L'articolo di Ottone, Perché si fidano del Cavaliere, comparso oggi su Repubblica, dovrebbe essere riprodotto e incorniciato , infine appeso bene in vista in tutte le sezioni DS.
Stiamo proclamando che il re è nudo. E allora diciamola tutta. A chi non è capitato di trovarsi nelle condizioni di Ottone. Anch'io ho questo tipo di amici cari, persone oneste e corrette che votano F.I., difendono il Cavaliere contro ogni logica, inarcano il sopracciglio e ti ripetono pari pari, con sufficienza mal celata, gli slogan d'ordinanza. Anch'io ormai ho smesso di parlare di politica con loro perché so che è perfettamente inutile. Evito accuratamente che il discorso cada su gli argomenti attuali e loro fanno altrettanto. Avevo un impegno con una coppia di questi il giorno del Palavobis, a cui ho voluto partecipare. Ho telefonato e mi sono inventata una scusa diversa per disdire. Insomma ho mentito per non far sapere loro che preferivo scegliere di andare dove mi portavano il cuore e le mie convinzioni. Il solco anche tra la gente comune si sta allargando, non solo tra opinion leader. Ma potrei citare numerosi altri esempi. Anche una mia amica di Milano mi ha confidato che a causa della politica ha rotto con alcuni suoi amici e il marito, sovente, ha discussioni in ufficio con i colleghi. Si tratta di una situazione che forse, nemmeno ai tempi del vecchio PCI, si era mai determinata.
Che fare? Nulla per ora. Pensare esclusivamente a noi , a costruire l'Ulivo, al nostro elettorato deluso che , lo scorso anno, si è astenuto per protesta. Recuperare la nostra identità e l'orgoglio di appartenenza . Attuare un'opposizione dura alla politica di questa destra senza inciuci e compiacenze. Evitare di scrivere sui loro giornali, di pubblicare nelle loro case editrici, di alimentare il talk show delle loro tv, di presiedere a manifestazioni pubbliche insieme, financo le partite di calcio. Se cesura deve essere, cesura sia. Lasciamoli cuocere con il loro regime e i risultati della loro politica, non concedendo nulla, limitandoci a commentare le infinite gaffes, che certo non verranno mai meno, del loro boss e dei loro alleati impresentabili. Insomma: chiusura, chiusura, chiusura.
Anche i nostri amici di destra vanno all'estero e leggono i giornali internazionali.
E a questo punto, viva Cofferati, l'unico che ha sempre capito tutto e non si è mai lasciato sedurre né ha mai tentato operazioni mimetiche per far dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Oggi ha successo non solo perché difende un principio fondante di conquista sociale, ma perché il cinese è freddo e deciso e sa aspettare sulla riva del fiume con l'immancabile sorriso a fior di labbra..