[QUOTE]eppure le chiavi hanno una simbologia dell'autorità, quantomeno della custodia in questo caso della Chiesa e del deposito della fede, anche la dicitura primo tra eguali, alla fine non indica altro che una autorità sopra gli altri, se si fosse tutti uguali neanche ci sarebbe un primo tra eguali, soprattutto se poi solo a Pietro è stato detto di confermare i propri fratelli
eppure Gesù indica proprio questi eunuchi per il regno dei cieli e che Paolo disse di preferire di essere tutti come lui, ovvero casti e per quanto riguarda ardere disse però che chi arde e vuole sposarsi si sposi, ma chi vuole vivere al servizio di Dio non si sposiQuanto alla castità....prescindo dal fatto che Paolo non l'ho mai stimato nè considerato altro che un fanatico supporter che veicolava idee del tutto proprie....ma non c'è veramente da poter paragonare la condizione dell'"Eunuco per il regno dei cieli", che è una condizione straordinaria, a quella dei cristiani che vivono una vita ordinaria...e tra questi metto anche i sacerdoti, che sono non asceti ma semplici amministratori dei cosiddetti "doni divini". Non c'è nulla nell'evangelo che disprezzi il matrimonio e gli preferisca alla condizione di "eunuco". Gesù dice solo che "chi è in grado di farlo lo faccia", sottolineando una vocatio che è del tutto peculiare e di pochissimi che percorrono un sentiero particolare. Del resto lo stesso Paolo, tra le sue varie farneticazioni, ogni tanto ne azzecca qualcuna...e scrisse "E' meglio sposarsi che ardere". E chi è che non arde?
Tuitti, assolutamente tutti ardono, bruciano. Perchè la sessualità è un fuoco che può distruggere oppure, se opportunamente incanalata, salvare. E non dico di più.
e paolo fino a prova contraria è Apostolo e le sue parole sono Parola di Dio per chi dice di essere cristiano
questo concordoQuanto all'ecumenismo è ben vero che avrebbe il suo valore a patto che le dispute fossero composte e tutti concordassero sulle verità di fede. In questo caso l'incontro sarebbe foriero di unione autentica , pace, ascolto del fratello. DIversamente si riduce ad incontri formali a livello pubblico senza alcun seguito.
ci sarebbe anche l'aramaico e l'ebraico come lingua sacraRIguardo alle lingue....quelle sacre sono il greco antico e il latino, non altre. Si dicono "sacre" perchè usate per MILLENNI ripetutamente nei riti e nelle preghiere. Noi sappiamo che la parola CREA a livello sottile, edifica e costruisce una sorta di tempio metafisico che resta intatto nel tempo alimentato dall'uso di quella lingua e in virtù della sua esistenza ha un'influenza occulta rimarchevole su chi fa le invocazioni e preghiere e sugli astanti, anche se nin se ne accorgono.
sicuramente cambia, ci sono però secondo me dei pregi e difetti sull'utilizzo della lingua sacra( che ti avvicina molto al sacro appunto e al senso originale del credo) o della lingua nazionale ( che è un idioma accessibile nel luogo in cui ci si trova)Da qui la sacertà. E ora invece proviamo a immaginare cosa abbia comportato la cassazione di questa regola con l'introduzione dell'italiano. Proviamo.