L’avvio della procedura d’infrazione europea relativa al regime della benzina regionale a prezzo ridotto, voluta dalla Slovenia è la dimostrazione di quanto la retorica sulla “caduta dei confini”, sia assolutamente priva di contenuti.
La diplomazia slovena, insieme alla sua lobby in Italia, è riuscita a farci perdere la zona franca di Gorizia che, essendo stata istituita prima della nascita della Comunità Europea, godeva del diritto a restare in vita a tempo indefinito; oggi lavora a Bruxelles affinché ci venga proibito il regime della benzina a prezzo ridotto.
Questo nonostante sia chiaro che non si tratta di una riduzione d’accisa (vietata), ma bensì di uno “sconto alla pompa” che realizza un incentivo all’acquisto.
Ma il danno che la “lobby slovena” in Italia ha procurato ai cittadini friulgiuliani è ben maggiore, se consideriamo la colossale “mangiatoia di denaro italiano” rappresentata dal sistema del gioco d’azzardo sloveno (10
casinò e 40 sale da gioco) e l’enorme indotto che ne consegue alla vicina Repubblica (alberghi, ristoranti, centri benessere, night club).Basterebbe velocizzare l’iter della legge che si trascina da anni in Parlamento,
per consentire alla nostra regione di dotarsi di uno o più casinò ed agevolare gli imprenditori che già oggi gestiscono piccole sale slot ad aprire “sale da gioco” più grandi in grado di reggere la concorrenza di quelle slovene.
Si risparmierebbero centinaia di milioni di euro l’anno e si guadagnerebbero migliaia di posti di lavoro ben retribuiti.
Adottando poi una “carta tabacchi” sulla falsariga della “carta carburanti” si risparmierebbero altre decine di milioni di euro, salvaguardando nel contempo decine di posti di lavoro.
Purtroppo la lobby slovena ha “infiltrato” le nostre istituzioni ed anche i nostri mass media, riuscendo, in tal modo, a sabotare dall’interno, ogni serio tentativo di difendere gli interessi della nostra Comunità regionale.
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Fiamma Tricolore Trieste
Salmè Stefano.