"L'ITALIA SI FERMA
Lanciando lo slogan “L'ITALIA SI FERMA”, molte associazioni in attività su tutto il territorio italiano hanno proclamato un blocco nazionale per il 9 dicembre, prolungato almeno fino al 13 dicembre e, ma con l'intenzione di andare anche oltre.
Anche a Parma si è costituito un coordinamento che, riunitosi nella giornata di domenica 1° dicembre, ha deciso una serie di iniziative tese
ad informare la cittadinanza di quel che sta succedendo, utilizzando vari strumenti: volantinaggi nelle scuole superiori, all'università e nei centri commerciali e pubblicazione su facebook delle motivazioni e delle decisioni operative dell'iniziativa, alla pagina “Coordinamento 9 dicembre Parma e dintorni ...”;
ad istituire e rafforzare i collegamenti con le associazioni di categoria che hanno indetto manifestazioni nelle stesse giornate del blocco (autotrasportatori, associazioni degli agricoltori, ...)
Il centro della manifestazione previsto per Parma sarà il blocco del casello dell'autostrada, a partire dalle ore 22 dell'8 dicembre, in appoggio aperto alle rivendicazioni di quegli autotrasportatori che con al loro attività assicurano il rifornimento alle città di tutti i beni necessari. Ovviamente, a costituire tale blocco sono invitati tutti i i cittadini: “... disoccupati, precari, giovani, studenti, padri, madri, figli, 'chiunque voglia dire basta'”, com'è scritto nel volantino distribuito in tutta Italia, in centinaia di migliaia di copie. Tutti sono invitato a partecipare, ma le condizioni poste dagli organizzatori sono MOLTO PRECISE: al di fuori di quella italiana, nessun'altra bandiera, né di partito, né di sindacato, né di altre associazioni e nessuna maschera, nessuna sciarpa (se non attorno al collo per far fronte alla temperatura), nessun travisamento. Tutti a volto scoperto.
Il volantino che sintetizza gli obiettivi del blocco che viene proposto sono quelli che molti italiani condividono: “CONTRO il far west della globalizzazione, CONTRO questo modello di Europa, CONTRO un Governo di nominati, PER riprenderci la sovranità popolare e monetaria, PER riappropriarci della democrazia, PER il rispetto della Costituzione, PER difendere la nostra dignità.
Il volantino chiude con un perentorio “RIBELLARSI È UN DOVERE”!
Ci si può chiedere se sia stato scritto che ribellarsi possa essere un DOVERE. Ebbene sì: l'hanno scritto, per primi, i nostri Padri Costituenti in quello che era l'originario articolo 50 della nascente Costituzione della Repubblica (poi modificato e divenuto articolo 54), che recitava: “Art. 50. Ogni cittadino ha il dovere di essere fedele alla Repubblica, di osservarne la Costituzione e le leggi, di adempiere con disciplina ed onore le funzioni che gli sono affidate. Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all'oppressione è diritto e dovere del cittadino.”
Ricordando ciò, i coordinatori dell'iniziativa di cui si sta parlando chiedono ai cittadini tutti: “C'è qualcuno che osi affermare che i diritti garantiti dalla Costituzione siano oggi fedelmente rispettati?” All'inevitabile risposta (“NO”), secondo loro, deve rispondere una ribellione pacata ma ferma e determinata che ci porti ad un nuovo “risorgimento” della Repubblica.
I cittadini possono seguire gli sviluppi della situazione alla pagina di facebook “Coordinamento 9 dicembre Parma e dintorni ...”;