberalizzazione.

Per quanto riguarda la partecipazione al governo di liste non fasciste, noi personalmente non ci opponiamo, purché certe liste non remino contro il proseguimento della rivoluzione. Basta trovare l'ambito in cui quella determinata lista deve porre il proprio interesse, senza cozzare con quello di altri, e per noi andrà benissimo.

ok pero' mi pare che in un contesto simile con il PNF che non è piu' partito unico sia indispensabile un'amnistia e una profonda riforma dell'OVRA se no gente come quelli del PPI, del partito d'azione o i nazionalisti verrebbero spediti direttamente a Ponza alla minima riunione

per quanto mi riguarda bisogna vedere cosa intendi per rivoluzione che detta cosi' puo' voler dire tutto e niente: se si tratta di una rivoluzione economica che cambi profondamente il paese, metta fine al latifondo, crei opere pubbliche, ferrovie, autostrade, dighe, bonifiche, nazionalizzi aziende di interesse nazionale e instauri un sistema corporativo o comunque misto capitalista-corporativo, faccia della lotta contro l'analfabetismo la sua bandiera, fondi nuove città, a me sta bene

Se per rivoluzione intendete vendicare tutte le nazioni che ci hanno fatto un torto negli ultimi 2500 anni, allora non ci sto

[von Dekken]

Se permettete vi suggerirvi di concentrarvi sui problemi del 1936.
C'è la guerra in Etiopia, dopo la probabile vittoria cosa bisognerà fare? In Francia ad aprile ci saranno le elezioni, e probabilmente (cioè sicuramente) le vincerà il cosidetto Fronte Popolare. La politica estera italiana al riguardo come sarà?
Riguardo al programma di autarchia iniziato in seguito alle sanzioni, bisognerà proseguirlo ovvero ricercare politiche economiche diverse?