A chi sta sulle balle l’euro?
Innanzi tutto agli Stati Uniti.
Perché il debito pubblico complessivo statunitense (la somma del debito pubblico federale e dei debiti pubblici dei 50 stati dell’unione) è del tutto insostenibile dalla sola “economia reale”.
Per capirlo basti pensare che, in termini relativi, il debito pubblico complessivo statunitense è di molto superiore a quel 130% del PIL che rende già praticamente insostenibile il debito pubblico italiano.
Di conseguenza, l’unico fatto che tiene in piedi la finanza pubblica e perciò la superpotenza statunitense è il valore del dollaro come moneta di riferimento nel commercio internazionale (qualunque paese – per esempio la Cina - che riceva dollari in pagamento delle proprie esportazioni, per non trovarsi poi in mano della carta straccia, ha tutto l’interesse di riconoscere al dollaro un valore che il dollaro di fatto non ha).
Perché questo valore di riferimento non venga messo in discussione dalla ben superiore solidità finanziaria dell’euro, il governo statunitense è costretto ad agire contro l’euro per minarne la credibilità.
Come?
Aizzando contro l’euro la finanza speculativa.
Quale potere ha il governo statunitense sulla finanza speculativa?
Un potere politico diretto.
Perché il grosso della finanza speculativa è rappresentato dai fondi pensione dei lavoratori statunitensi.
Fondi pensione che vengono gestiti politicamente dai sindacati.
Sindacati che hanno legami politici molto stretti con i due partiti e perciò con il governo (di qualunque governo si tratti: repubblicano o democratico).
Alla Russia, invece, più che l’euro sta sulle balle l’Europa.
Basti vedere, per esempio, tutte le porcate che la Russia sta mettendo in opera (ormai da anni) contro l’Ucraina per continuare a tenerla fuori dall’Europa e perciò per continuare a tenerla sotto la propria influenza politica ed economica.
In ogni caso, che sia comandata dagli Stati Uniti o dalla Russia, la campagna anti-euro si combatte anche con una guerriglia all’interno dell’Europa.
Come ai tempi della Guerra Fredda, nel teatro di guerra europeo si muovono gruppi terroristici che, in funzione del nuovo e diverso tipo di guerriglia, non usano più gli esplosivi provenienti dagli arsenali di Gladio o i mitra provenienti dalle armerie del Patto di Varsavia, ma colpiscono con le armi ben più efficaci della propaganda.
E come guerriglieri vengono arruolate le teste calde più eterogenee, sia vecchie che nuove.
Tra le file dei gruppi terroristici anti-euro infatti troviamo sia gli attivisti di Forza Italia che quelli del Movimento 5 Stelle, sia i padani della Lega che i siciliani dei Forconi, sia i camerati dell’estrema destra che i compagni dell’estrema sinistra.
Tutti insieme appassionatamente per mandare in vacca l’Europa e l’euro … e per saccheggiare il succulento bottino di BOT e BTP che si trova nel portafoglio dai risparmiatori italiani.