Credo ormai tre anni fa sono andato a Prato per un convegno sulle banche.
A una signora che ha preso il microfono per dire che suo marito si era impiccato qualche mese prima il politico locale ha risposto che il comune aveva allestito un telefono amico.
Al che io faccio la battuta: gli date la corda firmata? E questo mi si incazza come una belva.
Da principio erano gli imprenditori locali del tessile che appaltavano le lavorazioni ai laboratori cinesi. Con la scusa delle "dura legge del mercato" licenziavano i dipendenti e guadagnavano più di prima: Suv, quattrini e Viagra.
Ormai, dieci anni dopo, gli è rimasta la trave e la corda. E il tessile, gestito da mercanti schiavi secondo la "dura legge del mercato" va ad arricchire i mercanti di schiavi.
Poco fa sentivo a TGCom Cronache un servizio sul riso. La UE ha aperto l'importazione di riso a Tailandia, Laos e Birmania.
Noi eravamo il primo produttore di riso della UE, ma ormai le coltivazioni sono diminuite del 50%, e stanno tutti fermi e pieni di debiti.
Ci sono centomila modi per andare per stracci, e si stanno usando tutti.
E' inutile sanare i cinesi, perchè poi i fratelli europei si compreranno il tessile nel Bangladesh, o il riso in Tailandia. Quelli che hanno sfasciato la UE per approdare alla globalizzazione andrebbero cercati non coi forconi, ma con le baionette.
Sono quasi ancora tutti vivi, si farebbe in tempo.