Il leader degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha accusato l'Arabia saudita del duplice attentato suicida messo a segno due settimane fa contro l'Ambasciata iraniana a Beirut, costato la vita a 25 persone. Le Brigate Abdullah Azzam, affiliate ad al Qaida, che hanno rivendicato l'attacco, "hanno un emiro ed è saudita, e sono convinto che è legato ai servizi di intelligence sauditi, che guida gruppi come questo in diverse parti del mondo", ha detto Nasrallah in un'intervista rilasciata ieri sera all'emittente libanese OTV.

Il leader del movimento sciita libanese ha quindi aggiunto che le esplosioni che hanno investito la sede diplomatica iraniana, situata nella roccaforte di Hezbollah nel sud di Beirut, sono "legate alla rabbia dell'Arabia saudita contro l'Iran per il suo fallimento" in Siria. Teheran e Hezbollah sostengono infatti il regime di Damasco, mentre Riad appoggia i movimenti dei ribelli. Riad "sta facendo pagare all'Iran il prezzo del fallimento dei suoi piani nella regione", ha aggiunto Nasrallah. E se Teheran "ha cercato per anni di avviare un dialogo con l'Arabia Saudita, quello che ha chiuso porte e finestre al dialogo è stato l'Arabia saudita".

"L'Arabia saudita cerca di imporsi come leader del mondo arabo e
musulmano, e rifiuta amici e compagni - ha concluso - vuole che
tutti i governi del mondo arabo e musulmano seguano i suoi
ordini". (fonte Afp)

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