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LIBERAMENTE
(ASCA) - Roma, 28 ago - ''Non c'e' nessuno che da' pagelle di laicita' a qualcun altro. Ma e' chiaro che chi, sulle questioni bioetiche, da tempo parla di un 'partito della vita' (il loro, ca va sans dire) schierato contro un fantomatico 'partito della morte', ha scelto uno scontro frontale con tutti coloro che - cattolici e no - pensano che il Pdl debba guidare con moderazione e buon senso la legislazione sociale nella direzione pragmatica e tollerante in cui si muovono gli altri partiti del Ppe''. Lo afferma il deputato del Popolo della Liberta', Benedetto Della Vedova, il quale aggiunge: ''Affrontare i temi bioetici con lo slogan 'Dio, patria e famiglia' non significa escludere dalla discussione i 'laici' (poi un giorno affronteremo la questione in dettaglio) del Pdl, ma significa cucire addosso agli elettori del centrodestra una camicia di forza confessionale, del tutto incorerente con la realta' sociale di un grande partito del centrodestra europeo''.
Ad avviso del parlamentare del Pdl di estrazione radicale, ''quelli di Fini sono 'strappi' o 'forzature' solo per chi finge di ignorare la storia del centrodestra berlusconiano e la politica concreta di leader come Sarkozy, Merkel, Rajoy e Cameron. Sarebbe grave, comunque, caricaturizzare una discussione coraggiosa e leale che non puo' invece che rafforzare il nuovo partito del centrodestra berlusconiano''.
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