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  1. #11
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
    Ma dove? Prima la laurea durava 4 anni, con il 3+2 sono diventati 5,i ritardi medi sono gli stessi quindi direi che si entra nel mondo del lavoro in media un anno dopo.
    Solo alcuni corsi di laurea duravano 4 anni( giurisprudenza e pochi altri). Oggi ti puoi fermare al 3 senza necessariamente optare per il +2,entrando nel mercato del lavoro provvisto di titolo di laurea già all'età di 21-22 anni. Direi che il cambiamento c'è stato. E' ovvio poi che la scelta di non proseguire ha molto senso per facoltà eminentemente pratiche (economia, ingegneria), e meno senso per altre (facoltà umanistiche, scienze pure ecc.).

  2. #12
    Eroe Faustiano
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da Duca Bianco Visualizza Messaggio
    A me risulta che gli studenti italiani siano ben accetti ovunque vadano, segno che evidentemente il sistema non andrebbe spianato con un bulldozer. Sei in grado di dimostare che all'estero funzioni meglio che in Italia, o si tratta dei soliti pregiudizi?
    non diciamo sciocchezze, lavoro all'estero e le universita' italiane non godono di particolare ammirazione. qui si da' molto peso ai ranking e a parte bocconi, bologna, politecnici (to e mi) e luiss, le universita' italiane non entrano tra le prime 100 neanche nelle classifiche delle facolta'. sara' perche' i tre quarti degli ingegneri informatici della sapienza non sanno programmare ne' gestire un tostapane? (in compenso conoscono tutte le dimostrazioni sulla costante di nepero, senza averne capito il significato fisico.) o perche' i laureati in lingue non conoscono le lingue straniere? e' cosi' importante fare 3 esami di fisica, se poi ci si laurea in ingegneria informatica senza aver studiato 3 pagine di programmazione funzionale o parallela? produrre ingegneri che non sanno programmare o laureati in economia che non sanno leggere un'equazione differenziale e' impensabile in uk, anche alle serali.

    di tutto quell'imparare a memoria tanto caro ai professori e agli studenti (affetti da una gravissima sindrome di stoccolma) italiani, non resta niente 2 mesi dopo la discussione della tesi. infatti, nonostante lavori da quasi 10 anni e abbia studiato all'universita', ancora non ho capito l'utilita' di imparare vagonate di libri a memoria e ripeterle a una cariatide di 87 anni, che non ha scritto una riga degna di nota in 60 anni di carriera (da che papi l'ha infilato nella facolta') e che non ha mai lavorato fuori dall'universita' (se non per rubacchiarsi qualche fondo universitario e produrre meno che danno sociale). non capisco come si faccia a laurearsi in economia, per dire, senza sapere l'inglese e senza aver letto uno straccio di paper (come tutti i miei amici che studiano a roma). non capisco come si faccia a laurearsi in legge senza aver fatto il tirocinio o in ingegneria senza avere un laboratorio decente (vedasi via scarpa a roma). e non lo capiscono neanche in uk.

    e' certo che io faccio molta meno fatica di uno studente italiano, perche' non devo imparare migliaia di pagine a memoria e perche' se ho bisogno di accedere a del materiale, mi collego al sito, metto la chiave di ricerca e il motore di ricerca trova quello che mi serve. un amico e' impazzito mentre cercava A MANO una pubblicazione di linguistica negli indici di tutte le riviste dell'universita'.
    aneddoto: questo mio amico si e' laureato in lingue. inizia a discutere la tesi in tedesco e un professore gli fa un paio di domande in una lingua di fantasia lontanamente imparentata col tedesco e col romanesco di centocelle, un'altra lo interrompe perche' non l'aveva capito neanche lei e si inizia a discutere la tesi in italiano, che' senno' il professore (DI TEDESCO) non capisce.

    mi viene in mente quel professore che non voleva far studiare i dispositivi cisco agli studenti di telecomunicazioni, "perche' senno' il corso diventava troppo vendor-oriented". in uk le universita' fanno prendere anche certificazioni industriali, perche' della conoscenza di dijkstra (che lo si spiega in 30 minuti a un bambino ritardato) non frega una ceppa a nessuno se non si sa configurare ospf su un router vero.

    non pensare che queste cose non si sappiano o che non le si comprenda nei primi 30 minuti di un colloquio. infatti anche nel regno unito lo sbocco abituale degli italiani laureati in materie non tecniche e' il bar o il basso segretariato, per quei pochi che hanno avuto la decenza di imparare l'inglese. per gli altri c'e' tanta gavetta e solitamente a 26 anni fanno colloqui per posizioni junior con inglesi di 21.

  3. #13
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    http://forum.termometropolitico.it/6...op-europa.html
    che spiegazione gli diamo?
    p.s. che i dottori in scienze delle comunicazioni e simili finiscono a fare i cassieri del mcdonald non è una novità, e non credo succeda solo ai laureati italiani

  4. #14
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da pedro Visualizza Messaggio
    non diciamo sciocchezze, lavoro all'estero e le universita' italiane non godono di particolare ammirazione. qui si da' molto peso ai ranking e a parte bocconi, bologna, politecnici (to e mi) e luiss, le universita' italiane non entrano tra le prime 100 neanche nelle classifiche delle facolta'. sara' perche' i tre quarti degli ingegneri informatici della sapienza non sanno programmare ne' gestire un tostapane? (in compenso conoscono tutte le dimostrazioni sulla costante di nepero, senza averne capito il significato fisico.) o perche' i laureati in lingue non conoscono le lingue straniere? e' cosi' importante fare 3 esami di fisica, se poi ci si laurea in ingegneria informatica senza aver studiato 3 pagine di programmazione funzionale o parallela? produrre ingegneri che non sanno programmare o laureati in economia che non sanno leggere un'equazione differenziale e' impensabile in uk, anche alle serali.

    di tutto quell'imparare a memoria tanto caro ai professori e agli studenti (affetti da una gravissima sindrome di stoccolma) italiani, non resta niente 2 mesi dopo la discussione della tesi. infatti, nonostante lavori da quasi 10 anni e abbia studiato all'universita', ancora non ho capito l'utilita' di imparare vagonate di libri a memoria e ripeterle a una cariatide di 87 anni, che non ha scritto una riga degna di nota in 60 anni di carriera (da che papi l'ha infilato nella facolta') e che non ha mai lavorato fuori dall'universita' (se non per rubacchiarsi qualche fondo universitario e produrre meno che danno sociale). non capisco come si faccia a laurearsi in economia, per dire, senza sapere l'inglese e senza aver letto uno straccio di paper (come tutti i miei amici che studiano a roma). non capisco come si faccia a laurearsi in legge senza aver fatto il tirocinio o in ingegneria senza avere un laboratorio decente (vedasi via scarpa a roma). e non lo capiscono neanche in uk.

    e' certo che io faccio molta meno fatica di uno studente italiano, perche' non devo imparare migliaia di pagine a memoria e perche' se ho bisogno di accedere a del materiale, mi collego al sito, metto la chiave di ricerca e il motore di ricerca trova quello che mi serve. un amico e' impazzito mentre cercava A MANO una pubblicazione di linguistica negli indici di tutte le riviste dell'universita'.
    aneddoto: questo mio amico si e' laureato in lingue. inizia a discutere la tesi in tedesco e un professore gli fa un paio di domande in una lingua di fantasia lontanamente imparentata col tedesco e col romanesco di centocelle, un'altra lo interrompe perche' non l'aveva capito neanche lei e si inizia a discutere la tesi in italiano, che' senno' il professore (DI TEDESCO) non capisce.

    mi viene in mente quel professore che non voleva far studiare i dispositivi cisco agli studenti di telecomunicazioni, "perche' senno' il corso diventava troppo vendor-oriented". in uk le universita' fanno prendere anche certificazioni industriali, perche' della conoscenza di dijkstra (che lo si spiega in 30 minuti a un bambino ritardato) non frega una ceppa a nessuno se non si sa configurare ospf su un router vero.

    non pensare che queste cose non si sappiano o che non le si comprenda nei primi 30 minuti di un colloquio. infatti anche nel regno unito lo sbocco abituale degli italiani laureati in materie non tecniche e' il bar o il basso segretariato, per quei pochi che hanno avuto la decenza di imparare l'inglese. per gli altri c'e' tanta gavetta e solitamente a 26 anni fanno colloqui per posizioni junior con inglesi di 21.
    Questo problema lo risolvi solo togliendo il valore legale al titolo di studio.

  5. #15
    Eroe Faustiano
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da Duca Bianco Visualizza Messaggio
    http://forum.termometropolitico.it/6...op-europa.html
    che spiegazione gli diamo?
    p.s. che i dottori in scienze delle comunicazioni e simili finiscono a fare i cassieri del mcdonald non è una novità, e non credo succeda solo ai laureati italiani
    capisco il fascino della razza, pero' da qui mi sembra chiaro che gli italiani non prendono i grant nelle universita' italiane ma in quelle straniere:


    io in quei dati ci vedo una cosa sola: le persone serie per lavorare e per studiare seriamente devono andare all'estero.
    se mi danno un grant, finisce che qualcuno mi vendera' come gran campione della razza italica e dara' il merito all'imbecille che ha preparato il programma di ingegneria informatica della sapienza.

  6. #16
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da Duca Bianco Visualizza Messaggio
    Solo alcuni corsi di laurea duravano 4 anni( giurisprudenza e pochi altri). Oggi ti puoi fermare al 3 senza necessariamente optare per il +2,entrando nel mercato del lavoro provvisto di titolo di laurea già all'età di 21-22 anni. Direi che il cambiamento c'è stato. E' ovvio poi che la scelta di non proseguire ha molto senso per facoltà eminentemente pratiche (economia, ingegneria), e meno senso per altre (facoltà umanistiche, scienze pure ecc.).
    Non ti puoi davvero fermare perché la triennale di ingegneria è una mattonata teorica inutile, non è mica la "triennale" inglese, per come la vedo io ha più senso fermarsi per robe umanistiche (tanto inutile per inutile)
    The reason that the invisible hand often seems invisible is that it is often not there - Joseph Stiglitz

  7. #17
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
    Non ti puoi davvero fermare perché la triennale di ingegneria è una mattonata teorica inutile, non è mica la "triennale" inglese, per come la vedo io ha più senso fermarsi per robe umanistiche (tanto inutile per inutile)
    no, macche'! in inghilterra studiano cose troppo pratiche. vuoi mettere l'utilita' di imparare a memoria la complessita' di tutti gli algoritmi di ordinamento che piacciono al professore e che ha messo nel libro che ti obbliga a comprare? ai piu' bravi gli facciamo anche risolvere la torre di hanoi, ma devono appartenere al gruppo degli Eletti, quelli che capiscono la ricorsione.

  8. #18
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
    Ma dove? Prima la laurea durava 4 anni, con il 3+2 sono diventati 5,i ritardi medi sono gli stessi quindi direi che si entra nel mondo del lavoro in media un anno dopo.
    Fuck yeah!
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  9. #19
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Sono poco occupabili in italia dove una ditta media vuole che il laureato sappia già un fottio di cose che nel bene o nel male dovrebbe imparare in azienda e non in un corso di laurea.
    All'estero invece, hanno un po' più di pazienza. Infatti il mio ex corso di laurea (ing. navale) è diventato una fabbrica di cervelli in fuga.
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  10. #20
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    Predefinito Re: 30 maggio 1998:In Italia gli universitari studiano troppo

    Citazione Originariamente Scritto da Juv Visualizza Messaggio
    Sono poco occupabili in italia dove una ditta media vuole che il laureato sappia già un fottio di cose che nel bene o nel male dovrebbe imparare in azienda e non in un corso di laurea.
    All'estero invece, hanno un po' più di pazienza. Infatti il mio ex corso di laurea (ing. navale) è diventato una fabbrica di cervelli in fuga.
    Sono inoccupabili perché le scuole italiane sopratutto i diplomi, ti insegnano di tutto tranne quello che ti serve veramente per lavorare.
    Poi questa storia dei cervelli all'estero è un falso mito, semplicemente l'italia sta crollando sotto il peso di una classe politica corrotta e incompentente, che poi è lo specchio del paese e quindi se uno vuole lavorare in italia deve andare all'estero, mentre all'estero il lavoro lo creano grazie a una buona classe politica.
    Ultima modifica di Metabo; 26-01-14 alle 17:15

 

 
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