User Tag List

Risultati da 1 a 2 di 2

Discussione: Film interessante

  1. #1
    Moderatore
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    La Lupa romana è una cagna bastarda che muore allattando 2 figli di puttana
    Messaggi
    8,866
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Film interessante

    I banchieri di Dio

    CREDITI

    Anno: 2002
    Data uscita: 08/03/2002
    Nazione: Italia
    Produzione: Sistina Cinematografica, Metropolis Film
    Distribuzione: Columbia Tristar
    Durata: 125'

    Regia: Giuseppe Ferrara
    Sceneggiatura: Giuseppe Ferrara Armenia Balducci
    Fotografia: Federico Del Zoppo
    Musiche: Pino Donaggio
    Montaggio: Adriano Tagliavia

    Leggi: la recensione di Alberto M. Castagna


    CAST

    Cardinale Marcinkus Rutger Hauer
    Alessandro Gassman
    Roberto Calvi Omero Antonutti
    Pamela Villoresi
    Giancarlo Giannini

    Trama
    La bancarotta del Banco Ambrosiano, la P2, Gelli, Marcinkus, Andreotti, il sisde, la camorra, etc, etc, insomma gli ingredienti dell’omicidio di Calvi.
    Tu che odi dio e la vita cristiana
    Senti la sua presenza come un doloroso cancro
    Vengano profanate e profanate aspramente
    Le praterie del cielo bagnate di sangue

    Odiatore di dio
    E della peste della luce

    Guarda negli occhi paralizzati di dio
    E sputa al suo cospetto
    Colpisci a morte il suo miserevole agnello
    Con la clava

    Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
    Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
    I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
    Hai distrutto con la tua orrida parola
    Ora vai via dalla nostra terra!

  2. #2
    Moderatore
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    La Lupa romana è una cagna bastarda che muore allattando 2 figli di puttana
    Messaggi
    8,866
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Recensione

    Il Banco Ambrosiano. Licio Gelli e Umberto Ortolani ("Il Gatto e la Volpe"). La P2. Monsignor Marcinkus. "Il Corriere della Sera". Bruno Tassan Din. I Servizi Segreti. Lo IOR. L'Opus Dei. Solidarnosc. La guerra delle Falklands. Michele Sindona. Giulio Andreotti ('il Gobbo'). Arnaldo Forlani. Bettino Craxi. Il Papa ('il boss'). Francesco Pazienza. Flavio Carboni. La mafia. La banda della Magliana.......c'è da fasciarsi la testa, al termine di I banchieri di Dio - Il caso Calvi, dopo essere stati bombardati per due ore da una sequela impressionante di nomi, di soprannomi e di volti, legati direttamente alla figura del discusso banchiere Roberto Calvi, uno degli uomini più potenti nell'Italia degli anni Settanta.

    Nel film, Giuseppe Ferrara ha ricostruito le vicende di cui Calvi fu protagonista negli ultimi anni della sua vita a partire da quando Michele Sindona, bancarottiere in esilio, affidava al Presidente del Banco Ambrosiano la gestione dei rapporti con Paul Marcinkus, il vescovo che Papa Giovanni Paolo II aveva messo alla presidenza dello Ior, la Banca Vaticana. Da qui, il film segue l'inarrestabile caduta di Calvi nei sei anni successivi, compreso l'arresto, la breve detenzione e poi, dopo il rilascio, la fuga clandestina dall'Italia e la morte, avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite, sotto il Ponte dei Frati Neri, a Londra.

    Una vicenda complessa, quella di Roberto Calvi, della quale né gli storici né i magistrati hanno ancora scritto le pagine definitive. Ma che agli occhi di Giuseppe Ferrara e della sua co-sceneggiatrice Armenia Balducci appare sorprendentemente chiara, al punto da mettere in scena disinvolte ricostruzioni di situazioni che nell'insieme compongono un quadro inquietante che coinvolge tutto il ceto politico di allora, i servizi segreti al di qua e al di là dell'Oceano e, soprattutto, il Vaticano. Un film politico, allora? Non proprio.

    Posizionando la figura di Roberto Calvi al centro di un intrigo di inaudite proporzioni, gli autori hanno anche voluto approfondire la personalità dell'uomo, aldilà dell'immagine che restituiscono le foto pubblicate sui giornali. Calvi viene rappresentato come un uomo fragile, incostante, capace di imperdonabili ingenuità. Le sequenze che mostrano il Calvi "privato" - va detto - sono le migliori del film, quelle in cui la drammatizzazione si fa più compiuta e convincente. Benché, spiato nell'intimità, Calvi appare ancora più controverso.

    Ma controverso, seppur per motivi squisitamente cinematografici, resta anche Giuseppe Ferrara. Un regista poco dotato sul piano espressivo ma sostenuto da una indiscutibile passione civile e con il pallino di inseguire l'attualità, come quando si occupò del sequestro Moro e dell'omicidio di Dalla Chiesa quasi a ridosso degli avvenimenti (anche nel caso di I banchieri di Dio avrebbe voluto essere tempestivo: il progetto, infatti, nasce quattordici anni fa ma una serie di traversie ne hanno impedito la realizzazione). Ultimo alfiere del cinema di denuncia che ebbe la sua stagione d'oro negli anni Settanta grazie a registi come Rosi, Petri e Vancini, Giuseppe Ferrara marca la distanza da quei maestri adottando una cifra stilistica più convenzionale, certamente meno ispirata e inseguendo caparbiamente, oltre che la prossimità degli avvenimenti, anche la verosimiglianza. Dei personaggi, ad esempio: qui ha avuto la fortuna di avere a disposizione Omero Antonutti, che a Roberto Calvi assomiglia in modo sorprendente e che, da attore eccellente qual è, si produce in un'ottima interpretazione. Passi pure l'accento sardo adottato da Giancarlo Giannini nel ruolo del faccendiere Flavio Carboni. Ma i sosia di Andreotti e Craxi sembrano usciti da uno spettacolo del Bagaglino con il risultato che le loro battute, anche se serissime, suonano come barzellette.

    Nella grottesca galleria dei sosia, si salva il Papa che viene ripreso di spalle, per "rispetto" della sua figura (lo dice una inusuale didascalia). Solo che in una sequenza lo vediamo, con le scarpe da ginnastica ai piedi, alle prese nientemeno che con una cyclette. Così come Monsignor Marcinkus, che appare in perfetta tenuta da golf. Situazioni documentate, s'intende, e quindi reali che, però, rappresentate fedelmente sullo schermo, trasfigurano nell'inverosimile, nel grottesco.

    Oltre a ciò, in I banchieri di Dio Ferrara esibisce inutili preziosismi, infarcendo qui e là il film di brevi sequenze girate in bianco e nero a bassa risoluzione (Ferrara li chiama 'flashback subliminali') e pecca di didascalismo eccessivo, come quando qualcuno pronuncia la parola 'Washington' ed appare l'immagine, ripresa in video, del Senato degli Stati Uniti.

    Saremmo ingenerosi se non riconoscessimo a Ferrara il coraggio di affrontare una materia scottante che per alcuni aspetti è ancora di grande attualità. Ma saremmo altrettanto lacunosi se non ricordassimo che una parte di quella stessa materia era stata trattata, con la sobrietà che a Ferrara è ignota, da Michele Placido in Un eroe borghese e da Francis Ford Coppola, che legò fantasiosamente il destino di Roberto Calvi a quello di Vito Corleone in Il padrino parte III.



    Cast e credits
    Tu che odi dio e la vita cristiana
    Senti la sua presenza come un doloroso cancro
    Vengano profanate e profanate aspramente
    Le praterie del cielo bagnate di sangue

    Odiatore di dio
    E della peste della luce

    Guarda negli occhi paralizzati di dio
    E sputa al suo cospetto
    Colpisci a morte il suo miserevole agnello
    Con la clava

    Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
    Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
    I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
    Hai distrutto con la tua orrida parola
    Ora vai via dalla nostra terra!

 

 

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito