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  1. #1
    vae victis
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    Predefinito Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Qualche tempo fa parlai del debito pubblico e del come ridurlo nel modo sbagliato. In quel post, in particolare, analizzai la proposta molto cara ad una parte del panorama politico italiano e dell’elettorato di adottare una patrimoniale, arrivando a concludere che un’azione di quel tipo avrebbe fatto più danni che altro.

    In questo post vado ad analizzare un’altra proposta in voga, soprattutto nel panorama grillino-indignados, ovvero la “ribellione contro il debito”. La cosa è semplice: il debito non lo abbiamo creato noi, ci sta strozzando, ergo ripudiamolo.

    Sia ben chiaro: ripudiare totalmente o parzialmente il debito equivale a fare default. Ricordate una decina di anni fa il caso dell’Argentina? Ecco, è la stessa identica cosa.

    Non pagare il debito comporterebbe da un lato la rottura di un contratto con i creditori (quindi, de facto, rubare i soldi che ci hanno prestato), dall’altro come conseguenza l’esclusione dai mercati finanziari (ovvero, non possiamo più indebitarci o, nel caso, farlo ma a tassi proibitivi).

    La cosa curiosa quindi è che nel caso di ripudio, l’Italia sarebbe de facto costretta ad adottare il pareggio di bilancio, lo stesso che viene tanto criticato (non a torto a mio avviso) dai sostenitori della ribellione contro il debito.

    Ma chi possiede il debito italiano?

    Secondo i dati di Bankitalia, a maggio 2013, i detentori del debito pubblico italiano erano così ripartiti:

    Banca d’Italia: 4,75%;
    banche e istituzioni finanziarie: 50,47%;
    privati (famiglie e imprese): 9,64%;
    totale detentori Italia: 64,86%;
    non residenti: 35,14%.
    Da precisare che la quota dei non residenti si è quasi dimezzata in cinque anni: nel 2008 infatti essi possedevano circa il 60% dei bond in circolazione. Rispetto però al 2012 la loro quota si è mantenuta costante.

    Dai dati quindi si può vedere come da un default i 2/3 dei detentori di debito che perderebbero soldi sono italiani, ciò comporta che non ripagare il debito e gli interessi legati ad esso danneggerebbe per lo più chi risiede in Italia (banche, istituti finanziari e cittadini), ergo il costo verrebbe pagato da italiani!

    Ovviamente ora qualcuno mi dirà che solo una minima parte è detenuta dai privati e quindi a rimetterci sarebbero istituzioni finanziarie e le tanto odiate banche. Le cose non sono così semplici, purtroppo.

    Se è vero che la quota direttamente detenuta da cittadini ed imprese è minima (il che però non toglie il fatto che lo Stato ruberebbe i risparmi di tante famiglie ed imprese che volevano solamente un investimento sicuro per non perderli. Di nuovo, vedere i pensionati in piazza a protestare per il default argentino), la quota di banche ed altri istituti finanziari tocca indirettamente gli stessi cittadini!
    I depositi costituiscono attività per le famiglie (tipiche unità in surplus che depositano in banca il loro denaro) e passività per la banca; su questi la banca pagherà un tasso d'interesse, rendimento per le famiglie. La banca impiegherà il denaro in attività reali o finanziarie come azioni, debito pubblico, mutui, prestiti alle imprese, eccetera, in base al rendimento e al rischio che vogliono avere. Il rendimento su queste costituisce il ricavo della banca. Se ora lo Stato non ripagasse più i suoi debiti, le banche vedrebbero persi i loro investimenti oltre ai ricavi potenziali previsti da essi (gli interessi sul debito). Di conseguenza, anche i depositi fatti dalle famiglie ne risentirebbero, in più le banche si troverebbero nella condizione di far fronte ad un buco nelle attività e nei ricavi non incassati (e considerando la quantità di titoli di Stato acquistata non più tardi di un anno fa non è nemmeno piccolo), mettendole nelle condizioni di finire per davvero a gambe all’aria. Non c'è bisogno che vi dica chi pagherà i costi di una crisi delle banche.

    Se Grillo&Co vogliono davvero ripudiare il debito, lo facciano pure. Ma prima se lo comprino tutto loro. Scommettiamo che cambiano idea?


    Mattia Poletti

    @RebelEkonomist


    Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?
    Regressista amante della pucchiacca.

  2. #2
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Citazione Originariamente Scritto da King Z. Visualizza Messaggio
    Qualche tempo fa parlai del debito pubblico e del come ridurlo nel modo sbagliato. In quel post, in particolare, analizzai la proposta molto cara ad una parte del panorama politico italiano e dell’elettorato di adottare una patrimoniale, arrivando a concludere che un’azione di quel tipo avrebbe fatto più danni che altro.

    In questo post vado ad analizzare un’altra proposta in voga, soprattutto nel panorama grillino-indignados, ovvero la “ribellione contro il debito”. La cosa è semplice: il debito non lo abbiamo creato noi, ci sta strozzando, ergo ripudiamolo.

    Sia ben chiaro: ripudiare totalmente o parzialmente il debito equivale a fare default. Ricordate una decina di anni fa il caso dell’Argentina? Ecco, è la stessa identica cosa.

    Non pagare il debito comporterebbe da un lato la rottura di un contratto con i creditori (quindi, de facto, rubare i soldi che ci hanno prestato), dall’altro come conseguenza l’esclusione dai mercati finanziari (ovvero, non possiamo più indebitarci o, nel caso, farlo ma a tassi proibitivi).

    La cosa curiosa quindi è che nel caso di ripudio, l’Italia sarebbe de facto costretta ad adottare il pareggio di bilancio, lo stesso che viene tanto criticato (non a torto a mio avviso) dai sostenitori della ribellione contro il debito.

    Ma chi possiede il debito italiano?

    Secondo i dati di Bankitalia, a maggio 2013, i detentori del debito pubblico italiano erano così ripartiti:

    Banca d’Italia: 4,75%;
    banche e istituzioni finanziarie: 50,47%;
    privati (famiglie e imprese): 9,64%;
    totale detentori Italia: 64,86%;
    non residenti: 35,14%.
    Da precisare che la quota dei non residenti si è quasi dimezzata in cinque anni: nel 2008 infatti essi possedevano circa il 60% dei bond in circolazione. Rispetto però al 2012 la loro quota si è mantenuta costante.

    Dai dati quindi si può vedere come da un default i 2/3 dei detentori di debito che perderebbero soldi sono italiani, ciò comporta che non ripagare il debito e gli interessi legati ad esso danneggerebbe per lo più chi risiede in Italia (banche, istituti finanziari e cittadini), ergo il costo verrebbe pagato da italiani!

    Ovviamente ora qualcuno mi dirà che solo una minima parte è detenuta dai privati e quindi a rimetterci sarebbero istituzioni finanziarie e le tanto odiate banche. Le cose non sono così semplici, purtroppo.

    Se è vero che la quota direttamente detenuta da cittadini ed imprese è minima (il che però non toglie il fatto che lo Stato ruberebbe i risparmi di tante famiglie ed imprese che volevano solamente un investimento sicuro per non perderli. Di nuovo, vedere i pensionati in piazza a protestare per il default argentino), la quota di banche ed altri istituti finanziari tocca indirettamente gli stessi cittadini!
    I depositi costituiscono attività per le famiglie (tipiche unità in surplus che depositano in banca il loro denaro) e passività per la banca; su questi la banca pagherà un tasso d'interesse, rendimento per le famiglie. La banca impiegherà il denaro in attività reali o finanziarie come azioni, debito pubblico, mutui, prestiti alle imprese, eccetera, in base al rendimento e al rischio che vogliono avere. Il rendimento su queste costituisce il ricavo della banca. Se ora lo Stato non ripagasse più i suoi debiti, le banche vedrebbero persi i loro investimenti oltre ai ricavi potenziali previsti da essi (gli interessi sul debito). Di conseguenza, anche i depositi fatti dalle famiglie ne risentirebbero, in più le banche si troverebbero nella condizione di far fronte ad un buco nelle attività e nei ricavi non incassati (e considerando la quantità di titoli di Stato acquistata non più tardi di un anno fa non è nemmeno piccolo), mettendole nelle condizioni di finire per davvero a gambe all’aria. Non c'è bisogno che vi dica chi pagherà i costi di una crisi delle banche.

    Se Grillo&Co vogliono davvero ripudiare il debito, lo facciano pure. Ma prima se lo comprino tutto loro. Scommettiamo che cambiano idea?


    Mattia Poletti

    @RebelEkonomist


    Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?
    con le leve finanziarie delle banche, se si ripudia il debito pronti via falliscono tutte senza se e senza ma

    i risparmi dei cittadini bruciati in una notte, consumi azzerati e aziende che falliscono una dietro l'altra..roba da guerra civile

    ma purtroppo il fasciocomunista pensa che le banche cattive investano i soldi dei cattivissimi banchieri
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

  3. #3
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Infatti il TUO debito te lo paghi tu, ed ogni giorno speri che Merkel &co si alzino di buon umore....altrimenti ti levano anche le mutande!!!....ma tanto a noi che ci frega???!!!....il campionato di calcio c'è....il cellulare funziona....per il resto chi se ne frega...GIUSTO????!!!!
    Ultima modifica di cinghiale; 23-12-13 alle 10:34

  4. #4
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Quoto l'articolo.

    Diverso discorso credo sarebbe la ristrutturazione - concordata - del debito. Ovvero rinegoziarne le scandenze ed i tassi d'interesse, e magari - d'autorità - tagliarlo del 5%, che sarebbe una perdita tollerabile per gli investitori.
    E regionalizzarlo, 'che i cisalpini non debbano mai più pagare anche i debiti altrui.
    Ultima modifica di von Dekken; 23-12-13 alle 10:35

  5. #5
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Citazione Originariamente Scritto da von Dekken Visualizza Messaggio
    Quoto l'articolo.

    Diverso discorso credo sarebbe la ristrutturazione - concordata - del debito. Ovvero rinegoziarne le scandenze ed i tassi d'interesse, e magari - d'autorità - tagliarlo del 5%, che sarebbe una perdita tollerabile per gli investitori.
    E regionalizzarlo, 'che i cisalpini non debbano mai più pagare anche i debiti altrui.
    ..io proporrei di "comunizzarlo" il debito....ogni comune ripaga la sua quota, non ti sembra meglio??....ma dimmi quando il debito aumentava a dismisura voi "cisalpini" come moneta avevate il Baiocco???
    Ultima modifica di cinghiale; 23-12-13 alle 10:44

  6. #6
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Citazione Originariamente Scritto da cinghiale Visualizza Messaggio
    ..io proporrei di "comunizzarlo" il debito....ogni comune ripaga la sua quota, non ti sembra meglio??....ma dimmi quando il debito aumentava a dismisura voi "cisalpini" come moneta avevate il Baiocco???
    Qual'è il nesso tra la Lira Italiana e/o l'Euro e l'ipotetica regionalizzazione del debito?

  7. #7
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Citazione Originariamente Scritto da von Dekken Visualizza Messaggio
    Qual'è il nesso tra la Lira Italiana e/o l'Euro e l'ipotetica regionalizzazione del debito?
    Ma di cosa parli??? fantaeconomia??....rimani sul tangibile e soprattutto fattibile.....non fare voli Pindarici e rassegnati , in un mondo dove tutto verrà globalizzato ,senza più frontiere nè culture identitarie....voi leghisti siete preistoria!!!

  8. #8
    ascpe' mo' vengo!
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Ripeto: io vorrei sapere Grillo dove li tiene i suoi soldi. Ne ha fatti tanti nella sua carriera di comico. Dove li ha messi? Certo non in titoli di stato, perché altrimenti sarebbe il primo a dire che i debiti si onorano; anche quelli pubblici.

    Ma io dubito che li tenga in Italia.
    Ultima modifica di Roberto il Guiscardo; 23-12-13 alle 11:23

  9. #9
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Ripeto: io vorrei sapere Grillo dove li tiene i suoi soldi. Ne ha fatti tanti nella sua carriera di comico. Dove li ha messi? Certo non in titoli di stato, perché altrimenti sarebbe il primo a dire che i debiti si onorano; anche quelli pubblici.
    ..ha pagato le tasse su ciò che ha guadagnato??...bene, allora dove li tiene sono affari suoi....tu i tuoi dove li tieni??

  10. #10
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    Predefinito Re: Ripudiare il debito pubblico: è davvero una buona idea?

    Citazione Originariamente Scritto da von Dekken Visualizza Messaggio
    Quoto l'articolo.

    Diverso discorso credo sarebbe la ristrutturazione - concordata - del debito. Ovvero rinegoziarne le scandenze ed i tassi d'interesse, e magari - d'autorità - tagliarlo del 5%, che sarebbe una perdita tollerabile per gli investitori.
    E regionalizzarlo, 'che i cisalpini non debbano mai più pagare anche i debiti altrui.
    Anche Zingales parlava di ristrutturare il debito italiano ma di fatto se tu non rispetti un contratto coni tuoi
    creditori verrai comunque ritenuto parzialmente insolvente e ciò si ripercuoterà sui tassi delle future emissioni.
    Regressista amante della pucchiacca.

 

 
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