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  1. #21
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    Ma il famoso rapper afro-americano?

  2. #22

  3. #23
    Carpe Diem
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    Il 23 agosto 1985, in un’intervista non firmata comparsa su La Stampa, Mandela la disse tutta: «Il bianco deve essere completamente vinto e spazzato dalla faccia della terra prima di realizzare il mondo comunista».

    Ritratto politicamente scorretto del rivoluzionario Mandela | L'intraprendente

  4. #24
    Toh Cazzo in Culo alla DC
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    Il leghista anti-Mandela: “La gente è con me”

    Verona 9 dic – In seguito alla morte di Nelson Mandela, osannato in tutto il mondo come un vero e proprio santo, il consigliere della III circoscrizione del comune di Verona, Francesco Vartolo, si è così espresso in un post su Facebook: “Finalmente il terrorista Mandela, belva assetata di sangue bianco trasformato in eroe dalla propaganda mondialista, si troverà di fronte a tutta la gente che ha fatto ammazzare. Con le bombe nelle chiese o con i copertoni incendiati intorno al collo”. Immediatamente è arrivata la condanna di Zaia mentre Tosi ne ha annunciato l’espulsione dalla Lega senza nemmeno chiedere un chiarimento. Vartolo, odontoiatra di 29 anni, da sempre attivo in politica, al secondo mandato come consigliere, ha rilasciato un intervista esclusiva al Primato Nazionale per dare chiarimenti sull’accaduto.

    Come mai hai definito Mandela “belva assetata di sangue bianco”?
    Mandela ha dichiarato che fino a quando l’uomo bianco non sarà spazzato dalla faccia della terra, non potrà essere fondato il comunismo mondiale. Già questo dovrebbe bastare a qualificare il personaggio. Senza contare i massacri e gli attentati di cui è stato mandante tramite l’Anc. Sicuramente il linguaggio che ho usato non è adatto ad un defunto ma era l’unico che avrebbe permesso di sollevare il caso.

    Qual è stata la posizione della base della Lega rispetto alla tua affermazione?
    Ho ricevuto attestati di stima e solidarietà da molti militanti che la pensano come me perché questa è la verità storica. Anche qualche dirigente, in privato, mi ha fatto sentire la sua vicinanza.

    Perché allora Zaia ha detto che le tue dichiarazioni non sono in linea con il pensiero della Lega?
    La Lega è un partito nelle istituzioni e per portare a casa i risultati amministrativi bisogna andare d’accordo anche con altre forze politiche e, a volte, rinunciare a delle posizioni ideologiche.

    Perché Tosi ha subito chiesto la tua espulsione?
    Credo per non compromettere il rapporto con gli alleati che ritengono la mia posizione su Mandela inammissibile.

    Cosa succede alla Lega Nord, si sta “imborghesendo”?
    La strategia di entrare nel sistema per cambiarlo da dentro, rischia di neutralizzare ogni sforzo per il cambiamento, portando alcune persone non preparate da un punto di vista ideologico, culturale e morale ad assimilarsi al sistema che originariamente si voleva cambiare, una volta corrotti dal miele della casta, come dimostrano gli scandali sui rimborsi e il malaffare che hanno investito anche la Lega.

    Ti aspettavi tanto clamore? Come mai, secondo te, i media hanno sollevato un polverone così grande per un post su Facebook?
    Alcuni simboli costruiti dalle plutocrazie mondialiste non si possono mettere in dubbio: come Priebke era il male assoluto, Mandela era il bene assoluto. Questo serve a non far ragionare la gente. Detto questo probabilmente tanto clamore mediatico sul nulla serve a nascondere la situazione drammatica della politica dell’economia e della società italiana da un punto di vista morale ed economico, soprattutto viste le proteste che bloccheranno l’Italia intera nei prossimi giorni

    Quali sono i rischi delle politiche immigrazioniste per l’Italia?
    Il rischio fondamentale è di una penetrazione islamica incontrollata, e di una sostituzione etnica e di trasformare il paese in una sorta di laogai in Europa, drogando il mercato del lavoro con orde di disperati disposti a lavorare a qualsiasi condizione

    Esiste un razzismo verso gli italiani?
    Sicuramente, dietro tutto ciò c’è un preciso progetto delle multinazionali e dei potentati finanziari per cancellare ogni forma di identità per arrivare ad un unico mercato mondiale composto da consumatori alienati e lavoratori schiavi senza diritti e coscienza politica e sociale.

    Cosa farai se verrai espulso dalla Lega?
    Darò il mio contributo in un movimento non partitico, su posizioni identitarie ed antimondialiste con al centro l’Uomo e non il denaro. Che faccia politica attraverso la cultura, la presenza sul territorio ed il volontariato, cosa essenziale in un momento di crisi.

    Il leghista anti-Mandela: ?La gente è con me? | IL PRIMATO NAZIONALE

  5. #25
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    Citazione Originariamente Scritto da EURIDICE Visualizza Messaggio
    Il 23 agosto 1985, in un’intervista non firmata comparsa su La Stampa, Mandela la disse tutta: «Il bianco deve essere completamente vinto e spazzato dalla faccia della terra prima di realizzare il mondo comunista».

    Ritratto politicamente scorretto del rivoluzionario Mandela | L'intraprendente
    Grandi buchi vengono scavati in segreto, dove i pori della terra dovrebbero bastare, e cose che dovrebbero strisciare hanno appreso a camminare.

  6. #26
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    Ritratto politicamente scorretto del rivoluzionario Mandela

    di Marco Respinti

    Alle “monache di Monza” che, a differenza di quella manzoniana, si risolvono a cambiar vita, i buoni confessori dicono che una lunga astinenza è come una seconda verginità. Sarà per questo che la sua “canonizzazione” in vita ha fatto scordare a tutti le vere origini di Nelson Mandela. Ma i giornalisti sono al mondo per questo.
    Il suo vero nome era Rolihlahla Dalibhunga, ed era principe di un ramo cadetto dei thembu di lingua xhosa. È nato il 18 luglio 1918 a Mevzo, sulle rive del Mbashe, nel distretto di Umtata, nel Tembuland, capitale del Transkei, già Bantustan, nella Repubblica Sudafricana sudorientale, indipendente dal 1979 (a Qunu, che molti ritengono avergli dato i natali, la sua famiglia si spostò quando il padre, Gadla Henry Mphakanyiswa, perse la successione, alienandosi il favore delle autorità coloniali). Alle elementari un maestro, pastore metodista affascinato dall’eroe di Trafalgar, non riuscendo a pronunciare “Rolihlahla”, lo ribattezzò Nelson; per la cronaca, Rolihlahla, significa “piantagrane”. Il cognome, Mandela, era il nome di un figlio di un suo avo, re Ngubengcuka, passato in eredità come cognome. Nel 1940, 22enne, si ribella, assieme al cugino Justice, al matrimonio combinato dal capo thembu Jongintaba Dalindyebo, che lo aveva allevato come un figlio. Dopo di ché avrà tre mogli (suo padre quattro, lui era figlio della terza), la più nota delle quali è stata la seconda, Winnie Madikizela, la quale la sapeva lunga sui bagni di sangue degli anni 1980 e 1990, Soweto e giù di lì.
    All’università di Fort Hare, Johannesburg, Mandela studia Legge, si fa cacciare per tafferugli studenteschi, ma fa in tempo a conoscere il suo Pigmalione, Oliver Tambo, presidente (per lungo tempo) dell’African National Congress, la madre di tutte le rivoluzioni comuniste sudafricane, organizzazione finita fuorilegge nel 1960. Il Nelson vi entra nel 1942, nei suoi circoli stringe amicizia con Yossel Mashel “Joe” Slovo, futuro leader del Partito Comunista Sudafricano, nel 1952 diviene presidente dell’ANC per Transvaal e nel 1961 crea l’organizzazione Umkhonto we Sizwe (“Lancia della Nazione”), ovvero il braccio militare dell’ANC. Per le strade la gente comincia a farsi male. I neri che non si riconoscono nell’ANC e nel PC sudafricano finiscono con i copertoni al collo in fiamme. Nel Paese il problema razziale è enorme. Ma che il comunismo dell’ANC non sia mai stato la soluzione, anzi sempre parte integrante del problema, è evidente. Per esempio lo è all’Inkatha Freedom Party, guidato dal re zulu Mangosuthu Buthelezi, nero come la pece, nemico giurato del comunismo e dell’ANC. Del resto il compagno Slovo, di origine lituana, aveva la pelle bianca.
    Un giorno, il 5 maggio 1962, Mandela viene arrestato a Howick, nel Natal, e condannato a 5 anni per reati minori. Alle sue spalle vi era però la serie di attentati che, dal 21 marzo al 19 aprile 1960, avevano ucciso 86 persone e ferite 424, tutti attribuiti all’ANC e alla sua ala scissionista, il Pan Africanist Congress. Poi l’11 luglio 1963 la polizia scopre a Rivonia, vicino a Johannesburg, l’alto comando, clandestino, dell’Umkhonto we Sizwe. Mandela finisce ancora sotto torchio e alla fine è condannato per cospirazione. Al processo vengono ascoltati 173 testimoni, ma è lo stesso Mandela ad ammettere apertamente che la sua organizzazione persegue scopi politici attraverso la violenza. In più, dice di avere personalmente progettato azioni di sabotaggio e di avere organizzato campi di addestramento militari all’estero, uno dei quali lo ha seguito pure lui in Algeria. Del resto aveva anche teorizzato la lotta armata di classe in manuali tipo quello intitolato Come essere un buon comunista, in certi documenti politici sul “materialismo dialettico” saltati fuori al processo di Rivonia e nell’opuscolo Operation Mayibuye (cioè “ritorno”) dove il precedente citato a esempio è la guerriglia comunista a Cuba, capace di vincere e di reggere. In uno dei testi sequestrati dalla polizia e presentati al dibattimento in aula, Mandela dettagliava quel suo cursus honorum rivoluzionario in nome del marxismo-leninismo per cui erano necessarie, fra l’altro, 210mila bombe a mano, 48mila delle famigerate mine antiuomo e 1500 timer per altrettanti ordigni. Il 23 agosto 1985, in un’intervista comparsa su La Stampa, Mandela la disse tutta: «Il bianco deve essere completamente vinto e spazzato dalla faccia della terra prima di realizzare il mondo comunista».
    Da libero, ha assunto subito la presidenza ufficiale del buon vecchio ANC, e il 10 marzo 1994 si è insediato come presidente democratico e osannato del nuovo Sudafrica postrazzista. Fra i suoi ministri c’era l’immarcescibile Slovo, il bianco rosso. Ispirato da Karl Marx e dai cappellani della “teologia della liberazione”, Mandela è stato paragonato al Mahatma Gandhi (che iniziò la carriera proprio in Sudafrica e che, guarda caso, ammirava pure lui il filosofo di Treviri). Dalle sue parti lo hanno venerato come “Madiba”, un titolo onorario adottato dai membri anziani del suo clan e mutato in nomignolo poi di successo mondiale. Nel 1993 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace, nonostante la guerriglia comunista, il tifo per Saddam Hussein e le amicizia con Yasser Arafat (terrorista, antisemita, pure lui Nobel per la Pace nel 1994), Fidel Castro e Muhammar Gheddafi. E pure nonostante avesse affermato ‒ in una intervista a John Lofton su The Washington Times, sempre dell’evidentemente assai produttivo 23 agosto 1985 ‒ che: «Non vi è alternativa alla rivoluzione violenta, non vi è spazio per una lotta pacifica».

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  7. #27
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    Nelson Mandela: le sue responsabilità dinanzi allo sfacelo del Sudafrica

    È morto Nelson Mandela e ce ne dogliamo, ma speriamo che assieme a lui, muoia anche l’odio contro i “bianchi”:



    Nelson Mandela sings about killing whites - YouTube

    Il Sudafrica, una nazione creata dai bianchi olandesi e scandinavi che già nel XVII Secolo, separandosi dalle comunità originarie di coloni, iniziarono ad utilizzare una propria lingua (afrikaans) e ad essere chiamati contadini “boeri”, fondando Città del Capo. I Boeri assieme ai “neri” Zulu difesero quelle terre dalle mire espansionistiche degli inglesi nel XIX Secolo, che trovarono un alleato locale nell’etnìa Xhosa ed ebbero la meglio. Il Sudafrica gravitò pertanto nel Commonwealth fini alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando il partito nazionalista prese il potere inaugurando l’apartheid e cioè la concezione di sviluppi differenti tra i vari ceppi etnici sotto la direzione Boera. Il terrorismo dello African National Congress iniziò ad incalzare il Paese con l’ausilio di sanzioni economiche internazionali, mentre gli investimenti esteri per decenni copiosi, crollavano dopo aver raggiunto la quota di oltre 35.000 miliardi di Lire nel 1988. Perché il governo Afrikaner non piaceva più alla finanza internazionale? Come mai la gioiosa macchina da guerra hollywoodiana produceva il film “Arma Letale 2” contro i sudafricani, il noto gruppo musicale dei Simple Minds lanciava la canzone “Mandela Day” e l’establishment culturale internazionale stringeva d’assedio il Sudafrica? Evidentemente occorreva avere governanti più docili al processo compulsivo globalista. Infatti, sia il blocco comunista, sia quello occidentale finanziarono e supportarono i movimenti anti-apartheid, quando nella realtà, i gruppi etnici Zulu e Xhosa erano già ostili tra loro ed ancora lo sono pur essendo entrambi “neri”, e il partito degli Zulu era spesso d’accordo con le decisioni del governo “bianco”. Oggi, alla morte di Nelson Mandela, i “bianchi” sono molto più poveri per colpa di una legge razzista (la Affermative Action) che impone l’assunzione maggioritaria di “neri” e gli stessi “neri”, vengono risucchiati nel vortice (indotto dalla propaganda neoconsumista egualitarista) dei microcrediti che stanno indebitando progressivamente la popolazione. Il pensatore (non combattente) Nelson Mandela, avrebbe voluto tutto ciò oppure fu usato dai poteri mondialisti? Il padre della patria antirazzista ma plurirazzista, come ha lasciato il Sudafrica? Venti anni fa il Sudafrica produceva il 60% dell’energìa elettrica dell’Africa, già da prima aveva il Rand, una moneta in rapporto di quasi parità col Dollaro, mentre oggi il rapporto è di un decimo, un Paese col 70% di disoccupazione giovanile che dopo la fine dell’apartheid conosce il razzismo stragista e assassino contro i bianchi (Mandela stesso diede l’ordine della bomba di Church Street, scoppiata alle ore 16.30 di Venerdì 20 Maggio 1983, nella cui strage morirono 19 persone e altre 217 rimasero ferite) e ritrova quello atavico dei gruppi rivali Xhosa e Zulu e quello ultimissimo contro gli immigrati africani. La deriva plurirazzista dell’attuale Sudafrica non è l’unico problema perché il governo pseudocomunista, come in altri luoghi del mondo come ad esempio Cuba (dove è quasi impossibile trovare una donna che non si prostituisca), distrugge la dignità del popolo con il favoreggiamento del turismo sessuale, l'approvazione delle "unioni omosex" nel 1994 e la banalizzazione della piaga dell’AIDS.

    Che Nelson Mandela possa riposare in pace, nonostante tutto.

    Pietro Ferrari

    http://radiospada.org/2013/12/nelson...del-sudafrica/
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  8. #28
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    8 dicembre 2013

    Io non so e non voglio sapere se Mandela è stato un terrorista, come hanno detto in tempi diversi Margaret Thatcher, Ronald Reagan, padre Piero Gheddo e il consigliere leghista veronese Francesco Vartolo, oppure un pacifista, come dice Flavio Tosi che quel consigliere ha immantinente espulso. Non lo so e non lo voglio sapere perché la vita è breve e l’Africa è grande. Può darsi pure che abbiano ragione tutti, che Mandela sia stato un terrorista da giovane e un pacifista da vecchio, come succede. Non voglio approfondire più di tanto e mi limito a riprendere in mano “La maschera dell’Africa” di Naipaul (Adelphi). L’autore, uomo di pelle scuretta, vi racconta di come la fine dell’apartheid abbia trasformato l’elegante centro di Johannesburg in uno slum degradato, di come la maggioranza degli ebrei abbia prudentemente tagliato la corda, di come molti dei bianchi rimasti subiscano il razzismo zulù, di come sia riesploso il fenomeno dei sacrifici animali (e speriamo solo animali)… Tosi dice che Mandela non si può discutere perché è un premio Nobel: bene, anche Naipaul è un premio Nobel.

    © - FOGLIO QUOTIDIANO

    di Camillo Langone

    Preghiera del 8 dicembre 2013 - [ Il Foglio.it › Preghiera ]
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  9. #29
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    La Lega sin dall'inizio ma ancora di più dopo l'alleanza col Berlusca e l'espulsione di Miglio, ha scelto di collocarsi sul lato destro piccolo borghese reazionario inculturato e integrato nel sistema capitalistico
    ecco perchè, anche in Padania, non ha mai ottenuto la maggioranza assoluta dei votanti
    nel corso degli anni ha perso progressivamente l'elettorato laico, rivoluzionario, operaista, ambientalista, il 2008 fu solo un fuoco di paglia, la Lega morì nel 2000 quanto tornò ad allearsi col mafioso piduista di Arcore
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  10. #30
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    Predefinito Re: È morto Nelson Mandela

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    La Lega sin dall'inizio ma ancora di più dopo l'alleanza col Berlusca e l'espulsione di Miglio, ha scelto di collocarsi sul lato destro piccolo borghese reazionario inculturato e integrato nel sistema capitalistico
    ecco perchè, anche in Padania, non ha mai ottenuto la maggioranza assoluta dei votanti
    nel corso degli anni ha perso progressivamente l'elettorato laico, rivoluzionario, operaista, ambientalista, il 2008 fu solo un fuoco di paglia, la Lega morì nel 2000 quanto tornò ad allearsi col mafioso piduista di Arcore
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