Dovrò chiedere a Sandrino di tornare.....
Saluti senescenti.
Dovrò chiedere a Sandrino di tornare.....
Saluti senescenti.
L'importante era vincere e abbiamo vinto.
Per il resto, caro Pieffebì, mi sembra proprio che il partito che sta bloccando da due decenni ogni opera pubblica infrastrutturale ed ogni vero sviluppo competitivo in Italia si stia mettendo Berlusconi sotto i piedi, con la complicità mefitica di Ciampi e dei democristiani.
Sull'art. 18: se il governo sta solo manovrando per isolare la CGIL ed il suo scioperetto, allora l'atteggiamento attuale può avere una sua razionalità.
Se invece se la sta facendo sotto su un punto banale-banale come è l'art. 18, allora è proprio un disastro!
Il governo dovrebbe semplicemente abbandonare il ruolo di mediatore tra organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori.
Che Ciampi se ne faccia il paladino si comprende col ruolo reazionario della finanza massonico-cattolica (che egli rapppresenta) rispetto agli imperativi della modernizzazione e con la sua sottomissione al modello sociale tedesco che in Italia porta solo corruzione sociale [e comunque non competono alla Presidenza compiti di governo e neppure di garanzia].
Mi sembra più il momento della GUERRA che della speranza.
da www.iltempo.it :
"Domenica 10 Marzo 2002
Secondo il vicepremier lo Statuto dei lavoratori non è un tabù e il progetto del Governo punterà all’emersione del sommerso
Lavoro, Fini mediatore con nuove proposte
Pezzotta attacca Cofferati: «La Cisl non aderirà allo sciopero della Cgil. Siamo autonomi»
*...*...*
di SARINA BIRAGHI
COFFERATI è servito. È di ieri l’altolà della Cisl con un Savino Pezzotta, più chiaro e duro che mai: «La Cisl non aderirà mai a scioperi o manifestazioni proclamati da altri. O lo facciamo insieme, oppure ognuno si faccia la sua». Anche il leader della Uil, Luigi Angeletti, mediatore tra i colleghi, non aveva digerito il rifiuto di Cofferati a spostare la data già fissata al 5 aprile per lo sciopero generale dicendo chiaramente che il «Cinese» più che sindacato fa politica. Ancora scontro sindacale mentre il Governo si appresta a riscrivere la delega sul mercato del lavoro, come ha ribadito ieri il vicepremier Gianfranco Fini intervenendo all’assemblea dell’Unionquadri a Roma, rivestendo i panni del «mediatore» come già fatto nella vertenza del pubblico impiego. Lo statuto dei lavoratori non può essere considerato come un totem intoccabile, ma bisogna adattarlo alle mutate esigenze della realtà, ha detto Fini, perché le riforme sono necessarie per rendere più competitiva l'Italia nella nuova Europa.
Fini auspica di «poter arrivare alle riforme attraverso un costruttivo dialogo con tutti e quindi con un avviso comune. In caso contrario rivendichiamo il diritto-dovere di governare e quindi di presentare le proposte che sin dalla prossima settimana saranno avanzate». Sullo stralcio dell’art.18 Fini non dà certezze: «La delega comprende tanti articoli e tanti punti aspettiamo proprio qualche giorno perché vogliamo mettere a punto una nuova proposta che riesca a garantire che le riforme si facciano ed eviti il rischio di uno scontro sociale».
La proposta potrebbe essere in due fasi: le norme sui licenziamenti verrebbero trasferite dalla delega sul mercato del mercato del lavoro alla legge sull’emersione del sommerso, come suggerito dal ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia, mentre nel ddl verrebbe inserito lo Statuto dei lavoratori con forme di tutela allargata a lavoratori atipici e precari, come caldeggiato dalla Cisl.
Insomma, l’intento è depotenziare lo sciopero generale della Cgil, che ironicamente Pezzotta definisce «particolare», dialogare il più possibile con Cisl e Uil, senza mettersi contro Confindustria però, che continua a chiedere riforme.
Pezzotta ieri a Roma ha concluso la manifestazione «Cento città» (a Sanremo ha firmato anche Pippo Baudo) per sensibilizzare lavoratori e cittadini contro l’ipotesi di modifica dell’art.18: ai circa mille sindacalisti presenti, ha ribadito l’urgenza dello stralcio perché solo in caso contrario ci sarà uno sciopero perché «la Cisl fa solo sindacato non politica».
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha chiarito che la nuova proposta del governo sulle modifiche all'art. 18 non è una retromarcia e che sarà decisa dall'esecutivo in maniera collegiale.
Intanto Cofferati, che ha ricevuto anche i complimenti di Rutelli per la seria battaglia intrapresa, se la ride sotto i baffi e non si «smuove». È convinto che le sue manifestazioni hanno messo in crisi il Governo e anche i suoi colleghi sindacalisti che «anche chiudendo gli occhi non riusciranno a non vedere il 23 marzo».
Cordiali saluti.
In ormai, virtualmente, quasi un anno, il governo Berlusconi non è stato capace di rompere l'immobilismo precedente nel campo delle opere pubbliche infrastrutturali, indispensabili per lo sviluppo.
In questo tempo, in Gran Bretagna, si decide, si attribuiscono gli appalti, si progetta e si realizza una città.
Là fanno in un anno quello che in Italia si fa in 20.
Chiara inferiorità etnica italiota!
Insomma, Berlusconi nonostante le sue straordinarie capacità NON sta riuscendo a fare nulla.
Le grandi opere pubbliche infrastrutturali continuano ad essere bloccate.
Per la pubblica amministrazione [una delle ragioni per cui le opere pubbliche infrastrutturali NON si possono fare] continua a commissionare studi a chi non ha la minima idea della corruzione sistemica delle PPAA italiche, dunque del perché le PPAA siano irriformabili.
Farà il ponte sullo stretto, anzi si limiterà a cominciarlo, e poi non ci saranno strade e ferrovie adeguate per arrivarci.
In campo informatico si è speso forse più che all'estero e si è indietro di 10 anni. [la logica italiota del "fatti il computer da te e crepi il mondo"]
E Berlusconi commissiona studi.
Mentre Lunardi gli dice che vorrebbe ma ci sono delle forze astrali che impediscono. Libido senza "attrezzi".
I giustizialisti hanno sgovernato con la corruzione. Berlusconi si sta limitando a gestire i dettagli.
Con istituzioni da sottosviluppo si gestisce il sottosviluppo
P.S. La vera fortuna è che dopo comunistoidi e catto-comunistoidi e centroidi-destroidi-Scalfaroidi al governo per un decennio, Berlusconi non può non far meglio. Anche se non fosse un grande imprenditore, farebbe comunque meglio. Perfino i bossiani non possono non essere meglio.
Peggio di Scalfaro poteva esserci solo la Jotti.
O, forse, Ciampi Presidente di Scalfari e Montanelli nel 1994
Sì Allanim, credo che tu non abbia tutti i torti.
O meglio.....hai diverse.... probabilmente... molte.... ragioni, temo.
Del resto quando Eloisa posto', prima delle elezioni , una sorta di augurio affinchè, sportivamente, vincesse il migliore....io intervenni dicendo: "mi accontenterei che vincesse il meno peggio" (ossia una versione pessimistica, o meglio...realistica....dello stesso auspicio, seppur indirizzata verso un campo opposto a quello della compagno Eloisa).
Comunque...vedremo, spero che tu sia stato TROPPO pessimista, ossia più pessimista che realista. Ma è solo una speranza, spero non del tutto vana. In ogni caso qualcosa di positivo dovrà essere fatto per forza, anche se con grande fatiche e tante contraddizioni. E' nella forza delle cose.....o almeno....credo
.
Saluti senescenti.
Il Cav. poteva, utilizzando la regola d'oro dei cento primi giorni, varare due o tre leggi di grandi riforme istituzionali, che lo avrebbero messo in salvo dal logoramento di oggi.
Basta una seria, energica legge in senso davvero maggioritario uninominale con elezione diretta del premier per fare sì che una scombinata coalizione diventi un "pacchetto" legato da ferree norme su ferrei binari. In tal caso, certe esternazioni e/o resistenze sarebbero non-significanti, perché il governo sarebbe "rappresentato" solo dal Premier.
Invece, il Cav., che non crede nella "politica", cincischia, al punto che oggi ogni stronzata di un sottosegretario lo mette in difficoltà.
Purtroppo.
Non si preoccupi il Berluska.
L'alta velocità la fanno in Cina tra Pechino a Shangai (solo 1.300 chilometri) con tecnologia tedesca (o altra se i tedeschi continuano a fare i pigri, come sostengono i cinesi).
L'Italia continuerà a restare bloccata.
I sinistri saranno euforici.
Magari daranno anche al Berluska la Legion del Disonore francese, come già a tutti i sinistri della politica e dell'impresa immobilista e serva.
E la "grande" finanza milan-torinese comanderà i suoi giornalisti per esaltare il ventennio Berlusconiano [solo fino alla caduta: poi diventetà ignobile, naturalmente! Déjà vu...]
Anche i Verdi si stanno dando da fare per evitare che si alzi anche un solo mattone o che si faccia un solo Km di autostrada.
Ma è ovvio: a parte i puri rapidamente emarginati, il movimento verde è nato e cresciuto nelle federazioni del PCI e nelle sedi dell'Arci.
Chiedere all'onorevole Vernetti (da Lotta Continua) ora rutellico-margheritino del nuovo parlamento.
A quelli, di ambiente non gliene è mai fregato nulla!
Il gioco geopolitico soprattutto dell'ultimo decennio è stato che dovevano essere bloccate tutte le opere pubbliche infrastrutturali in Italia per impedire lo spostameno dell'asse logistico della UE verso il centro-mediterraneo. I Verdi ne sono stati la punta di diamante.
ART.18: DELLA VEDOVA, GOVERNO SULLA STRADA GIUSTA
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato radicale al Parlamento europeo:
“Dopo tante e inutili titubanze il Governo sembra aver fatto la scelta giusta, sfidare apertamente i conservatori della sinistra, della destra e del sindacato, infrangendo il tabù paralizzante e penalizzante dell’art.18. Non vi era alcuna mediazione possibile, l’unica alternativa allo scontro con il sindacato sarebbe stata l’ingloriosa resa da parte della maggioranza, e, soprattutto, la sepoltura di ogni residua speranza di riforme liberali dell’economia italiana.[...]
ART.18. CAPEZZONE: IL GOVERNO VADA AVANTI, NON ABBIA PAURA.
Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani
"I veti e le prepotenze di Cofferati saranno battute.
Il Paese è pronto alla grande Riforma del mercato del lavoro e della previdenza[...]
A proposito di infrastrutture...
Forza Lunardi!
LUNARDI MINACCIA UN RICORSO A BRUXELLES CONTRO LA FRANCIA PER IL DIVIETO DI PASSAGGIO AI TIR NELLA GALLERIA RIAPERTA DUE SETTIMANE FA
«Monte Bianco, intervenga l´Ue»
Via ai lavori del tunnel per la Torino-Lione
inviato a MODANE
L´Italia farà ricorso all´Unione europea per far rispettare il principio della concorrenza se il traforo del Monte Bianco non verrà riaperto, anche ai tir, nei tempi che erano stati concordati, cioè due settimane dopo la riapertura alle auto. Il che vuol dire entro il prossimo sabato. Lo ha detto - a microfoni chiusi - il ministro dei Trasporti, Pietro Lunardi
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La Francia non può proprio tollerare l'Italia via di comunicazione a sud dell'Europa!
Necci lo hanno fatto fuori per via giudiziaria.
Ora la storia del Monte Bianco.
Per non parlare del terrorismo [con centrali parigine].
Sono andati così avanti che la sperimentazione dell'art. 18 non è mai stata fatta.In Origine postato da Allanim
ART.18: DELLA VEDOVA, GOVERNO SULLA STRADA GIUSTA