E’ colpa di Cavour. Rifiuti al Sud, servizi segreti, Stato e criminalità organizzata

[Napoli Capitale]

Riporto questo articolo perché credo sia importante trovarlo su un blog che tratta di ambiente ed ecologia (dunque che esula del tutto dall'ambiente storico) e scritto da un cittadino di Torino.



E’ colpa di Cavour. Rifiuti in Campania, servizi segreti e trattativa fra Stato e criminalità
E' colpa di Cavour. Rifiuti in Campania, servizi segreti e trattativa fra Stato e criminalità | Blogeko.it



E’ tutta colpa di Camillo Benso conte di Cavour. E’ colpa sua non perchè ha tessuto l’unità d’Italia, ma per il modo in cui l’ha fatto. Questo post è atipico, amici lettori. Unisco fatti di 150 e più anni fa con gli aggiornamenti di cronaca che si snodano su tre versanti: avvelenamento della Campaniaad opera della criminalità organizzata, trattativa fra Stato e criminalità organizzata, servizi segreti.
Ieri Il Fatto Quotidiano ha scritto che i servizi segreti – per scopi non resi pubblici – si sonoinfiltrati nel 2003 e nel 2007 nella struttura commissariale che presiedeva all’emergenza rifiutiin Campania. L’articolo del Fatto ricorda che sia Il Fatto stesso sia la giornalista Rosaria Capacchione (oggi senatrice Pd) hanno documentato incontri segreti, tra il 2007 e il 2009, tra il potente boss Michele Zagaria (allora latitante) o un suo emissario, uomini dei servizi, delegati delcommissariato. Possibile oggetto dei contatti: subappalti in cambio del silenzio per la realizzazione di siti di smaltimento.
Che c’entra il conte di Cavour in tutto questo? C’entra perchè, in seguito al metodo da lui scelto per ampliare i domini dei Savoia (il cosiddetto Risorgimento), il peccato originale dell’Italia è proprio il legame fra criminalità organizzata, Stato, servizi segreti. E’ stato Cavour – attraverso i suoi agenti segreti – ad “inventare” la camorra per utilizzarla in vista dell’unità nazionale. E’ stato Cavour ad inaugurare l’inesauribile capitolo della trattativa fra Stato e criminalità organizzata di cui Il Fatto ha suggerito ieri una nuova puntata.
Premessa. Sono torinese, discendo da torinesi, le spoglie mortali del conte Camillo buonanima riposano a 10 chilometri da casa mia. Ho studiato la storia del cosiddetto Risorgimento al di là di quello che normalmente si legge sui manuali dei licei, e questi ultimi perlopiù trascurano alcuni particolari molto, molto interessanti. Li sintetizzo tagliandoli con l’accetta, e i lettori mi perdoneranno se non scrivo un minuzioso trattato di storia patria su un blog dedicato all’ecologia.
Nel Regno delle Due Sicilie la criminalità organizzata non esisteva. Esisteva la normale criminalità comune, più o meno come dappertutto. Tal Giuseppe La Farina, normalmente definito “uomo di fiducia” di Cavour, formalmente era il segretario della Società Nazionale Italiana, fondata nel 1857 per sostenere il movimento unitario attorno ai Savoia. In realtà La Farina era un agente segreto di Cavour ed era ben ben provvisto di quattrini. Li spese per organizzare la criminalità comune del Regno delle Due Sicilie e trasformarla in un soggetto in grado di suscitare e sostenere moti unitari, di corrompere chi di dovere (devono sempre spiegarmi perchè nel 1860 l’esercito borbonico sparì come neve al sole di fronte ai Mille di Garibaldi), di garantire una maggioranza bulgara al momento di votare coi plebisciti l’annessione al Piemonte.
E’ un filone non ancora completamente sviscerato della storia patria. Se volete approfondirlo, lo trovate ad esempio come colonna sonora (non come attore protagonista) nel libro “Il sangue del Sud” di Giordano Bruno Guerri.
Risultato. Da Cavour in poi, nell’Italia meridionale lo Stato e la malavita organizzata hanno viaggiato a braccetto: vedi “Il ministro della malavita”, saggio pubblicato nel 1910 da Gaetano Salvemini su Giovanni Giolitti, più volte primo ministro, da lui accusato di aver spudoratamente utilizzato malavita e corruzione per costruire nell’Italia meridionale (ma non in quella settentrionale) una salda rete di politici e di interessi economici a lui legata.
Se guardiamo alla più recente storia d’Italia da questa prospettiva, ne consegue che la criminalità inizialmente organizzata dagli agenti di Cavour ha fatto parecchia strada all’interno dello Stato. Anche in senso geografico: se ai tempi del saggio di Salvemini era un pilastro del potere nel Mezzogiorno, ora sguazza fino in Valle d’Aosta fra appalti e opere pubbliche, cioè fra il denaro stanziato dai politici e speso attraverso gli apparati dello Stato.
Solo leggendo la storia dell’unità d’Italia in questa prospettiva io trovo una spiegazione plausibile per i sovrabbondanti misteri che si esprimono anche (ma certo non solo) nell’avvelenamento della Campania e nei traffici di rifiuti effettuati dalla criminalità organizzata senza che lo Stato – che pure sapeva – abbia mosso un dito per impedirlo (la famosa intervista di Carmine Schiavone).
I traffico di rifiuti in Campania, sempre a detta di Schiavone, coinvolgevano anche la loggia massonica cosiddetta deviata P2, abbondantemente farcita di esponenti dei servizi segreti. Gli 007 nostrani hanno un ampio spazio nei dossier segreti sui traffici di rifiuti: quanto ha scritto ieri il Fatto conferma l’attenzionamento che i servizi segreti hanno riservato alla materia. Il cerchio si chiude, insomma. Si chiude il cerchio di servizi segreti, organizzazione della criminalità e trattativa fra Stato e criminalità che fu disegnato oltre 150 anni fa da Cavour.

[uqbar]

una storia di merda che dura da 150 anni finalizzata a distruggere Napoli, la sua storia, il suo futuro e tutto ciò che di spirituale rappresenta e che sovrasta la nullità dell'essenza italiana

[largodipalazzo]

Un ringraziamento a Don Liborio , vogliamo farlo?.....Don Liborio , il traditore agente di Cavour.

[flender]

E se i mezzi furono e sono schifosi, il fine fu ed è ancora più abietto.