Originariamente Scritto da
Roatta Mario
«Barricati due ore nel nostro bar»:titolari ostaggi di un cliente
di
Isabella Scalabrin
PADOVA - Asserragliati dentro al bar di loro proprietà, all'
Arcella, per scampare al pericolo di un uomo di colore che poco prima ha
minacciato di picchiarli, e che
staziona fuori dal locale assieme ad altri connazionali.
È accaduto ieri attorno alle 18 alla "Caffetteria Arcella", in via Aspetti 112. I titolari del locale,
Stefania Favarato e
Gianni Coccato, di 46 e 51 anni, hanno trovato il coraggio di riaprire le porte del bar e uscire per tornare a casa, dopo le 19, grazie alla solidarietà di alcuni clienti, che si sono recati al bar per dare man forte ai gestori, mentre gli africani si sono dileguati.
L'incubo è cominciato alle 17, quando un robusto cittadino africano è entrato nel bar per un caffè e una brioche. «Ho incassato 5 euro dando all'uomo resto e scontrino - racconta Favarato -. Immediatamente l'extracomunitario è andato in escandescenze davanti ad altri clienti e ha cominciato a
urlare dandomi della
ladra e
insultandomi come una prostituta. Mio marito, dietro al banco con me, per tranquillizzarlo e farlo andare via gli ha offerto alcuni euro, ma quello è uscito dicendogli: "Domani torno e ti picchio anche se sei dietro il banco"». A quel punto, gli esercenti hanno chiamato la polizia.
Dopo che le forze dell'ordine si sono allontanate, per i Coccato si scatena la paura. «L'africano è ritornato davanti al locale e ha scattato fotografie col cellulare da fuori - riferisce Favarato -. Poi sono arrivati altri suoi connazionali che hanno circondato l'area davanti le nostre vetrine. Così noi ci siamo chiusi dentro sbarrando la porta».
«Barricati due ore nel nostro bar»: marito e moglie ostaggio di un cliente