Domenica 24 novembre 2013 davanti alla cattedrale di San Juan di Buenos
Aires, in Argentina, è stato svelato al mondo un piccolo spaccato di
cultura omosessuale/femminista/abortista contrapposto a quella
cattolica, smontando in pochi istanti decenni di luoghi comuni.
Mentre all’interno della cattedrale 700 persone
stavano pregando accompagnate dal vescovo, monsignor Alfonso Delgado, un nutrito
gruppo dei cosiddetti paladini dei nuovi diritti ha tentato di
attaccare i fedeli, cercando di entrare all’interno della cattedrale. Decine di
giovani cattolici hanno pacificamente impedito l’ingresso della
Chiesa creando un lungo cordone umano intonando canti religiosi e preghiere.
Come si può vedere nel video qui sotto, attivisti di associazioni femministe e
omosessuali hanno risposto sputando loro in faccia,
picchiandoli, umiliandoli,
insultandoli, scambiandosi effusioni omosessuali ed infine
bruciando una foto di Papa Francesco al grido “Se il papa
fosse una donna l’aborto sarebbe legale”.
Un attacco simile era avvenuto esattamente un anno fa. “Se
non rispettano la vita, non possiamo aspettarci che rispettino gli edifici”,
ha commentato il parroco della cattedrale, padre Rómulo Campora.