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Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    stanziale
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    Predefinito ecco le pecore nere di Ciampi...

    Assalto al municipio in nome del tricolore
    Vittorio Veneto, un gruppo contro il Comune leghista: esponga la bandiera


    VITTORIO VENETO. Il palazzo municipale della città della Resistenza ieri è stato occupato dalle forze dell'estrema destra. Per due ore tre esponenti del Movimento italiano d'azione, capeggiati da Gianfranco Foti, e un gruppetto di skinhead si sono piazzati in municipio, per protestare - in quella che hanno definito la «roccaforte del potere leghista» - contro la mancata esposizione del tricolore, prevista per legge. Le forze dell'ordine sono intervenute in forze, allontanando i manifestanti. Ma, intanto, il gruppetto è entrato nella sala consiliare interrompendo con la forza una riunione del comitato di direzione.



    --------------------------------------------------------------------------------
    VITTORIO VENETO. Il palazzo municipale della città della Resistenza, ieri è stato occupato dalle forze dell'estrema destra. Si è trattato di un'azione temporanea, durata solo un paio d'ore, che però ha richiesto l'intervento degli agenti della Digos, dei carabinieri e dei vigili. Le forze dell'ordine, si sono riversate al piano nobile del municipio per bloccare la provocatoria iniziativa di tre esponenti del Movimento italiano d'azione, decisi a insediarsi in quella che hanno definito la «roccaforte del potere leghista». Gianfranco Foti, presidente del movimento, Benvenuto Rocchetto e Adriano Agostinetto, appoggiati da un gruppo di skinhead, alle 10, sono infatti entrati nella sala consiliare interrompendo con la forza una riunione del comitato di direzione.
    L'operazione, provocatoria e dimostrativa, era stata organizzata nei minimi dettagli. Alle 10 in punto Gianfranco Foti e due dei suoi «camerati», dopo aver aperto le porte della sala consiliare vi fanno irruzione, depositando sul pavimento e sul tavolo borse, zaini, un registratore, alcune assi di legno. L'aula, in quel momento, ospita una riunione dei dirigenti, ma Foti non ci fa caso.
    Non ha alcuna intenzione di retrocedere dai suoi propositi. «Siamo qui - dice - per rivendicare la nostra italianità. Da un anno chiediamo alla giunta di esporre sui pennoni di piazza del Popolo il Tricolore, simbolo della nostra patria. Da un anno le nostre richieste, avvallate dal Prefetto, vengono disattese. Interloquire con il potere è impossibile, perché i suoi rappresentanti si barricano nei palazzi e così, per far valere le nostre ragioni, siamo costretti a un'azione di forza». Alle 10.20 l'atmosfera del palazzo diventa incandescente. Nel municipio, che pullula di agenti, arriva il sindaco Giancarlo Scottà. Il capitano dei carabinieri, Andrea Desideri e i poliziotti invitano Scottà e Foti a un confronto. Le parti si riuniscono per qualche minuto nell'ufficio del sindaco per cercare una mediazione. E l'accordo viene trovato. Il sindaco e i suoi collaboratori assicurano a Gianfranco Foti che dal prossimo 2 giugno il Tricolore sventolerà in modo permanente sulla piazza. «Se non l'abbiamo esposto prima - dichiara il sindaco - è stato solo per problemi tecnici. Le bandiere che abbiamo a disposizione sono infatti troppo piccole rispetto all'altezza dei pennoni e ci stiamo dando da fare per confezionarne alcune di dimensioni adeguate». L'annuncio del sindaco soddisfa solo parzialmente i rappresentanti del movimento d'azione. «Finora - dichiara Rocchetto - Scottà ci ha preso per i fondelli: non ha mai risposto alle richieste sul tricolore. Se il 2 giugno la promessa non verrà mantenuta, siamo pronti a occupare di nuovo il municipio». Alle 11.20 l'accordo è sottoscritto e il sindaco e Foti si concedono insieme un aperitivo. La «marcia sul municipio» si è conclusa si è conclusa con l'impegno formale da parte della giunta leghista a esporre il Tricolore, insieme ai vessilli regionali e cittadini. E, nel frattempo, arrivano i primi commenti della Sinistra. «Sono allibito - dice il consigliere Ds, Giovanni Napol -. Se la destra occupa il municipio, noi siamo pronti a liberarlo come abbiamo fatto settant'anni fa. Non capisco però perché la battaglia sul Tricolore la portino avanti le forze della destra che l'hanno infangato. Sono i partiti democratici usciti dalla Resistenza gli unici a poter rivendicare questo diritto». Però, in verità, finora non l'hanno fatto, lasciando, appunto, spazio all'azione dimostrativa della destra

  2. #2
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    Predefinito Re: ecco le pecore nere di Ciampi...

    Originally posted by carbonass
    Assalto al municipio in nome del tricolore
    Vittorio Veneto, un gruppo contro il Comune leghista: esponga la bandiera


    VITTORIO VENETO. Il palazzo municipale della città della Resistenza ieri è stato occupato dalle forze dell'estrema destra. Per due ore tre esponenti del Movimento italiano d'azione, capeggiati da Gianfranco Foti, e un gruppetto di skinhead si sono piazzati in municipio, per protestare - in quella che hanno definito la «roccaforte del potere leghista» - contro la mancata esposizione del tricolore, prevista per legge. Le forze dell'ordine sono intervenute in forze, allontanando i manifestanti. Ma, intanto, il gruppetto è entrato nella sala consiliare interrompendo con la forza una riunione del comitato di direzione.



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    VITTORIO VENETO. Il palazzo municipale della città della Resistenza, ieri è stato occupato dalle forze dell'estrema destra. Si è trattato di un'azione temporanea, durata solo un paio d'ore, che però ha richiesto l'intervento degli agenti della Digos, dei carabinieri e dei vigili. Le forze dell'ordine, si sono riversate al piano nobile del municipio per bloccare la provocatoria iniziativa di tre esponenti del Movimento italiano d'azione, decisi a insediarsi in quella che hanno definito la «roccaforte del potere leghista». Gianfranco Foti, presidente del movimento, Benvenuto Rocchetto e Adriano Agostinetto, appoggiati da un gruppo di skinhead, alle 10, sono infatti entrati nella sala consiliare interrompendo con la forza una riunione del comitato di direzione.
    L'operazione, provocatoria e dimostrativa, era stata organizzata nei minimi dettagli. Alle 10 in punto Gianfranco Foti e due dei suoi «camerati», dopo aver aperto le porte della sala consiliare vi fanno irruzione, depositando sul pavimento e sul tavolo borse, zaini, un registratore, alcune assi di legno. L'aula, in quel momento, ospita una riunione dei dirigenti, ma Foti non ci fa caso.
    Non ha alcuna intenzione di retrocedere dai suoi propositi. «Siamo qui - dice - per rivendicare la nostra italianità. Da un anno chiediamo alla giunta di esporre sui pennoni di piazza del Popolo il Tricolore, simbolo della nostra patria. Da un anno le nostre richieste, avvallate dal Prefetto, vengono disattese. Interloquire con il potere è impossibile, perché i suoi rappresentanti si barricano nei palazzi e così, per far valere le nostre ragioni, siamo costretti a un'azione di forza». Alle 10.20 l'atmosfera del palazzo diventa incandescente. Nel municipio, che pullula di agenti, arriva il sindaco Giancarlo Scottà. Il capitano dei carabinieri, Andrea Desideri e i poliziotti invitano Scottà e Foti a un confronto. Le parti si riuniscono per qualche minuto nell'ufficio del sindaco per cercare una mediazione. E l'accordo viene trovato. Il sindaco e i suoi collaboratori assicurano a Gianfranco Foti che dal prossimo 2 giugno il Tricolore sventolerà in modo permanente sulla piazza. «Se non l'abbiamo esposto prima - dichiara il sindaco - è stato solo per problemi tecnici. Le bandiere che abbiamo a disposizione sono infatti troppo piccole rispetto all'altezza dei pennoni e ci stiamo dando da fare per confezionarne alcune di dimensioni adeguate». L'annuncio del sindaco soddisfa solo parzialmente i rappresentanti del movimento d'azione. «Finora - dichiara Rocchetto - Scottà ci ha preso per i fondelli: non ha mai risposto alle richieste sul tricolore. Se il 2 giugno la promessa non verrà mantenuta, siamo pronti a occupare di nuovo il municipio». Alle 11.20 l'accordo è sottoscritto e il sindaco e Foti si concedono insieme un aperitivo. La «marcia sul municipio» si è conclusa si è conclusa con l'impegno formale da parte della giunta leghista a esporre il Tricolore, insieme ai vessilli regionali e cittadini. E, nel frattempo, arrivano i primi commenti della Sinistra. «Sono allibito - dice il consigliere Ds, Giovanni Napol -. Se la destra occupa il municipio, noi siamo pronti a liberarlo come abbiamo fatto settant'anni fa. Non capisco però perché la battaglia sul Tricolore la portino avanti le forze della destra che l'hanno infangato. Sono i partiti democratici usciti dalla Resistenza gli unici a poter rivendicare questo diritto». Però, in verità, finora non l'hanno fatto, lasciando, appunto, spazio all'azione dimostrativa della destra
    maledetti fasci!!
    vergogna a tutti quelli che hanno partecipato a manifestazioni della destra estrema anche se per obiettivi comuni come l'immigrazione, loro sono sempre stati nostri nemici e lo devono rimanere lasciamoli perdere, tanto non contano niente in Padania!
    tolleranza zero con i fascisti triculoruti!

  3. #3
    Totila
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    Foti? non mi pare un cognome veneto...

  4. #4
    Pastis 51
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    Originally posted by Totila
    Foti? non mi pare un cognome veneto...
    Chissà perchè odia cosi tanto la Lega questo foti....

  5. #5
    stanziale
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    Vi devo confessare che anch'io
    tanti anni fa ero impasticcato di skin-nazi-ribellismo
    Per fortuna è sorta la Lega a salvarmi
    da quella pozzanghera senza uscita.
    Queste pecore nere saranno anche coraggiose
    ma il loro coraggio è cieco
    e il sistema si è sempre servito di loro.

  6. #6
    ilariamaria
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    dunque ricapitoliamo.
    un grupo di forsennati tenta di barricarsi in un comune dicendo di essere itlaliani e che vogliono issare la bandiera della loro patria.

    avendo agito con una certa violenza vengono allontanati dalle forze del'ordine,
    poi i leghisti dicono che se ci tenogno tanto la bandiera gliela daranno per il 2 giugno
    i comunisti si arrabbiano e dicono che i fascisti non hanno diritto a chiedere la bandiera itlaina perchè possono farlo solo loro che hanno fatto i partigiani,

    vuoi vedere che a forza di litigarsela sta bandiera la rompono in due?

    poveri leghisti, ad avere a che fare con certi strani tipi...

  7. #7
    Veneta sempre itagliana mai
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    '' E' in gran parte merito di Luca Cordero di Montezemolo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari '' (Joseph S. Blatter - Presidente F.I.F.A. - Dicembre 2007)
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    Poveri noi veneti che abbiamo a che fare co sti pagliacci ilaria, Vittorio Veneto è in veneto, è una bellissima cittadina, governata dalla lega, dal sindaco Scottà, Vittorio Veneto si trova in provincia di treviso, e non è la prima volta che ha a che fare co sti fascistelli, sic.!!!

  8. #8
    Totila
    Ospite

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    Il male è che Vittorio Veneto è considerato il luogo dove i generali macellai tricoloriti massoni dicono di aver vinto la Ia GM...Perchè Vittorio Veneto non torna al suo antico nome?

  9. #9
    Veneta sempre itagliana mai
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    '' E' in gran parte merito di Luca Cordero di Montezemolo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari '' (Joseph S. Blatter - Presidente F.I.F.A. - Dicembre 2007)
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    Fosse facile caro tot, adesso poi con i triculori al governo, ncora peggio, guarda cosa vogliono fare con la lingua itagliota. sic! sic!

 

 

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