su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
se l'europa non cambia sistema conviene andarsene...altrimenti ci ridurrà come e peggio della grecia.
Quelle vincenti lo fanno ancora. La formazione del personale è fondamentale e non solo per la banale ragione che avere persone aggiornate significa persone più competenti e quindi più efficienti (mantenendo la loro esperienza in azienda) ma anche perché il lavoratore che si vede costantemente formato si sente valorizzato e quindi motivato.
La formazione di gruppo è poi un momento importante di team building, questo aumenta la reciproca conoscenza e contribuisce a migliorare il clima lavorativo aziendale.
Ricordiamoci sempre che i lavoratori sono sempre delle persone, con una psiche, dei desideri e delle paure.
Ultima modifica di Aladar; 02-01-14 alle 18:17
Sapere aude!
Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.
Sono d'accordo. L'Università deve formare le persone, fornire una cultura e la capacità di affrontare un percorso lavorativo in continua evoluzione.
Starà all'Azienda integrare la formazione con le specificità tecniche richieste.
In pratica stai dicendo che gli imprenditori hanno delle alternative, che siano la delocalizzazione o l'automazione, e che queste possono essere preferibili. E la soluzione quale sarebbe, impedire il licenziamento? Non è che sia una gran soluzione, prima o poi le aziende chiudono e i lavoratori vanno in pensione, e allora non serve licenziare per accedere alle alternative. Magari per un po l'occupazione regge, ma prima o poi crolla comunque.
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
E chi dovrebbe giudicare se competenza e professionalità valgono il loro costo se non quello che le compra?
E chi se ne frega dell'interesse di quei lavoratori. Se vengono sostituiti sarà nell'interesse di altri lavoratori, che sono di serie B questi?2 - per esempio Antonio Banderas sostiene il contrario, cioè che l'imprenditore non ha interesse a cambiare un team vincente. io credo che abbia questo interesse, che però confligge con l'interesse dei lavoratori. come risolviamo la questione?
E comunque il fatto che l'azienda non si adatti al cambiamento genera inefficienza, e nel lungo periodo è contro l'interesse di tutti, compresi i lavoratori che non possono essere licenziati ma che perderanno comunque il lavoro quando l'azienda chiuderà battenti.
Noi non produciamo niente, alcuni di noi lo fanno, e perchè uno dovrebbe produrle in italia invece che in Thailandia?3 - no, non è così che si risolve. c'è poco da fare: produrre una maglietta in Thailandia costa comunque meno che produrla in Italia. Magari ai Thailandesi gli vendiamo le macchine per produrre ....
Ultima modifica di Hermes; 02-01-14 alle 18:27
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
No: sto cercando (non so con quali risultati) di dire che non l'articolo 18 o la sua abolizione che risolve il problema del mercato del lavoro o della competitività delle aziende.
L'articolo 18 non impedisce i licenziamenti per giusta causa o per crisi aziendale, ma licenziare serve a poco se il sistema non è competitivo.
Non è che se scrivi una cosa su un pezzo di carta quella smette di essere una sciocchezza.
se è uno è senza lavoro è solo perchè i politici sono corrotti e privilegiano la ricchezza e non la dignità di ogni individuo.
se togliessero pochi privilegi a ricchi e preti tutti avrebbero un lavoro e una sopravvivenza dignitosa.non succede perchè ricchi e preti controllano la poltiica e la gestiscono secondo la loro avidità,,,promettendo la crescita sempre dietro l'angolo che però non arriva mai.
Non c'è nessun complotto, il lavoro non c'è perchè è illegale assumere alle condizioni a cui sarebbe conveniente, tutto qui. Se stai morendo di fame e io ho un pezzo di pane, e non sei abbastanza forte per prendertelo, il prezzo lo stabilisco io. Se ti ostini a dire "è troppo caro" tutto quello che ottieni è l'inedia.
E certo, perchè secondo te se gli evasori pagassero le tasse continuerebbero a produrre uguale, mica molti smetterebbero di lavorare e di evadere, e in più diventerebbero totalmente a carico della collettività...basterebbe far pagare le imposte ai preti e agli evasori per avere più dei soldi che servono per dare dignità a tutti... ma la caccia agli evasori la fanno facendo condoni persino ai biscazzieri... e aspettando da anni che i preti facciano l'elenco dei beni che non sono adibiti a servizi assistenziali.
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
Qua si ragiona per battutine, per mezze frasi smozzicate, senza alcun argomento che non sia del dilettantismo da bar, come puoi constatare direttamente, caro Pasquino.
La scuola in Italia non prepara al mondo del lavoro. A meno di non parlare di scuole professionali o corsi regionali su arti, mestieri ed artigianato.
Sembra che nessuno sappia che oggi ci sono milioni di diplomati/laureati che cercano lavoro, e sembra che nessuno abbia mai sentito di laureati in scienze politiche che fanno i mulettisti o di diplomati periti industriali che fanno gli operai in aziende che lavorano per altre aziende che lavorano per la Fiat.
Quindi ipotizzare che il titolo di studio sia un buon viatico per supporre le competenze di un lavoratore vuol dire vivere fuori dal mondo, e non essere mai entrato in uno stabilimento vero, di manager veri, di operai veri, con problematiche vere risolte da professionisti veri.
Qua siamo tutti per il lincenziamento velocissimo allo schioccare delle dita, perchè io sono l'imprenditore, io so, io penso, io decido, e io voglio.
E allora vattene altrove, in Zambia, in Uganda, nel Laos, in Madagascar. Perchè ostinarsi a restare in Italia e pretendere poi che le leggi del lavoro arretrino di 100 anni per soddisfare le aspirazioni del capomastro proprietari di un capannone, che si spaccia per manager internazionale ?.....
C'e' il totem della domanda e offerta da ossequiare ?...bene, andatevene via in paesi del terzo e quarto mondo. In Italia resteranno gli imprenditori incapaci, i cittadini incapaci, le professionalità inutili. Tutti quelli buoni, tosti, bravi ed intelligenti ...via dall'Italia. Come ho fatto io quaranta anni fa, come rifarei altre 1000 volte. Davvero pero', non a chiacchiere.
Perchè continuare a smenarci milioni di euro in manodopere fancazziste, in sindacati che si ostinano a pretendere rispetto per le leggi, in lavoratori che non vogliono essere licenziati con un banale " sei licenziato " ...e in pizzi ingiusti e disonesti ....?
Andate in Romania, in Albania, in Croazia, e troverete il vostro Eden. E' cosi' semplice. Ma se restate in Italia farete la fame proporzionalmente come la fanno i vostri potenziali operai, perchè il mercato non stabilirà mai le competenze del lavoratore, ma saranno sempre i contratti di lavoro a stabilirle.
E non sarete mai voi a licenziare i dipendenti secondo il vostro criterio, ma ci saranno sempre leggi a regolarlo e farvi reingoiare il rospo della riassunzione del lavoratore quando violate le leggi.
E se non vi piace ?.... pazienza ; i manager capaci resteranno sempre in Italia, come ce ne sono a migliaia che vendono e lavorano rispettando la loro manodopera come bene prezioso inalienabile dell'azienda. E facendo soldi, crisi o non crisi, e senza licenziare con uno sguardo.
E per chi invece la pensa diversamente, cioè chi amerebbe licenziare con lo schiocco delle dita ?.... c'e' il Madagascar. Lo dice il mercato ......
Ultima modifica di mad; 02-01-14 alle 18:39
Per mia scelta di vita non rispondo a persone idiote, in mala fede, ottuse o volgari, omminicchi e provocatori, presuntuosi e gente senza palle, bugiardi, millantatori, incapaci e psicolabili.
Tutto il contrario.
Nel mio sistema entrambi hanno gli stessi identici diritti, quello di gestire il proprio corpo e i propri beni, niente di più.
Nel tuo il dipendente, e solo lui, ha il diritto a non essere discriminato, mentre nessuno impedisce a lui di discriminare i datori di lavoro (non voglio lavorare per il mussulmano), ai consumatori di discriminare i produttori (non voglio andare al ristorante del napoletano), a nessuno di discriminare gli autonomi (l'idraulico nero mi fa schifo, anche se è più bravo) o in genere a chiunque altro di avere a che fare solo con chi vuole.
Solo se assumi che il datore di lavoro non sappia cosa è meglio per lui, il che non ha il minimo senso. In pratica questa è solo ipocrisia o arroganza, costringere o impedire una persona a tenere un comportamento non è mai nel suo interesse.Tra parentesi io affermo che il mio sistema è intrinsecamente migliore, perché avvantaggia tutti, anche l'imprenditore.
La legge della giungla è quella in cui qualcuno, solo in virtù della sua forza e con la minaccia della violenza, costringe Tizio a lavorare per il bene di Caio (dove Caio è spesso, ma non necessariamente, il forte in questione). Schiavismo, appunto.Per l'appunto, la legge della giungla. Guarda che sono passati un po' di secoli di evoluzione umana, aggiornati.
The weak crumble, are slaughtered and are erased from history while the strong, for good or for ill, survive. The strong are respected, and alliances are made with the strong, and in the end peace is made with the strong.
solo il vuoto spinto riempie la tua testa,,e la presunzione ti accecca,,,, , se non dai da lavorare sei tu che non mangi perchè non sai fare altro che il poltrone.,..e se non hai nulla da vendere ti mangi le scarpe..
gli altri possono andare a rubare o rapinare o persino a zappare ma qualcosa la trovano da fare piittosta che lavorare da te al prezzo che decidi tu.
Ultima modifica di anton; 02-01-14 alle 19:20
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