Il plenum del Pcc apre un nuovo capitolo nella Cina che cambia - rivista italiana di geopolitica - Limes

PECHINO - La concentrazione del potere nelle mani della dirigenza, una nuova fase di riforme economiche con maggiore spazio alle forze di mercato e un ruolo più ampio per la magistratura sono i principali elementi che emergono dal comunicato del Terzo plenum del Comitato centrale (205 membri) del Partito comunista cinese, che si è concluso martedì.

Tutto indica l'inizio di un nuovo capitolo nella storia dei cambiamenti della Cina.
La concentrazione del potere è il segnale più importante. Il plenum ha approvato la creazione di 2 organismi che non erano presenti nella vecchia struttura del Partito.

Uno è il "gruppo di testa" (lingdao xiaozu), responsabile "dell'implementazione e dell'ideazione delle riforme" e del controllo sulla loro attuazione. Il comunicato non dice chi sarà a capo di questo gruppo, ma esso dovrebbe riferire al segretario generale del Partito e presidente Xi Jinping.

È un nuovo modo di affrontare le riforme. Mentre Deng Xiaoping 35 anni fa aveva iniziato il processo di apertura della Cina senza un piano chiaro e con obiettivi poco chiari, a dimostrazione del suo desiderio di un piano con obiettivi ben delineati il Partito ha affidato questo compito a un organo speciale. Non è chiaro chi saranno i membri di questo gruppo, ma molti verranno selezionati direttamente dal presidente.

Un altro organo speciale è stato incaricato della sicurezza nazionale, con responsabilità interne ed estere. Questo consiglio potrebbe non solo includere i rappresentanti militari e civili degli affari esteri, ma portare anche economisti ed esperti di finanza e di commercio a esprimersi su questioni chiave per la sicurezza nazionale.

Un terzo elemento che indica che Xi avrà un ruolo maggiore è nel linguaggio del comunicato. Xi è l'unico leader vivente a essere nominato; oltre a lui vengono citati solo Mao e Deng - rispettivamente, i leader del primo e del secondo trentennio della Repubblica Popolare Cinese. Dei 2 predecessori di Xi, Jiang Zemin e Hu Jintao, vengono indicate solo le rispettive teorie, quella dei "3 rappresentanti" e quella dello "sviluppo scientifico".

Tuttavia, nonostante i nuovi organismi e la prominenza di Xi nel comunicato, le riforme effettivamente approvate dal plenum non sono molto significative. Ciò sembra indicare che vi sia una forte opposizione interna ad esse - visto che taglierebbero molti privilegi, a cominciare da quelli delle imprese statali (Soe) - e alla predilezione di Xi per un approccio graduale.
In ogni caso, il mercato e la magistratura sono 2 aree chiare di riforma. In economia, il Plenum vuole dare più spazio alle forze del mercato, anche se questo non significa il ritiro totale dello Stato. Qui i dettagli sono molto importanti. Il plenum si impegna a "mettere in moto (tuidong) un sistema buono e moderno per le aziende di Stato, [e] a sostenere (zhichi) il sano sviluppo dell'economia non statale".
In altre parole, le imprese pubbliche vanno riformate e le aziende private vanno sostenute. Dietro questo politichese c'è un messaggio: si sta verificando un cambiamento generale di direzione. Non avverrà in un giorno, ma il Partito promette che avverrà.

Nei giorni scorsi, l'agenzia di stampa ufficiale Nuova Cina ha riferito che le aziende di Stato saranno più disposte ad accogliere gli investimenti di capitale privato. Ciò allenterà il controllo dello Stato nell'economia e darà maggiore efficienza al sistema.