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    Predefinito Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    By Edoardo Capuano - Posted on 09 dicembre 2013

    Le principali riviste scientifiche distorcono il processo scientifico e rappresentano una «tirannia» che va spezzata. Questo il giudizio del premio Nobel per la medicina 2013.
    La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman al Guardian il giorno stesso in cui ha ricevuto il premio Nobel e quindi non solo nel momento più importante per la carriera di un ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità.
    Ma non basta, la dichiarazione di Schekman era stata preceduta di un paio di giorni da quella di un altro autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che sempre al Gurdian aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche.
    Ma se la dichiarazione di Schekman è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio con il quale è stata inghiottita dalle testate che si occupano di divulgazione scientifica, alcuni quotidiani le hanno almeno dedicato il “minimo sindacale” come Il Corriere della Sera “Schekman: «Le principali riviste scientifiche danneggiano la scienza»” (poco più che un trafiletto) e l’Unità “Il Nobel Shekman: “Boicottiamo Science e Nature”“, altri hanno però vistosamente dimenticato di pubblicarla. Ma ancor più vistosa è la “dimenticanza” da parte di soggetti che fanno della divulgazione scientifica il loro argomento centrale, non una parola sull’autorevole denuncia da parte delle solite testate comeLe Scienze, Oggiscienza, Query, Pikaia e perfino Focus e Ocasapiens, in genere così attente a difendere la buona scienza scegliendosi però bersagli comodi e banali come i creazionisti della Terra giovane o qualche stravagante di turno.
    E allora per vedere commentato in modo decente quanto detto da Schekman dobbiamo andare suWired, un periodico che si occupa in genere di scienza tenendo conto delle sue implicazioni più ampie, per leggere un articolo intitolato “Il Nobel che vuole boicottare le riviste scientifiche“, che inizia con le seguenti parole
    La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente.

    Le principali riviste scientifiche internazionali – Nature, Cell e Science – sono paragonate a tiranni: pubblicano in base all’appeal mediatico di uno studio, piuttosto che alla sua reale rilevanza scientifica. Da parte loro, visto il prestigio, i ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione.


    L’accusa di “tirannia” lanciata da un neo premio Nobel dovrebbe in ogni caso meritare la massima attenzione, ma così come si usa fare per i critici di minore visibilità la tecnica è la stessa: ignorare per non dare visibilità alle idee. Ma Schekman aggiunge dell’altro, qualcosa che da sempre andiamo sostenendo:
    Queste riviste, dice lo studioso, sono capaci di cambiare il destino di un ricercatore e di una ricerca, influenzando le scelte di governi e istituzioni.
    Ma il suo laboratorio (all’università di Berkeley in California) le boicotterà – ha detto al Guardian –, evitando di inviare alcun genere di ricerca. Sfruttano il loro prestigio, distorcono i processi scientifici e rappresentano una tirannia che deve essere spezzata, per il bene della scienza. Almeno così la pensa il Nobel.


    La scienza con le sue dichiarazioni è un’autorità tale da influenzare le scelte di governi e istituzioni, e se è manipolabile da parte di chi detiene il comando delle principali testate scientifiche è automaticamente vero che le affermazioni su temi sensibili possono essere orientate in base alle convenienze dei governi stessi o delle istituzioni. Le dichiarazioni di Schekman supportano dunque indirettamente che su temi come il Global warming, la pandemia H1N1, l’eugenetica e tutte le implicazioni della visione malthusiana dell’evoluzione, la possibilità di orientare gli studi in un senso “conveniente” è reale.
    L’episodio della dichiarazione di Schekman mostra che però neanche per un Nobel per la medicina è facile denunciare i problemi della scienza, figurarsi per soggetti enormemente meno visibili.
    La denuncia di Schekman rappresenta però un incentivo ad andare avanti per tutti coloro che ritengono la scienza una realtà preziosa che deve essere difesa dalle strumentalizzazioni e da qualsiasi tentativo di piegarne i risultati a vantaggio di interessi particolari.
    Autore: enzopennetta.it / Fonte: enzopennetta.it


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  2. #2
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Sta venendo a galla la fuffa di Stamina e per Andolina nuovi guai



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  3. #3
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Citazione Originariamente Scritto da Zefram_Cochrane Visualizza Messaggio
    Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza


    By Edoardo Capuano - Posted on 09 dicembre 2013

    Le principali riviste scientifiche distorcono il processo scientifico e rappresentano una «tirannia» che va spezzata. Questo il giudizio del premio Nobel per la medicina 2013.
    La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman al Guardian il giorno stesso in cui ha ricevuto il premio Nobel e quindi non solo nel momento più importante per la carriera di un ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità.
    Ma non basta, la dichiarazione di Schekman era stata preceduta di un paio di giorni da quella di un altro autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che sempre al Gurdian aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche.
    Ma se la dichiarazione di Schekman è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio con il quale è stata inghiottita dalle testate che si occupano di divulgazione scientifica, alcuni quotidiani le hanno almeno dedicato il “minimo sindacale” come Il Corriere della Sera “Schekman: «Le principali riviste scientifiche danneggiano la scienza»” (poco più che un trafiletto) e l’Unità “Il Nobel Shekman: “Boicottiamo Science e Nature”“, altri hanno però vistosamente dimenticato di pubblicarla. Ma ancor più vistosa è la “dimenticanza” da parte di soggetti che fanno della divulgazione scientifica il loro argomento centrale, non una parola sull’autorevole denuncia da parte delle solite testate comeLe Scienze, Oggiscienza, Query, Pikaia e perfino Focus e Ocasapiens, in genere così attente a difendere la buona scienza scegliendosi però bersagli comodi e banali come i creazionisti della Terra giovane o qualche stravagante di turno.
    E allora per vedere commentato in modo decente quanto detto da Schekman dobbiamo andare suWired, un periodico che si occupa in genere di scienza tenendo conto delle sue implicazioni più ampie, per leggere un articolo intitolato “Il Nobel che vuole boicottare le riviste scientifiche“, che inizia con le seguenti parole
    La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente.

    Le principali riviste scientifiche internazionali – Nature, Cell e Science – sono paragonate a tiranni: pubblicano in base all’appeal mediatico di uno studio, piuttosto che alla sua reale rilevanza scientifica. Da parte loro, visto il prestigio, i ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione.


    L’accusa di “tirannia” lanciata da un neo premio Nobel dovrebbe in ogni caso meritare la massima attenzione, ma così come si usa fare per i critici di minore visibilità la tecnica è la stessa: ignorare per non dare visibilità alle idee. Ma Schekman aggiunge dell’altro, qualcosa che da sempre andiamo sostenendo:
    Queste riviste, dice lo studioso, sono capaci di cambiare il destino di un ricercatore e di una ricerca, influenzando le scelte di governi e istituzioni.
    Ma il suo laboratorio (all’università di Berkeley in California) le boicotterà – ha detto al Guardian –, evitando di inviare alcun genere di ricerca. Sfruttano il loro prestigio, distorcono i processi scientifici e rappresentano una tirannia che deve essere spezzata, per il bene della scienza. Almeno così la pensa il Nobel.


    La scienza con le sue dichiarazioni è un’autorità tale da influenzare le scelte di governi e istituzioni, e se è manipolabile da parte di chi detiene il comando delle principali testate scientifiche è automaticamente vero che le affermazioni su temi sensibili possono essere orientate in base alle convenienze dei governi stessi o delle istituzioni. Le dichiarazioni di Schekman supportano dunque indirettamente che su temi come il Global warming, la pandemia H1N1, l’eugenetica e tutte le implicazioni della visione malthusiana dell’evoluzione, la possibilità di orientare gli studi in un senso “conveniente” è reale.
    L’episodio della dichiarazione di Schekman mostra che però neanche per un Nobel per la medicina è facile denunciare i problemi della scienza, figurarsi per soggetti enormemente meno visibili.
    La denuncia di Schekman rappresenta però un incentivo ad andare avanti per tutti coloro che ritengono la scienza una realtà preziosa che deve essere difesa dalle strumentalizzazioni e da qualsiasi tentativo di piegarne i risultati a vantaggio di interessi particolari.
    Autore: enzopennetta.it / Fonte: enzopennetta.it


    Già il fatto di vedere Enzo Pennetta come fonte dovrebbe far scappare chiunque abbia a cuore la scienza.

    Già il fatto che un premio Nobel dica cazzate non sarebbe sicuramente una novità.

    L'abbiamo già commentato nel forum di Scienza.
    Riassumendo quello che dice è vero? Sì o meglio contiene della parziali verità ed evidenzia un potenziale o meno problema che potrebbe enfatizzarsi.
    Presenta alternative alle riviste scientifiche che siano attuabili , non le vedo.
    Si vuole togliere il concetto di peer-review? I danni saranno sicuramente superiori agli eventuali benefici visto l'enorme perdita di tempo che i ricercatori dovranno perdere a leggere articoli che non avrebbero superato il filtro della peer-review perchè semplicementi farlocchi e fallaci.E' il problema della attuali pubblicazioni online in cui il controllo è molto lasco.
    Si vuole mantenerlo ma indirizzare le ricerche e le pubblicazioni in modo che non siano appannaggio di tali riviste e della loro 'metodologia'? anche qui più facile pensarlo che farlo , quale sarebbe il criterio che massimizza le ricerche 'buone' ed 'innovative' , chi decide i referenti per la peer-review , un organismo statale formato da chi? La comunità degli scienziati in assemblea plenaria per ogni campo di ricerca?Chi è che decide i campi di ricerca?Arriveremmo a sostituire un organo di controllo informale basato sul prestigio delle riviste presso chi paga per leggerle con un organismo estremamente formale e sicuramente eterodiretto.E per quanto riguarda il pregiudizio dei campi di ricerca da privilegiare rimarrebbe , cambiererebbe solo padrone.E anche qui la cura mi sembra peggio del male.
    Soprattutto visto che i canali alternativi ci sono ed una ricerca soprattutto se valida non potrà che emergere , a fatica ma emergerà.
    (un esempio per tutti la teoria della deriva dei continenti).

  4. #4
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Che sequenza si scemenze....
    Sapere aude!

    Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.

  5. #5
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Citazione Originariamente Scritto da Zefram_Cochrane Visualizza Messaggio
    Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza
    Ci vuole piu' peppe per difendere laggente dalla k@$ta!!!1!!!UNDICI!!!!

  6. #6
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Citazione Originariamente Scritto da Zefram_Cochrane Visualizza Messaggio
    Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza


    By Edoardo Capuano - Posted on 09 dicembre 2013

    Le principali riviste scientifiche distorcono il processo scientifico e rappresentano una «tirannia» che va spezzata. Questo il giudizio del premio Nobel per la medicina 2013.
    La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman al Guardian il giorno stesso in cui ha ricevuto il premio Nobel e quindi non solo nel momento più importante per la carriera di un ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità.
    Ma non basta, la dichiarazione di Schekman era stata preceduta di un paio di giorni da quella di un altro autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che sempre al Gurdian aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche.
    Ma se la dichiarazione di Schekman è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio con il quale è stata inghiottita dalle testate che si occupano di divulgazione scientifica, alcuni quotidiani le hanno almeno dedicato il “minimo sindacale” come Il Corriere della Sera “Schekman: «Le principali riviste scientifiche danneggiano la scienza»” (poco più che un trafiletto) e l’Unità “Il Nobel Shekman: “Boicottiamo Science e Nature”“, altri hanno però vistosamente dimenticato di pubblicarla. Ma ancor più vistosa è la “dimenticanza” da parte di soggetti che fanno della divulgazione scientifica il loro argomento centrale, non una parola sull’autorevole denuncia da parte delle solite testate comeLe Scienze, Oggiscienza, Query, Pikaia e perfino Focus e Ocasapiens, in genere così attente a difendere la buona scienza scegliendosi però bersagli comodi e banali come i creazionisti della Terra giovane o qualche stravagante di turno.
    E allora per vedere commentato in modo decente quanto detto da Schekman dobbiamo andare suWired, un periodico che si occupa in genere di scienza tenendo conto delle sue implicazioni più ampie, per leggere un articolo intitolato “Il Nobel che vuole boicottare le riviste scientifiche“, che inizia con le seguenti parole
    La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente.

    Le principali riviste scientifiche internazionali – Nature, Cell e Science – sono paragonate a tiranni: pubblicano in base all’appeal mediatico di uno studio, piuttosto che alla sua reale rilevanza scientifica. Da parte loro, visto il prestigio, i ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione.


    L’accusa di “tirannia” lanciata da un neo premio Nobel dovrebbe in ogni caso meritare la massima attenzione, ma così come si usa fare per i critici di minore visibilità la tecnica è la stessa: ignorare per non dare visibilità alle idee. Ma Schekman aggiunge dell’altro, qualcosa che da sempre andiamo sostenendo:
    Queste riviste, dice lo studioso, sono capaci di cambiare il destino di un ricercatore e di una ricerca, influenzando le scelte di governi e istituzioni.
    Ma il suo laboratorio (all’università di Berkeley in California) le boicotterà – ha detto al Guardian –, evitando di inviare alcun genere di ricerca. Sfruttano il loro prestigio, distorcono i processi scientifici e rappresentano una tirannia che deve essere spezzata, per il bene della scienza. Almeno così la pensa il Nobel.


    La scienza con le sue dichiarazioni è un’autorità tale da influenzare le scelte di governi e istituzioni, e se è manipolabile da parte di chi detiene il comando delle principali testate scientifiche è automaticamente vero che le affermazioni su temi sensibili possono essere orientate in base alle convenienze dei governi stessi o delle istituzioni. Le dichiarazioni di Schekman supportano dunque indirettamente che su temi come il Global warming, la pandemia H1N1, l’eugenetica e tutte le implicazioni della visione malthusiana dell’evoluzione, la possibilità di orientare gli studi in un senso “conveniente” è reale.
    L’episodio della dichiarazione di Schekman mostra che però neanche per un Nobel per la medicina è facile denunciare i problemi della scienza, figurarsi per soggetti enormemente meno visibili.
    La denuncia di Schekman rappresenta però un incentivo ad andare avanti per tutti coloro che ritengono la scienza una realtà preziosa che deve essere difesa dalle strumentalizzazioni e da qualsiasi tentativo di piegarne i risultati a vantaggio di interessi particolari.
    Autore: enzopennetta.it / Fonte: enzopennetta.it


    Basterebbe che la gente cominciasse a pensare con la propria testa per capire quanto la cosiddetta "scienza ufficiale" propagandata dai media sia aria fritta.
    San Valentino, la festa di ogni cretino, che crede di essere amato e invece è soltanto fregato.

  7. #7
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Citazione Originariamente Scritto da salve Visualizza Messaggio
    Basterebbe che la gente cominciasse a pensare con la propria testa per capire quanto la cosiddetta "scienza ufficiale" propagandata dai media sia aria fritta.
    I problemi incominciano quando certe categorie di persone pensano di essere capaci di pensare con la propria testa.

  8. #8
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    I problemi incominciano quando certe categorie di persone pensano di essere capaci di pensare con la propria testa.
    Quali sarebbero i problemi?
    Forse sei tu che hai dei problemi quando qualcuno rivendica di saper pensare con la propria testa, in questo senso sì, si creano dei problemi (dentro di te).
    San Valentino, la festa di ogni cretino, che crede di essere amato e invece è soltanto fregato.

  9. #9
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Citazione Originariamente Scritto da salve Visualizza Messaggio
    Basterebbe che la gente cominciasse a pensare con la propria testa per capire quanto la cosiddetta "scienza ufficiale" propagandata dai media sia aria fritta.
    i media ? ah già vero, dimenticavo che per certa gente l'unica fonte di apprendimento scientifico sono i media.....povera scienza.


    ps
    la scienza non si apprende dai media, ma si studia nelle università ove si fa ricerca, sulle riviste di settore, ecc...
    Sapere aude!

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  10. #10
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    Predefinito Re: Non ne parla nessuno: una casta controlla la scienza

    Citazione Originariamente Scritto da salve Visualizza Messaggio
    Quali sarebbero i problemi?
    Forse sei tu che hai dei problemi quando qualcuno rivendica di saper pensare con la propria testa, in questo senso sì, si creano dei problemi (dentro di te).
    Se chi ragiona pensa di ragionare ma quello che riesce ad esplicitare è una serie di argomentazioni senza verifiche e per giunta cerca di applicarli , si finisce a curare i tumori con il bicarbonato oppure con una preghiera a padre pio.

 

 
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