"Simone, mi ami tu più di costoro? Pasci le mie pecorelle"
Mi giunge strana l'affermazione che non ci fossero comunità cristiane nella babilonide prima della conquista romana di Traiano. Allora Tommaso non ci è mai andato nel Malabar? Seguendo il tuo ragionamento no perché i romani non ci sarebbero mai arrivati
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Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
sono due cose differenti, Tommaso ha provato a predicare in Mesopotamia ma non è riuscito a fare proseliti ( e di certo comunque Tommaso non è Pietro, mentre è riuscito a creare non pochi discepoli in India
l'unica area di successo che viene indicato Mesopotamia da parte di Tommaso ma è in realtà ancora l'attuale Turchia è Edessa, ma mai e poi mai Babilonia
ad ogni modo la storia indica che la cristianizzazione della Mesopotamia avviene dal II secolo in concomitanza con l'avanzata romana in quella zona, è un fatto
se poi ci sono stati casi di diffusione oltre confini cui sono fatti anche quelli non va a negare quanto prima detto
perchè rimane un fatto, non c'è prova archeologica e patristica che il cristianesimo si sia diffuso in Mesopotamia ai tempi degli Apostoli in particolare a Babilonia nel I secolo cristiano intorno agli anni 40-60 tempo in cui Pietro era vivo
(Gv 3, 20-21)
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Leggendo un po' qua e la sul Web, mi sono fatto la convinzione che:
1) la comunità cristiana esisteva già a Roma ben prima di un (eventuale) soggiorno di Pietro nell'Urbe.
2) Pietro non è stato il fondatore, e quindi il primo vescovo di Roma
3) Nelle prime comunità cristiane non esistevano vescovi almeno nel senso che intendiamo oggi e la successione apostolica, così come ce la raccontano oggi, non era per nulla codificata.
4) Può essere che Pietro sia stato martirizzato a Roma (tenderei a crederci)
5) Lino, Clemente e non furono i primi supposti successori di Pietro.
6) Prima del Medio Evo nessun vescovo di Roma ha mai avuto la pretesa di essere il Vicario di Cristo in Terra.
7) Biblicamente (stando a quanto c'è scritto nel Libro) il dogma cattolico del primato petrino è destituito da ogni fondamento.
8) La Babilonia citata nelle lettere petrine non era Roma ma proprio Babilonia (o Ctesifonte o Seleucia sul Tigri)
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
ALT !!!!! Ragazzi , noi non dobbiamo prendere per i fondelli nessuno, ma basarci sulle stesse Scritture , che sono l ' unica cosa certa e ......tutti i credenti, teoricamente , ammettono vere e storiche ....
Fuori delle scritture ci sono solo le interpretazioni dei vari storici e commentatori dove ognuno tira l acqua al suo mulino, anche se fino alla Riforma protestante non c'erano dubbi di dove fosse stato Pietro . Per me basterebbe la storia locale a domostrare San Pietro a Roma ,... infatti Pietro sbarcato a Brindisi , anzi naufragato durante lo sbarco in puglia etc...... percorre la via appia e arriva a Roma fermandosi a Benevento qualche tempo ..... Ma la storia locale , giustamente , non conta nulla .. non fa testo .percio non ci rifaremo a questa . Non parleremo dei tanti primi vescovi consacrati durante il tragitto e messi a capo nelle varie citta durante il tragitto che lo portera a Roma .....
Dunque San Paolo al Capitolo 15,19-24 della lettera ai Romani dice chiaramente che lui : " Cosi da Gerusalemme e dintorni , fino all Illiria ,ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Mi sono fatto vanto di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo , per non costruire su fondamento ALTRUI,ma come sta scritto ......"
Di grazia sapete dirmi perchè San Paolo scrivendo ai Romani dice che non vuole organizzare chiese e non vuole costruire su un fondamento altrui ? Chi è questo ALTRUI che si trova a Roma di grazia ? iL QUALE ha gia riempito l italia di diocesi e vescovi , specialmente al sud ,tanto da lascisre senza lavoro Paolo ??? ..... ponendo delle solide fondamenta in pochi anni ? qualcuno me lo deve spiegare ma deve essere qualcuno che non solo ha sentito nominare paolo leggendo qualche sua lettera , ma che legge veramente le Scritture , non per negarle ....e contraddirle soltanto .... me lo deve sapere spiegare bene sto fatto .
Ecco che San paolo al versetto 17,23 dice : " per questo fui impedito di venire ( A Roma ) Ora pero' non trovando piu un campo di azione in queste regioni e avendo da parecchi anni il vivo desiderio di venire da voi ....,quando andrò in Spagna , Spero, passando ,di vedervi, e di essere da voi aiutato per recarmi in quella regione ,dopo avere goduto un poco della vostra presenza". Ora se a Roma non c'era Pietro , che aveva anche lui fondato gia tutto, perchè san Paolo deve solo passare per andare in Spagna ? Inoltre c'è qualcuno che mi sa spiegare del naufragio di San Paolo che era diretto sulla stessa scia di quello di Pietro fatto molto anni prima ? Il significato di quel provvidenziale naufragio a Malta ? capite che se San Paolo avesse fatto lo stesso programma di Pietro ,la stessa strada , magari 30 anni dopo , a quest ora i boccaloni ci avrebbero detto che in italia tutte le sedi apostoliche dipendevano da san Paolo . Invece la Provvidenza lo fa sbattere da Cipro a Malta e da li sale la penisola e non lungo la via appia sulle tracce di Pietro. Amen . Amen.
Il versetto biblico di Matteo 16:18, nella versione cattolica Edizioni Paoline 1995 e nella Nuova Riveduta 1994, è tradotto rispettivamente come segue:
“Io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Edizioni Paoline 1995)
“E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno dei morti non la potranno vincere” (Nuova Riveduta 1994).
Questo stesso versetto viene tradotto più “correttamente” da numerose altre versioni, fra le quali quelle che seguono:
“Ed io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’inferno non la potranno vincere” (La Nuova Diodati 1991)
“Y yo también te digo que tú eres Pedro, y sobre esta roca edificaré mi iglesia, y las puertas del Hades no la dominarán” (Spanish Reina-Valera 1995)
“Et moi, je te dis que tu es Pierre, et que sur ce roc je bâtirai mon Église, et que les portes du éjour des morts ne prévaudront point contre elle” (Nouvelle Edition Geneve 1979)
“And I tell you, you are Peter, and on this rock I will build my church, and the gates of Hades will not prevail against it” (New Revised Standard Version 1989)
“And I also say to you that you are Peter, and on this rock I will build My church, and the gates f Hades shall not prevail against it” (New King James Version 1982).
La traduzione letterale del testo greco originale di Matteo 16:18 recita come segue:
“E io, dunque, ti dico che tu sei un sasso (greco: pétros), e sopra questa roccia (greco: pétra) io edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades non la vinceranno”
QUALE E’ IL VERO NOME DATO DA YAHUSHUA A SIMONE?
A Simone figlio di Giovanni (l’apostolo chiamato impropriamente “Pietro”), Yahushua aveva detto: Tu sei Simone, figlio di Giovanni; tu sarai chiamato ‘Cefa’ che vuol dire: “sasso” (Giovanni 1:42) (Versione La Nuova Diodati 1991).
Altri traducono questo stesso versetto in modo improprio:
“Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; e tu sarai chiamato Cefa (che si traduce «Pietro»)” (Giovanni 1:42) (Versione La Nuova Riveduta 1994; ma vedasi anche la Versione cattolica Edizioni Paoline 1995).
L’inesattezza di quest’ultima traduzione sta nel fatto che, in greco (lingua originale della Settanta Greca), il nuovo nome dato da Yahushua all’apostolo Simone, cioè “pétros“, ha il significato di “sasso, ciottolo, pezzo di roccia, pietra”: è cioè il nome di una cosa e non un nome di persona, e rappresenta la traduzione in greco della parola [aramaica] “Cefa” usata da Yahushua per designare Simone. Il nome taliano “Pietro”, l’inglese “Peter”, lo spagnolo “Pedro”, e altre traduzioni similari del termine greco “pétros”.. non hanno alcun significato e sono totalmente inventati.
Simone è pétros [cioè un SASSO]; il Messyah Yahushua è invece la pétra [cioè la ROCCIA] su cui è edificata la Sua “Qahal” (comunità di persone, congregazione di persone, e NON UN EDIFICIO – ndr): “E io, dunque, ti dico che tu sei un sasso [greco: pétros], e sopra questa roccia greco: [pétra] io edificherò la mia Qahal” (Matteo 16:18).
Ecco esemplificata figurativamente l’enorme differenza che intercorre fra i due vocaboli greci “pétros” (riferito a Simon Cefa) e “pétra” (riferito al Messiah):
Simone Cefa, Pietro = ‘pétros’ cioè sasso
Yahushua il Messiah = ‘pétra’ cioè roccia
YAHUSHUA E’ LA ROCCIA DI FONDAMENTO [Pétra] SU CUI E’ FONDATA LA SUA CHIESA
FORMATA A SUA VOLTA DAI COMPONENTI CHE NE SONO SOLO PICCOLI SASSI [Petròs]
Che Yahushua il Messyah sia la pétra (cioè la roccia) è attestato anche dall’apostolo Paolo che afferma:
“E tutti bevvero la medesima bevanda spirituale, perché bevevano dalla roccia [greco: pétra] spirituale che li seguiva; e quella roccia [greco: pétra] è il Messyah”. (1Corinzi 10:4).
In questo versetto il vocabolo greco “pétra” che vi compare per ben due volte è tradotto univocamente ed esattamente da tutte le versioni della Bibbia (compresa quella cattolica – ndr) con il termine corrispondente roccia.
Allora, ci si domanda: per quale ragione in Matteo 16:18 il vocabolo greco “pétra” non è stato reso dai Traduttori, (ad esempio della Nuova Riveduta), con il termine corrispondente “roccia”, come è stato fatto invece nel caso di traduzione dello “stesso” termine in: 1 Corinzi 10:4, Matteo 7:24-25, Matteo 27:60, Marco 15:46, Luca 6:48, Luca 8:6, Luca 8:13, dove nel testo originario greco compare sempre il medesimo vocabolo “pétra“, che invece viene tradotto immancabilmente e correttamente con il termine “ROCCIA”?
Ecco, dunque, la traduzione corretta di Matteo 16:18:
“E io, dunque, ti dico che tu sei un sasso (PETROS), e sopra questa roccia (PETRA) io edificherò la mia chiesa”.
Una traduzione impropria come la seguente: “tu sei Pietro e su questa pietra”, giova sicuramente al cattolicesimo romano che, infatti, si guarda e si guarderà sempre bene dall’emendarla.
Di sicuro non giova alla Verità del Vero messaggio del figlio dell’uomo Yahushua il Messyah del Vero Eloah Yahuveh.
Inoltre c’è anche da aggiungere che Pietro fu nominato dal Messyah Apostolo degli ebrei e non di Roma, mentre al contrario fu Saulo di Tarso/Paolo nominato Apostolo delle nazioni pagane.
Quindi su CHI E’ STATA FONDATA LA VERA QAHAL SU PIETRO O SU PAOLO?
Galati 2:7-9 – “anzi, quando videro che a me era stato affidato il vangelo per gli incirconcisi, come a Pietro per i circoncisi (perché colui che aveva operato in Pietro per farlo apostolo dei circoncisi aveva anche operato in me per farmi apostolo degli stranieri), riconoscendo la grazia che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi“
Pertanto se proprio vogliamo fare i puntigliosi possiamo dichiarare che la resposnabilità della vera Qahal (chiesa) mondiale appartiene all’Apostolo Paolo, mentre quella del giudaismo appartiene all’Apostolo Pietro.
A questo punto nasce pertanto una domanda seria: Perchè a Roma hanno messo Pietro come fondatore di una chiesa Babilonica fatta di mura e menzogne?
La risposta è scritta:
Rivelazione 17:1-6 – “Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne a dirmi: «Vieni, ti farò vedere il giudizio che spetta alla grande prostituta che siede su molte acque. I re della terra hanno fornicato con lei e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione». Egli mi trasportò in spirito nel deserto; e vidi una donna seduta sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia, e che aveva sette teste e dieci corna. La donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle. In mano aveva un calice d’oro pieno di abominazioni e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome, un mistero: BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA. E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Yahushua. Quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia.”
In Verità.